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BPVi ora rincorre Veneto Banca e anticipa assemblea di 14 giorni. Ma c'è chi pensa a una BPVi come bad bank con 5 nuove banchette

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 22 Gennaio 2016 alle 21:25 | 0 commenti

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"I soci della Banca Popolare di Vicenza voteranno 14 giorni prima del previsto su spa, aumento e quotazione", questa è la... grande notizia di oggi da Via Btg Framarin magari pungolata al "clamoroso" anticipo" dalla non bellissima figura dei suoi vertici che, anche col vice direttore generale vicario Iacopo De Francisco ai nostri microfoni, a fine 2015 esibivano i vantaggi acquisiti dalla Banca Popolare di Vicenza sulla cugina di Montebelluna, sgradevole come l'uva per la volpe di Esopo, che litigava in Cda e non fissava l'assemblea per trasformare la Veneto Banca in spa, cosa già decisa dal presidente BPVi Dolcetta e dall'Ad Iorio, per poi portarla in borsa e mettere in cassa l'aumento di capitale.

Solo che gli omologhi presidente Bolla e l'Ad Carrus dell'istituto trevigiano non hanno profferito verbo ma hanno risposto sul campo e l'assemblea non solo l'hanno decisa ma l'hanno anche già tenuta il 19 dicembre...

Ma se i soci "vicentini" voteranno 14 giorni prima del previsto mentre il Cda della BPVi si riunirà di nuovo martedì, dopo aver iniziato oggi a parlare dei numeri del 2015, nulla si sa ancora del valore da fissare per il diritto di recesso (anche questo già fissato e addirittura esercitato in Veneto Banca) mentre si è discusso di come incentivare gli attuali soci nell'aumento. E in un lancio di VeneziePost di poco, a firma di Matteo Buffolo, si legge addirittura di chi propone di dividere la banca per evitare la trasformazione in spa e la quotazione, tenendola più legata, dicono, ai soci sul territorio oppure, temiamo, ai soliti noti sul terreno berico: soldi da metterne pochi, da prenderne 8o da non restituirne dopo i finanziamenti finalizzati agli aumenti fasulli) magari un po' di più alla faccia della liquidità delle azioni e della loro contendibilità sul mercato per non azzerare gli oltre 100.000 piccoli risparmiatori.

Sull'ipotesi non c'è nulla di ufficiale ma riportiamo, perchè si conosca, lo scenario descritto dal collega.

"L'ipotesi alternativa studiata prevede la scissione in cinque banche regionali (nelle aree dove è principalmente presente: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Sud Italia) ognuna con assets inferiore agli 8 miliardi di euro (a giugno 2016 il totale attivo di Popolare Vicenza era di poco più di 41 miliardi di euro), così da restare fuori dall'obbligo di trasformazione in spa, come richiesto dal provvedimento approvato dal governo a gennaio dello scorso anno.

Gli step successivi sarebbero l'assegnazione ad ogni socio delle azioni delle 5 banche regionali, e la trasformazione dell'attuale Popolare di Vicenza in una bad bank dove verranno lasciati i crediti non performing (pari a circa 4,6 miliardi di euro) ed i crediti cartolarizzati (altri 8 miliardi circa). Si dovrebbe poi procedere a un aumento di capitale di 500 milioni suddiviso pro quota tra le 5 nuove banche. Così il Tier 1 arriverà a 8,7% (ipotizzando per semplificazione la suddivisione del capitale e degli impieghi in parti uguali tra le 5 banche regionali).

Tra il 2016 e il 2017 andrebbe poi la ridefinizione ed attuazione del nuovo modello di business del gruppo bancario che potrebbe essere sintetizzato in: meno affidamenti e più consulenza. E a fine del prossimo anno arrivare alla quotazione delle 5 banche regionali con possibilità per i soci di cedere azioni sul mercato e recuperare parte dell'investimento. Gli attuali soci con un aumento di capitale di 500 milioni di euro (e magari con l'entrata delle finanziarie regionali con piccolissime quote) potranno detenere il controllo della nuova banca del territorio e generare valore".

Un chiarimento immediato della banca e di chi strepita che debba sostenere il territorio, mentre il progetto di scissione trasformerebbe le 5 BPVi in piccoli istituti speculativi, solleverebbe tutti.

Ma solo pensare a scenari come questi (da sopravvivenza dei mammut) fa capire il perchè dei tempi annunciati apparentemente rapidi ma di fatto elefantiaci della Popoalre di Vicenza e fotografa con quali forze (?) abbiamo a che fare.

Così medioevali che neanche il vecchio Gianni Zonin ci aveva pensato e a scorno di De Francisco che nella sua intervista guardava dall'alto la Volksbank, la ... piccoletta.

P.S. Voi super manager in campo per dare nuova luce alla banca vicentina, vi siete accorti che da mesi le lampade della scritta  Direzione Generale sono spente?

A volte guardare bene, intanto, vicino aiuta a vedere meglio, poi, lontano.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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