In questi giorni, come crive nella nota che pubblichiamo PrimaNoi, ad aggravare il clima a Tonezza del Cimone, gira la voce dell'arrivo di nuovi ospiti collegati allo svuotamento dell'hub di via Catalani a Vicenza per i seri problemi che si sono verificati nel capoluogo berico e per le conseguenti proteste dei cittadini. "Se fosse vero, il sindaco cos'ha da dire di questo ennesimo trasbordo di soggetti da Vicenza a Tonezza?" - chiede Luciano Dellai. Secondo Alex Cioni, invece, se le indiscrezioni fossero vere, "rappresenterebbero indubbiamente l'ennesima pugnalata alla schiena per una comunità che da tempo attende delle risposte dalle istituzioni.
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Matteo Tosetto, commissario provinciale vicentino di Forza Italia, invita il sindaco Achille Variati ad applicare la ricetta del primo cittadino di Codigoro (Ferrara) Alice Zanardi: "In piccolo a Codigoro è successo quello che sta succedendo da noi a Vicenza", spiega Tosetto: "l'inserimento di troppi richiedenti asilo in un paesino che può essere paragonato ad uno dei nostri quartieri (via Catalani, via Medici ...), ha sbilanciato la composizione demografica del centro abitato portando problematiche mai viste in quella realtà del Delta del Po". La Sindaco romagnola pur essendo di centro sinistra ha messo in atto interventi per arginare il fenomeno.
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Pubblicato il 14 luglio alle 22.19, aggiornato il 15 alle 7.30. Il 13 luglio scorso, presso la Prefettura di Vicenza, nell'ambito degli incontri periodici con gli enti che si occupano dell'accoglienza dei richiedenti asilo in provincia, si è tenuta una ulteriore riunione per esaminare la situazione della gestione delle strutture presenti in particolare nel comune capoluogo. La riunione è stata introdotta dal Vice Prefetto Vicario Lucio Parente ed ha rappresentato un'occasione per affrontare alcune questioni attinenti la regolarità e la qualità dei servizi che, per convenzione, gli enti gestori sono tenuti ad assicurare in favore dei richiedenti asilo.
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Appena si cita l'Hotel Adele vengono in mente i richiedenti asilo ospitati nella struttura che, secondo alcuni, creano scontento a residenti e commercianti di via Medici per la massiccia presenza e la presunta mancanza di sicurezza. Venerdì scorso il movimento Vicenza ai Vicentini ha presentato una petizione al Comune di Vicenza con 400 firme raccolte tra chi in via Medici abita o lavora e si lamenta della presenza dei profughi nell'hotel. C'è chi però non ha affatto problemi di convivenza con loro e per questo domenica è stata organizzata una festa tra i residenti della parrocchia di San Bortolo Cuore Immacolato di Maria e i profughi ospitati nell'albergo.
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L'accoglienza dei richiedenti asilo è sempre tema di dibattito e anche a Vicenza la polemica non si placa. Gli arrivi non si fermano ma sono in molti a voler mettere la parola fine a nuovi arrivi in città e provincia. Sotto i riflettori c'è il famoso Hotel Adele, in via Medici, che di profughi ne ospita (si dice) circa duecento e pochi giorni fa si era parlato degli interessi che alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle hanno a riguardo. Gian Luca Deghenghi, del movimento Vicenza ai Vicentini, dice che in hotel probabilmente sono ospitate più di duecento persone e che il numero preciso non si è mai saputo e nessuno lo vuole dare.
"Gli episodi criminali, come la violenza alla studentessa in stazione a Trieste, crimine odioso e intollerabile, rendono ulteriormente più difficile il lavoro di chi da anni cerca di costruire ponti tra le comunità residenti e i richiedenti asilo accolti nel nostro paese, specialmente nel nord Italia, dove monta da tempo una protesta xenofoba e anti-immigrati fomentata dalla Lega Nord e altri partiti". Lo dice Laura Puppato nella nota che pubblichiamo, tornando sull'episodio di Trieste. "Nel momento in cui l'Italia accoglie i richiedenti asilo, con essi si crea un patto sottinteso di fiducia reciproca, per cui il profugo trova un luogo dove cercare di ricostruirsi una vita lontano dai pericoli che l'hanno portato a fuggire dalla propria terra e in cambio si impegna a rispettare le regole del paese che lo sta ospitando e a provare ad inserirsi nella nuova società che ha costumi e usanze precedenti al suo arrivo", ha detto Puppato.
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Dopo l'esplosione del caso di Sarcedo e le rimostranze del Sindaco che ha definito inaccettabile la scelta della Prefettura di utilizzare un ex ristorante del paese per accogliere 50 richiedenti asilo, e a margine delle prese di posizione critiche di comitati e movimenti politici contrari all'accoglienza dei migranti verso la stessa Prefettura, ma pure nei confronti del Sindaco per aver accettato di collaborare con l'ufficio territoriale del Governo al progetto di accoglienza diffusa, l'associazione Vicenza ai Vicentini, il comitato spontaneo Prima Noi e l'associazione Ordine Sociale Alto Vicentino, annunciano in queste ore, in una nota congiunta che pubblichiamo, di aver promosso per martedì 14, dalle ore 20.30, un presidio di protesta nel cuore del paese.
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“Oggi è un momento importante per la città : i cittadini e il sindaco hanno apprezzato il vostro impegno, ma è molto importante anche per voi perchè vi permette di “entrare†in una città â€. È stata l'assessore Isabella Sala ad accogliere e consegnare gli attestati alla novantina del secondo gruppo di richiedenti asilo volontari che hanno prestato servizio lavorando per tre mesi e per quattro ore al giorno a mantenere la cura urbana sulle strade di Vicenza. Alla celebrazione con i profughi doveva essere presente anche il sindaco Achille Variati, negli ultimi tempi molto duro nelle dichiarazioni sull'accoglienza degli immigrati generalizzando anche sui centro-africani che fanno la pipì davanti agli alberi, ma all'ultimo momento il primo cittadino ha delegato l'assessore Sala “per il protrarsi di una riunione†è stato fatto sapere dall'ufficio stampa comunale.