Pagare pedaggio
Lunedi 8 Febbraio 2010 alle 18:32 | 0 commenti
Dalla Valdastico alla Pedemontana, in provincia sono al via importanti progetti viabilistici
Ma tutte (o quasi) le nuove strade saranno a pagamento
Politici e tecnici provano a spiegare perché
  Vicenza non è mai stata così "percorribile". La provincia infatti, in un futuro ormai prossimo, si "popolerà " di un reticolo di strade ad alta velocità quale mai era stato immaginato in passato. La Valdastico Sud fino a Rovigo e (forse) il prolungamento fino a Trento con la Valdastico Nord; la Pedemontana che dal Trevigiano sbucherà nella autostrada A4 a Montecchio Maggiore passando per Bassano e Thiene; la variante alla Valbrenta, che risolverà il problema del collegamento viario - oggi intasato per limiti strutturali - fra Bassano e Trento; la variante alla provinciale 46 del "Pasubio", che da Ponte Alto (Vicenza) risalirà la provincia fino a Schio e Torrebelvicino, sostituendo la strada esistente. A queste vanno aggiunte le tangenziali: la futura bretella Nord-Est di Vicenza e i collegamenti dell'attuale tangenziale Sud con le omologhe di Padova e Verona.
Pagare pedaggio
Con il nuovo secolo, però, il vecchio concetto di "strada statale" sembra essere andato in disuso. Già : Pedemontana e Valbrenta, inizialmente concepite come gratuite, avranno un pedaggio e sembra saranno a pagamento anche i collegamenti fra le tangenziali delle diverse province. Senza contare i prolungamenti nord-sud della A31 Valdastico (questa concepita però sin dall'inizio come autostrada). Con eccezione quindi della variante alla strada Pasubio e della tangenziale Nord-Est, il cittadino vicentino "medio" sarà per sempre costretto a pagare per spostarsi? La domanda è stata posta alla politica di maggioranza, regionale e provinciale, e ai costruttori. In giorni in cui parte del territorio provinciale che va da Bassano a Montecchio è in fibrillazione per l'ormai imminente realizzazione della superstrada Pedemontana, l'occasione si è presentata ad un incontro pubblico fra istituzioni e cittadinanza su questo tema. Gli intervistati sono l'assessore provinciale alla Viabilità Costantino Toniolo, candidatosi proprio in queste settimane con il Pdl alle elezioni regionali, Roberto Ciambetti vicentino capogruppo Lega Nord in consiglio regionale, e infine il tecnico Giuseppe Fasiol, vicecommissario per la realizzazione della Pedemontana.
Concessioni eterne
A Roberto Ciambetti è stata ricordata quella famosa mozione del 2008 del "Parlamento del Nord", riunito a Vicenza, con il quale i vertici leghisti si erano trovati concordi sul fatto che le varie autostrade italiane - in particolare quelle costruite da decenni e già ripagate - sarebbero dovute tornare gratis. Il consigliere regionale ce l'ha presente: «Tuttavia - risponde - fin che rimaniamo un'Italia unita, lunga e inefficiente, certe opere o si fanno con il project financing e i pedaggi, o non vengono fatte. Bisognerebbe rendere il sistema più efficiente per rendere queste strutture senza pedaggio, oggi non è così: non certo per colpa delle regioni del Nord». Per quanto riguarda la superstrada trevigiana-vicentina, l'esponente leghista riporta comunque i vantaggi per i residenti: «Sono previsti 12 anni di esenzione per il traffico locale e altri 12 per tratti ancora più ridotti. Si cerca di fare così, di andare incontro ai cittadini. Però fra 24 anni sarà tutto pedaggiato: è necessario per finanziare l'opera». Ci sono poche speranze che, al termine della concessione le opere tornino ai vicentini. Almeno nel caso della Pedemontana: «In teoria fra 39 anni il transito sarà gratis, però come abbiamo visto per altre autostrade, quali la Serenissima, alla fine della concessione l'autostrada non torna mai gratuita: o perché vengono fatte altre opere, o per interventi strutturali». Insomma, per andare da Thiene a Bassano dovremo pagare sempre e comunque? «No. Perché a fianco della superstrada ci saranno delle complanari che evitano di tornare sulla vecchia Gasparona, o sulla Schiavonesca-Marosticana. Non sono in perfetta aderenza al tratto della superstrada, ma permettono di andare a Thiene da Bassano e viceversa senza pagare il pedaggio, ovviamente con certi limiti di velocità e magari girando intorno ai caselli». Diverso il discorso per la Valbrenta, dove del resto un progetto preciso non è ancora stato stabilito: proprio in questi giorni infatti sono al vaglio in Regione cinque offerte di altrettanti promotori.
Project financing "obbligati"
Anche all'assessore provinciale Costantino Toniolo è stata posta la domanda: come si spiega la tendenza a mettere a pedaggio anche infrastrutture di collegamento che inizialmente erano concepite come gratuite? «La tendenza - risponde - è spiegata dalla Regione che opera col project financing perché dallo Stato non arrivano fondi sufficienti. Io credo che queste infrastrutture attualmente in progetto siano necessarie, anzi sono anche in ritardo rispetto alle necessità e caratteristiche del nostro territorio. Dobbiamo recuperare il tempo perduto». La legge che nel 1998 finanziava la Pedemontana prevedeva ancora dei tratti senza pedaggio. «L'evoluzione e la proposta del promotore nel piano economico finanziario, per come è stata recepita dalla Regione, ha permesso di ottenere per i residenti il non pagamento di pedaggio per un certo numero di anni. Ripeto, per le nostre aziende una struttura con queste caratteristiche è assolutamente necessaria». Nel caso della Pedemontana, quella più imminente, non si rischia che i cittadini scelgano in massa di passare per i centri storici dei paesi, per evitare il pedaggio? «No, perché ci saranno le strade complanari. Anche se, come è stato evidenziato dai Comuni, c'è un problema di un'interruzione della complanare a Breganze: abbiamo subito presentato il problema alla Regione e al commissario, siamo fiduciosi che vengano recepiti i suggerimenti e i miglioramenti». Una domanda "di merito" è stata posta anche all'ingegner Giuseppe Fasiol, vicecommissario della Pedemontana: si è chiesto cosa spieghi il passaggio dell'opera, nata come superstrada del tutto gratuita, a superstrada del tutto a pagamento (con le eccezioni di alcuni anni per chi abita lì). «L'idea della superstrada è nata all'inizio degli anni '90 - risponde il tecnico - I problemi della finanza pubblica, che pensiamo siano noti a tutti, hanno imposto una riflessione per vedere se c'erano privati disposti a realizzare l'opera con capitale privato e una piccola quota di capitale pubblico. Comunque, per ventun anni si avrà o l'esenzione totale o la riduzione del pedaggio: un vantaggio importante per i residenti».
Andrea Alba
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