Per la prima volta durante una cerimonia pubblica è stata conferita la cittadinanza italiana a dieci persone, otto maggiorenni e due minorenni, residenti in città . Il consiglio comunale, nella seduta del 28 settembre 2017, ha infatti accolto la proposta dei consiglieri Giancarlo Pesce, Ennio Tosetto, Renato Vivian, Alessandra Marobin, Stefano Dal Pra Caputo, Bianca Ambrosini, Giacomo Possamai e Lorenza Rizzini che con una mozione hanno rilevato che "il conferimento della cittadinanza italiana è un momento di altissimo valore civico grazie al quale un cittadino straniero o apolide entra a far parte a pieno titolo della comunità , nella pienezza dei diritti e dei doveri che discendono dall'appartenenza allo Stato italiano."
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Giacomo Possamai, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra del Partito Democratico del 3 dicembre prossimo, invita i cittadini ad una nuova forma di partecipazione attiva per mezzo del Vicenza Word Cafè: "Vuole essere un modo concreto di coinvolgere chiunque abbia voglia di garantire il proprio contributo alla nostra città . Non ci saranno palchi o discorsi ufficiali, ma sarà un appuntamento di lavoro concreto, su temi precisi e di fondamentale importanza per il futuro di Vicenza."Â
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Sono settimane che i mass media si occupano delle primarie della coalizione che fa capo al PD. I tre candidati che si contendono la palma della vittoria, che è rappresentata "solo" dalla candidatura a sindaco di Vicenza, gara che poi sarà tutta da giocare, si son dati da fare così tanto che i loro interventi pubblici mi paiono più da campagna elettorale, quella autentica del maggio prossimo venturo, che una conta interna alla coalizione. Qualche elemento si potrebbe anche raccontare ma hanno tanto chiacchierato loro tre e qualche loro sostenitore che non mi pare il caso di aggiungere altro.
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Prima versione pubblicata alle 2.29, aggiornata col video e altre informazioni alle 13.09. Ha solo 28, anzi no 27 anni e poco più, sì è giovane ma troppo; ha fatto il capogruppo del Pd, ma durante la monarchiia assoluta di Variati che ha emarginato il Partito democratico; fa politica da 15 anni, è stato vice segretatario nazionale dei giovani dem, ha lavorato con Enrico Letta, ha assaporato a Philadelphia la campagna elettorale di Barack Obama, ha partecipato al China Visitors con altri giovani aspiranti leader europei, sì vabbè, ma... gestire Marco Goldin, Campo Marzo, Ponte Alto e le periferie è un'altra cosa; è Giacomo Possamai, un bel nome e figlio di Paolo, sì ma vuoi mettere i manager aziendali figli della cultura d'impresa ma, soprattutto, i figli di papà Achille?Alberto Galla, un nome he da oltre 130 anni fa rima con librerie,
Anche i consiglieri comunali del Partito DemocraticoStefano Dal Pra Caputo, Giacomo Possamai ed Ennio Tosetto insieme a quelli della Lista VariatiSandro Pupillo, Tommaso Ruggeri intervengono sull'annunciata chiusura della Lovato Gas con questa nota ufficiale interrogando anche il sindaco sulle modalità di intervento che intende adottare a favore dei lavoratori: "In questi giorni è apparsa a più riprese la notizia della possibile chiusura dell'azienda vicentina Lovato Gas, che fa parte del gruppo Renzo Landi di Reggio Emilia."Â
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Dopo il successo dell'edizione 2016 torna per la seconda volta in città la manifestazione che continuerà a far ballare e divertire il pubblico di tutte le età . Da giovedì 7 a domenica 10 settembre a Campo Marzo, in un'area recintata a lato del parcheggio Verdi, l'associazione culturale Hyper organizza Vivi Festival con il sostegno dell'assessorato alla crescita e dell'ufficio giovani. Anche quest'anno l'invito va a quanti desiderano trascorrere delle piacevoli serate con proposte differenti, dal rock alla musica anni ‘90, con band dal vivo e djset, ma anche pomeriggi all'insegna del gioco per i bambini e per le loro famiglie con la possibilità di assistere ad esibizioni di danza rap/hip hop.
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Pubblicto il 25 agosto alle 19.10, aggiornato il 26 alle 9.25. Oggi, sabato 26 agosto, alle 19 il consigliere comunale delegato alla promozione e allo sviluppo dell'area di Campo Marzo, Stefano Dal Pra Caputo, taglierà il nastro che darà ufficialmente il via al tradizionale Luna park allestito in occasione della Festa dell'8 settembre. Il Luna park, che ha aperto i battenti ieri, venerdì 25 agosto, resterà aperto fino a giovedì 14 settembre lungo viale Dalmazia dalle 16 alle 24 dal lunedì al giovedì e dalle 15 all'1 di notte il venerdì e il sabato; la domenica, invece, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 24.
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Esercito e recinzioni, queste le soluzioni in voga per la questione Campo Marzo. Opzioni lanciate dai banchi dell'opposizione in Consiglio comunale e osteggiate dalla maggioranza e, più in generale dalla sinistra tutta. Da Valentina Dovigo a Sandro Pupillo, infatti, il drappo del "riportiamo la gente nel parco" continua a trovare nuovi portabandiera. Tentativo dopo tentativo, però, l'animazione di Campo Marzo non ha portato i frutti sperati: il parco continua a non essere sicuro, il caffè Moresco vuoto e recintato, i cittadini spaventati. L'amministrazione Variati può dire, almeno, di averci provato. Agli annunci, però, non sempre sono seguiti i fatti.
Non tutte le ciambelle escono con il buco. Se da un lato le aree verdi cittadine sono in aumento, la gestione dei parchi pubblici sembra essere un problema difficilmente superabile dall'Amministrazione comunale. Fin dal suo ritorno a palazzo Trissino, il sindaco Achille Variati ha voluto imprimere un impronta green al suo governo, una scelta che, almeno in parte, si è rivelata un'arma a doppio taglio. Quando il prossimo anno i cittadini si ritorneranno al voto, Vicenza avrà , più o meno ultimati, due nuovi grandi parchi: quello nell'ex area Zambon, dove da poco sono iniziati i lavori, e il Parco della Pace. Sulle due aree gravitano pesanti incognite, ma più di tutto è l'esistente a preoccupare. Campo Marzo è un'area ancora da recuperare, Parco Querini è affollato solo dai conigli e a quello delle Fornaci serve, ancora, manutenzione. Insomma, bene ma non benissimo.
Il destino del Torrione di Porta Castello sarà deciso nelle prossime ore. Secondo noi è una scelta tra il coraggio di abbracciare il futuro con speranza e innovazione, da un lato, e dall'altro la diffidenza del nuovo che spinge a cercare rifugio in formule obsolete ma nostalgicamente rassicuranti. Non è in discussione se, ma come far diventare il Torrione di proprietà pubblica. Le alternative sono due.