Per qualcuno è un'ottima notizia, per altri pessima. Ma nel 2019 torna il Pd. Certo, ridimensionato dalle elezioni (che comunque ne fecero ancora il secondo gruppo parlamentare dopo i 5Stelle) e dalla successiva emorragia di consensi dovuta alla doppia scelta demenziale dell'Aventino e della rissa intestina quotidiana. Ma con un nuovo segretario (o Nicola Zingaretti o Maurizio Martina) e una nuova identità , che nasceranno dalle primarie del 3 marzo. Un appuntamento importante per tutti: sia per i 5-6 milioni di italiani di centrosinistra che non si sentono rappresentati dai giallo-verdi, sia per chiunque abbia a cuore la democrazia e quindi la normale dialettica fra maggioranza e opposizione.Â
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Il vero sconfitto delle elezioni amministrative di Vicenza 2018 è Achille Variati. E' stato lui, infatti, che ha impostato la campagna elettorale fin dalle primarie, quando, convocati nel suo studio Otello Dalla Rosa e Giacomo Possamai, ha di fatto imposto anche la partecipazione del vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci. Le primarie hanno sancito la preferenza per Otello dalla Rosa, ma le preferenze per il vicesindaco pesavano e soprattutto è iniziata da quel momento la richiesta da parte di Variati di continuità di se stesso e della sua amministrazione.
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Riteniamo, scrivono nella nota che pubblichiamo Mattia Ierardi, Portavoce FdI Provincia di Vicenza, e Daniele Pedrazzoli, Portavoce Città di Vicenza, che la proposta di Elena Donazzan di effettuare le primarie per scegliere il candidato sindaco di tutto il centro destra sia, a poche settimane dal vot o, una idea tardiva o una provocazione del politico di Pove del Grappa mirante solamente a ritagliarsi un pizzico di residua visibilità mediatica. Per fare una consultazione seria e credibile in città di Vicenza servirebbe qualche mese, a meno che non si voglia mutuare il metodo grillino di attivare una fugace consultazione on line per sentire il parere di qualche centinaio di internauti, spacciando questa farsa per le primarie di centro destra.
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A dire il vero un po' di nostalgia per le primarie indette dalla sinistra vicentina c'è. Questo eterogeno insieme ha con grandi difficoltà , appena appena mascherate dal bon ton, designato il proprio candidato alle elezioni amministrative che si svolgeranno tra qualche mese nel capoluogo berico. Come è noto, ha vinto Otello dalla Rosa, superando di poco l'altro candidato Giacomo Possamai, mentre il delfino designato dall'attuale capo dell'amministrazione guidata da Achille Variati, Jacopo Bulgarini d'Elci, ha perso in modo eclatante.
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Dieci anni fa, quando è nato il Partito democratico, non era raro, nella sede che stava al Mercato nuovo, imbattersi in un ragazzino dai capelli ricci. Quel ragazzino, che la passione perla politica la coltivava già da qualche annetto, oggi ha quasi 28 anni e per un soffio non è diventato il candidato sindaco del centrosinistra. A Giacomo Possamai, collaboratore di Enrico Letta ai tempi di Palazzo Chigi, consigliere comunale, ex capogruppo dem (si è dimesso dalla carica proprio durante la campagna elettorale per le primarie, che lo vedeva opposto a Otello Dalla Rosa e Jacopo Bulgarini d'Elci) non è bastato il bottino di 2.700 voti per vincere. Adesso guarda avanti: «Siamo pronti ad aiutare Otello Dalla Rosa, ma la responsabilità di unire spetta a lui».
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"Mi sono state attribuite dichiarazioni su fatti specifici di cui nemmeno ero a conoscenza". Così Stefano Fracasso, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, interviene rispetto ad alcune dichiarazioni a lui attribuite sulle primarie a Vicenza nell'articolo di seguito da noi riportato de IlFattoQuotidiano.it, che, comunque, facciamo fatica a immaginare del tutto "inventato", come di fatto sostiene il consigliere regionale, anche se, in alcuni passaggi, appare forzato nei numeri e nelle descrizioni dei fatti.
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Mentre in Parlamento sta per diventare legge il testamento biologico con le "Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento" a Vicenza la stanno anticipando in politica, da destra a sinistra, i candidati alle amministrative del 2018. Dopo l'eseprienza romana in cui nessuno voleva vincere obbligando l'inesperta e ingenua pentastellata Virgina Raggi a prendersi le rogne di una città da anni in difficoltà crescenti quando non gestibili, dopo anni di centrodestra e centrosinistra al governo della capitale, sembra che anche a Vicenza nessuno, o quasi, voglia ereditare i danni ambientali e morali oltre che il vuoto di risorse e patrimonio che lasciano le vecchie amministrazioni.
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Ecco la lettera arrivaatci alle 19.50 di ieri, a urne ancora aperte, da Alessandro Furlan, membro del direttivo PD di Vicenza, premonitrice della sciocca, per non dire suicida, polemica attuale.
Egregio Direttore, sono le 19.50 di una giornata (il 3 dicembre 2017, ndr) per alcuni versi esaltante, importante, ma anche un po' convulsa, con qualche ombra (ad es. sembra che in alcuni seggi sia stato rifiutato il voto a cittadini Rumeni, che ricordo sono comunitari) e con un ‘peccato originale', quello del mancato voto agli stranieri non comunitari residenti. Sono un membro del direttivo PD di Vicenza e come tale il giorno 8 di ottobre - in tempi certo non sospetti e dopo che il regolamento era già stato votato ed approvato dall'assemblea del PD qualche giorno prima - ho inviato un esposto alla Commissione di Garanzia del PD su quanto in quel momento stava avvenendo circa la possibilità che gli stranieri residenti non potessero più votare alle primarie del PD; non è stato l'unico, ma forse il più dettagliato e la CdG si è sicuramente mossa su questo.
Un lettore, dopo la richiesta di verifica su qualche decina di votanti delle primarie che non avrebbero potuto votare, richiesta avanzata da Giacomo Possamai e Jacopo Bulgarini d'Elci, perdenti nel conteggio con Otello Dalla Rosa, ci scrive: "È vero che sono in atto ‘verifiche' del Comitato dei Garanti a causa di un problema sul sistema informatico ideato e gestito dall'assessore Filippo Zanetti per cui avrebbero votato anche alcuni non aventi diritto? Ma, se vero e se riscontrassero le predette irregolarità , cosa si fa? Si torna a votare? Ma questi qua hanno un minimo di dignità ? Sono curioso...".
Conferme importanti arrivano dal voto di ieri nel capoluogo vicentino, scrive nella nota ceh pubblichiamo Indipendenza VenetaVicenza Città : affluenza elevata e sconfitta pesante del centralista Jacopo Bulgarini d'Elci. I vicentini, come tutti i veneti, confermano dunque la loro naturale propensione per la democrazia diretta, non sottraendosi alle decisioni quando vengono chiamati in causa (come era già accaduto al referendum costituzionale e a quello sull'autonomia). Proprio alla luce di un'affluenza così elevata non può passare inosservata la ripartizione di oltre l'85% dei voti tra i due candidati, Otello dalla Rosa e Giacomo Possamai, che avevano espresso il loro sostegno al Referendum sull'Autonomia dello scorso 22 ottobre.
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