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Ma il vero nemico è il "global"

Dal n. 176 di VicenzaPiù

Condannare il razzismo va bene. Tuttavia difendere il "locale" è un valore contro il mito economicista di un mondo unito, uniforme e livellato

 

McDonalds arabo (flick.com/marco bellucciCapitemi: non riesco a non vedere i torti e le ragioni di ogni punto di vista. In quello di Abdullah Domenico Buffarini c'è da scindere da una parte il merito specifico della contesa col Carroccio anti-Islam e dall'altra la prospettiva culturale con cui lui condanna il leghismo.
Quanto al primo, ho poco da aggiungere rispetto al mio articolo di due settimane fa sulle calunnie della Lega a proposito del mancato festival che avrebbe dovuto tenersi nel centro musulmano di via Vecchia Ferriera. Il terrorismo che ogni qual volta gli islamici organizzano qualcosa viene sparso a piene mani dal partito padano è pura strumentalizzazione della paura fomentata dall'ambaradan mediatico dall'11 settembre 2001 in poi: l'Islam, secondo la vulgata, sarebbe una minaccia alla nostra civiltà, alla nostra identità cristiana e occidentale. C'è il piccolo particolare che questa identità esiste solo nella testa dei Lovat, che ci crede pure, e in quella di chi la evoca con squallido cinismo elettorale.

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La lega, il mondialismo e la difesa della Costituzione

Dal n. 176 di Vicenzapiù 

 

di Abdullah Domenico Buffarini

 

Abdullah Domenico BuffariniBuffarini replica al leghista Davide Lovat, che aveva criticato il pensiero massonico illuminista
Rivendicando il suo mondialismo. E precisando: "Ho lasciato la massoneria, non fa nulla contro certe leggi-vergogna"

 

Art. 8 Costituzione : "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge...e hanno diritto di organizzarzi secondo i propri statuti, in quanto non constrastino con l'ordinamento giuridico italiano".
Art. 19 Costituzione : "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esircitarne in privato e in pubblico il culto, purchè si tratti di riti non contrari al buon costume".

Negli ultimi decenni del XIX secolo l'Europa venne invasa da una singolare opera pseudo storico-politica, che recava il titolo "I Protocolli dei Sette Savi di Sion", nella quale veniva descritta la trama tessuta da una organizzazione segretissima dell'ebraismo, finalizzata alla conquista del dominio mondiale.

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Eurozona, tutti i rischi del collasso greco

Deficit e debito pubblico fuori controllo, disoccupazione alle stelle, banche in crisi.
La Grecia sta attraversando una pesantissima crisi economica, che potrebbe innescare un effetto domino in tutta Europa.
Ma proprio per questo il fallimento dello stato ellenico sarà scongiurato

 

La Grecia in crisi"La Grecia è sull'orlo della bancarotta" scrive senza mezzi termini il Daily Telegraph, celebre quotidiano londinese. Probabilmente non esagera, se pensiamo che il debito pubblico è fuori controllo, l'evasione fiscale ha raggiunto livelli allarmanti e, last but not least, il settore pensionistico è al collasso.
Ma perché i problemi di uno "statarello" di soli 11 milioni di abitanti mettono così in angoscia tutti i mercati finanziari? Semplicemente perché la Grecia adotta come moneta l'euro e, a tutt'oggi, nessuno sa cosa accade quando uno Stato membro dell'eurozona rischia un default.

Ricordiamo, per inciso, che la Grecia era rimasta inizialmente fuori dall'euro in quanto i parametri economici non soddisfacevano le condizioni richieste. Il periodo di "esame" era durato quattro anni dopo di che, nel 2006, anche allo Stato ellenico venne concesso "l'onore" di adottare la moneta unica. Non è mai stato, però, un Paese virtuoso, visto che in questi quattro anni solo in una occasione ha rispettato il patto di stabilità. Inoltre i dati forniti sulla propria situazione finanziaria sono sempre stati accolti con scetticismo dagli altri partner europei.
Si sarebbe portati a pensare che sia opportuno far intervenire Bruxelles, almeno per calmierare la situazione, ma non lo prevedono le norme comunitarie: non possono infatti essere erogati fondi ad uno stato membro per sanare buchi di bilancio.

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Libri, ecco la top 5 del 2009

Riportiamo da n. 176 di VicenzaPiù

Le migliori opere uscite in libreria negli ultimi dodici mesi.
Medaglia d'oro a Enrico Deaglio per "Patria. 1978-2008"

 

Patria. 1978 - 2008 di Enrico DeaglioCome lo scorso anno, anche in quest'ultimo numero del 2009 di VicenzaPiù (il n. 176 ancora in edicola o presso i punti di distribuzione indicati nel box in basso a destra o scaricabile dallo stesso box in pdf, n.d.r.) vogliamo indicarvi, fra quelli segnalati di settimana in settimana, i cinque migliori libri usciti negli ultimi dodici mesi. Si tratta di un'indicazione che non ha nessuna pretesa di completezza e che funziona soprattutto come sintetico riepilogo dei percorsi di lettura suggeriti quest'anno dal nostro settimanale.
Al quinto posto mettiamo "Il commissario Soneri e la mano di Dio" (Frassinelli) scritto dal giornalista Valerio Varesi: un giallo più di atmosfere e personaggi che di intreccio, che si distingue per la scrittura assai curata. Una nuova dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che non esiste una letteratura "d'autore" di serie A e una letteratura "di genere" di serie B; esistono semplicemente buoni libri e cattivi libri a prescindere dall'argomento e dallo stile.

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Quattro chiacchiere coi musulmani

Dentro il centro islamico di via Vecchia Ferriera per conoscere faccia a faccia i fedeli vicentini. Stufi di essere considerati invisibili

 

Interno del Centro Culturale Islamico di Via Vecchia FerrieraLa sensazione, dopo aver chiacchierato con una manciata di fedeli del centro culturale islamico di Vicenza, è di essere stato in un luogo che si percepisce subito come separato, "sacro", e al tempo stesso come uno spazio di ritrovo per parlare fra amici, un po' come al bar. Mistico e comune insieme.
Il centro si chiama Ettawba e si trova, come si sa dalle polemiche sui permessi e sul recente festival poi saltato, in via Vecchia Ferriera nella zona ovest della città. Dentro la freddezza del capannone si stempera nelle scarpe lasciate in ordine prima della soglia che porta all'area dei riti, nei due distributori automatici di alimenti e bevande, nel negozietto di oggetti vari (opuscoli, libri, bandiere, vestiti). Tutto è ordinato, pulito, ben tenuto. Sulle bacheche avvisi scritti in arabo, ma anche un volantino che invita a iscriversi ad un corso di italiano che si tiene nella sede della ex circoscrizione 3. Il titolo è significativo: "Lavoratore straniero, pensa al tuo futuro". Su un muro la locandina di un convegno che si terrà a Rimini il 25-27 dicembre sui rapporti fra civiltà islamica e società europee. Ci accompagna ad assistere alla preghiera delle 16.45 il neo-convertito, italianissimo - anzi dei Castelli Romani - Abdullah Domenico Buffarini (di cui sul numero 176 di VicenzaPiù potete leggere un intervento).

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Un vestito nuovo per Babbo Natale

Oggi siamo tutti (proprio tutti?) più buoni (anche i cattivi?).

Dopo avervi fatto, quindi, i nostri Auguri PiùSinceri ma prima, magari, di un pezzo graffiante che Babbo Mannino potrebbe calarci da un momento all'altro dal suo nero camino, pubblichiamo dalla nostra rubrica quindicinale La Pentola Dipinta la fiaba di Natale del titolo

 

La fiaba è di Lorenza Farina

Illustrazione di Paola MartelloLa luna come una moneta d'argento illuminava la notte di Natale facendo brillare il bosco innevato.
Il vecchio Babbo Natale, un po' acciaccato per i suoi centoventi inverni, tirò fuori dall'armadio l'abito rosso orlato di pelliccia, ormai consunto sui gomiti e privo di qualche bottone.
Lo indossò facendo attenzione a non strappare le cuciture ormai lise. Poi calzò gli stivaloni neri dalle suole consumate e si allacciò in vita il cinturone.
- Avrei proprio bisogno di un vestito nuovo - si disse infilando nel sacco gli ultimi doni per i bambini che gli avevano scritto, come ogni anno, affettuose letterine piene di richieste e di buoni propositi - ma ho speso tutto il mio denaro per comperare questi regali.
- Vorrà dire che l'anno prossimo cercherò di essere meno spendaccione così da risparmiare qualche soldo e rinnovare il mio guardaroba un po' fuori moda - si ripromise salendo con qualche difficoltà sulla slitta, perché la schiena gli doleva.
Le renne erano inquiete quella notte, perché avevano dormito poco. Babbo Natale le aveva svegliate prima del solito per prepararle al faticoso viaggio che le attendeva, di paese in paese, di città in città, attraverso foreste innevate e mari in tempesta.

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Natale con chi vuoi

Dalle serate house beat ai concerti folk, alle sfide a colpi di riff heavy metal,
vademecum per chi vuole fuggire dalla routine di pranzi e cenoni natalizi

 

Immagine di Natale"Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi" recita un vecchio e inflazionato adagio. Ma sono molti i giovani che, in barba alla tradizione, al momento giusto sgattaiolano via da pranzi e cenoni natalizi verso altri lidi. Magari per smaltire le abbuffate in compagnia di amici e buona musica. Ed infatti si contano decine e decine di occasioni festaiole offerte a cavallo della notte di Natale da locali, bar e discoteche del vicentino.

Che qui cercheremo di condensare, a mo' di piccola guida, ad uso e consumo dei "fuggitivi". Cominciando da un paio di ideuzze per l'aperitivo della Vigilia. Che si potrà sorseggiare sulle note delle hit del passato con il djset di Morris organizzato dal Nuovo Bar Astra in centro storico, alle 19. O al sound molleggiato delle cover di Bob Marley, riproposte in versione natalizia dal gruppo Rat Race in concerto al Ristorantino Nuovo Drive In di via Volta (zona San Marco) dalle 19.30. Per poi dirigersi al consueto Sartea, che alle 22 darà il via alle danze con il tradizionale appuntamento natalizio scandito dall'house beat della Family House: la serata più fracassona dell'anno, con musica non stop fino alle 3 del mattino.
Per gli irriducibili rockettari, invece, consigliamo una puntatina nel tempio della trasgressione musicale cittadina, il Sabotage, che alle 22 accenderà i microfoni su di un'inconsueta battaglia alla consolle tra "Fog" e "Vito", rigorosamente heavy metal.

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Stranieri, diritti a metà

Alloggi Erp, assegni di maternità, disoccupazione, voto, cittadinanza
Ecco cosa possono e cosa non possono fare le migliaia di stranieri
residenti nel vicentino. Con alcune situazioni paradossali

 

Immigrati a passeggio (flickr.com/berther)Qualche settimana fa un lettore - Alex Cioni, esponente del Pdl vicentino - scriveva una lettera a "Vicenza Più" sul tema della proposta di legge del voto agli stranieri, depositata in Parlamento. Della missiva ("Voto agli stranieri, patacca o buon senso?", 25 novembre), ci interessa trattare in questo articolo la parte in cui si lamentano i "diritti negati" agli italiani, e "presi" per sé dai "foresti", extracomunitari e non, presenti su suolo italiano e vicentino. In particolare si denunciano corsie preferenziali negli alloggi Erp, ma non solo. Scrive infatti Cioni: "Basterebbe entrare in una sede di qualche sindacato italiano per vedere con i propri occhi di come e quanto oggi gli immigrati siano sindacalizzati quasi più di noi italiani; basterebbe lavorarci assieme per capire di come e quanto bene conoscono le normative per l'ottenimento di bonus o di sussidi sociali; basterebbe sfogliare le graduatorie comunali per le richieste degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per avere anche qui sott'occhio la prova provata che questi stranieri tutto sommato non sono poi trattati così male come qualcuno vorrebbe farci credere. I fatti parlano chiaro, altro che diritti negati agli stranieri, caso mai esiste un problema contrario: vale a dire i diritti negati agli italiani, ai nativi italiani, che si vedono portare via da sotto il naso ciò che spetterebbe prima di tutto a loro". E ancora, nel corso di uno scambio di battute, scritto, con la redazione: "In Italia i cittadini stranieri possono già votare alle elezioni amministrative e possono ottenere la cittadinanza dopo 4 anni purché siano comunitari". Su questi passaggi, sugli alloggi Erp e sui vantaggi e possibilità degli stranieri in Italia, abbiamo condotto una piccola indagine su scala vicentina: per chiarire una volta per tutte cosa è vero e cosa no circa i "diritti negati" che gli immigrati avrebbero preso agli italiani.

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Embargo digitale e totalitarismo democratico. Gli effetti del caso Berlusconi

Dopo l'aggressione al premier si moltiplicano le voci di chi vorrebbe limitare la libertà di espressione sul web. Un percorso tecnicamente arduo e sottilmente pericoloso
Perché fa scivolare sempre più la democrazia verso il regime


Una vignetta di Vauro sul PremierL'aggressione ai danni di Silvio Berlusconi ha dato la stura ad una campagna, già covata da tempo, il cui obiettivo neanche troppo celato è quello di restringere il campo delle libertà di espressione, specie le espressioni del dissenso. Allo stesso tempo pezzi importanti del governo hanno preso di mira le modalità con le quali sarà possibile partecipare alle manifestazioni di piazza. Però a fare irruzione nell'agenda dei media sono stati i social network.
Twitter, i blog, ma soprattutto Facebook, sono stati le piazze elettroniche nelle quali i commenti all'evento di Milano sono stati più duri. Apprezzamenti per il gesto, posizioni ironiche, invettive sarcastiche, j'accuse violenti: insomma c'è stato di tutto e di più. E proprio rispetto a queste contestazioni le voci del governo, nonché quella di editorialisti "lealisti" con le istituzioni repubblicane come Giannantonio Stella, si sono levate quasi unanimi. Il ministro dell'Interno Bobo Maroni della Lega ha parlato esplicitamente di norme allo studio pensate per oscurare i siti che riportano espressioni violente o che propugnano odio.

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Nuovo stadio e poteri forti. La replica della Lazzari: "Nessun regalo"

Articolo pubblicato sul numero 176 di VicenzaPiù, da ieri in edicola a 1 euro e ancora più facile da trovare nei punti di distribuzione in città (elencati nel box a destra da cui è possibile scaricare anche pdf) grazie alla tiratura aumentata.

 

L'assessore Lazzari col sindaco Variati alla presentazione del PatL'assessore all'urbanistica risponde alle critiche sull'accordo con Vicenza Futura:
"C'è solo una pre-intesa, si tornerà in consiglio, e ci saranno anche parcheggio di interscambio e fermata per la metropolitana di superficie"

 

"Allora, da dove cominciamo, dai poteri forti?". L'assessore all'urbanistica Francesca Lazzari ha appena terminato una telefonata piuttosto accesa che riguarda - non c'è nemmeno il bisogno di dirlo - alcuni punti caldi del Pat. E parte subito all'attacco. "A me vengono a dire certe cose - riprende facendo riferimento proprio alle accuse di chi vede un Pat troppo sbilanciato, almeno in alcuni suoi punti, a favore di certi potentati economici -. A me che sono una donna di sinistra, di sinistra vera, non di quella demagogica e che mette la testa sotto la sabbia. Perché la sinistra vera non ha mai fatto demagogia e non ha mai nascosto la testa sotto la sabbia: al contrario, ha affrontato i problemi. Ed è questo che bisogna fare, se non vogliamo consegnare la città alla destra più becera: affrontare i problemi. E sporcarsi un po' le mani. Io non credo all'etica dei principi, credo a quella delle conseguenze". C'è poco da fare: è in una di quelle giornate in cui si stenta a tenerla a freno. Poco male, visto che uno degli obiettivi è proprio sviscerare i punti più critici del nuovo Piano di assetto del territorio appena approvato dal consiglio comunale. A cominciare da uno dei suoi progetti più ambiziosi: quello per il nuovo stadio a Vicenza Est, su cui si sono concentrate buona parte delle contestazioni.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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