Quotidiano | Categorie: Sindacati, Banche

Sofferenze bancarie: i grandi debiti li fanno i grossi, ma li pagano i piccoli. E ai disoccupati i sindacati costano di più. Che schifo!

Di Gianfri Bogart Domenica 24 Gennaio 2016 alle 14:23 | 0 commenti

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Due notizie, di cui la seconda non troppo evidenziata, ci sono balzate agli occhi sfogliando stamattima i maggiori quotidiani nazionali. La prima è sul costo maggiore per i disoccupati che per gli occupati delle tessere sindacali... Ecco cosa scrive Repubblica: «Sei disoccupato? Male, anche perché oltre a non avere un lavoro la tessera del sindacato, in proporzione, ti costa rispetto a un pensionato (la categoria più rappresentata) o a un bancario (la più ricca)... Parlando di deleghe sindacali la famosa "progressività" - punto cardine della Costituzione - non esiste e anzi, il mondo gira alla rovescia».

«L’iscrizione al sindacato - continta Repubblica - ha un costo fisso che corrisponde, in media, allo 0,8 per cento della retribuzione del lavoratore... Qual è il controsenso in tutto questo? Semplice: per il disoccupato che usufruisce di Naspi e Asdi, le nuove indennià di disoccupazione introdotte nel 2015, la percentuale richiesta schizza in alto: 1,1 per cento per Cgil e Cisl, 1,5 per la Uil, 3 per cento per l’Ugl (per la Naspi); Fiaca, Aldepi, Federaziende, Fenalca, Ansap, Fenalpi chiedono il 4; per l’Aniaca si versa il 5; c’è un’altra sigla legata al mondo delle imprese, la Fedimprese, che addirittura chiede l’8 per cento...».

Un povero uomo fra interessi, cambiali e tessere sindacaliInsomma quasi al sindacato conviene avere iscritti disoccupati e per giunta «i lavoratori in disoccupazione pagano il sindacato, alla fin fine, per una pratica che volendo si potrebbe fare in pochi minuti online, da soli, una volta ottenuto il pin allo sportello dell’istituto, ricevendo in cambio null’altro, né la contrattazione né la formazione o il ricollocamento...».

Toc toc sindacati, allora, visto che «la progressività al contrario, comunque sia, vale anche per gli stessi pensionati. Se prendi la minima, la quota è dello 0,5 per cento. Sugli importi compresi tra il trattamento minimo e il suo doppio scende allo 0,4. Superata la soglia del doppio della minima, quindi poco più di mille euro, si va allo 0,35. Quindi in teoria anche un pensionato d'oro affezionato al sindacato, in proporzione, versa meno del pensionato con l'assegno sociale. Perché non il contrario? I pensionati "ricchi" saranno pure fortunati ma sono pochi (solo l'1,4 per cento di loro prende più di 5mila euro al mese); gli altri sono tantissimi: il 40 per cento dei 16 milioni di pensionati italiani porta a casa un assegno sotto i mille euro». Anomalie?

Ma eccoci alla seconda notizia, questa un po' meno "sviscerata" anche su Repubblica, che, però, ce la fornisce.

Come fannoi altri giornali sia pure con sfumature diverse il quotidiano che fu di Scalfari sollecita ad «intervenire sulle sofferenze - come le definisce il ministro Padoan - semplificando e accelerando le procedure di recupero" perchè questo "significa anche migliorare l'appetibilità di questi crediti, ad oggi calcolati in 200 miliardi, in vista di una loro cessione alla bad bank "leggera", al centro delle trattative tra Roma e Bruxelles...».

Detto che «si definiscono sofferenze i crediti bancari la cui riscossione è incerta perché i debitori (sia aziende che privati) si trovano in stato di insolvenza», quando un credito viene erogato si dice che è in bonis ma «se inizia a non venire onorato si classifica in tre modi peggiorativi: “scaduto”, “probabile inadempienza”, “sofferenza”».

E Repubblica, citando il Centro Studi di Unimpresa che ha elaborato dati proveniente da Banca d'Italia, ci mostra in una tabella come sono  formate queste sofferenze ad oggi pari a 201 miliardi di euro.

Ebbene se poco più di 59 miliardi si riferiscono e prestiti inferiori a 500.000 euro (è ipotizzabile che si riferiscano a piccoli finanziamenti fino ai classici mutui per acquistare una casa )  concessi a  1.207.802 clienti (il 97,37% del totale dei "sofferenti" e con ben 758.964 di questi con finanziamenti da 250 euro fino a 30.000 euro) ben 141 miliardi (il 70,35% delle sofferenze) sono crediti che forse mai più le banche recupereranno (e se ci riusciranno lo faranno per percentuali bassissime) e che le banche hanno concesso (in allegria) per importi superiori ai 500.000 euro a solo 32.608 privilegiati, il 2,63% del totale dei creditori a rischio...

Insomma se la ricchezza si concentra in pochissime mani (il 5 per cento delle famiglie detiene oltre il 30 per cento della ricchezza complessiva), anche a pochissimi sono permessi i debiti (il 97% dei debiti flop in mano a meno del 3% dei debitori) che oggi rendono quei debitori, il più delle volte col pelo sullo stomaco, magari più ricchi e le banche più povere con le loro crisi da scaricare sui piccoli risparmiatori, magari dissocupati tartassati anche dai sindacati.

Che schifo!

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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