"Una bella storia. Da adesso in poi"... si fa sul serio: parola di Giacomo Possamai. Il video dal teatro di Polegge con tante persone ed emozioni. Variati: non è giovane, Jacopo...
Domenica 8 Ottobre 2017 alle 02:29 | 3 commenti
Prima versione pubblicata alle 2.29, aggiornata col video e altre informazioni alle 13.09. Ha solo 28, anzi no 27 anni e poco più, sì è giovane ma troppo; ha fatto il capogruppo del Pd, ma durante la monarchiia assoluta di Variati che ha emarginato il Partito democratico; fa politica da 15 anni, è stato vice segretatario nazionale dei giovani dem, ha lavorato con Enrico Letta, ha assaporato a Philadelphia la campagna elettorale di Barack Obama, ha partecipato al China Visitors con altri giovani aspiranti leader europei, sì vabbè, ma... gestire Marco Goldin, Campo Marzo, Ponte Alto e le periferie è un'altra cosa; è Giacomo Possamai, un bel nome e figlio di Paolo, sì ma vuoi mettere i manager aziendali figli della cultura d'impresa ma, soprattutto, i figli di papà Achille?Alberto Galla, un nome he da oltre 130 anni fa rima con librerie,
E via con l'elenco di chi evidenzia i difetti immaginati (in parte immaginari?) del candidato alle primarie di coalizione del centrosinistra perchè, magari, ne teme i pregi.
Quelli che ha provato a iniziare a svelare, sicuro ma emozionato, deciso ma consapevole delle difficoltà che lo aspettano per superare il primo scoglio, quello del 3 dicembre, durante la presentazione ufficiale al teatro di Polegge "una delle frazioni più distanti dal centro cittadino", scriveva nell'annuncio.
Perchè, preannunciava e oggi ha iniziato a spiegare come (lo potete vedere, ascoltare e valutare senza filtri, tanto di tempo per commentare e valutare ce ne sarà , nel video integrale della serata che abbiamo realizzato per voi), "una grande Vicenza, ne sono certo, si costruisce proprio a partire da questi luoghi, coniugando l'attenzione per le piccole cose ad una visione di città protagonista nel Veneto e nel Nord-est".
Questa sarà la sfida principale di chi vincerà le elezioni a sindaco fra pochi mesi, il cui candidato nel centrosinistra verrà scelto, per regolamento e tradizione, senza le alchimie delle segrete stanze, anche se queste proveranno, eccome se lo faranno, a dire la loro anche in questo caso e se Palazzo Trissino rimbomba da tempo di questo sussurro.
Non sarà facile far tornare protagonista una città come Vicenza dopo le mazzate della Camera di Commercio ridotta a una succcursale di chissà dove, della Fiera "delocalizzata" e, soprattutto, del crac della Banca Popolare di Vicenza, che ha impoverito moltissimo l'area economicamente, ma, ed è forse anche peggio, lo ha sottolineato Giacomo Possamai con coraggio, "ha privato la gente della fiducia" nel sistema che ha scandito i tempi del passato, lontano e recentissimo.
"Ma si chiude ora non solo l'era del decennio di Variati - ha scandito Possamai applaudito con forza dai 250 e passa presenti con Sandro Pupillo, presidente di Vicenza Capoluogo che lo ha "spinto" alla sfida, a lanciare il rush finale di ieri sera del candidato, protagonista del primo talk-show teatrale con poche chiacchiere vuote e tanta voglia di politica, arricchito da varie storie, di vita e di esperienze, raccontate dai protagonisti*.
"Ma è finita anche la ben più lunga era di quella Vicenza ha scandito Possamai -. È perciò che non parleremo degli ultimi 10 anni, ma del futuro per cui lavoriamo".
Un colpo da fuoriclasse della politica, magari ancora in erba e perciò con la giusta incoscienza di saper osare, come ha detto il giovanissimo vice sindaco di Feltre.
Possamai, che si è così smarcato dai confronti e dalle polemiche di chi di quei dieci anni, anche se non poco, vorrà (dovrà ?) "far tesoro", dovrà dimostrare ancora tanto, ma stasera ha instillato un dubbio creativo non trascurabile nei presenti che potremmo riassumere in queste consierazioni che uscendo dal teatro di Polegge in molti avranno fatto: "se una città va affidata a chi ha l'esperienza per saperlo fare è giusto valutare le capacità di Jacopo Bulgarini d'Elci, indipendente, senza un curriculum aziendale in grandi aziende, che oggi "vive" di politica ma domani può tornare a fare il comunicatore, che fu prima spin doctor digiuno di esperienza politica, poi portavoce del sindaco uscente e, infine, nel mandato in corso, è suo vice ma con competenze maturate solo, anche se non è poco, nella cultura. Ed è giusto prendere in considerazione Otello Dalla Rosa, iscrito al PD, già consigliere comunale dal 1990 al 1995 e capogruppo consiliare dal 1993 al 1995, e poi non più per iniziare a lavorare in Armes da tecnico commerciale e diventare nel tempo manager apicale di aziende private come il gruppo Ferretto e pubbliche, come Aim Energy, che non sono, però, la stessa cosa di una macchina comunale, pur se sempre di grande formazione. Se gli altri due candidati, quindi, possono aspirare al ruolo di aspirante sindaco, questo è il dubbio creativo di stasera, perchè solo la giovane età potrebbe portare a escludere dalla rosa Giacomo Possamai, capogruppo del PD, che dopo il latte si è cibato di politica, locale e nazionale con puntate internazionali, anche se oggi non vive di politica visto che è, sia pure alla prime armi, responsabile di funzioni relazionali in un grande gruppo come l'Unicomm?".
No, non può, anche almeno secondo... Achille Variati che, quando Bulgarini durante l'estate 2015 scatenò sul suo giovanilissimo palco preferito, FB, una polemica sul caos romano rumorosa quanto improvvida, visto il suo ruolo istituzionale, ci fece osservare due anni fa che "il mio vice a volte parla troppo quando dovrebbe fare di più. Alla sua età io ero già sindaco!".
Se il sindaco uscente aveva 37 anni nel 1995 alla sua prima elezione dopo un mandato da consigliere comunale, beh, forse, nel 2018, 23 anni dopo, avere 28 anni, invece che 37, potrebbe non essere un handicap escludente in un mondo in cui le complessità sono di certo aumentate ma le capacità di discernerle e gestirle dovrebbero essersi evolute ancora di più di pari passo con la possibilità di maurare esperienze maggiori e più intense di prima.
Solo per chi vorremmo o meno confermare valgono le sue caratteristiche già note, mentre, attenzione, è di capacità che parliamo quando scegliamo qualcuno di nuovo per svolgere un compito, che sia quello di una mansione lavorativa o di un incarico gestionale, aziendale o/o politico che sia.
Per valutare se le capacità si trasformeranno in realtà oggi ci possiamo rivolgere soltanto a due entità : un bookmaker terzo o la nostra valutazione diretta.
E allora valutiamo visioni, programmi, progetti su Vicenza dal 2018 in poi, come hanno iniziato a fare Otello dalla Rosa il 22 settembre e Giacomo Possamai oggi.
Aspettiamo, quindi, anche la presentazione di Bulgarini che, al vantaggio della "continuità " con chi lo ha preceduto nel governo della città , aggiungerà anche quello di poter soppesare le due presentazioni che hanno preceduto la sua.
Solo dopo cominciamo a fare e farci domande non sulle età (per le quali la storia dice che i migliori giovani hanno innovato, i migliori vecchi hanno consolidato e i peggiori e gli insulsi hanno fatto danni a prescindere dalla carta di identità ) nè su luoghi di nascita e lauree (due sono vicentini e laureati, Bulgarini è un colto autodidatta ed è nato nella stupenda Firenze) ma su visioni, programmi e progetti dopo aver individuato anche lo skill del candidato da (non di) centrosinistra in attesa che si scoprano le carte anche delle altre possibili liste.
La prima risposta gli elettori di centrosinistra la daranno già il 3 dicembre e poi quella definitiva la metteranno nelle urne delle amministrative 2018 tutti quelli che tra gli aventi diritto al voto, da destra a sinistra fino ai "movimenti" civici e non, andranno a scegliere chi influenzerà il suo futuro in città .
Se voteranno sempre meno cittadini sarà una una nuova sconfitta della democrazia partecipata, ma una cosa possiamo ripeterla e con maggior convinzione già oggi, dopo due delle tre presentazioni di candidature della coalizione che si profila intorno al Pd: i tre candidati che si proclamano di questa area minacciano di... rendere veramente interessante la loro competizione.
Se gli inquinatori del passato verranno tenuti, anche e soprattutto da chi voterà , a debita distanza.
Una nota
A parte Filippo Zanetti, di Vicenza Capoluogo di cui Pupillo è presidente, non c'è stata traccia tra il pubblico di altri assessori della Giunta di Variati anche se gli davano man forte il giovane consigliere delegato a campo Marzo Stefano Dal Pra Caputo con altri consiglieri comunali, tra cui quelli che noi abbiamo intravisto erano Everardo Dal Maso, Dino Nani, Gianpaolo Giacon, Renato Vivian.Â
Ma di popolo Pd o di possibile ritorno o ingresso tra i dem dopo lo svuotamento nazionale facilitato da Matteo Renzi e l'anoressia locale favorita dal monarca, sia pur illuminato, di Vicenza ce n'era tanto.
Tra loro spiccava, per attenzione e/o per adesione alle idee del candidato il segretario cittadino uscente Enrico Peroni, lo storico punto di riferimento strategico o tattico, fate voi, Angelo Guzzo, Alessandra Moretti, che si è persa, però, l'intervento di Giacomo, i "drogati" di politica come Giovanni Rolando, e poi l'ex assessore Pierangelo Cangini e tanti altri che non riusciamo a citare qui perchè non li conosciamo e/o per non annoiare i nostri lettori, che, penso, ci avranno già abbandonato, speriamo a favore del video, prima che vi proponiamo il comunque riassunto finale dei partecipanti e degli argomenti ieri sera abbozzati. Â
La cronaca
Hanno scaldato le mani del pubblico Franco Balzi, sindaco "sociale" di Santorso, il ventiseienne vicesindaco di Feltre Alessandro Del Bianco e Bertilla Sgaravotto, insegnante e coordinatrice delle scuole dell'infanzia, poi a rendere più leggera, spettacolarmennte, la serata, senza però farne scendere l'intensità , due monologhi, Io e Gaetano "detto" e La vanga interpretato da due attrici, rispettivamente Maria Cascone e Elisabetta Luise, anche signora Pupillo, che sembravano... protagoniste vere di due tipologie di storie dai grandi significati, la prima sul... e no, gustatevele dal minuto 22.40 in poi, e fate un break anche voi pochi lettori che siete arrivati fin qui senza aver già deviato sul video in cui la presenza costante della conduttrice della serata, l'affascinante, verbalmente ed esteticamente, ma emozionata collega Roberta Paolini ha messo d'accordo i maschietti presenti, giovani e diversamente giovani, anche se qualche signorina o signora obiettava (invidiosa?) sul ritmo della sua conduzione, troppo lento, dicevano alle amiche e ai maschi accanto a loro, che annuivano, questi poveracci, con la voce ma sussurravano altro con gli occhi pizzuti verso la sua... mise, e non solo, e con le orecchie tese ad ascoltarla.
Superata l'emozione dei due monologhi, Paolini riprendeva il filo delle storie e introduceva sul palco Alberto Galla, un nome che da oltre 130 anni fa rima con librerie e cultura, Adriano Verneau, presidente di Festambiente Vicenza, e Sandro Pupillo, noto per la sua attività culturale, alla presidenza della storica Società del Quartetto, per quella poliica, alal presinza della prima, vera formazione civica, Vicenza Capoluogo, ma anche per la forza con cui ha combattuto e vinto la guerra dell'alieno.
Dimentichiamo qualcuno di ieri sera?
Sì, Giacomo Possamai.
Ma sta a voi decidere il 3 dicembre se ricordare o meno lui o uno degli altri due ottimi competitors di queste vere primarie, che speriamo non siano inquitate alla fonte, scusateci se lo ripetiamo.
Ma quando una competizione come questa, propedeutica al voto vero del 2018, si giocherà su alcune migliaia di voti, furono 3.500 alle ultime primarie del 2008, molti per l'indifferenza attuale se non per l'ostilità verso la politica, ma pochi per chi è abituato a maneggiare i vecchi "pacchetti" di consensi, l'unico antidoto è lavorare perchè partecipino il maggior numero possibile di elettori, pensanti.
Noi faremo il nostro informandovi il più possibile.
Ai candidati sta uscire dalle buie stanze dei palazzi e venire da voi, guardandovi negli occhi e parlando alle vostre menti e, perchè no?, ai vostri cuori.
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