Quotidiano | Categorie: Fatti

QS caccia il direttore, Libero: Arcieri con la pancetta si può dire, Cicciottelle no. Dedicato a Daniela Sbrollini: da noi Viva Zonin si può dire, abbasso Gianni no. E Marco Travaglio trema per le cos(c)e della Boschi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 10 Agosto 2016 alle 10:14 | 2 commenti

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Lunedì 8 agosto titolavamo così: «"Cicciottelle" alle Olimpiadi: Daniela Sbrollini censura da Ponza il titolo de Il Resto del Carlino. VicenzaPiù: da censurare è il silenzio dei politici sulla citazione milionaria di Gianni Zonin contro la stampa libera». E commentavamo il clamore suscitato per un titolo "Tiro con l'arco. Il trio delle cicciottelel sfiora il miracolo olimpico") che non ci pareva così ferale e irrispettoso delle donne se 4 anni fa il trio maschile, per giunta vincitore dell'oro, fu definito da tutti come quello dei "Robin Hood con la pancetta" senza che nessuno, neanche il "ben tirato" compagno della deputatessa "dem", si scandalizzassae per questo. Oggi, dopo la comunicazione che il direttore di QS, per giunta vicino alla pensione, è stata esonerato, come Roberto Mancini?, dal "sensibilissimo" editore di QN, il gruppo di giornali di cui fa parte QS la testata giornalistica comune a Il Resto del carlino, La Nazione e Il Giorno, non possiamo non condividere il titolo odierno di Libero: Che orrore cacciare il direttore che titola «arciere cicciottelle».

Ora siamo anche preoccupati, sull'onda del "perbenismo" per le cose minime a fronte degli occhi chiusi ovunque imperante sui misfatti alla Gianni Zonin, tanto per fare un nome, che non venga oggi esonerato da se stesso (visto che è socio del suo editore) Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano che ha pubblicato in prima pagina una vignetta satirica che mostra le cos(c)e di Maria Elena Boschi, belle per molti che ogni giorno se le possono godere visto che lei le mostra copiosamente ma contro la cui esibizione su un "fumetto" ci aspettiamo un comunicato stampa della Daniela se ha terminato le sue vacanze "dem " al Grand Hotel Santa Domitilla nell'esclusiva Isola di Ponza.

Ma ormai non ci stupiamo più del comportamento di certi editori al laccio di certi politici, gestiti da certi poteri.

Non ci stupiamo ma lo combattiamo, forti delle nostre esperienze personali quando, in vari modi e in varie sedi (tribunali, ordini professionali e uffici marketing... tabù) fummo attaccati (e talvolta "condannati") da un pm di lungo corso a Vicenza di cui ci siamo occupati varie volte, Paolo Pecori, per aver rilevato che due suoi figli facevano gli avvocati e i politici in città, per aver richiamato alla coerenza un sindaco, Achille Variati, che dava del "quaquaraqua" a un consigliere comunale salvo non mantenere le sue di promesse, per aver scritto che se un'assessora regionale, Elena Donazzan,si rivolgeva al ladro della sua bicicletta con l'epiteto di "magrebino di merda" anche noi potevamo apostrofarla come "assessore di merda" percerti suoi legami e favori a destra e (non) a manca... soprattutto nel settore della formazione.

Potremmo continuare l'elenco e un giorno lo faremo completo, nel senso di "dall'inizio alla data di pubblicazione", tanto poi procedimenti, minacce e ritorsioni continueranno visto che scriviamo, documentandolo, quello che c'è da scrivere, sempre e da sempre, come dimostrano le 342 pagine di "Vicenza. La città sbancata" sul disastro umano e morale della Banca Popolare di Vicenza.

Ma, per le minacce, siamo orgogliosi nei confronti dei nostri lettori soprattutto dell'ultima in ordine di tempo, perchè altre ce me aspettiamo se continueremo a fare con coraggio il nostro dovere di cronisti. Quella per la quale riprendiamo quanto scritto a Danielea Sbrollini notando la sua verve a difesa del "politically correct" nei confronti delle "arciere cicciottelle" ma assente di fatto e nella sostanza a difesa dei soci traditi se non truffati da sponsor storici della politica, locale e extra locale, frequentati e vezzeggiati in passato, ma sferzati realmente ora: «nessuno di voi parlamentari, del Pd e di tutti i partiti, con un minimo di eccezioni da parte di alcuni esponenti locali del M5S e per un attimo del vice sindaco locale (Jacopo Bulgarini d'Elci, ndr), poi zittito e censurato, abbia avuto il coraggio di informarsi e di prendere una qualunque posizione, anche negativa, nei miei confronti, citato come direttore di VicenzaPiu.com per un milione di euro di danni da un signore, si fa per dire, da voi tipicamente frequentato e onorato come Gianni Zonin che spendendo i soldi della Fondazione Roi, visto che si è attivato come suo presidente, ha provato a intimorire chi ha smascherato in maniera documentata parte dei suoi "misfatti" in quella Fondazione? Zonin di certo non è "cicciottello" ma ha fatto ingrassare molti di quelli che per 20 anni si sono inchinati ai suoi voleri riducendo alla magrezza assoluta 118.000 e passa soci».

Insomma se "Arcieri con la pancetta" si può dire, ma "cicciottelle" no, per Daniela Sbrollini & c. (ad esempio Alessandra Moretti che alle cene elettorali con Samuele Sorato c'è stata eccome!) da noi "viva Zonin" si può dire, "abbasso Gianni", purchè non sia Coviello, no...

 

 

Libertà di stampa
Che orrore cacciare il direttore che titola «arciere cicciottelle»
di Alessandro Dell'Orto, da Libero
Con il tempismo di Guendalina (Sartori), con la stessa precisione di Claudia (Mandia), con la freddezza tipica di Lucilla (Boari), l'editore Riffeser Monti ha tirato al (facile) bersaglio e l'ha colpito: Giuseppe Tassi, direttore di Qs (Quotidiano Sportivo) e autore dell'ormai celeberrimo titolo che dava delle morbide («Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico») alle non-perfettamente-in-forma-fisica donne del tiro con l'arco azzurro alle Olimpiadi, è stato rimosso dall'incarico. Via, cacciato, e l'Italia bacchettona e fanatica del politicamente corretto esulta, convinta che l'editore abbia fatto centro, tiro da 10 e giustizia ottenuta. Ma forse non è proprio così. Perché questa faccenda che avrebbe dovuto far sorridere e che invece è diventata maledettamente
seria per essere stata strumentalizzata e ingigantita sui social - ma come è possibile pensare che sia stata una questione di sessismo se quattro anni fa tutti raccontammo la meravigliosa impresa d'oro degli arcieri maschi con la pancia "Robin Hood con la pancetta, ndr) e nessuno disse nulla? - ed è andata troppo in là. Oltre il comune buon senso, che porterebbe a pensare
che se un giornalista fa un titolo non azzeccatissimo (e comunque su un argomento tutto sommato leggero), se ne rende conto, lo cambia in seconda edizione («Le azzurre si fermano sul più bello») e poi chiede pubblicamente scusa, la faccenda potrebbe tranquillamente finire lì. Senza bisogno di sdegni, polemiche, insulti e senza arrivare addirittura all'allontanamento
di un direttore. Cosa che invece - altrimenti non saremmo in Italia - è accaduta. «L'editore Andrea Riffeser Monti si scusa con le atlete olimpiche del tiro con l'arco e con i lettori del Qs Quotidiano Sportivo, per il titolo comparso sulle proprie testate relativo alla bellissima
finale per il bronzo persa con Taipei. Lo stesso editore a seguito di tale episodio ha
deciso di sollevare dall'incarico, con effetto immediato, il direttore del QS Giuseppe Tassi», è stato scritto ieri sul sito. Già, ma se per qualcuno questo è il gesto nobile che riabilita il giornalismo becero e bla bla bla, per qualcun altro non è altro che un grande tiro a effetto.
Un po' una paraculata, perché Giuseppe Tassi (a proposito, chi lo dipinge come un
direttore eroe che si fa licenziare pur di difendere un suo giornalista si blocchi subito: il titolo
l'ha fatto direttamente lui), 60 anni, bolognese, storica firma dello sport per i giornali della Poligrafici Editoriale, poi vicedirettore del Resto del Carlino, di Quotidiano.Net e di QN e dal28 ottobre 2014 direttore di QS, la testata sportiva del Quotidiano Nazionale (Il
Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno), era rientrato dalla cassa integrazione apposta per seguire Europei e Olimpiadi e dal 30 settembre sarebbe andato in pensione. Tutto già
stabilito e firmato, insomma. Ecco perché, più che un licenziamento punitivo e dimostrativo,
verrebbe da pensare a una furba mossa di immagine. Che Tassi non ha commentato. Ma che invece ha commentato su Facebook il segretario nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Paolo Pirovano: «Prendo atto che "cicciottelle" è una gravissima offesa, costata il posto di lavoro al direttore di Qs. A coloro i quali chiedono la radiazione del collega, rivolgo un quesito: quali
sanzioni applicare ai giornalisti che si rendono responsabili di gravi violazioni del codice
deontologico? Tagliamo loro lamano destra? Ora dai sacerdoti della verità, dai censori
dell'hashtag e dalle maestrine dal click facile (la penna rossa non è più politically correct)
mi aspetto, per coerenza, una petizione alla Giochi Preziosi per cambiare nome al bambolotto "Cicciobello" con cui dal 1962 hanno giocato, giocano, sono cresciute e crescono intere generazioni. È offensivo e anti educativo. Si accettano, come al solito, suggerimenti».


Commenti

Inviato Mercoledi 10 Agosto 2016 alle 10:40

Tristi tempi: come è caduto in basso il partito di Enrico Berlinguer, lui si occupava di questione morale, i suoi eredi del ventre come di una questione fondamentale per la vita dello Stato Italiano.
Inviato Mercoledi 10 Agosto 2016 alle 10:41

Alle atlete: raccolgano linvito di Alessandra Moretti e vadano una voltya alla settimana dall'estetista, chissà che la questione del loro ventre si risolva!.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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