Pagare pedaggio
Dalla Valdastico alla Pedemontana, in provincia sono al via importanti progetti viabilistici
Ma tutte (o quasi) le nuove strade saranno a pagamento
Politici e tecnici provano a spiegare perché
  Vicenza non è mai stata così "percorribile". La provincia infatti, in un futuro ormai prossimo, si "popolerà " di un reticolo di strade ad alta velocità quale mai era stato immaginato in passato. La Valdastico Sud fino a Rovigo e (forse) il prolungamento fino a Trento con la Valdastico Nord; la Pedemontana che dal Trevigiano sbucherà nella autostrada A4 a Montecchio Maggiore passando per Bassano e Thiene; la variante alla Valbrenta, che risolverà il problema del collegamento viario - oggi intasato per limiti strutturali - fra Bassano e Trento; la variante alla provinciale 46 del "Pasubio", che da Ponte Alto (Vicenza) risalirà la provincia fino a Schio e Torrebelvicino, sostituendo la strada esistente. A queste vanno aggiunte le tangenziali: la futura bretella Nord-Est di Vicenza e i collegamenti dell'attuale tangenziale Sud con le omologhe di Padova e Verona.
Continua a leggereLa dignità del primo cinghialone
A vent'anni dalla scomparsa, ricordo "laterale" di Mariano Rumor
e di un'epoca in cui Vicenza dettava gli equilibri della politica nazionale
Vent'anni fa moriva, settantacinquenne, quello che a buon diritto può essere considerato l'icona della politica vicentina. Molto è stato scritto e detto, per celebrare la ricorrenza. Non posso che aggiungere il ricordo e le considerazioni personali di un osservatore marginale e in qualche modo prevenuto. Per noi ragazzi assetati di cambiamento, infatti, quelli come Mariano Rumor hanno a lungo incarnato la figura dei cinghialoni nella foresta del potere. Esseri, dunque, detestabili ancorché praticamente sconosciuti nei dettagli. In fondo, che ne sapevo io, di quel mio conterraneo tanto famoso?
Continua a leggereCarlotto, il bandito gentiluomo e il Veneto delle mafie multinazionali
Articolo pubblicato su VicenzaPiù n.180, in edicola a 1 euro, in distribuzione in città (come da elenco nel box in basso destra) oppure scaricabile online dallo stesso box
Dall'amicizia col contrabbandiere d'altri tempi Beniamino Rossini
al Veneto d'oggi, "rovinato" da 15 anni di governo Galan
Dall'affaire Dal Molin ("Ci si potrebbe scrivere un bel noir")
alle mafie che hanno messo le mani sugli appalti pubblici
Intervista allo scrittore Massimo Carlotto
«Non capita a molti scrittori che qualcuno bussi alla porta e chieda di raccontare la propria vita per farne un romanzo». Lo ha detto Massimo Carlotto presentando, martedì 26 gennaio, l'anteprima nazionale de «La terra della mia anima», al Teatro Astra di Vicenza. A Carlotto questa fortuna è capitata: un giorno Beniamino Rossini, grande amico dello scrittore, si è presentato con una grossa valigia nella sua casa in Sardegna, e ha iniziato a raccontare. Giornate passate a parlare, registratore acceso, e una vita che si scopre più romanzesca che mai, eppure vera. Rossini è un criminale gentiluomo, un'infanzia sulle montagne fra Lombardia e Svizzera dove impara il mestiere del contrabbando: diventa "spallone", portatore di enormi sacchi (le "bricolle") attraverso il confine. Sigarette, liquori, ma mai droga.
Continua a leggereCis, Arco teso da Gambari
Di seguito l'articolo pubblicato sul numero 180 di VicenzaPiù da oggi in edicola e da domani online e nei consueti punti di distribuzione in città . Â
C'è un motivo non casuale nell'ingresso della Immobiliare Arco Srl di Brescia nell'azionariato del Cis Spa, il consorzio che sovrintende alla realizzazione (?) del centro intermodale di servizi a Montebello? Pare di sì, e sta tutto in un nome, anzi in un cognome: Gambari.
La Arco è l'impresa bresciana che nel 2009 ha vinto il bando indetto dal presidente del Cis, il consigliere provinciale Pdl Galdino Zanchetta, allo scopo di immettere preziosi quattrini privati con cui da un lato ripianare le esposizioni dei soci, tutti pubblici (oltre alla Provincia, Comune di Vicenza, Autostrada Brescia-Padova, Camera di Commercio, Banca Popolare di Vicenza, Fiera), e dall'altra investire nelle infrastrutture logistiche nei 270 mila metri quadri di proprietà del consorzio (gli altri 220 mila, a destinazione d'uso agricola, sono della Af99 del senatore e consigliere comunale leghista Alberto Filippi). Infatti l'accordo con la Arco prevede che questa versi in tutto 35 milioni di euro, di cui 21 per far fronte ai debiti dei soci e 14 per investimenti. Non solo, ma la società immobiliare si accolla anche gli oneri finanziari della fideiussione di 15 milioni spesi per l'acquisto del terreno.
Bot people, la nuova generazione
Di seguito pubblichiamo il pezzo della rubrica di Economia & Mercati che trovate sul numero 180 di VicenzaPiù da oggi in edicola e da domani online e nei consueti punti di distribuzione in città .Â
I Buoni del Tesoro offrono interesse pari a zero,
ma continuano ad andare a ruba.
Storia di un investimento
Nato nei tempi del boom del debito pubblico
E divenato ancora di salvezza
per banche, assicurazioni e fondi speculativi
C'erano una volta i Bot (Buoni Ordinari del Tesoro), ed ora ci sono ancora, hanno ancora le stesse scadenze (tre, sei e dodici mesi), vengono sempre rimborsati alla pari, insomma non è cambiato nulla? Beh! Per la verità una cosa non c'è più: l'interesse!
Anche nell'ultima asta, ma era già accaduto precedentemente altre due volte, il rendimento, al netto delle commissioni bancarie, sarebbe addirittura negativo per i sottoscrittori privati.
Il Ministro Tremonti si è trovato così costretto a diramare una norma che obbliga le Banche a ridurre le commissioni per azzerare perlomeno il rendimento.
La battaglia di Filippi (per il pallone)
Articolo pubblicato sul numero 178 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro e disponibile nei punti di distribuzione in città , oppure scaricabile in formato pdf dal box a destra
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Intervista al prossimo presidente del Vicenza Calcio. Che conferma: "La trattativa procede". E ci parla del suo privato, di Bossi, del nuovo stadio, degli amici in parlamento e di Roma ladrona
La vita è piena di sorprese. Una di questa è aver appreso, ormai qualche mese fa, che il senatore leghista Alberto Filippi, poco più che quarantenne imprenditore chimico residente in quel di Arcugnano, s'è messo in testa di diventare il patron del Vicenza Calcio. E se altre sorprese non sopraggiungeranno, ci riuscirà entro l'anno - Sergio Cassingena permettendo, il quale comunque pare molto ben disposto a lasciar la mano come presidente della società biancorossa. Ora, del Filippi politico (della sua filiazione, oggi decaduta, col "padrino" Stefano Stefani, del Cis a Montebello che lo vede proprietario terriero direttamente interessato, delle sue ambizioni e delle sue posizioni da bossiano duro e puro), si sa molto. Si sa meno, invece, del Filippi uomo, personaggio. Ecco perché siamo andati a intervistarlo.
Continua a leggereColpo in banca
Di seguito pubblichiamo le "ciacole" che trovate in prima pagina del numero 178 di VicenzaPiù da oggi in edicola e da domani online e nei consueti punti di distribuzione in città insieme al Calendario Pin Up 2010.
Da qualsiasi parte la sia guardi, resta una figuraccia. Il caso della "banca fantasma" di Piazza Matteotti sta ormai diventando una telenovela. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ecco il riassunto: i proprietari dello stabile delle vecchie Poste hanno chiesto, e ottenuto, di realizzare un supermercato. Poi hanno optato per una banca, senza però che in consiglio comunale ci fosse il relativo cambio di destinazione d'uso. Quando un paio di consiglieri di centrodestra se ne sono accorti, è scoppiato il bubbone. La giunta ha tergiversato: prima sembrava propensa ad una sanatoria, poi a portare tutto in consiglio; intanto i mesi passavano. Così i privati hanno chiesto, ed ottenuto, il commissariamento ad acta che, vista l'inerzia di palazzo Trissino, ha dato loro il via libera.
Continua a leggereDal Lago e Variati, destini incrociati
Articolo pubblicato sul numero 177 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro e disponibile nei punti di distribuzione in città , oppure scaricabile in formato pdf dal box a destra
Se il 2010 dovesse essere come il 2009, Achille Variati può dormire sonni tranquilli. L'anno appena chiuso se ne va portandosi dietro l'approvazione del Pat, il nuovo piano di assetto del territorio che costituiva uno dei passaggi più delicati del mandato amministrativo. E i numeri della votazione in consiglio comunale dicono che, ad ormai venti mesi dalle elezioni, il primo cittadino può contare su una maggioranza che lo sostiene compatta. Anzi: nei suoi confronti c'è pure lo sguardo benevolo, o quanto meno non ostile, di forze che in teoria dovrebbero essere di opposizione, come la lista Vicenza a 360 gradi di Claudio Cicero, la Vicenza Libera di Cinzia Bottene o l'Udc di Massimo Pecori, tutti astenuti nel voto sul Pat. E dicono anche il resto dell'opposizione in consiglio, cioè Pdl e Lega, non ha molte armi per impensierirlo. Cosa che, del resto, non le è quasi mai riuscita in questi mesi. A cominciare da quelle che dovrebbero essere le sue punte di diamante, prima fra tutte Manuela Dal Lago.
Continua a leggereIl nostro critico: 2009, anno di delusioni
Articolo pubblicato sul numero 177 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 1 euro e da domani nei punti di distribuzione in città elencati nel box a destra.
Dalle polemiche sul Presidente del Consiglio al "meno peggio" Variati, intervista a Giuliano Corà su dodici mesi avari di soddisfazioni: "Ma la città è meglio della sua classe dirigente"
Insegnante alle scuole elementari, traduttore, autore di articoli e pubblicazioni che spaziano dall'attualità alla letteratura, Giuliano Corà è noto ai nostri lettori soprattutto come critico cinematografico. Questa volta abbiamo pensato di chiedergli qualcosa di diverso, scegliendolo come osservatore per un bilancio sull'anno appena concluso e su quello che si sta aprendo. Cominciando dagli eventi da ricordare del 2009 italiano.
Continua a leggereLa rivincita dello strillone
Domani VicenzaPiù torna in edicola dopo la pausa natalizia. Vi regaliamo in anteprima le "ciacole" che troverete in prima pagina nel numero 177.
Almanacchi, almanacchi nuovi! Stilando il classico bilancio di inizio anno, viene in mente la famosa storiella leopardiana del venditore di almanacchi: uno strillone ambulante cerca di vendere calendari promettendo ai possibili clienti dodici mesi pieni di felicità , ma le sue ottimistiche convinzioni vengono smontate punto per punto da un passante decisamente disincantato. Ecco, guardando al 2010 viene invece da pensare che, per una volta, potrebbe anche aver ragione l'ingenuo venditore di almanacchi.
È difficile immaginare, infatti, che le cose possano peggiorare rispetto ad un 2009 decisamente nero. Prima di tutto dal punto di vista economico, dove a detta di quasi tutti gli osservatori è stato ormai raggiunto il fondo del barile, e non si può che risalire la china. Lentamente, faticosamente, certo, ma sempre di risalita si parla. La nostra opinione è che finora ammortizzatori sociali e risparmi di famiglia abbiano aiutato molto a tamponare le situazioni più critiche, e che prima di tornare ad un certa tranquillità ci sarà ancora da penare parecchio, ma ci auguriamo di essere smentiti.
Poi dal punto di vista politico: negli ultimi due anni la città ha cambiato amministratori in quasi tutti i suoi punti chiave, istituzioni, associazioni di categoria, mass media. Vicenza si affaccia così al secondo decennio degli anni 2000 con un assetto più variegato e multiforme. Cosa che, sulla carta, non può che farle bene. Leopardi permettendo.