Voci su migranti nell'hub di via Catalani a Vicenza trasferiti a Tonezza del Cimone, PrimaNoi presenta un'istanza al sindaco
Giovedi 24 Agosto 2017 alle 14:26 | 0 commenti
In questi giorni, come crive nella nota che pubblichiamo PrimaNoi, ad aggravare il clima a Tonezza del Cimone, gira la voce dell'arrivo di nuovi ospiti collegati allo svuotamento dell'hub di via Catalani a Vicenza per i seri problemi che si sono verificati nel capoluogo berico e per le conseguenti proteste dei cittadini. "Se fosse vero, il sindaco cos'ha da dire di questo ennesimo trasbordo di soggetti da Vicenza a Tonezza?" - chiede Luciano Dellai. Secondo Alex Cioni, invece, se le indiscrezioni fossero vere, "rappresenterebbero indubbiamente l'ennesima pugnalata alla schiena per una comunità che da tempo attende delle risposte dalle istituzioni.
"Se nel contempo - aggiunge Cioni - verrà confermata l'adesione del Comune al progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), i tonezzani, oltre ad avere un sindaco che si diletta a teatro, saranno costretti a dover prendere atto che il loro ruolo di cornuti e mazziati in questa vicenda non è poi così gratificante". Il che vorrebbe anche dire che Tonezza rischia di rimanere il Comune leader incontrastato come proporzione tra i residenti e i sedicenti profughi, come li definiscono gli attivisti del comitato. Non proprio una bella prospettiva.
Non si placano, quindi, le polemiche a Tonezza del Cimone per la presenza di decine di richiedenti asilo ospiti nell'albergo Belvedere. Dopo che nei mesi scorsi si era accesa una vibrante protesta di alcuni residenti per l'utilizzo del parco giochi del paese da parte dei richiedenti asilo, "i quali lo avevano trasformato in un bivacco", martedì mattina alcuni rappresentanti del comitato locale PrimaNoi, secondo la sua nota che pubblichiamo, si sono recati in municipio per depositare un'istanza al sindaco Diego Dalla Via, come previsto dall'art.51 dello statuto comunale, per chiedere se è a conoscenza di quanti sono i richiedenti asilo e se il Comune ha aderito alla rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Luciano Dellai, tra i firmatari dell'istanza (nella foto con altri componenti del comitato), ricorda anche la questione del parco giochi dopo che da qualche settimana è tornato finalmente in possesso dei residenti e dei turisti: "Vogliamo ringraziare pubblicamente la Polizia Locale e lo sportello Ufficio Sicurezza di Velo d'Astico che ci hanno aiutato a sanare l'annosa questione. Su richiesta dei cittadini la Polizia Locale ha verificato in varie occasioni la veridicità delle lamentele -spiega Dellai- constatando i bivachi e il conseguente degrado della struttura di cui stavano beneficiando i migranti a discapito delle famiglie e dei bambini quali legittimi fruitori. Non di meno -aggiunge l'esponente di PrimaNoi- va segnalato l'impegno sul posto del vice Sindaco che, resosi conto personalmente della situazione, ha fatto apporre in bella vista le regole da rispettare all'interno di tale perimetro costringendo i gestori del centro di accoglienza a trovare un'altra soluzione, non gratuita, per lo svago dei loro ospiti".
Dopo di che, ad un anno dall'assemblea pubblica promossa a margine della petizione del comitato, in paese, e non solo, molti si sono chiesti se gli impegni presi dal sindaco sono stati portati a termine visto che a nessuno è parso credibile una sostanziale riduzione dei migranti.
"Fermo restando che Tonezza non dovrebbe ospitare nemmeno un sedicente profugo, l'istanza è stata depositata per sapere se il numero degli ospiti al Belvedere è stato ridimensionato in proporzione ai residenti - spiega il portavoce del comitato Alex Cioni -, visto che un anno fa il primo cittadino e il prefetto si erano impegnati in tal senso. Comprendiamo che il tempo del sindaco sia prezioso come l'oro, del resto, tra una comparsata a teatro e altre in riunioni propedeutiche alla fusione di Tonezza con Arsiero, la questione degli ospiti al Belvedere, forse, non è per lui poi così prioritaria. Ciò nondimeno, i tonezzani e i proprietari delle seconde case hanno il diritto di sapere la verità , cioé se l'impegno preso solennemente dal primo cittadino davanti a centinaia di compaesani ha avuto dei riscontri positivi, o se invece sono state solo vuote parole per prendere tempo".
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