Inchieste

Categorie: Politica, Scuola e formazione

Formazione in Regione Veneto, il 'complotto': per i corsi IPEA di Bassano trasferiti a IRIGEM tornano in scena Romano e Donazzan

Giovedi 10 Agosto 2017 alle 21:02
ArticleImage Pubblicato il 4 giugno alle 23.25, aggiornato il 23 luglio 2017 alle 19.33 e 10 agosto alle 21.02. A breve un nuovo capitolo. Dopo che, nell'ambito della nostra inchiesta sulla «formazione in Regione Veneto, il presunto "Clan Romano" ed Elena Donazzan. 700 mln dei fondi pubblici 2007-2013 in "mano" a consulenze private..», « ci sono arrivate a fine febbraio, ve lo abbiamo raccontato, ben 12 "diffide" a non pubblicare più e a "cancellare" quanto già pubblicato con tanto di riferimenti documentali ai nomi e ai fatti riferiti». Ne avevamo preso atto e... avevamo proseguito, dopo aver compiuto alcuni passi a tutela nostra e della prosecuzione del nostro lavoro per i lettori e i cittadini veneti, con l'articolo «La formazione in Regione Veneto: il, non più, presunto Clan Romano fa "risparmiare" sui controlli dei rendiconti e i fornitori dei CFP appartengono ai CFP. Come per l'Irigem degli Jannacopulos di Rete Veneta fan di Donazzan» pubblicato il 17 marzo ma, a parte un suo aggiornamento del 28 maggio scorso, avevamo rallentato lo studio delle carte, la base imprescindile di ogni nostro lavoro (nella foto Elena Donazzan a un open day Irigem).

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Categorie: Economia&Aziende

La formazione in Regione Veneto: il, non più, presunto Clan Romano fa "risparmiare" sui controlli dei rendiconti e i fornitori dei CFP appartengono ai CFP. Come per l'Irigem degli Jannacopulos di Rete Veneta fan di Donazzan

Domenica 28 Maggio 2017 alle 20:04
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Pubblicato il 17 marzo, aggiornato il 28 maggio alle 20.04. «Nell'ambito della nostra inchiesta sulla «formazione in Regione Veneto, il presunto "Clan Romano" ed Elena Donazzan. 700 mln dei fondi pubblici 2007-2013 in "mano" a consulenze private..», ci sono arrivate, ve lo abbiamo raccontato, ben 12 "diffide" a non pubblicare più e a "cancellare" quanto già pubblicato con tanto di riferimenti documentali ai nomi e ai fatti riferiti. Ne prendiamo atto e... proseguiamo dopo aver compiuto alcuni passi a tutela nostra e della prosecuzione del nostro lavoro per i lettori e  i cittadini veneti». Così scrivevamo il 17 marzo, oggi vi rinfreschiamo la memoria e da oggi in poi, scusandoci per l'attesa legata ad ulteriori informazioni acquisite e ad alcuni casi, vedi BPVi e Fondazione Roi, che ci hanno assorbito più del previsto, pubblicheremo nuove puntate dopo aver controllato, con cura, altri documenti, senza mai averne ricevuti a smentita di quanto finora scritto.

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Categorie: Politica, Fatti, informatica

L'Hotel Adele che ospita profughi è di un M5S: inorridisce il GdV prima silente sulle denunce di un palestinese e sul Baronio di Don Paolo. Enrico Cappelletti e Liliana Zaltron insorgono

Sabato 6 Maggio 2017 alle 16:34

Dopo aver preso una buca da Il Giornale, il foglio berlusconiano edito in quel di Milano, il pigro Giornale di Vicenza, che sa tutto sulla città purchè siano altri a farglielo sapere quando magari fa loro comodo, attacca in prima pagina e con un paginone all'interno, il Movimento 5 Stelle reo di avere tra le sue fila un suo consigliere comunale di Marostica, Gedorem Andreatta, che è il proprietario dell'Hotel Adele. Questa struttura è nota ai nostri lettori fin dal 12 agosto 2015 per le lamentate speculazioni fatte a danno dei "rifugiati" suoi ospiti a pagamento (circa 35 euro al giorno), per la pubblicazione di vari nostri servizi tra qui un video testimonianza di un palestinese (col titolo parlante «L'esclusiva di Salhama, profugo palestinese all'Hotel Adele: "Pulivo i loro appartamenti a dieci euro al giorno"») che consegnammo al sindaco Achille Variati e che vi riproponiamo qui.

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Categorie: Politica, Libri

Intrecci tra Fondazione Roi, Chiericati, Giovanni Villa e Didakè sas: Francesco Rucco di Idea Vicenza interroga Variati, Bulgarini & C. e il 26 arriva "Roi. La Fondazione demolita"

Lunedi 24 Aprile 2017 alle 14:47
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Dopo le ultime rivelazioni di VicenzaPiu.com («Fondazione Roi di ex pres. Zonin, Università di Bergamo ci risponde: non sa di pagamenti a prof. Giovanni Villa tramite sua Didakè sas e sta procedendo ad "approfondite verifiche per conseguenti ed eventuali provvedimenti"»), che hanno generato già una richiesta di documentazione al Comune di Vicenza («Intrecci tra Fondazione Roi, Chiericati e incarichi a Giovanni Villa: Liliana Zaltron di M5S chiede documentazione al Comune»), Francesco Rucco, capogruppo consiliare di Idea Vicenza, chiede chiarimenti all'amministrazione a guida Achille Variati, che sull'argomento ha dato delega al suo vice Jacopo Bulgarini d'Elci, sui rapporti tra il Prof. Giovanni Carlo Federico Villa e la sua Didakè sas con il Comune di Vicenza e sulla sua permanenza nel Cda della Fondazione Roi stessa.

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Categorie: Fatti

A4 vende Serenissima Costruzioni alla Lci srl, ma a pagare sono 650 lavoratori... albanesi: export di malaffari da Verona via Puglia?

Sabato 22 Aprile 2017 alle 11:11
ArticleImage Poco più di mille km separano Tirana da Verona. Abbastanza perché l'eco di una notizia partita da laggiù arrivi spento in terra veneta. Le proteste di centinaia di lavoratori albanesi che attendono di essere pagati dopo aver svolto il loro lavoro per conto di un gigante del settore infrastrutture nostrano, qui da noi non riempiono le pagine dei giornali nazionali né creano scandalo, eppure ci sono e, tanto per cambiare, non trovano alcuna risposta dalle autorità italiane. La storia è quella dei contratti dei By-Pass autostradale di Fier e di Valona, opere volute dal governo albanese per rafforzare il sistema autostradale nel 2013 grazie a dei finanziamenti BERS.

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Categorie: Politica, Scuola e formazione, Lavoro

Inchiesta: la formazione in Regione Veneto, il presunto "Clan Romano" ed Elena Donazzan. 700 mln dei fondi pubblici 2007-2013 in “mano” a consulenze private: il cv virtuale di Lara Lupinc e il "facilitatore" Roberto Canal

Lunedi 6 Febbraio 2017 alle 18:18
Stiamo leggendo centinaia di pagine di documenti, incrociando i dati e verificando i fatti con chi può saperne ma, soprattutto, voglia, e coraggio, di parlare dei fondi in gran parte europei, gestiti dalla Regione Veneto a favore di enti esterni accreditati, scrivevamo il 2 gennaio nel primo di questa nuova serie di articoli di un'inchiesta sulla formazione regionale, già abbozzata più volte in passato, senza sensibilizzare a sufficienza, forse anche perchè fatta di stralci parziali, tutti coloro che avrebbero dovuto responsabilizzarsi al riguardo. Ma, leggendo, sfogliando e verificando, il nostro lavoro è ora arrivato organicamente al sesto capitolo consecutivo spiegando e documentando come «nella selezione, nella redazione dei bandi e nel complesso sistema di gestione e controllo interno sarebbero stati distratti più di 100 milioni di euro all'anno, una cifra seconda per importanza solo a quella del bilancio della sanità regionale».

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Categorie: Economia&Aziende

Restituzione degli 11.5 mln di euro prestati da BPVi al Baronio di Don Paolo Zanutel, AAA miracolo cercasi: buchi nel bilancio 2015

Giovedi 2 Febbraio 2017 alle 21:58
ArticleImage Il Baronio di Don Paolo Zanutel, a cui la vecchia Banca Popolare di Vicenza ha concesso prestiti attualmente non restituiti per 11.5 milioni di euro, come denunciato lo scorso 20 gennaio da La7, è in una situazione di grossa difficoltà per via delle sue perdite ma anche di debiti tributari e contributivi, forse anche sopra la soglia penale. Sta di fatto che l'attività tipica è modesta, sempre in perdita e diificile da conciliare con la possibilità di restituire il debito contratto fatte salve le preoccupanti operazioni immobiliari la cui ideazione è riferita dai media all'arch. Sergio Carta, particolarmente noto ai tempi della Giunta di Enrico Hüllweck e che ora cerca "comprensione" alla corte di Achille Variati per vendite di terreni e permessi di cementificazione in un periodo che a tutto sembra funzionale meno che a questo.

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Categorie: Economia&Aziende

Tangenti Eni, Il Fatto: l'attuale ad Claudio Descalzi compiaceva Bisignani "perché era uomo di Scaroni". Il manager vicentino ora presiede l'Istituto di Storia che cerca fondi

Domenica 22 Gennaio 2017 alle 12:02
ArticleImage "Eni, compiacevo Bisignani perché era uomo di Scaroni". Il verbale - ecco la versione che l'ad Claudio Descalzi a giugno ha dato ai pm di Milano che indagano sulla presunta maxi-corruzione

di Stefano Feltri e Carlo Tecce, da Il Fatto Quotidiano

Claudio Descalzi aveva capito che dietro il giro di intermediari intorno al grande affare del giacimento nigeriano Opl 245 acquistato nel 2011 per 1,3 miliardi c'era odore di tangenti, ma non sapeva come arginare il suo capo di allora, Paolo Scaroni (notissimo manager vicentino già coinvolto in altre vicende e dal 10 ottobre nominato presidente dell'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza soprattutto, come scriveva la nota ufficiale, per "la necessità di ricercare un'adeguata continuità di sovvenzioni economiche"..., ndr), e il mediatore Luigi Bisignani.

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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende

A breve i nomi e i dubbi di VicenzaPiù sui debitori insolventi con BPVi, ora i dettagli del CorSera sui i primi 30 nomi rivelati dal Tg di La7: il Baronio di Don Paolo con 11 milioni tra "beneficiati" insieme a patron Zamparini

Sabato 21 Gennaio 2017 alle 12:00

Pubblicato il 21 gennaio alle 1.47, aggiornato alle 12.00. In passato VicenzaPiù si è occupata più volte di molti debitori della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca fortemente esposti con le due ora ex Popolari ma non ha avuto risposte se non parziali e generiche dai due Istituti, per cui ci riproponiamo di tornare in dettaglio e a breve sulle varie operazioni a rischio e su una serie di dubbi che le circondano. In tempi più recenti, comunque, è scoppiata la richiesta... popolare di conoscere i nomi dei grandi debitori insolventi con le varie banche italiane, quelli per intenderci che hanno beneficiato dei soldi arrivati nelle loro tasche facendoli "sparire" da quelle dei soci risparmiatori per i conseguenti buchi nei bilanci e l'inevitabile azzeramento di valore delle loro azioni. Questi buchi, che si sono accentuati anche per altri investimenti sbagliati dei Gianni Zonin di turno, per spese pazze di gestione e per strutture sovradimensionate, sono nati di sicuro dalla malagestio dei cda e dei dirigenti che hanno prestato soldi non loro a clienti inaffidabili.

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Categorie: Scuola e formazione, Lavoro

Il caso Lepido Rocco, l'inchiesta sulla formazione in Regione Veneto e sul presunto "Clan Romano" con Elena Donazzan assessore si arricchisce di un nuovo capitolo

Venerdi 13 Gennaio 2017 alle 10:19
ArticleImage La nostra inchiesta iniziata il 2 dicembre su «Formazione in Regione Veneto, presunto "Clan Romano" e ruolo di Elena Donazzan nella "cupola della P.A."» e proseguita il 3 con «ll caso Ipea, parte I...» approfondito il 4, 5 e 9 gennaio con «Caso Ipea, parte II: prosegue l'inchiesta sulla formazione in Regione Veneto e sul presunto "Clan Romano" con Elena Donazzan assessore» si arricchisce oggi di un nuovo capitolo, quello relativo al cfp Lepido Rocco, sui fondi in gran parte europei, gestiti dalla Regione Veneto attraverso bandi di concorso rivolti ad enti esterni accreditati nella cui «selezione, nella redazione dei bandi e nel complesso sistema di gestione e controllo interno sarebbero stati distratti più di 100 milioni di euro all'anno, una cifra seconda per importanza solo a quella del bilancio della sanità regionale». Il centro di formazione professionale (cfp) Lepido Rocco, con sede a Motta di Livenza e con diramazioni a Castelfranco, Pramaggiore e Caorle, è un ente accreditato dalla Regione del Veneto sin dal 2002. La scuola esiste dall'inizio del Novecento, ma il suo corso come ente accreditato è stato spesso funestato da indagini della Guardia di Finanza

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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