Vicepres. Secco: Berlusconi confermi Costa per Dal Molin
Giovedi 6 Agosto 2009 alle 15:57 | non commentabile
Provincia di Vicenza. 6 agosto 2009Â Â Â Â Â Â Â Â
"Auspichiamo il rinnovo dell'incarico di Commissario straordinario di Governo per il Dal Molin al professor Paolo Costa". Con queste parole il Vicepresidente della Provincia di Vicenza Dino Secco, a nome degli assessori e dei consiglieri provinciali di "Forza Italia verso il PdL", sintetizza il testo della lettera inviata al Presidente Silvio Berlusconi nella quale "viene riconosciuta - spiega Secco - la validità dell'opera svolta dal professor Costa, che ha dimostrato d'essere uomo delle Istituzioni e garante degli interessi della comunità . E' stato partendo da questo presupposto che il gruppo consiliare forzista ha promosso la stesura del documento da inviare al Capo del Governo, in cui si attesta la volontà della prima forza politica vicentina di sostenere il processo avviato con l'insediamento militare statunitense al Dal Molin, processo che ora deve vedere la realizzazione di una serie di importanti opere infrastrutturali".
Su questo punto il Vicepresidente della Provincia sottolinea che "il professor Costa proviene da un'area culturale e politica ben diversa dalla nostra, tuttavia egli ha anteposto ad ogni altra considerazione il bene comune e il rispetto degli impegni sottoscritti dal Governo italiano. Ora dobbiamo passare ad una nuova fase: rafforzare i rapporti con le autorità statunitensi, vagliando occasioni di collaborazione sia per l'economia, per le nostre aziende, come per lo studio e la specializzazione universitaria, sia con lo Stato e il Governo per la realizzazione delle infrastrutture, soprattutto viarie, che sono indispensabili per la nostra realtà provinciale. Credo sia giusto - ha concluso Secco - che lo Stato italiano intervenga a sostegno del Vicentino, non solo per la realizzazione della Tangenziale Nord, e credo che il professor Costa abbia dato dimostrazione di essere la persona ideale per garantire, con piena credibilità anche di fronte alle autorità statunitensi, gli interessi della collettività locale come nazionale".