Non tutte le ciambelle escono con il buco. Se da un lato le aree verdi cittadine sono in aumento, la gestione dei parchi pubblici sembra essere un problema difficilmente superabile dall'Amministrazione comunale. Fin dal suo ritorno a palazzo Trissino, il sindaco Achille Variati ha voluto imprimere un impronta green al suo governo, una scelta che, almeno in parte, si è rivelata un'arma a doppio taglio. Quando il prossimo anno i cittadini si ritorneranno al voto, Vicenza avrà , più o meno ultimati, due nuovi grandi parchi: quello nell'ex area Zambon, dove da poco sono iniziati i lavori, e il Parco della Pace. Sulle due aree gravitano pesanti incognite, ma più di tutto è l'esistente a preoccupare. Campo Marzo è un'area ancora da recuperare, Parco Querini è affollato solo dai conigli e a quello delle Fornaci serve, ancora, manutenzione. Insomma, bene ma non benissimo.
Fornaci, sia di nome che di fatto.
"La fontana io l'ho vista accesa solo all'inaugurazione" racconta Maria, un'anziana signora che ogni giorno cerca rifugio dal caldo nel parco di via Farini. Delle tre fontane presenti si sono, effettivamente,  perse le tracce. Oltre dieci anni fa, al taglio del nastro, il Comune annunciava: "Il parco, recintato, è dotato di un centinaio di piante, panchine, luoghi di ritrovo come un laghetto, tre fontane con giochi d'acqua, strutture ricreative come un campo da bocce, un percorso vita ed una pista da skate-board". Spuntando la lista ad oggi solo lo skatepark è attivo.  Il prato ingiallito dal sole non viene mai annaffiato e così le piante lungo le siepi, il campo da bocce non è pervenuto, il laghetto ristagna e, appunto, le fontane non funzionano. Non sono rotte, ma attivarle, esattamente come il sistema d'irrigazione, costa troppo. A giugno di quest anno, il Comune è intervenuto. "La manutenzione di parco Fornaci è stata eseguita con interventi di vera e propria cura urbana, prestando particolare attenzione verso l'importante parco cittadino" dichiarò l'assessore Cristina Balbi mettendo sul piatto 12.949 euro per la manutenzione delle fontanelle (quelle per bere), l'acquisto di quattro nuove piante e la sistemazione dei bagni. Annaffiare il verde urbano, però, resta un optional così come la pulizia dei bagni e le famose fontane che pure avranno avuto un costo.
La situazione al Querini.
A parco Querini le cose non vanno molto meglio. Dopo i danni per l'alluvione, il verde è stato ripristinato. Il polmone cittadino, però, è quasi sempre deserto. Tolti gli sportivi, tanti i vicentini che corrono armati di cuffiette all'ombra dei viali alberati del parco, quelli della ginnastica e del Tai chi, organizzato per tutta l'estate all'interno del parco, il nulla. Per l'estate 2017 non è stato possibile nemmeno attivare il tradizionale chiosco dei gelati. Tra furti e la  bassa affluenza il vecchio gestore non ha voluto ripartire. Nelle ultime settimane ci si è messa anche la cronaca nera, con l'ennesimo accoltellamento di questa estate forse legato a questioni di droga, avvenuto proprio all'interno delle antiche mura. La sorveglianza applica le regole: niente giuoco del calcio sul prato, si potrebbe danneggiare. Il giardino però è un porto senza vele e nel sottobosco accade un po' di tutto.
Campo Marzo, una questione infinitaÂ
C'è chi chiede l'intervento dell'esercito, chi degli alpini, chi maggiore animazione o nuove recinzioni. Qualsiasi sia la soluzione è evidente che Campo Marzo è una questione aperta, la più urgente probabilmente anche in vista delle elezioni. Inutile soffermarsi troppo sui diversi tentativi proposti dall'ottimo Stefano Dal Pra Caputo, il consigliere con specifica delega, la fotografia del Caffè Moresco recintato eppure assediato da senza tetto e tossici basta e avanza. I molteplici fatti di sangue delle scorse settimane, forse, sono una cartina tornasole troppo severa dello stato del parco che è comunque frequentato, ma il problema resta e rischia di peggiorare.
Come si garantirà  la sicurezza e la manutenzione dei nuovi parchi se non si riesce a farlo con quelli che già esistono? Con che costi? E ancora, servivano davvero nuove aree verdi come il gigantesco parco della Pace?
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