C'è chi fa festa e chi ti fa la festa
Venerdi 25 Dicembre 2009 alle 17:21 | 0 commenti
Premessa (lunga) dell'editore
Oggi, intanto, di nuovo auguri a tutti e non solo di Buon Natale, perché ci leggono in tanti, cattolici e non. Poi, come promesso nella fiaba prima pubblicata (per i buoni?) e dopo lo scambio augurale con Silvano Giometto, non potevamo perdere la verve che caratterizza VicenzaPiù, anche in un giorno come questo, che, anzi e comunque, è un giorno di vita con più o meno grandi significati, ma in cui chi è contento è più contento, chi è, non per sua colpa, infelice lo è di più, e umanamente non per invidia, se vede la contentezza altrui in un giorno che accentua le differenze specialmente in un periodo di grande crisi economica.
A 'Babbo Mannino' avevamo chiesto un suo regalo e dal suo camino ce lo ha fatto arrivare.
Oggi dobbiamo essere, ci dicono, tutti più buoni, quindi anche e soprattutto con i ‘cattivi' come Alessio Mannino. Noi continuiamo a esserlo, buoni con lui, da 176 numeri, tutti quelli finora usciti di VicenzaPIù, che lui ha contribuito a ravvivare con rigore pari alla passione per il giornalismo di una volta.
Magari qualche volta solo alzando un po' i toni, ma perché Alessio crede in quello che fa, come dovrebbero fare i giovani come lui, che, invece, oggi non vedono o non vogliono vedere la società in cui vivono (e che noi, i più vecchi, abbiamo costruito) e si aiutano a chiudere occhi e menti con spritz e qualcosa di peggio, che non è la droga fisica, ma quella dell'indifferenza.Sia buono con lui, almeno oggi (è Natale!), anche qualche lettore.
Alcuni, i politici, generalmente a caccia solo del consenso dei propri elettori (piccoli, un bene, grandi, talvolta un male perché condizionano troppo) e, quindi, di giornalisti ruffiani.
Altri, gli affaristi (qualifica ben diversa da quella di imprenditori), a caccia di favori solo ‘personali', resi possibili da politici senza scrupoli e coperti da certa stampa, ma troppo lontani da un minimo decente di interesse pubblico: fare e far fare affari (non si può essere immobili se l'interesse è comune) è diverso dall'affarismo ed è un credo espresso anche del sindaco Variati.
A costoro basterebbe leggere e giudicare i pezzi di Alessio Mannino, e anche quelli di altri nostri redattori e collaboratori, che molti chiamano di denuncia, come pezzi di ‘segnalazione'. Comunque, poiché nessuno è onnisciente, se le sue e, visto che le pubblichiamo, nostre denunce (che, però, se fossero lette e interpretate come segnalazioni, da accusatorie potrebbero essere qualificate come collaborative) portassero alla dovuta verifica da parte di chi di dovere, cosa ci sarebbe di male?
Se si controllassero e fossero vere, chiunque, politico (se non in mala fede) o imprenditore (se non affarista), potrebbe correggere ogni suo passo (errare humanum est). Se non fossero vere, meglio per tutti, anche per noi, che di fronte a documenti contrari e più inoppugnabili di quelli ufficiali sempre da noi utilizzati, non avremmo difficoltà a scriverlo. Se non si controlla, però e comunque, perseverare diabolicum est.
Questa è da sempre la linea editoriale di VicenzaPiù, a prescindere dai potenti del momento e per rispetto dei lettori, che sono i cittadini, politici e imprenditori compresi: informare sui fatti, valutare eventuali ‘anomalie' e segnalarle.
Perciò a Natale, ma una volta per tutte per chi applaude se gli sembriamo a favore e fischia se non concordiamo, la (lunga) premessa è dell'editore.
Scusateci, quindi, della prolissità , ma semel in anno licet insanire (una volta all'anno è lecito impazzire o ... incazzarsi, sorry), ed eccovi le denunce natalizie, o le segnalazioni, fate vobis, di Alessio (Babbo) Mannino.
C'è chi fa festa e chi ti fa la festa
di Alessio Mannino
Natale dovrebbe essere la festa della natività di Gesù, per i credenti meglio noto come figlio di Dio. Come sapete, è stata trasformata, complici noi bravi consumatori consumati nel cervello, nell'orgia dei regali, dei pacchi, dei pacchetti, dei baci e degli abbracci obbligati. Ma fermiamoci qui per non essere accusati di fomentare odio e finire nel mirino del Partito dell'Amore che, come sapete, ci governa e ci ama tutti, dal primo all'ultimo suddito, anche noi, suoi ostinati detrattori che come Di Pietro e Grillo non scorgiamo in San Silvio e nei suoi arcangeli Schifani, Alfano e Gasparri la luce della verità . Qualche pensierino natalizio, però, consentitecelo, cari lettori che in questi giorni vi prenderete un momento di riposo (sempre che siate usciti vivi dall'inferno dei treni ridotti a container di carne umana assiderata, s'intende).
Licenziati e contenti. 6.520 vicentini che nel 2009 sono caduti nel girone della mobilità . Senza lavoro, cassintegrati, con le ferie forzate, ad orario ridotto: gli "ammortizzati sociali" sono sempre lì a dirci che la crisi finanziaria mondiale ha dato un pesante colpo di piccone alla fiducia nel sistema economico. E soprattutto nei burattinai che ne tirano le fila: i banchieri. Ciononostante, il meccanismo è ripartito come prima. Segno che la rabbia e l'indignazione sono sentimenti che durano poco, perché la gente, soprattutto la povera gente, vive come anestetizzata. Rassegnata allo status quo. Maledetto benessere, per quanto acciaccato.
Ipocrisia da smog. Nulla possono contro lo smog nemmeno pioggia e neve. Dopo dieci sforamenti consecutivi del limite di legge per le polveri sottili l'assessore all'ambiente Antonio Marco Dalla Pozza ha annunciato blocchi del traffico per gennaio. Misure-tampone comprensibili, ma inutili. L'unica soluzione sperimentabile a livello locale è rendere l'uso dell'auto non conveniente rispetto ai mezzi pubblici. O inquinamento o stretta al traffico privato, non c'è scelta. Ma nessuna amministrazione avrà mai il coraggio di limitare senza pietà lo scorrazzare delle macchine. Tanto più che un automobilista potrebbe sbottare: ma come, io non posso andare in città a bordo della mia auto, e poi alle ciminiere di puzzolenti ma intoccabili fabbriche in zona industriale è permesso di diffondere nell'aria le peggiori schifezze?
Zuccato avanti tutta. L'ultimo tassello del grande mosaico del potere a Vicenza è stato sistemato: Roberto Ditri, ad dell'arzignanese Marelli Motori e uno dei vice del presidente degli industriali Roberto Zuccato, è a capo della Fiera. Succede a Dino Menarin, uomo del vecchio establishment assindustriale. Al quale resta Michele Amenduni, confermato nel cda. New entry per volere della Provincia l'ex assessore di Schneck quando questi era sindaco di Thiene, il commerciante Renato Corrà . Rimane invece Ambrogio Della Rovere, potente boss della Fondazione Cariverona. Insomma, una situazione di equilibrio per non far scoppiare un'altra grana in mano a Zuccato, investito da una causa di risarcimento astronomica lanciatagli contro proprio da Michele Amenduni: 15 milioni di euro di rabbiosa ineleganza per averlo estromesso dal board di Athesis, l'editrice del Giornale di Vicenza. Caro Zuccato, il nostro invito è: resistere, resistere, resistere.
Evasori illustri. Mentre il procuratore Ivano Nelson Salvarani (per la verità come ben altri suoi 37 colleghi in altrettante procure italiane, n.d.r.) archivia l'ipotesi di evasione fiscale sul conto del patron dell'acciaio Valbruna Nicola Amenduni e di altri imprenditori nostrani presenti nella lista dei depositi in un istituto di credito di Vaduz nel Liechtenstein, la Guardia di Finanza di Vicenza snocciola le cifre della caccia agli evasori comuni: 97 i totali, 349 denunciati per reati finanziari vari, 384 lavoratori in nero, 81 milioni di euro di Iva non registrata, per 400 milioni che a conti fatti mancano all'appello del fisco. «Siamo tutti uguali di fronte alla legge, e speriamo che queste nostre indagini contribuiscano a creare fiducia nei cittadini», ha detto il comandante provinciale Antonio Morelli. Sarà così? Mah...
Pd fantasma. Giancarlo Galan, sconfitto annunciato nella partita per il candidato-presidente alle regionali 2010 del Veneto, riceve il premio di consolazione: diventerà ministro. Il leghistissimo Luca Zaia con tutta probabilità sarà il nuovo governatore. Su questa diatriba da comari partitocratiche abbiamo già scritto: uno sputo in faccia alla sovranità dei cittadini, trattati come soldatini del risiko fra Lega e PdL, alleati di nome e nemici di fatto. Pare che il Partito Democratico si avvii ad accodarsi all'Udc che ha già schierato il padovano Antonio De Poli, braccio destro di Casini, uno che i consensi sa come conquistarli e maneggiarli. Il Pd: questo superfluo ectoplasma della politica veneta.
Promemoria al cromo. Per le morti da esposizione a cromo esavalente nella Tricom-ex Galvanica Pm di Tezze sul Brenta il giudice per le indagini di Bassano ha deciso che il caso verrà dibattuto in aula. A rispondere di 6 decessi (anche se i morti sono stati di più) dovranno essere tre gli indagati per omicidio colposo plurimo e lesioni gravi, fra cui Rocco Battistella, al tempo dei fatti direttore del reparto cromatura della ditta e sindaco di Tezze. Il quale, per la cronaca, è stato anche assessore provinciale nella giunta di Manuela Dal Lago mentre era già sotto indagine. Lo ricordiamo così, a beneficio futuro. (E lo ricordiamo anche al Giornale di Vicenza, che ieri ha sorvolato sulla notizia).
Sipario sul Patto. Il Patto per Vicenza chiude i battenti. Cosa faranno ora i tre moschettieri che l'hanno brandito per dare l'assalto al palazzo, Alifuoco Giulianati e Figoli? Orfani di Giulio Antonacci che dopo sette anni è stato messo alla porta dalla direzione del GdV (congedandosi con un minaccioso "arrivederci"), hanno voluto uscire di scena anche loro raccontando la barzelletta secondo cui l'amministrazione Variati avrebbe fatto suo il patto. Che in sostanza consiste nel monetizzare il più possibile l'oltraggio della nuova base Usa con una serie di contropartite fra cui l'immancabile costruzione (una sede della Protezione Civile). Da commissionare, naturalmente, a qualche costruttore. Certo, è vero che il centrosinistra ha abbandonato una lotta persa e ha abbracciato la prospettiva del ricavarci qualcosa. Ma attribuirsene il discutibile merito è una panzana. La bella notizia è che ora non se parlerà più di patti e di piatti di lenticchie in cambio di un esproprio di dignità . Almeno si spera.
Silenzio rumoroso. Sul caso Ivem, da noi sollevato, silenzio di tomba. Sull'intesa fra Comune e la società proprietaria della Corte Pellizzari in corso San Felice e Fortunato, partecipata tramite sua moglie da Carlo Valle (a parlare sono le visure camerali, non illazioni o voci di corridoio), nessuno ha detto o fatto mezza cosa. Pare che nell'opposizione di centrodestra in consiglio comunale si stia pensando di dare battaglia alla ripresa dei lavori dopo la pausa festiva. All'assessore Lazzari, comunque, Valle "non risulta". Scommettiamo che se le parti fossero invertite, il centrosinistra avrebbe scatenato l'iradiddio? Quando c'era Hullweck a Palazzo Trissino, abbiamo denunciato esattamente come facciamo ora. Perché adesso a qualcuno della maggioranza non va più bene?
Su questo e altro torneremo l'anno prossimo, cioè fra quindici giorni. Intanto, godetevi le feste.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.