Archivio per tag: dal molin

Categorie: Politica

Concluse le consultazioni sul Dal Molin

Lunedi 26 Ottobre 2009 alle 19:36

Comune di Vicenza

Dal Molin, concluse le consultazioni del sindaco. Variati traccia il bilancio delle risposte sui temi proposti a partiti, movimenti, associazioni di categoria: "Forte convergenza trasversale sul sì alla Tangenziale Nord e sul no alla ricostruzione dell'aeroporto. Presto la definizione della piattaforma di richieste allo Stato per ridurre l'impatto della base sulla città"


"Come ridurre al minimo l'impatto sulla città di una nuova base militare che, nonostante la nota contrarietà di quest'amministrazione, verrà realizzata? Quali opere - complementari e compensative - chiedere allo Stato per mitigare gli effetti della struttura su Vicenza?". Sono queste le domande che il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha posto nel corso dell'ultimo mese a 28 soggetti rappresentativi tra partiti, associazioni di categoria, sindacati, movimenti nati attorno alla discussa decisione di realizzare il nuovo insediamento statunitense al Dal Molin. Obiettivo delle consultazioni, la ricerca di un'ampia convergenza sulla piattaforma di richieste da sottoporre allo Stato. Questa mattina il sindaco ha tracciato il primo bilancio delle consultazioni. Cinque le questioni principali che Variati ha sottoposto ai diversi soggetti: il completamento della grande viabilità si scorrimento nell'area nord del capoluogo, il destino del lato est dell'area aeroportuale Dal Molin, il rafforzamento dell'università con un potenziamento della ricerca in collegamento con il mondo produttivo, la modernizzazione della mobilità pubblica e la costituzione di un meccanismo informativo sui lavori in corso nella base per dare risposte ai dubbi e alle domande dei cittadini.
In merito al primo punto Variati ha dichiarato di aver raccolto "un parere positivo schiacciante" sul bisogno di una viabilità a nord della città sia fra i partiti politici sia all'interno del mondo delle imprese e del lavoro. "Viceversa ho registrato una sostanziale contrarietà da parte dei movimenti - ha aggiunto Variati - in parte per preoccupazioni di carattere ambientale, in parte perché alcuni soggetti vi vedono una viabilità ad esclusivo servizio delle basi".
Per quanto riguarda il lato est del Dal Molin, quello non occupato dalla costruenda base militare, la questione posta dal sindaco ai suoi interlocutori è stata sull'opportunità di avere o meno un aeroporto di tipo tradizionale. "Salvo alcuni gruppi notoriamente favorevoli - ha quindi palesato il sindaco -, la stragrande maggioranza delle forze politiche e del mondo dell'impresa e del lavoro hanno risposto con un parere apertamente contrario o profondamente scettico sulla ricostruzione dell'aeroporto. Tuttavia, da parte di alcuni soggetti, viene evidenziata l'importanza che Vicenza possa contare su collegamenti veloci con i due grandi aeroporti di Venezia e di Verona e le altre stazioni aeroportuali del nord. Serve pertanto un approfondimento, anche perché diverse sono le ipotesi sul tavolo: da un eliporto allo sviluppo della metropolitana regionale di superficie". Il sindaco ha quindi aggiunto di aver registrato una larga intesa, che comprende anche i movimenti, per l'acquisizione del lato est dell'area, con una forte indicazione per la sua destinazione ad uso pubblico, in particolare con un'idea di parco cittadino o bosco urbano.
Un altro tema di largo consenso emerso dai colloqui è l'opportunità che Vicenza giochi un ruolo da protagonista nella ricerca universitaria, in relazione al suo forte legame con il mondo dell'impresa e dell'innovazione, magari sviluppando legami strategici con università statunitensi: "Il consenso registrato si riferisce a Vicenza come polo nazionale della meccatronica - ha precisato Variati -, in una visione complementare rispetto all'unico polo esistente attualmente in Italia, quello di Torino, che è orientato all'auto".
Largo inoltre l'interesse registrato sull'idea di modernizzare la mobilità pubblica, con un'ipotesi dichiarata dal sindaco verso la creazione di una linea elettrica di filobus, che si pone nella logica di innovazione della mobilità urbana volta a diminuire i livelli di inquinamento dell'aria: in un'ottica compensativa rispetto all'atteso impatto su traffico e ambiente della nuova base, sia nella fase di cantiere che una volta raggiunta la sua operatività.
L'ultima questione emersa dalle consultazioni riguarda il meccanismo informativo sulla costruzione della base, ad esempio, su come procedono i lavori, sugli impatti ambientali, sulle garanzie del rispetto della Vinca; "tutte informazioni - ha annunciato Variati - che potrebbero essere fornite ai cittadini da una commissione tecnica mista in grado di dare risposte ai dubbi e alle domande dei vicentini". "Questo aspetto - ha aggiunto - interessa molto ai movimenti e ai partiti che si sono sempre schierati contro la costruzione della base, ma interessa molto anche me, visto che è stato uno degli aspetti più critici del passato".
"Questi cinque punti non sono una lista della spesa - ha comunque avvertito il sindaco -. Andranno infatti approfonditi e verificati all'interno della piattaforma di richieste allo Stato che è in fase di elaborazione e sulla quale è e sarà coinvolta anche la Provincia, ente con cui contiamo di condividere questo percorso e a cui spetterà l'eventuale progettazione della Tangenziale Nord".
Unici assenti alle consultazioni, tra i soggetti invitati, sono risultati il gruppo consiliare "Vicenza Libera - No Dal Molin" e il movimento "No Dal Molin", che da subito non avevano aderito all'invito del sindaco. Ciononostante Variati ha dichiarato di aver comunque appreso le loro posizioni dalla stampa, ovvero - sintetizzando - la contrarietà all'aeroporto e alla tangenziale nord e l'appoggio invece alla realizzazione di un parco sul lato est dell'ex aeroporto.

 

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Categorie: Politica, Dal settimanale

Contractors Usa, la Vicenza Connection

Domenica 25 Ottobre 2009 alle 08:00

Articolo pubblicato sul numero 168 di VicenzaPiù, da sabato in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerosi locali cittadini (vedi l'elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf dal box sempre qui a destra

 

Approfondimento dei legami fra il Pentagono e l'economia locale
Secondo i dati trovati da un ricercatore siciliano, Antonio Mazzeo

 

I lavori nella nuova base americanaDire che industrie ed enti di Vicenza abbiano consolidati rapporti d'affari con l'esercito Usa è scoprire l'acqua calda. E in questi anni di roventi polemiche sulla nuova base americana al Dal Molin sono stati versati fiumi d'inchiostro sull'indotto, gli "schei" che i militari del Pentagono farebbero piovere attraverso appalti, subappalti e affitti. A tutt'oggi, la fetta più grossa (245 milioni di euro per la costruzione degli edifici) se la sono aggiudicata la Cmc di Ravenna e la Ccc di Bologna, le due maggiori cooperative (ex) rosse legate al Partito Democratico. Per i subappalti finora si sa solo della Isnardo Carta di Montecchio Precalcino, impresa di impiantistica che sta lavorando a preparare il terreno per l'edificazione. Quanto alla ricaduta immobiliare, proprio in questi giorni gli Americani stanno cercando casa attraverso banali inserzioni sul giornale, dopo il no del Comune di Quinto ad un nuovo villaggio a Quintarello, fra il fiume Tesina e l'autostrada Valdastico. Resta da vedere, infine, quante imprese locali saranno coinvolte nei servizi interni alla nuova caserma: alla Ederle i lavoratori civili italiani si aggirano sulle 700 e più unità.

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Categorie: Politica

Ciambetti sul Nobel per la pace a Obama

Sabato 10 Ottobre 2009 alle 12:05
Ciambetti Lega Nord  

 

«NOBEL A OBAMA: PER I VICENTINI HA UN SAPORE AGRO-DOLCE»

«Se conquisteremo la pace anche grazie ai tanti Dal Molin, ben venga il Nobel»


«Un gesto di speranza più che un riconoscimento, un investimento verso il futuro, che lascia comunque una sensazione di disagio». Roberto Ciambetti, presidente del Gruppo Consiliare Regionale Veneto della Lega Nord-Liga Veneta, commenta con cautela la notizia dell'assegnazione a Barack Obama del premio Nobel per la pace.

«Le motivazioni dell'assegnazione - ha spiegato Ciambetti - parlano dello sforzo straordinario per restituire la centralità dell'azione diplomatica nella soluzione delle controversie, per l'impegno per il disarmo ad iniziare da quello nucleare, ed infine per la presa di coscienza del ruolo che le grandi potenze devono assumersi se vuole affrontare i grandi problemi dell'umanità, la lotta alla fame e alle povertà, la tutela ambientale, l'ecosostenibilità dello sviluppo. Credo che il premio vada a quel ‘Yes, we can' visto come messaggio di speranza e di impegno verso i più deboli e i più poveri. Certo - continua Ciambetti - Obama ha dimostrato di voler andare oltre le dichiarazioni di intenti, ma le perplessità per questo riconoscimento straordinario e forse prematuro mi sembra siano legittime. Potremmo chiederci quali atti concreti ha proposto il presidente Usa per impedire che il sistema creditizio-finanziario statunitense porti ancora domani il mondo sul limitare della tragedia; Obama ha tenuto discorsi importanti sul tema dell'ambiente, ma ancor oggi aree come il New England negli Usa, da sole producono tanto biossido di carbonio quanto un grande paese industrializzato europeo come la Germania. Mi sembra che la scelta della commissione norvegese per il Nobel presieduta da Thorbjoern Jagland abbia voluto in realtà con questo premio rafforzare la posizione di Obama nel suo Paese, chiedendogli di traghettare gli Usa da una politica militare aggressiva a nuove strategie, ma anche gli esiti recenti del g20 a Pittsburgh mi sembrano invece delineare un Obama molto meno svincolato dai ras di Wall Street di quello che pensiamo».

«Per un vicentino, infine - ha concluso Ciambetti - questo premio al presidente Usa ha un sapore agro-dolce, perché pare premiare l'idea degli Usa come garanti e promotori in qualche modo armati della pace nel mondo e, pensando al caso Dal Molin, ciò ci fa riandare al motto latino di Vegezio, "Si vis pacem, para bellum'. Se così è, se veramente conquisteremo la pace anche grazie ai tanti Dal Molin sparsi nel mondo, ben venga il Nobel a Barack Obama».

 

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Categorie: Politica

Obama, il Nobel e il Dal Molin

Venerdi 9 Ottobre 2009 alle 16:41
VICENZAPIU': DOMANI IN EDICOLA A 50 CENTESIMI IL NUMERO 166 

Con i se e con i ma non si fa la storia. Vero, ma sarei proprio curioso di sapere come sarebbe andata negli ultimi dieci anni se al posto di Bush ci fosse stato uno come Obama. Proprio oggi il presidente degli Stati Uniti si è aggiudicato il Nobel per la pace. Un po' a sorpresa, ma neanche troppo. Se l'hanno vinto personaggi il cui concetto di pace era quantomeno elastico, personaggi come Kissinger o Arafat, tanto per dirne due, Obama se lo merita tutto. Se non altro, in questi dieci mesi di mandato, ha dimostrato che i problemi si possono affrontare in modo più intelligente che non spedendo marines ed F16 in giro per il mondo. Ha mandato in soffitta i toni da crociata e il ritornello sull'asse del male, ha aperto un nuovo canale di dialogo con il mondo musulmano, ha perfino mostrato un atteggiamento più disponibile nei confronti dell'Iran. Non è un caso se Israele, per l'ennesima operazione militare contro i palestinesi, ha approfittato delle ultime settimane del mandato Bush: sapeva che, dopo, sarebbe stato molto più complicato. E io credo che, se ci fosse stato Obama, anche la guerra in Iraq non sarebbe mai cominciata. E forse nemmeno quella in Afghanistan.

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Oggi GANDHI'S upSTANDINGnetPOINT

Sabato 3 Ottobre 2009 alle 12:29
Alberto Peruffo - AnTeRsAsS

 

Propagazione, mediante SCARICHE INFORMATICHE, di messaggi di pace e nonviolenza al mondo intero

Dopo The Wandering Cemetery, il cimitero vagante sceso dagli altipiani e apparso inquietante sulle strade di Vicenza una notte di giugno del 2007, e The Sad Smoky Mountains, le tristi montagne fumanti accese in tutto il mondo per la triste condizione della Terra e a difesa dei diritti del popolo tibetano (opera-azione premiata a New York tra le più importanti avventure esplorative del 2008), si chiama Gandhi's UpStandingNetPoint la nuova opera-azione di Alberto Peruffo e compagni.

Così spiega Alberto, il net-composer vicentino impegnato da anni per fermare la base militare Dal Molin di Vicenza e che ha messo sul banco degli imputati il garantismo inefficace del Patrimonio Unesco e la pertinenza della relativa etichetta: «la nuova opera-azione, quanto mai inderogabile dopo le recenti dichiarazioni "compensative" su Vicenza militarizzata, sarà l'ultima carta per far intervenire il diritto internazionale. Ci appelleremo ai governi e alle istituzioni stranieri per sottolineare la violenza che il governo italiano ha inferto a Vicenza e ai cittadini italiani, tutti. Delegittimeremmo l'azione del governo fuori di casa propagando scariche informatiche in giro per il mondo».

Necessario per l'opera-azione: un computer portatile e la presenza fisica in Campo Marzo nel tardo pomeriggio di sabato 3 ottobre. Chi è a casa potrà partecipare propagando il messaggio che gli arriverà, anche nei giorni successivi. Sempre Alberto: «Lanceremo 7 "scariche informatiche", dei messaggi di pace, lettere, mail e varianti, tra cui un importante appello al diritto internazionale per la tutela di Vicenza. Attingeremo al pensiero di Gandhi e alla letteratura mondiale per costruire l'opera e mi piacerebbe che a scrivere i messaggi fossero le personalità dei movimenti che hanno lottato per la difesa di Vicenza, riunirle tutte insieme per una volta. Lanceremo anche appelli per la libera informazione e i diritti violati della scuola italiana, problemi di questi giorni e fondamenta del nostro lavoro. Infine, con i presenti, sperimenteremo un concerto sinfonico digitale eseguito dai nostri portatili. Servono 400 computer: iscrivetevi!!».

Tutto questo in concomitanza con l'inaugurazione della Statua di Gandhi che Alberto farà in qualche modo parlare, come fece per il Triste Palladio Fumante. In sintesi, un'arte armata di cultura e innovazione per disarmare la politica violenta: una Rete Disarmante, questo il nome dato al contesto dell'azione all'interno della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che passerà a Vicenza i primi di novembre. Per partecipare iscrivetevi su www.upstandingpoint.net . Anche l'adesione da casa è fondamentale per salvare Vicenza, città Unesco oramai destinata a diventare la città non in guerra più militarizzata del mondo.


PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ore 16.30 Inizio lavori con le installazioni del Ponte per la pace di Francesco Rugiero e delle Lettere Disarmanti di Leni Sibilio
ore 17.30 Entrata nel Campo di UpStanding con musica meditativa/preparatoria di Krsna Prema aka Paolo Tofani (ex Area )
ore 18.30 Inaugurazione della Statua di Gandhi in net-visione
ore 19.30 Realizzazione di UpStanding con concerto digitale finale da parte degli operatori condotti dalla regia
ore 20.30 Pausa di ristoro presso le strutture di Campo Marzo
ore 21.30 Concerto finale dei Radiodervish

PS: A sostegno dell'operazione e della causa vicentina si profila per Vicenza un evento straordinario: VINICIO CAPOSSELA e MARIO BUNELLO terranno un concerto acustico per pianoforte e violoncello al Teatro Olimpico, il capolavoro di Andrea Palladio considerato il teatro coperto più bello del mondo e simbolo del Patrimonio Unesco di Vicenza. Il concerto sarà la sera di martedì 27 ottobre. Prevedendo una corsa nazionale al biglietto gli organizzatori creeranno una corsia preferenziale di diritto d'acquisto del biglietto [35 €] ai partecipanti fisici dell'opera-azione del 3 ottobre (in automatico per chi si registra su www.upstandingpoint.net grazie al software evoluto). Una strategia per premiare chi si impegna concretamente per la causa di Vicenza, evitando che i biglietti siano mangiati in pochi giorni da chi conosce Vicenza solo per le sue splendide (e violate) bellezze. Un premio ai difensori di Vicenza, come lo saranno Mario Brunello e Vinicio Capossela con la forza nonviolenta della cultura, unica nostra arma.


Credits & disclaimer
Concept e regia generale >> Alberto Peruffo
Direttore di rete e regia tecnica >> Stefano Bellanda
Progetto urbano e contestualizzazione sonora >> citizeno ff i c e amsterdam
Net-sviluppo >> Diego Giorgini, Andrea Pigato
Coordinamento artistico >> Antersass Confluenze Artistiche [email protected]  - www.antersass.it

 

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Equizi: "Chi ha venduto Vicenza?"

Venerdi 2 Ottobre 2009 alle 18:28

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il Dal Molin visto da Monte BericoLa mia lotta personale contro la realizzazione della nuova base Usa al Dal Molin è iniziata oltre quattro fa. Da consigliere comunale, tra richieste di dibattito e interrogazioni sulla questione Dal Molin, intasavo il consiglio comunale. L'allora presidente Sarracco, in accordo anche con buona parte dell'opposizione di centrosinistra, voleva modificare il regolamento per arginare il mio operato. Ho frequentato per un bel po' di tempo il presidio permanente cercando di portare il mio contributo, ma qualsiasi proposta veniva sistematicamente accantonata. Da tempo vorrei porre le seguenti domande.

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Più Democrazia contro le compensazioni

Giovedi 24 Settembre 2009 alle 18:25

Comitato Più Democrazia

Compensazioni; la terribile operazione che Variati si appresta a compiere sul terreno della base Dal Molin ci trova totalmente contrari.

Compensazione, compensare, compenso significa -secondo la lingua italiana- equivalenza, equilibrio, corrispondenza fra ciò che si dà e ciò che si riceve, cioè fra la realizzazione della base e ciò che il Governo, la Regione, il commissario Costa vorrebbero darci. Ma sono compensabili la realizzazione e funzionamento della base militare al Dal Molin?

La 173° brigata é una unità d'attacco. "Strike" la definiscono i comandi miliari USA in Europa nelle loro relazione al Senato statunitense. Strike é il primo colpo con cui al bowling si abbattono tutti i birilli. L'uso del nostro territorio per far guerra al Sud povero del Mondo é compensabile?

La distruzione di 56 ettari di verde, l'occupazione dell'area sovrastante una della maggiori falde acquifere a livello europeo sono compensabili?  No, non c'é compensazione possibile.

E non si dica che se il sindaco Variati non si siederà al tavolo delle compensazioni qualcuno lo farà al suo posto. Sbagliato perché le competenze comunali in questo terreno di totale discrezionalità politica ed amministrativa non sono surrogabili né giuridicamente né politicamente. Noi riteniamo che l'assenza del sindaco finirà per dare una dimensione di oggettiva inconcludenza all'eventuale tavolo nazionale delle compensazioni.

Per questo motivo non si sarebbe dovuto partecipare all'incontro con il sindaco; un incontro contraddittorio perché dedicato invece ad individuare le compensazioni.

Siamo contro questi mercanteggiamenti perché cerchiamo di portare la Pace ed il pacifismo dalle nuvole sulla terra. Non pensiamo di possedere la verità né di avere qualcosa da insegnare agli altri. Ma abbiamo idee ed ideali e vogliamo proporli a tutti, anche a chi é favorevole alla base.

Il pacifismo oggi é   l'unico atto realistico e positivo  possibile. La guerra nel Viet-Nam, in Somalia, le due guerre contro l'Iraq ove attentati ed anarchia sono ampiamente presenti, la guerra contro la Jugoslavia in Kosovo che richiede tuttora il presidio di migliaia di militari ONU -prevalentemente occidentali- per evitare che gli albanesi massacrino la minoranza serba,  la guerra in Afghanistan (solo il 3% dela territorio controllato dal governo centrale) che, per quanto si legge e si vede ma soprattutto per le dichiarazioni dei vertici militari USA ed inglesi, è avviata alla sconfitta dell'Occidente sono una prova purtroppo sanguinosa, soprattutto per i civili,  che -come disse padre Balducci- la guerra é oggi un "ferro vecchio".  Le guerre attuali contro il Sud del Mondo seminano morti innocenti, creano confusione e distruggono quel poco di ordine che c'è ma non si vincono più. Oggi le guerre  non si possono più vincere. Serve invece sostituire la guerra con una politica di promozione dello sviluppo  del Sud povero del Mondo secondo le vocazioni locali che non sono necessariamnte industriali o finanziarie. La scelta della Pace, come presupposto necessario di questa politica, è dunque l'unico atto di realismo oggi possibile. Una concreteza totale anche se avversata da buona parte della classe politica e dell'apparato politico-militare che vede la guerra non più come mezzo, qual'era nel recente passato, ma come fine, per distribuire gli utili e le rendite da morte. L'impiego della 173° brigata che dovrebbe occpuare l'area Dal Molin si colloca in questa concezione, della guerra come fine e senza fine. Di fronte a questo quadro, altro è opporsi alla base decisamente e senza tentennamenti ed altro supportare dal fronte del NO le compensazioni con atti incoerenti qual'è quello di sedersi al tavolo con Variati. Altro é il realismo mercantile delle compensazioni scambiato con alcuni vantaggi che sono il prezzo della inazione, se non del silenzio ed altro è il realismo della Pace. Il realismo pacifista comporta poi che il sindaco compia finalmente le scelte che finora ha scansato.

1) applicare l'ordinanza del 17/1/1991 (prot. 318/91) che limita il passaggio in via Ferrarin ai veicoli autorizzati, non permettere l'accesso ai mezzi delle imprese costruttrici e quindi inibire il transito verso la base. Le  esimenti addotte, anche dal Prefetto, prive del  necessario supporto di provvedimenti formali, non sono invalide;

2) emanare una ordinanza di blocco dei lavori per abuso edilizio come gli chiedono da mesi tutti i gruppi NO DAL MOLIN con esposti ampiamente documentati e  a mani del sindaco;

3) disporre la Valutazione di Impatto Ambientale che, come noto, riguarda sia l'esterno che l'interno del Dal Molin e si può legittimamente fare anche senza accertamenti sul terreno dell'aeroporto. Le norme in materia di VIA (Dir. CEE  85/337 e L.R. Veneto 10/1999) riguardano gli effetti diretti e indiretti di un progetto sull'uomo, sulla fauna e la flora; sul suolo e sottosuolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull'aria, il clima ed il paesaggio; sui beni materiali e sul patrimonio culturale; le interazioni tra i precedenti fattori; le possibili alternative al progetto, compresa la sua non realizzazione; le eventuali misure per eliminare o mitigare gli impatti negativi previsti; il monitoraggio continuo della compatibilità ambientale dei progetti, lo scambio di informazioni e la consultazione  in ogni fase della procedura; la promozione dell'informazione e della partecipazione dei cittadini. Su questa valutazione erano disponibili docenti universitari esperti in materia, come Variati ben sa. Ma hanno atteso invano la chiamata. Non ci sono i soldi? E' risibile perché il bilancio e l'impiego dei quattrini lo decide proprio l'amministrazione Variati

Prima di chiamare in causa Regione, Governo, CEE il sindaco faccia l'autocritica e cerchi di  rimediare, come ora proposto.

COMITATO PIU' DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE  

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Dal Molin: la posizione della CGIL

Mercoledi 23 Settembre 2009 alle 18:31

CGIL Vicenza

Il Dal Molin resta una scelta sbagliata.
La città ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo.
La partecipazione è il metodo, la cura e la valorizzazione dei beni
comuni il merito.


La posizione in sintesi:
- Quelli alle nostre spalle sono stati anni di alta partecipazione democratica, in cui i
vicentini hanno discusso come non mai sui temi della pace e della guerra, della
Costituzione, dell'ambiente, della politica internazionale. Del futuro della città. Il no al
Dal Molin non ha mai significato, per noi, ostilità alla comunità americana.
- Il Dal Molin resta una scelta sbagliata. Ben altro e alto progetto poteva trovare posto lì,
ben altra occupazione, proposte che guardassero al futuro, alla ricerca, all'innovazione,
al benessere dei cittadini. Per questo, vi fossero ancora strade aperte per recedere da
una decisione sbagliata, si dovrebbero responsabilmente percorrere.
- La partecipazione democratica diventi volano di una cultura di pace. La costruzione
dell'insediamento militare è in corso. Ciò non significa abdicare rispetto alla sua critica e
alla necessità urgente di proporre un altro modello di sviluppo.
Per questo la Cgil vicentina intende stare, con i temi e le modalità che le sono proprie,
nell'alveo di un movimento che intende valorizzare la straordinaria coscienza civile
maturata a Vicenza, con l'obiettivo di far diventare questa città un punto di riferimento
per il Movimento pacifista.
- Quale sovranità per le Istituzioni locali e le comunità? Resta un grande vulnus non aver
consentito la realizzazione della V.I.A. e quindi una approfondita ed autonoma
valutazione sull'impatto ambientale che deriverà dalla costruzione della nuova base.
Riteniamo che l'Amministrazione Locale debba poi esercitare, per quanto oggettivamente
possibile, il massimo dell'attenzione sulle attività che vengono svolte oggi in cantiere e
domani in caserma, e tra caserma e caserma, al fine di preservare la comunità vicentina
da ogni possibile incidente. Il tema del livello di sicurezza di un territorio diventato più
vulnerabile di prima, si pone con urgenza.
Per quanto ci riguarda, come Organizzazione sindacale, pretendiamo la difesa di chi
lavora, la messa in totale sicurezza del cantiere, l'assolvimento delle obbligazioni delle
aziende appaltatrici.
La protezione del lavoro non va confusa con il consenso alla base.
- Un rilancio dei beni comuni. Vicenza ha bisogno di nuovo slancio e di una nuova
strategia di sviluppo. La comunità e gli attori sociali locali si devono mettere intorno a un
tavolo per uscire da una crisi economico-sociale inedita e grave e dal provincialismo che
opprime Vicenza, a prescindere dal Dal Molin.
Serve un rilancio dei beni comuni, ovvero un ritorno ad una fruizione collettiva degli
spazi e delle risorse del territorio, di una regia pubblica che abbia a mente questo e non
interessi particolari o corporativi. E, nel metodo, si deve privilegiare la partecipazione
democratica.

Camera del Lavoro di Vicenza
Questi principi devono ispirare le politiche comunali e il nascente PAT.
E' indubbia la necessità di una viabilità fluida a nord del Comune, che va risolta con
soluzioni meno impattanti rispetto ad una sola grande tangenziale nord.
Crediamo si debba dare avvio alla richiesta di cessione al Comune dei terreni ad est
dell'ex aeroporto Dal Molin, al fine di restituirli ad un uso collettivo. Il Comune, inoltre e
fin da subito, si deve attivare per poter riacquisire, quando matureranno le condizioni,
l'intera area Dal Molin, segno di un interesse immutato per una preziosa zona della città.
Siamo contrari, e non solo per motivi legati alla fruibilità dell'area, ad una riedizione
dell'aeroporto (o eliporto che sia), già costato molto alla collettività e non utile in un
contesto territoriale già servito e da mettere, semmai, in collegamento veloce.
Una concreta cultura di pace, infine, va praticata mediante il riconoscimento, il rispetto
e la valorizzazione delle culture delle molte comunità straniere presenti sul nostro
territorio.
CGIL Vicenza

36100 VICENZA - Via Vaccari, 128 - Tel. 0444/564844 - Fax 0444/567682
www.cgilvicenza.it

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Dal Molin, iniziano le consultazioni

Lunedi 21 Settembre 2009 alle 12:47

Comune di Vicenza

Dal Molin: oggi primo giorno di consultazioni del sindaco

Dal Molin: primo giorno di consultazioni volute dal sindaco prima di definire il documento di richieste che presenterà allo Stato per compensare la ralizzazione della nuova base americana a Vicenza.
Questa mattina, come annunciato, Variati ha incontrato i rappresentanti del Patto per Vicenza (presenti le tre associazioni firmatarie, con Ubaldo Alifuoco e Mario Giulianati); il gruppo consiliare del PDL (la delegazione era composta da Lia Sartori, Maurizio Franzina, Marco Zocca, Lucio Zoppello, Gerardo Meridio); l'UDC (rappresentata da Massimo Pecori e Roberto Cavazza) e Roberto Cattaneo per il Si Dal Molin.
Con tutti gli interlocutori il sindaco ha affrontato un identico ventaglio di argomenti tra i quali il tema della mobilità nord (tangenziale, collegamento, tracciato, utilità...) collegato a quello ambientale (trasporto pubblico, verde, piste ciclabili...); quello relativo al lato est del Dal Molin (utilità o strategicità dell'aeroporto; utilità e interesse per il parco; nodo relativo alla proprietà: chiederlo al demanio statale per acquisirlo al patrimonio comunale?); il tema del percorso informativo da seguire (risposte a domande passate, presenti e future poste dalla città; monitoraggio sulle conseguenze ambientali, urbanistiche, di traffico...); la possibilità di aprire nuove relazioni e scambi nell'ambito dell'univeristà e della ricerca (Stato, Usa). Ogni colloquio ha infine previsto un tempo per le proposte degli interlocutori in merito alle compensazioni e per raccogliere idee e posizioni sull'argomento.
Nel pomeriggio i colloqui proseguiranno con le stesse modalità. Sono previsti gli incontri con la lista di Claudio Cicero, il gruppo consiliare della Lega, Franca Equizi in rappresentanza del movimento "Salviamo l'aeroporto", e i gruppi di maggioranza consiliare (Pd, Variati Sindaco, Vicenza Capoluogo).
Solo al termine di tutte le consultazioni, che nei prossimi giorni proseguiranno con il mondo del lavoro, le categorie economiche e le istituzioni, il sindaco commenterà l'esito dei colloqui.

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Il Comune: richieste di compensazione

Venerdi 18 Settembre 2009 alle 16:47

Comune di Vicenza

Dal Molin, al via lunedì prossimo le consultazioni del sindaco Variati per l'elaborazione delle richieste da presentare al Governo
Inizieranno lunedì prossimo 21 settembre le consultazioni del sindaco Achille Variati propedeutiche all'elaborazione delle richieste che il Comune di Vicenza avanzerà al Governo per la costruzione sul territorio di Vicenza della nuova base militare americana.
Preannunciate nei giorni scorsi dopo aver constatato che non esistono altre strade percorribili per opporsi all'installazione della base al Dal Molin, nel corso della mattina e del pomeriggio di lunedì le consultazioni daranno spazio ai gruppi consiliari (Pd, Variati Sindaco, Vicenza Capoluogo, Pdl, Lega Nord, Lista Cicero, Udc) e ai movimenti che finora si sono occupati della questione (Tavolo della Pace, Sì Dal Molin, Patto per Vicenza e comitato "Salviamo l'aeroporto").
Nello specifico saranno i rispettivi capigruppo e rappresentanti, accompagnati da una ristretta delegazione, che verranno ricevuti separatamente dal sindaco, il quale sarà a sua volta affiancato dal direttore generale del Comune, Simone Maurizio Vetrano, e dal direttore del dipartimento territorio, Antonio Bortoli, oltre che dal capo di gabinetto e portavoce del sindaco, Jacopo Bulgarini d'Elci.
Alle consultazioni di lunedì - alle quali non hanno aderito il gruppo consiliare "Vicenza Libera - No Dal Molin" e il movimento "No Dal Molin" - il sindaco intende aggiungere altri incontri e precisamente con il mondo economico e sindacale della città, con la Camera di Commercio e la Provincia, nonché con i gruppi politici che si sono presentati alle ultime elezioni comunali, ma che non hanno rappresentanza in Consiglio comunale.
"Solo a conclusione di queste consultazioni - ha aggiunto Variati - esprimerò delle prime valutazioni che mi serviranno per elaborare un pacchetto di richieste da presentare al Governo. Siamo quindi molto lontani dall'alzare bandiera bianca: si tratta invece di un nuovo capitolo sulla questione Dal Molin".

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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