Veneto Banca passo successivo della fusione Banco popolare-Popolare di Milano? «La ritengo un'operazione fattibile, ma percentualmente molto difficile da eseguire. Vedremo. Io non lascio chiusa alcuna porta». Se la fusione Verona-Milano pare fatta, per le altre banche venete è già ora di guardare a cosa succederà dopo. Lo sa bene anche Cristiano Carrus, amministratore delegato di Veneto Banca, al rientro da Torino, dal convegno del Forex, l'appuntamento clou dei banchieri a gennaio, in origine previsto a Vicenza per festeggiare i 150 anni di Bpvi e poi emigrato a Torino per la crisi della popolare.
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Mentre è sotto warning, sia pure controllato, la fuoriuscita dalla Banca Popolare di Vicenza di depositi (tre miliardi negli ultimi 45 giorni secondo le fonti da noi riportate ieri) si susseguono le voci di spaccature all'interno del Cda, probabilmente per i timori che il futuro Consiglio di Amministrazione, quello che arriverà con la Spa quotata in Borsa, possa aprire l'azione di responsabilità contro chi dell'attuale fa parte fin dai tempi dei già indagati Zonin, Zigliotto e Sorato, ma ufficialmente anche per il ritardo del presidente Dolcetta nel comunicare le richieste della BCE sulle coperture delle sofferenze.
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Sono tre le domande, uguali, da noi fatte alla Banca Popolare di Vicenza (a cui altre ne abbiamo aggiunte) e alla Veneto Banca (a cui un'altra ne avevamo fatta ricevendone risposta) .
1 - Per la chiusura delle filiali preventivate nel piano industriale quale era il valore patrimoniale iscritto a bilancio per le stesse filiali o, se non il dato non è disponibile o calcolabile, o mediamente il valore patrimoniale iscritto a bilancio per singola filiale di proprietà ? 2 - destano preoccupazione i pegni al 100% di quote ad esempio di Grotto spa, Boscolo Hotels spa, Stroili Spa, Pittarosso, che, in molti casi, hanno conferito le loro quote in pegno anche ad altra primaria popolare veneta?
3 - Sono di sicuro attenzionate situazioni di quote in pegno di società in amministrazione straordinaria o in liquidazione che lascerebbero presumere difficoltà di recupero dei relativi crediti. Le chiediamo anche al riguardo se tali situazioni destano preoccupazione.
Una domanda accusa di Franco Tandin (in una video intervista a VicenzaPiu.Tv rivelava di un pegno che sarebbe stato conferito a favore dell'Istituto di Montebelluna per un controvalore di 300 milioni di euro in azioni della Effeti di Amenduni, Palladio Partecipazioni, Marchi e De Vido) aveva trovato eco anche su VicenzaPiu.com, come su altri mezzi nazionali, il giorno in cui l'assemblea di Veneto Banca, il 19 dicembre 2015, bruciava sul tempo i cugini della Popolare di Vicenza, ora in affannosa rincorsa di quella che reputavano una... tartaruga, deliberando praticamente all'unanimità la trasformazione dell'Istituto di Montebelluna in Spa, la sua quotazione in Borsa e il collegato aumento di capitale da un miliardo di euro.
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L'aumento di capitale di Banca Popolare · Volksbank per un controvalore di 95,7 milioni di euro è stato portato a termine con successo. La domanda ha superato l'offerta del 4,5 percento. Banca Popolare · Volksbank ha registrato ordini di acquisto per un ammontare complessivo superiore ai 100 milioni di euro. Volksbank può contare su 58.000 soci. Nell'ambito dell'aumento di capitale sono pervenute in Banca richieste di acquisto per un totale di 100 milioni di euro.
«Non mi piace. Ma sono convinto che dobbiamo andare». Con queste parole "Ike" Eisenhower ordinò lo sbarco in Normandia. Il tempo era pessimo e la Manica in burrasca (arrivò la vittoria, ma a quale prezzo di morti?, ndr). Oggi in burrasca ci sono i mercati. Ed è in queste condizioni che la Popolare di Vicenza e la "cugina" Veneto Banca, si apprestano ad affrontare la prova più dura: quella della Borsa. Fortunatamente le scadenze per le due Ipo non sono così ravvicinate e si auspica che per quel momento il trend ribassista che investe oggi il settore bancario possa invertirsi.
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"I soci della Banca Popolare di Vicenza voteranno 14 giorni prima del previsto su spa, aumento e quotazione", questa è la... grande notizia di oggi da Via Btg Framarin magari pungolata al "clamoroso" anticipo" dalla non bellissima figura dei suoi vertici che, anche col vice direttore generale vicario Iacopo De Francisco ai nostri microfoni, a fine 2015 esibivano i vantaggi acquisiti dalla Banca Popolare di Vicenza sulla cugina di Montebelluna, sgradevole come l'uva per la volpe di Esopo, che litigava in Cda e non fissava l'assemblea per trasformare la Veneto Banca in spa, cosa già decisa dal presidente BPVi Dolcetta e dall'Ad Iorio, per poi portarla in borsa e mettere in cassa l'aumento di capitale.
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Come anticipato dopo la diretta da Vicenza per le telecamere di Agorà , anche noi di VicenzaPiù siamo riusciti a parlare con alcune delle persone coinvolte nella faccenda della Banca Popolare di Vicenza.
Le nostre interviste presentano due facce della stessa medaglia. la prima è quella dei soci come la signora Nadia e il signor Giuliano che si sentono truffati e vorrebbero poter chiudere i rapporti con la banca.