Archivio per tag: dal molin

Categorie: Politica, Dal settimanale

Schneck segreto: "Sono contrario al Dal Molin Usa"

Sabato 12 Settembre 2009 alle 08:00

Articolo pubblicato su VicenzaPiù n.162 in edicola sabato 12 settembre

 

Il presidente della Provincia di Vicenza, Attilio SchneckEcco la trascrizione di una conversazione privata col presidente leghista della Provincia. In cui Titti il Panzer dice quel che pensa davvero sulla base, sulle armi atomiche a Longare, su Hullweck. E sul nuovo teatro

 

La Lega vicentina ha il cervello che dice una cosa e la pancia che ne sente un'altra. E' di lotta e di governo, e quando governa copre gli istinti che la spingono alla lotta. Ma essi, al riparo da taccuini e telecamere, saltano fuori, straripano, si liberano dal politically correct che li ingabbia. E se c'è un padano che tale contraddizione la riassume in sé condita di quella veracità allergica al bon ton che ha reso i leghisti così invisi ai parrucconi, è il presidente della Provincia, Attilio "Titti" Schneck detto il Panzer.

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Dal Molin, il dialogo e la dignità

Mercoledi 2 Settembre 2009 alle 19:10
Manifestazione contro la nuova baseRiceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento Comitati

 

Anche questa estate non ci ha risparmiato varie dissertazioni sul pro o contro la costruzione della nuova base americana USA al Dal Molin di Vicenza; fiumi di inchiostro per commentare, giudicare, rispondere a vari interrogativi legati a questa tormentata vicenda. Tutto ciò non deve esimerci dal fare sempre, continuamente e comunque delle considerazioni con l' intento di approfondire le problematiche che stanno alla base di posizioni diverse in merito alla costruzione della nuova base. Entrando nel merito, riteniamo che con troppa superficialità ed un po' di qualunquismo si è pensato, in alcuni ambienti e con alcune proposte che hanno avuto fin troppa eco mediatica, ad un possibile compromesso o "pacificazione della città", che possa in qualche modo avvicinare le diverse posizioni; ma ciò è stato proposto senza la basilare considerazione che nel dialogo non può mancare il rispetto e il riconoscimento dell'altro.

E' evidente che non sono sufficienti le buone intenzioni se non sono accompagnate da gesti concreti di condivisione, di ricerca della verità, in conclusione di pari dignità. Fondamentale in questa operazione di trasparenza diventa invece l'esperienza vissuta dalla cittadinanza.

La nostra esperienza sul "campo", di ascolto e condivisione sia con la cittadinanza che con molti esperti, ci induce a definire che sia ora, ancora e senza scoraggiamenti, necessario un percorso di chiarezza indicando degli obiettivi da perseguire a breve e medio termine. Tale percorso, che potrebbe essere avviato sin da subito, riteniamo di proporlo soprattutto all'amministrazione locale, proprio perché è il soggetto principale delle politiche della salute e della salvaguardia del territorio (valori essenziali). Le indicazioni che poniamo si articolano in quattro punti:

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Dal Molin e l'inganno di Obama

Lunedi 31 Agosto 2009 alle 14:03

Barack Obama in versione Zio SamI pacifisti credono ancora a Babbo Natale. Quelli vicentini speravano che sant'Obama avrebbe donato loro la marcia indietro Usa sulla base al Dal Molin. Invece, senza tanta pompa essendo una decisione ormai passata in giudicato, un semplice addetto all'ambasciata americana in Italia ha precisato che, com'è logico che sia, il presidente è al corrente dei lavori e che l'esercito del Pentagono completerà la costruzione rispettando gli impegni presi col governo italiano. Eppure, c'è chi si dice "deluso", facendo bambinesche supposizioni sulla volontà e la buona fede dell'inquilino della Casa Bianca. I Beati Costruttori di Pace, ad esempio, che in un comunicato sembrano cadere dalle nuvole: «La nostra Associazione continuerà a tentare in tutti i modi di rendere partecipe Obama della situazione vissuta dalla popolazione di Vicenza. Se invece il Presidente Obama fosse già a conoscenza e non considerasse importante riconoscere il parallelo con il movimento di popolo che lo ha portato alla Casa Bianca, sarebbe per noi una grande delusione».

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Dal Molin, accesso vietato al sindaco Variati

Giovedi 13 Agosto 2009 alle 17:27
Comune di Vicenza. 13 agosto 2009   

 

Già fissato un incontro col commissario Costa per i primi di settembre

Il sindaco Achille Variati ha oggi mostrato alla stampa una mappa della città con tre grossi buchi in corrispondenza dei tre insediamenti americani: la caserma Ederle, il villaggio americano e, ovviamente, l'area del Dal Molin. "Sono sindaco di tutta la città, ma su queste tre aree non ho alcuna competenza", ha spiegato.
Il riferimento di Variati è alle due lettere ricevute nel mese di luglio con cui, prima il commissario straordinario di Governo Paolo Costa e poi il colonnello comandate italiano del comando Usa, Edoardo Maggian, gli hanno comunicato l'impossibilità di accogliere la richiesta di accesso a fini ispettivi all'interno dell'area Dal Molin, in quanto trattasi di un'opera di difesa nazionale.
"Sulla mia scrivania giacciono esposti, lettere di sollecito e di richiamo inoltrati da comitati e da singoli cittadini preoccupati per quanto sta accadendo al Dal Molin tra scavi e demolizioni - ha spiegato Variati -. Se dunque non posso andare a controllare perché l'area non è di mia competenza, come posso dare una risposta ai dubbi e alle preoccupazioni legittime dei miei concittadini?".
Di qui l'annuncio di un incontro fissato con Costa per i primi di settembre "per capire come dare risposte alla città, visto che - evidenzia il sindaco -, come stabilisce il decreto presidenziale di nomina, anche il commissario straordinario ha il compito di salvaguardare ogni esigenza di carattere urbanistico e ambientale".
Il sindaco ha infatti ribadito come la sua contrarietà alla base militare al Dal Molin sia stata fin dal principio basata non su posizioni ideologiche, ma sugli aspetti di carattere urbanistico-ambientale: "Se sul piano giurisdizionale la questione è ancora in sospeso in attesa del pronunciamento del Tar - ha osservato Variati -, restano comunque le preoccupazioni che riguardano la presenza nell'area di falde acquifere profonde e anche di superficie: queste ultime, se alterate, potrebbero provocare cambiamenti all'assetto idrogeologico anche delle aree urbane adiacenti. La valutazione di impatto ambientale ci è stata negata - ha inoltre ricordato -, ma se succede qualcosa all'interno della base, può pagarne le conseguenze anche il resto del territorio comunale, e, quello sì, è di mia competenza".
"Il commissario Costa ha fatto promesse alla città - ha aggiunto infine Variati -. Ma attenzione a non confondere le opere complementari con le opere di compensazione: le prime sono quelle che si rendono necessarie per gli insediamenti militari e per i loro collegamenti, per i quali è impensabile l'uso di strade urbane e servirà invece la tangenziale nord e il prolungamento di via Aldo Moro; le seconde, invece, sono a vantaggio esclusivo della città, come potrebbe essere nel caso l'area civile al Dal Molin passasse dal demanio dello Stato al patrimonio del Comune".
Settembre si preannuncia dunque un mese importante nelle vicende delicate della base Usa, "perché Vicenza - come ha concluso Variati - non diventi ‘becca e bastonata'".

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Vicepres. Secco: Berlusconi confermi Costa per Dal Molin

Giovedi 6 Agosto 2009 alle 15:57
Provincia di Vicenza. 6 agosto 2009        

 

"Auspichiamo il rinnovo dell'incarico di Commissario straordinario di Governo per il Dal Molin al professor Paolo Costa". Con queste parole il Vicepresidente della Provincia di Vicenza Dino Secco, a nome degli assessori e dei consiglieri provinciali di "Forza Italia verso il PdL", sintetizza il testo della lettera inviata al Presidente Silvio Berlusconi nella quale "viene riconosciuta - spiega Secco - la validità dell'opera svolta dal professor Costa, che ha dimostrato d'essere uomo delle Istituzioni e garante degli interessi della comunità. E' stato partendo da questo presupposto che il gruppo consiliare forzista ha promosso la stesura del documento da inviare al Capo del Governo, in cui si attesta la volontà della prima forza politica vicentina di sostenere il processo avviato con l'insediamento militare statunitense al Dal Molin, processo che ora deve vedere la realizzazione di una serie di importanti opere infrastrutturali".
Su questo punto il Vicepresidente della Provincia sottolinea che "il professor Costa proviene da un'area culturale e politica ben diversa dalla nostra, tuttavia egli ha anteposto ad ogni altra considerazione il bene comune e il rispetto degli impegni sottoscritti dal Governo italiano. Ora dobbiamo passare ad una nuova fase: rafforzare i rapporti con le autorità statunitensi, vagliando occasioni di collaborazione sia per l'economia, per le nostre aziende, come per lo studio e la specializzazione universitaria, sia con lo Stato e il Governo per la realizzazione delle infrastrutture, soprattutto viarie, che sono indispensabili per la nostra realtà provinciale. Credo sia giusto - ha concluso Secco - che lo Stato italiano intervenga a sostegno del Vicentino, non solo per la realizzazione della Tangenziale Nord, e credo che il professor Costa abbia dato dimostrazione di essere la persona ideale per garantire, con piena credibilità anche di fronte alle autorità statunitensi, gli interessi della collettività locale come nazionale".

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Pat, Dal Molin, Aim, Campo Marzo: vorrei che...

Lunedi 3 Agosto 2009 alle 08:30

Lista ragionata dei problemi che ci aspettano al rientro dalla vacanze. E di come potrebbero essere risolti

 

Per un mese stacchiamo la spina e ce ne andiamo in ferie. Al rientro, vorremmo vedere certe cose e non rivederne altre, a Vicenza. Stiamo sognando, ovviamente. Eccovi una lista ragionata dei nostri "vorrei".


I voti del cemento
Cantieri e cementoNon vorrei che a furia di "qualche compromesso" il nuovo piano strategico che cambierà il volto della città, il Pat, si tramuti in una colata di cemento peggiore di quelle versate negli anni bui del terzetto Hullweck-Bressanello-Zocca. La Lazzari, madrina di quest'atto amministrativo che è il più gravido di conseguenze per i decenni futuri, ricorda ossessivamente di tenere salda la "governance", l'ultima parola sui mille progetti annunciati. Ma, come ha correttamente fatto notare il pidiellino Maurizio Franzina, nell'elenco dei desideri non c'è traccia di priorità, tempistiche, cifre. Replica: bisogna aspettare la fase due, ovvero il Piano degli Interventi, che non prima del 2010 riempirà il disegno generale del Pat di tutti i piani edilizi specifici, dal primo all'ultimo.

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Divisi alla meta

Martedi 24 Febbraio 2009 alle 17:23

Il fronte No Dal Molin è spaccato. Le analisi e le intenzioni, gruppo per gruppo. La Bottene: "Dal sindaco mi aspetto fatti, non parole"


Bottene durante l'occupazione della Basilica (fonte altravicenza.it)Separati in casa, mentre la casa brucia. E' la fotografia odierna del composito fronte No Dal Molin. Diviso in vari gruppi, con due tronconi principali (Tavolo e Presidio) e uno in mezzo, il più piccolo ma forse, quanto ad analisi, il più lucido (Comitato Vicenza Est-RdB Cub). E l'obbiettivo comune, impedire la già avviata costruzione della base Usa, che sfugge sempre più di mano. Se non è ormai tramontato del tutto.

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Sul viale del tramonto

Sabato 14 Febbraio 2009 alle 16:15

Il movimento No Dal Molin ha tentato di forzare il cantiere, ma è stato sconfitto Divisione, isolamento, errori: tutte le ragioni di un flop

 

Chiamiamo le cose con il loro nome: è stata una disfatta. Nella tumultuosa giornata del 10 febbraio il movimento No Base, nel tentativo fallito di bloccare il cantiere al Dal Molin, ha buscato una legnata clamorosa. E non dall’imponente schieramento di forze messo in campo dal questore Giovanni Sarlo, che com’era prevedibile ha scelto la linea dura. Il piagnisteo sulla “democrazia sospesa� da Sarlo lo sbirro è un’inutile piangersi addosso.

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No Dal Molin al bivio

Martedi 10 Febbraio 2009 alle 19:05

Il fronte No Base alla fase decisiva del blocco dei lavori. Con un limite: Vicenza non è la Val Susa. E Variati segue la sua strategia: istituzionalizzare la protesta

 

La tre giorni di occupazione dell'aeroporto Dal Molin da parte dei No Dal Molin è stata un successo mediatico e politico. Ma ha anche rivelato la congenita debolezza del movimento contrario alla base Usa: essere un movimento, purtroppo, vicentino. E' questa l'idea che ci siamo fatti chiacchierando con Emanuele Rivellino, ex leghista, infaticabile attivista nella cabina di regìa del Presidio Permanente di Rettorgole.

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Cooperative ex rosse

Lunedi 26 Gennaio 2009 alle 16:03

Una delle realizzazioni della Cmc

L'appalto della Ederle 2 è di Cmc e Ccc, due colossi delle costruzioni vicini al Pd. Cosa c'è dietro il miliardario impero delle coop

 

Chissà se oggi il pacifista Woody Allen girerebbe ancora spot per le Coop, come fece nei primi anni '90. Il dubbio sorge spontaneo rileggendo la vibrata protesta dei No Dal Molin asserragliati nel Presidio di Rettorgole quando, nel marzo 2008, si è saputo che i 245 milioni dell'appalto edilizio della nuova base Usa di Vicenza se li papperanno la Cmc di Ravenna e la Ccc di Bologna, due fra le più grosse e potenti "coop rosse". «Inutile ricordare i legami stretti tra queste cooperative rosse e molti membri del governo Prodi e del commissario Costa - scrivevano in un comunicato - Il ministro Bersani era stato presidente della Cmc di Ravenna, l'inaugurazione della nuova sede della Ccc di Bologna venne fatta in pompa magna da Massimo D'Alema. ... Ecco perché il buon Walter Veltroni, nel suo recente viaggio elettorale a Vicenza ha detto: la base si farà». Effettivamente, la Lega delle Cooperative e il Pci-Pds-Ds, oggi Pd, sono due mondi da sempre legati a filo doppio. Un tempo, per giuramento ideale e fede politica. Oggi, soltanto per vicinanza d'interessi.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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