Amministrative 2018 a Vicenza: il centro sinistra s'è desto con Otello Dalla Rosa, è giunta l'ora di suonare la sveglia per il centro destra
Domenica 17 Dicembre 2017 alle 11:05 | 0 commenti
A dire il vero un po' di nostalgia per le primarie indette dalla sinistra vicentina c'è. Questo eterogeno insieme ha con grandi difficoltà , appena appena mascherate dal bon ton, designato il proprio candidato alle elezioni amministrative che si svolgeranno tra qualche mese nel capoluogo berico. Come è noto, ha vinto Otello dalla Rosa, superando di poco l'altro candidato Giacomo Possamai, mentre il delfino designato dall'attuale capo dell'amministrazione guidata da Achille Variati, Jacopo Bulgarini d'Elci, ha perso in modo eclatante.
La sconfitta, che deve avere il sapore di erba ... amara, pone anche una ipoteca sul futuro a Vicenza: 700 voti di preferenza possono ben fare addirittura una vittoria e su questo giocherà , come gli è solito, l'ormai ex-sindaco.
Ora per il candidato della sinistra è tempo di operare per la sua candidatura.
MA dalla parte opposta, quella del centro-destra, non vi è ancora una candidatura unitaria. Al momento, tra veri e civetta, ci sarebbero due/tre candidati (Francesco Rucco, Giorgio Conte e Roberto Ciambetti rumors su Elena Donazzan a parte), ma nessuno dei due raccoglie il consenso almeno generale. Si attende la decisione/designazione da parte di Forza Italia, ma al momento nessuno conosce quale sarà il nominativo espresso. Purtroppo ciò denuncia difficoltà e una campagna elettorale, già iniziata da parte della sinistra, non può ben condursi se non vi è un candidato che unisca. Non si tratta, in prossimità della Befana, di "tirar fuori" il candidato, ma di operare in modo che i cittadini di Vicenza possano ben identificare una novità nella persona e nelle modalità nella conduzione dell'amministrazione comunale, dato che lo stesso Otello Dalla Rosa non potrà non tener conto degli equilibri interni del partito Democratico e del suo comunque esponente di punta, Achille Variati, che non rinuncerà ad essere parte in causa. Ne ha bisogno per garantire da un lato una certa continuità e almeno una sorta di "protezione" delle sue decisioni, non ultima quella sull'alta velocità , contestata anche dai suoi elettori, illusi dal Parco della pace, di cui non vi è nessun segnale nemmeno d'inizio lavori e tre mesi son pochini per inaugurarlo.
Ritornano sul candidato unitario del centro- destra è mai possibile che non si abbia almeno un programma comune, al di là delle differenze di tipo "ideologico"?
Gli elettori, e lo scrivente è l'ultimo, chiedono unità d'intenti programmatici e un unico candidato in vera alternativa a quello della sinistra, altrimenti la sconfitta è già assicurata e sarà dovuta non tanto ai concorrenti che si sono già resi disponibili, ma, probabilmente, a protagonismi e pseudo-rivalità . E' giunta l'ora di non perdere tempo e iniziare e, consentendo solo il mangiare il panettone a Natale, partire prima di Capodanno in modo che nell'anno nuovo anziché l'usato/vecchio modo di amministrare, che temiamo ancora presente nella sinistra, vi sia per la città berica e i suoi cittadini una prospettiva di benessere e buona amministrazione. Non vanaglorie quindi, più sicurezza e risposte effettive ai cittadini, un vero Impegno per Vicenza abbandonando le illusioni, ma operando per il bisogni quotidiani, che è poi il vero compito delle amministrazioni locali.
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