Consigli sul trilocale, immobile ideale
Adico  Â
L'immobile ideale è il trilocale: alcuni consigli per valutarlo meglio
"La tipologia immobiliare più ricercata dagli italiani in cerca di casa è il trilocale", si legge nell'ultima nota diffusa dall'ADICO.
Un dato che trova conferma dall'indagine condotta da Tecnocasa secondo cui il trilocale raccoglie il 35,9% delle preferenze nelle grandi città ed 49,3% nei capoluoghi di provincia, soggiorno con angolo cottura, due camere, servizi.
Per il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini "sono le nuove costruzioni a destare il maggiore interesse, anche grazie ai sempre più elevati standard qualitativi che gli immobili dispongono che permettono all'inquilino poter risparmiare sulle bollette".
Per coloro che non riescono ad aggiudicarsi un trilocale, sempre secondo l'indagine condotta daTecnocasa, il 29% degli italiani optano per il bilocale; il 21,7% per il quattro locali; l' 8,4% opta invece per il cinque locali.
Nelle grandi città ci sono comunque delle eccezioni. Milano, Roma e Napoli segnalano infatti come sempre una maggiore richiesta per il bilocale.
A Firenze si nota, invece, un'equiparazione della domanda di trilocali e quattro locali che raccolgono entrambi il 30,4% delle richieste. A Torino è molto simile la concentrazione di richieste di bilocali (32,5%) e di trilocali (32,9%).
A Firenze, Genova, Palermo e Verona la domanda si indirizza prevalentemente sui trilocali e quattro locali.
Capitolo a parte per la disponibilità di spesa. Secondo Tecnocasa nelle grandi città si ha un budget più ampio che oscilla tra i 170 mila euro e 249 mila euro. Importo messo in conto dal 24,4% dei clienti per aggiudicarsi il taglio composto da tre stanze. Ma c'è anche un 21,5% di italiani in grado di sborsare tra i 250 a 349mila per comprare casa.
La crisi si è comunque fatta sentire: dallo scorso luglio, infatti, si è registrato un aumento delle richieste nella fascia di spesa fino a 119.000 euro.
Dall'ADICO ricordano avvertono che "quando si decide comprare casa è molto importante riuscire a valutare se il prezzo proposto dall' agenzia immobiliare, dal costruttore o dal privato è congruo". Infatti, fanno presente dall'associazione che "i fattori per cui il prezzo di un immobile possono dipendere da diversi fattori, quali ad esempio: tipologia dell' immobile, qualità dell' edificio, esposizione, rumore, se l' edificio è a più piani se è presente o meno l' ascensore, manutenzione interna, riscaldamento, parcheggio in strada, parcheggio di proprietà , vicinanza ai servizi pubblici..".
Infine è buona norma, conclude Carlo Garofolini "ricordarsi di valutare se appartamento si trova vicino al posto di lavoro, vicino alla casa del genitore anziano, ai servizi pubblici".
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Questo sistema bancario è gigante malato?
Federcontribuenti Veneto    Â
Sarà questo il tema trattato lunedì 1° Marzo alle ore 20,30, presso la Sala Anziani di Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova. Un problema che spesso coinvolge e sconvolge imprese e famiglie.
Si terrà lunedì 1° Marzo alle ore 20,30, presso la Sala Anziani di Palazzo Moroni (sede del municipio di Padova) un inconsueto e utilissimo incontro con aziende e famiglie che sono state toccate dalle problematiche create dal sistema bancario.
Mutui viziati, tassi che superano vertiginosamente le soglie dell'usura, anatocismo, scorrettezze bancarie di vario tipo sotto il subdolo ricatto dell'iscrizione in centrale rischi dell'utente.
Parteciperanno all'incontro:
l'On. Domenico Scilipoti (IDV);
Dr. Gennaro Bacile, portavoce e Presidente onorario di SOS Utenti;
Piero Ruzzante (PD);
Avv. Fulvio Cavallari di Adusbef;
Avv. Michela Russo - Responsabile nazionale sportello "utenti bancari" di Federcontribuenti;
Paccagnella Marco - Vice Presidente nazionale Federcontribuenti;
Daniela Russo - Direttore editoriale di LiberoReporter.
L'evento è aperto a tutti.
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Vicenza diventa "città per la pace"
Comune di Vicenza  Â
Vicenza diventa "città per la pace" e aderisce al Coordinamento nazionale e alla marcia di Perugia - Assisi
Vicenza diventa sempre più una città di pace. Oggi l'assessore Giovanni Giuliari ha ottenuto dalla giunta il via libera all'adesione al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e la conseguente dichiarazione di "Vicenza, città per la pace" oltre che l'iscrizione alla diciottesima marcia per la pace Perugia - Assisi.
"Con questi atti - ha commentato Giuliari, la cui delega assessorile è proprio "alla famiglia e alla pace" - affermiamo ancora una volta che il ruolo di Vicenza è quello di una città che costruisce la pace. Non in modo isolato, ma diventando parte integrante di un movimento ampio che promuove la pace, i diritti umani, la democrazia, l'integrazione dei nuovi cittadini".
Nel novembre del 2008 il sindaco di Vicenza era stato eletto per acclamazione nel consiglio di presidenza del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani proprio in virtù all'impegno profuso dall'amministrazione Variati nel rivendicare una rinnovata attenzione dello Stato alle ragioni delle comunità locali in particolare sui temi della presenza militare nel territorio. Successivamente il Comune di Vicenza aveva ospitato un incontro del Coordinamento che, nato a Perugia nel 1986, attualmente raccoglie 10 regioni, 54 province, 550 comuni e altri 14 enti locali.
Con adesione formale al Coordinamento, che comporta un impegno economico annuale di millenovecento euro, il Comune assume la dizione "Vicenza, città per la pace", costituisce nell'ambito dell'assessorato di Giovanni Giuliari un "ufficio per la pace" con il compito di promuovere iniziative e studi in materia, istituisce un capitolo di bilancio denominato "spese per iniziative nell'ambito della pace, cooperazione e diritti umani".
Sempre oggi, con le stesse motivazioni, la giunta comunale ha aderito alla diciottesima marcia per la pace Perugia - Assisi che quest'anno si terrà il 16 maggio, nell'ambito dell'anno europeo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, con una particolare attenzione al coinvolgimento dei giovani delle scuole. Vicenza contribuirà a sostenere le attività di organizzazione e promozione dello storico evento con una somma di 600 euro.
Al minimo storico i tassi d'interesse
Adico   Â
Dall'ADICO annunciano "che le previsioni sui tassi d'interesse concessi alle famiglie per l'acquisto di case sono state rispettate; tornando a scendere dopo il colpo di coda registrato a dicembre".
Infatti, secondo i dati diffusi dall'Ufficio studi dell'Associazione bancaria italiana attraverso il consueto rapporto mensile, i tassi tornano al minimo storico dopo che lo scorso mese, per la prima volta da quando la crisi economica si e' abbattuta sul settore creditizio, avevano segnato un piccolo rialzo.
Le previsioni dell'Associazione bancaria sono quindi chiare, secondo il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini: "ci sarà una sostanziale stabilità almeno fino a marzo prossimo e che faranno stare tranquilli quegli italiani alle prese con un mutuo a tassa variabile".
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Corte di Cassazione: agevolazioni prima casa
Adico   Â
La Corte di Cassazione non ammette scuse per beneficiare delle agevolazioni fiscali sulla prima casa
"La Corte di Cassazione nella sentenza n. 1392 del 26 gennaio 2010 non ammette scuse quando si parla di agevolazioni sull'acquisto della prima casa" si legge nell'ultima nota diffusa dall'ADICO "anche se determinate da forza di causa maggiore".
Infatti, spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, "il mancato trasferimento della residenza entro i 18 mesi dal rogito fa si che il cittadino perda le agevolazioni fiscali previste, quali l'imposta di registro nella misura del 3% e le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa".
A ribadire con forza questo concetto ci ha pensato proprio la sentenza in oggetto la quale ha condannato un contribuente, alla pena della perdita delle agevolazione fiscali previste in caso di acquisto di prima casa, che aveva prorogato il termine di trasferimento della residenza per un impedimento oggettivo e non prevedibile: vale a dire un'infiltrazione di acque reflue proveniente dall'appartamento al piano di sopra
In particolare, si legge nelle sentenza, "a prescindere da ogni altra considerazione una infiltrazione di acque reflue in un appartamento non rappresenta in sé un impedimento avente le caratteristiche della forza maggiore, se non in caso di prova del momento della sua insorgenza, del suo protrarsi, ovvero di eventuali complicanze idonee a rendere particolarmente lunga e difficile la riparazione e ad impedire in modo assoluto e per tutto il tempo a disposizione non solo la presenza nell'immobile ma, in ogni caso, l'ottenimento del trasferimento della residenza anagrafica".
In altra parole la Cassazione ha spiegato che un'infiltrazione di acque reflue in un appartamento non può costituire un impedimento riconducibile alle ipotesi di forza maggiore, anche perché l'anno e mezzo di tempo che ha a disposizione il contribuente per trasferire la residenza e' apprezzabile e garantisce all'acquirente la possibilità di risolvere qualsiasi problematica.
Ovviamente, fatta salva l'ipotesi in cui il proprietario di casa fornisca come prova una complicanza capace di impedire in modo assoluto l'ottenimento del trasferimento della residenza anagrafica.
Il Sindaco Achille Variati solidale con chi ha perso il lavoro
Nella lettera, firmata e simbolo di tutte le altre, era scritto in sintesi: "Sono senza lavoro, sono disperato, ho l'affitto da pagare, i figli da crescere, le bollette ... sono disperato, sono disperato. Mi dia una mano a cercare un lavoro, qualunque lavoro, sono disperato ..."
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14% delle famiglie taglia cure mediche
Adico       Â
Dall'ultima indagine condotta dall'ADICO, su un campione di 400 abitanti residenti nella provincia di Venezia, "emerge che il 14% delle famiglie a basso reddito hanno dovuto ridurre le cure mediche per arrivare a fine mese".
Tra le altre strategie adottate per sopravvivere, spiegano dall'ADICO "si rinuncia andare a mangiare la pizza con gli amici 33%; si tagliano le spese per l'abbigliamento e le calzature 22% si riducono o rinunciano le vacanze 21%, le spese mediche 14% altro il 10%.
Ormai arrivare a fine mese per la maggioranza delle famiglie è un'ansia, avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, tant'è che l'ultima strategia per fare quadrare i conti, è proprio tagliare sulle spese mediche".
Ormai a causa della crisi economica le famiglie sono costrette a condurre una vita più controllata sotto il profilo dei consumi e faticano sempre più a rispettare le scadenze dei bollettini.
Sempre dall'analisi condotta dall'ADICO, riferita a coloro che rinunciano alle spese mediche, di queste il 39% rinunciano andare dal dentista, il 27% dall'oculista, il 18% le visite specialistiche, il 16% altro.
I soggetti maggiormente coinvolti risultano essere, spiega il presidente dell'ADICO "soprattutto anziani, precari, persone in mobilità , giovani".
Infine lo studio rileva "che il 28% del campione chiede aiuti economici ai genitori, il 16% accede un prestito, il 7% degli anziani addirittura si rivolge ai figli".
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Ciambetti su aumento rette Ipab Vicenza
"Aumenti immotivati. Chiedo spiegazioni"
"I famigliari degli anziani hanno diritto ad avere una risposta"
"E' necessario capire che cosa è successo e dare una risposta alle tante famiglie che si trovano a dover sostenere un aumento inaccettabile delle rette dell'Ipab dell'1,25 per cento".
Così Roberto Ciambetti, presidente del Gruppo consiliare regionale leghista, sul caso dell'aumento delle rette dell'Istituto di Vicenza che mette a disposizione strutture e residenze per anziani.
"I famigliari degli anziani si sono già attivati per una raccolta firme volta a chiedere spiegazioni sugli aumenti - ha detto Ciambetti -. Infatti, tali aumenti sono del tutto immotivati se si considera che i servizi offerti dall'istituto non sono adeguati alla cifra da pagare richiesta: ci sono stanze che non rispettano gli standard regionali e perfino le attività di animazione per gli ospiti lasciano a desiderare. Vista la situazione, e considerato il fatto che molte famiglie in questo periodo si trovano in condizioni di enorme difficoltà economica dovuta in particolare alla crisi occupazionale, ho sottoposto alla Giunta regionale una interrogazione a risposta immediata* - ha concluso l'esponente del Carroccio - per sapere quali azioni intende mettere in atto nei confronti dell'Ipab di Vicenza".
*INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
IPAB DI VICENZA: AUMENTO INACCETTABILE DELLE RETTE.
presentata il 15 febbraio 2010 dal consigliere Roberto Ciambetti
APPRESO che:
- l'IPAB di Vicenza con propria deliberazione n. 7 del 1° febbraio 2010 ha aumentato, di circa l'1,25%, le rette degli utenti autosufficienti e non autosufficienti accolti nelle varie residenze dell'Ente per l'anno 2010, con effetti retroattivi al 1° gennaio u.s.,
- tale aumento appare ingiustificato, immotivato e penalizzante per le famiglie degli ospiti dell'IPAB tenuto conto anche delle direttive della Regione che invita i presidenti dei vari istituti a non chiedere ulteriori sacrifici ai parenti degli ospiti poiché è stato aumentato di 15 milioni di euro il fondo destinato al bilancio socio-sanitario;
CONSIDERATO che molte famiglie in questo periodo si trovano in condizioni di enorme difficoltà economica dovuta in particolare alla crisi occupazionale;
CONSIDERATO infine che i servizi dell'Istituto in questione non sono affatto adeguati agli standard regionali;
tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale,
interroga la Giunta regionale
per conoscere:
1) quali azioni intende mettere in atto nei confronti dell'IPAB di Vicenza per la decisione di aumentare le rette degli ospiti dell'Istituto, come indicato in premessa.
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Erode e Pilato contro gli sfrattati
Sunia Vicenza  Â
Alienazione alloggi pubblici in Veneto: SUNIA, "Erode e Pilato contro gli sfrattati!"
La settimana scorsa all'ultimo minuto di vita del Consiglio regionale, come ladri nella notte, il PDL (già Forza Italia e Alleanza Nazionale) e la Lega, al governo della Regione, e il PD (Partito Democratico), che si dichiara all'opposizione, hanno approvato una legge a favore di chi é in condizione di comperarsi una casa ed ignorato volutamente i poveri, gli sfrattati, chi non ha soldi per pagare il canone, le famiglie in difficoltà con bimbi.
Già altra volta Erode e Pilato concordarono: allora per assassinare Gesù, ora per dare un'altra picconata allo stato sociale.
Noi contestiamo l'ideologia della proprietà della casa che ancora una volta è prevalsa sulla necessità di aumentare le abitazioni in affitto: un affitto accessibile a tutti.
Anche qui, come in altri settori, siamo il fanalino di coda in Europa (Germania, Francia Inghilterra) dove la locazione arriva in certi casi fino al 40% degli alloggi; però con provvidenze reali per tutti coloro che sono in difficoltà . Non i palliativi erogati dalla Regione dopo aver tagliato fuori dagli aventi diritto chi ha un canone troppo basso, una parte degli immigrati e così via.
Come se questi non fossero in stato di necessità .
La stessa locazione sociale -detta anche social housing- che certi settori politici ed imprenditoriali propongono come la nuova soluzione per la questione casa -alternativa all'edilizia residenziale pubblica- consiste nel dare abitazioni in affitto e non in proprietà .
Eppoi, in una situazione di gravissima crisi economica che durerà almeno altri 5-6 anni, con disoccupazione a punti record e la cassa integrazione aumentata del 300%, con quattro giovani su cinque che hanno un lavoro precario, con il sistema produttivo veneto fatto in gran parte di piccole e piccolissime aziende, fragili e per le quali si devono purtroppo registrare chiusure diffuse; in questa situazione che senso ha proporre ancora l'acquisto della casa?
Non sanno i mediocri politici regionali veneti che le famiglie titolari di un mutuo per l'acquisto della prima casa sono loro malgrado insolventi in misura rilevante? Che assai dubbia è la convenienza per le banche di escutere tali nuclei in via giudiziaria perché eccessive sarebbero le vendite all'asta di alloggi ed incerto il loro esito?
Ma dove vivono i consiglieri regionali ed i loro partiti?
Anche quelli che affermano di avere radicamento nel territorio dimostrano di non sapere come stanno veramente le cose. Questa lontananza della politica dalla condizione umana non credo ne sia un elemento costitutivo ma dipenda dal conformismo, dalla pigrizia di una classe politica interessata solo al risultato a breve perché non é più capace di programmare di scommettersi sul futuro della loro gente.
Se la modesta classe politica veneta compie queste ingiustizie gli eventi si incaricano però di giudicarla.
Il 9 febbraio sulla stampa locale berica si leggeva che nella provincia di Vicenza (territorio del Tribunale di Vicenza e Schio) gli sfratti erano aumentati del 80% nel 2009 e che l'assessore vicentino alla casa Giuliari non aveva più abitazioni per sfrattati in quanto quelle così destinate erano tutte già impegnate.
Il 10 febbraio si apprendeva di quella ingiusta decisione del Consiglio regionale, totalmente lontana da questa dolorosa situazione.
Fulvio Rebesani
segretario provinciale
SUNIA Vicenza
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RIFERIMENTO
(fonte Ufficio stampa Consiglio Regionale del Veneto):
Consiglio approva legge su alienazioni alloggi pubblici
(Arv) Venezia 9 feb. 2010 - L'ultima legge approvata dal Consiglio regionale del Veneto nell'ultima seduta della legislatura riguarda l'edilizia convenzionata e introduce la possibilità per i Comuni di prevedere agevolazioni sui prezzi di riscatto degli immobili fissati dalla legge statale. La Giunta provvederà entro il 30 giugno 2010, sentita la competente commissione consiliare, a determinare i criteri per rendere omogenee le agevolazioni dei prezzi di riscatto degli alloggi Peep. La legge è stata illustrata in aula dal presidente della commissione Urbanistica Tiziano Zigiotto(Pdl) ed emendata da Franco Frigo (Pd). L'ultima seduta del Consiglio regionale del Veneto si è chiusa alle 17.56 per mancanza del numero legale sulla richiesta del capogruppo della Lega Roberto Ciambetti di portare in discussione e in votazione il testo di legge che modifica le procedure di valutazione d'impatto ambientale.
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Le famiglie si scoprono sempre più povere
Adico  Â
"Nonostante le continue rassicurazioni economiche che qualcuno continua sempre a ventilare, si scopre che a pagare gli scotti di questa crisi sono come al solito le famiglie italiane", fanno sapere dall' ADICO.
Secondo quanto rilevato dall'ultima indaginedi Bankitalia nel biennio 2006-2008 il reddito medio per nucleo si è ridotto - al netto dell'inflazione - di circa il 4%, con una caduta di circa del 2,6%. Dunque, le famiglie si sono scoperte sempre più povere.
Un dato che dimostra, secondo il presidente dell'ADICO Carlo Garofolini, quanto il progressivo peggioramento dell'economia nel corso degli ultimi anni abbia avuto ripercussioni anche sul budget delle famiglie, influenzando le spese di tutti i giorni".
I cali più evidenti del reddito hanno, inoltre, interessato con maggiore frequenza gli individui al di sotto dei 55 anni, con punte negative tra i 45 anni di età . Questo significa che è il ceto medio ad aver risentito maggiormente della crisi.
Numeri alla mano, emerge dal bollettino che nel 2008 il reddito medio delle famiglie, al netto di imposte e contributi, è stato pari 2.679 euro mensili, mentre il 20% circa dei nuclei ha raggiunto a fatica i 1.281 euro.
Restano stabili, invece, le percentuali relative alle famiglie al di sotto della soglia di povertà (intorno al 13,4%) e quelle che vantano redditi mensili sopra i 4.860 euro
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