Don Kevin Mwandha: "il matrimonio dei preti non è una soluzione ad abusi e pedofilia"
Giovedi 13 Aprile 2017 alle 13:28 | 1 commenti
Don Kevin Mwandha è un docente di diritto canonico presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma. Sta soggiornando nella parrocchia di Cornedo durante la settimana di Pasqua. L'occasione è stata ottima per un'intervista a tutto campo sulle tematiche più attuali e scottanti del nostro tempo. Originario del Kenya, ha frequentato il seminario in Kenya, poi in Tanzania e ha conseguito la laurea in Teologia a Roma. Dal 2014, dopo aver insegnato a Nairobi e a Gerusalemme, svolge l'attività di docente universitario a Roma. "E' la seconda volta che vengo a Cornedo- afferma-. Mi trovo molto bene, anche grazie alla gentile accoglienza del parroco don Federico Marcazzan e dell'intera comunità ".
Don Kevin, dopo l'apertura di Papa Francesco verso gli omossessuali, cosa pensa lei delle unioni civili?
"L'omosessualità è una realtà che esiste e che non si può negare, né giudicare. Ma per la Chiesa non è un fatto naturale né giustificabile ai fini di un'unione matrimoniale o di formare una famiglia.
E per quanto riguarda il matrimonio dei preti, se la legge ecclesiastica venisse riformata, lei sarebbe favorevole?
"Come ha detto, la legge matrimoniale è una legge ecclesiastica, che in quanto tale può cambiare e riformarsi. Il punto è capire perché i preti abbiano bisogno di sposarsi. Per evitare gli abusi e la pedofilia? Non credo che il matrimonio dei preti possa essere una soluzione, in quanto ci sono molte persone già sposate che abusano di altre persone o sono malate di pedofilia. Il matrimonio dei preti non può essere una soluzione per evitare una vita immorale.
Nella Chiesa cattolica Orientale i preti sposati esistono: il matrimonio è loro concesso a meno che non aspirino all'episcopato. Nella Chiesa cattolica latina finora i sacerdoti non si sono mai sposati per dedicarsi a tempo pieno al proprio servizio".
Cosa pensa del fenomeno dell'immigrazione in Italia?
"C'è chi scappa dalla Guerra, chi cerca fortuna per evitare la povertà , ma il dramma più grande rimane l'interessi economico dei potenti che approfittano della miseria altrui attraverso una compra-vendita dell'umanità ".
La Guerra e il terrorismo affliggono il nostro tempo...
"E' uno scenario insopportabile anche per i non-credenti. Chi ne fa le spese è sempre la gente comune. La Guerra va fermata. Il terrorismo va contro la dignità umana. Nessuna religione giustifica la morte e la guerra. Tutte le religioni sono basate sul rispetto per se stessi e per gli altri".
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