Dal Molin: la posizione della CGIL
Mercoledi 23 Settembre 2009 alle 18:31 | non commentabile
CGIL Vicenza
Il Dal Molin resta una scelta sbagliata.
La città ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo.
La partecipazione è il metodo, la cura e la valorizzazione dei beni
comuni il merito.
La posizione in sintesi:
- Quelli alle nostre spalle sono stati anni di alta partecipazione democratica, in cui i
vicentini hanno discusso come non mai sui temi della pace e della guerra, della
Costituzione, dell'ambiente, della politica internazionale. Del futuro della città . Il no al
Dal Molin non ha mai significato, per noi, ostilità alla comunità americana.
- Il Dal Molin resta una scelta sbagliata. Ben altro e alto progetto poteva trovare posto lì,
ben altra occupazione, proposte che guardassero al futuro, alla ricerca, all'innovazione,
al benessere dei cittadini. Per questo, vi fossero ancora strade aperte per recedere da
una decisione sbagliata, si dovrebbero responsabilmente percorrere.
- La partecipazione democratica diventi volano di una cultura di pace. La costruzione
dell'insediamento militare è in corso. Ciò non significa abdicare rispetto alla sua critica e
alla necessità urgente di proporre un altro modello di sviluppo.
Per questo la Cgil vicentina intende stare, con i temi e le modalità che le sono proprie,
nell'alveo di un movimento che intende valorizzare la straordinaria coscienza civile
maturata a Vicenza, con l'obiettivo di far diventare questa città un punto di riferimento
per il Movimento pacifista.
- Quale sovranità per le Istituzioni locali e le comunità ? Resta un grande vulnus non aver
consentito la realizzazione della V.I.A. e quindi una approfondita ed autonoma
valutazione sull'impatto ambientale che deriverà dalla costruzione della nuova base.
Riteniamo che l'Amministrazione Locale debba poi esercitare, per quanto oggettivamente
possibile, il massimo dell'attenzione sulle attività che vengono svolte oggi in cantiere e
domani in caserma, e tra caserma e caserma, al fine di preservare la comunità vicentina
da ogni possibile incidente. Il tema del livello di sicurezza di un territorio diventato più
vulnerabile di prima, si pone con urgenza.
Per quanto ci riguarda, come Organizzazione sindacale, pretendiamo la difesa di chi
lavora, la messa in totale sicurezza del cantiere, l'assolvimento delle obbligazioni delle
aziende appaltatrici.
La protezione del lavoro non va confusa con il consenso alla base.
- Un rilancio dei beni comuni. Vicenza ha bisogno di nuovo slancio e di una nuova
strategia di sviluppo. La comunità e gli attori sociali locali si devono mettere intorno a un
tavolo per uscire da una crisi economico-sociale inedita e grave e dal provincialismo che
opprime Vicenza, a prescindere dal Dal Molin.
Serve un rilancio dei beni comuni, ovvero un ritorno ad una fruizione collettiva degli
spazi e delle risorse del territorio, di una regia pubblica che abbia a mente questo e non
interessi particolari o corporativi. E, nel metodo, si deve privilegiare la partecipazione
democratica.
Camera del Lavoro di Vicenza
Questi principi devono ispirare le politiche comunali e il nascente PAT.
E' indubbia la necessità di una viabilità fluida a nord del Comune, che va risolta con
soluzioni meno impattanti rispetto ad una sola grande tangenziale nord.
Crediamo si debba dare avvio alla richiesta di cessione al Comune dei terreni ad est
dell'ex aeroporto Dal Molin, al fine di restituirli ad un uso collettivo. Il Comune, inoltre e
fin da subito, si deve attivare per poter riacquisire, quando matureranno le condizioni,
l'intera area Dal Molin, segno di un interesse immutato per una preziosa zona della città .
Siamo contrari, e non solo per motivi legati alla fruibilità dell'area, ad una riedizione
dell'aeroporto (o eliporto che sia), già costato molto alla collettività e non utile in un
contesto territoriale già servito e da mettere, semmai, in collegamento veloce.
Una concreta cultura di pace, infine, va praticata mediante il riconoscimento, il rispetto
e la valorizzazione delle culture delle molte comunità straniere presenti sul nostro
territorio.
CGIL Vicenza
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