Archivio per tag: Provincia di Vicenza

Parcheggio di contra Barche aperto nel weekend

Venerdi 4 Dicembre 2009 alle 12:48

Provincia di Vicenza

Il parcheggio di contrà Barche apre al pubblico nel fine settimana

Per il secondo anno consecutivo la Giunta Provinciale, stimolata dall'Assessore al Patrimonio Nereo Galvanin, ha deciso di aprire le porte del parcheggio di contrà Barche a tutti coloro che si recheranno in centro città per fare acquisti o per assaporare l'atmosfera natalizia ricreata dalle tante manifestazioni in programma.
Già a partire da domani, 5 dicembre, ogni sabato e domenica e tutti i giorni festivi, per tutto il giorno, si potrà usufruire gratuitamente delle piazzole di sosta di fronte al Cinema Teatro Astra.
L'iniziativa sarà valida per le festività natalizie e fino al 6 gennaio.
I posti macchina a disposizione sono circa 50.
L'area, come del resto quasi tutti i parcheggi cittadini, resterà incustodita.
"E' una risposta concreta -sottolinea l'Assessore Galvanin- all'esigenza di parcheggio in centro città, che durante le festività si fa più pressante, ma vuole essere anche uno stimolo alle famiglie vicentine a visitare e "vivere" il proprio centro storico, addobbato a festa e quindi ancor più bello."
Il parcheggio provinciale durante l'anno è riservato ad assessori e consiglieri provinciali, con permessi personali ai dipendenti che abbiano comprovate esigenze famigliari. Uniche occasioni di apertura al pubblico sono finora state legate a spettacoli al Teatro Astra o a singole iniziative di enti e associazioni che ne abbiano fatto richiesta.
Lo scorso anno, per la prima volta, è stata testata l'apertura per le festività natalizie, grandemente apprezzata e quindi in programma anche per quest'anno.
La finalità, precisa Galvanin, è anche quella di portare sostegno ai negozianti del centro, i quali, nonostante il momento di crisi economica che colpisce anche i vicentini, hanno comunque voluto investire in un'illuminazione natalizia che aiuta a creare una piacevole atmosfera di festa.
Un ultimo appunto: il parcheggio è stato sistemato lo scorso anno, quindi si chiede a chi ne usufruirà di trattarlo con il rispetto che si porta alle cose pubbliche, la cui manutenzione è a carico di tutti.

 

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Categorie: Politica

Artusi, l'assessore Martini precisa

Giovedi 3 Dicembre 2009 alle 16:56

Provincia di Vicenza

L'Assessore Provinciale all'Istruzione Morena Martini intende precisare quanto segue in merito alle dichiarazioni apparse sulla stampa locale relativamente all'apertura di una succursale dell'Istituto Alberghiero Artusi in città.


Apprendo dalla stampa che Recoaro e la Valle dell'Agno starebbero insorgendo contro la decisione di aprire una sede staccata dell'Istituto Alberghiero Artusi a Vicenza.
Non temo i confronti, anzi ne ho promossi io stessa tanti su questa specifica tematica. Ho sempre sostenuto, e continuo a farlo con ancora più convinzione, che nel territorio vicentino ci sia spazio per una sede staccata dell'istituto alberghiero. Anzi, prima ancora che di spazio, parlerei di vera e propria esigenza.
Offrire un'opportunità ai nostri ragazzi, facilitare i percorsi di studio che maggiormente vanno incontro alle richieste del mercato, rispondere alle esigenze della scuola è un nostro dovere. La scuola è la nostra scommessa sul futuro, gli studenti di oggi sono i lavoratori di domani, cioè la colonna vertebrale del sistema economico italiano.
Per questo le scelte sulla scuola non possono essere dettate da visioni miopi e limitate, da interessi particolari che nulla hanno a che vedere con il bene dell'intera comunità.
Certo, nessuna scelta deve portare nocumento al territorio, tanto meno al territorio montano che merita anzi una maggiore attenzione.
Per questo la "compensazione" (lo scrivo tra virgolette perché è un brutto termine e non è probabilmente neppure il più adeguato) che avevamo proposto alla Valle dell'Agno in cambio dell'apertura di una succursale dell'Artusi in città era l'avvio a Recoaro di un indirizzo turistico. Quale migliore opportunità, in un luogo che per sua caratteristica già è vocato al turismo?
La risposta del distretto formativo Montecchio Maggiore-Arzignano-Valdagno, che è quello a cui appartiene l'Artusi, è stata negativa. Gli stessi Comuni di Valdagno e Cornedo hanno detto di no. Pochi i favorevoli, tra cui, naturalmente, la Provincia
Non mi stupisce affatto, poi, che sulla stampa ci sia chi si lamenta della scelta sbagliata: costoro non erano presenti, pure se invitati, alle nostre riunioni, quindi non possono sapere come si è svolta la discussione.
L'invito che rivolgo agli amministratori e a tutti coloro che oggi si ergono a "difensori" del territorio recoarese è allora uno soltanto: siate più concreti. Partecipate in maniera attiva alle scelte che vi riguardano, pena, poi, lamentarvi a sproposito. E siate davvero uniti, ma uniti nelle scelte che portano beneficio alla comunità, non uniti in una sterile polemica che a Recoaro e all'intera Valle non porta assolutamente nulla.
La Provincia crede nelle potenzialità del suo territorio, di quello di pianura, di quello di collina e anche nella montagna. Lo dimostra con i fatti. E con i voti.

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Viabilità migliore con la Variante di Novoledo

Mercoledi 2 Dicembre 2009 alle 18:48

Provincia di VIcenza

La variante di Novoledo migliora la circolazione di Villaverla e Caldogno

Sarà pronta per fine 2010 la variante che toglierà il traffico dall'abitato di Novoledo e collegherà in maniera più funzionale la strada provinciale 248 Schiavonesca Marosticana e l'Autostrada Valdastico con la provinciale 349 del Costo e con la 46 del Pasubio.
Questa mattina l'Assessore Provinciale alla Viabilità Costantino Toniolo e i Sindaci di Villaverla Egidio Bicego e di Caldogno Marcello Vezzaro si sono recati in sopralluogo al cantiere, aperto da poco ma con i lavori già a pieno regime.

" Di fatto - ha spiegato Toniolo- la strada provinciale 50 di Novoledo viene utilizzata come "circonvallazione nord " di Vicenza da chi si dirige verso nord e verso ovest . Il traffico è notevole e in prevalenza pesante e commerciale. A ciò si aggiunge la presenza di una strettoia all'altezza della chiesa di Novoledo, che rappresenta un rischio non trascurabile per il transito in sicurezza. Tutto questo ha reso necessaria la decisione, in accordo con le amministrazioni coinvolte, di intervenire con questa variante di Novoledo a Villaverla che migliorerà molto la circolazione della zona".

4 milioni di euro l'importo complessivo dell'opera che si concretizza in un piano di lavoro articolato e in grado di rispondere alle diverse esigenze di equilibrio e sostenibilità di un territorio con un diversificato assetto paesaggistico.
Secondo il progetto, verrà costruita una strada di 1 chilometro e 800 metri a due corsie. Tre le rotatorie previste. La prima all'innesto con la strada provinciale 50 di Novoledo a ovest a Caldogno e la seconda ad est del tracciato in comune di Villaverla. Altra rotatoria è prevista a Villaverla all'intersezione della variante con via Bosco, a confine tra i due comuni interessati all'intervento.
Il collegamento di via Ronchi con la viabilità attuale verrà assicurato con la realizzazione di un sottopasso carrabile, mentre i collegamenti tra i fondi agricoli verranno ripristinati con la sistemazione delle vie ai margini dei campi.
La variante passerà la roggia Verlata tramite un ponte di estensione complessiva di 12 metri.

" Sono previsti anche interventi di mitigazione ambientale - continua Toniolo- In particolare a Villaverla, dove la variante si avvicina ad edifici esistenti, è contemplata in progetto la posa di barriere antirumore e di piantumazioni arboree per preservare l'aspetto paesaggistico. L'attenzione al territorio e a un intervento che vada anche a riqualificare l'area è comunque un'esigenza che ha indirizzato tutta la fase progettuale".

Previsto per il sottopasso un doppio sistema di pompe ad immersione per smaltire le acque piovane e quindi rendere sicuro il transito anche in caso di abbondanti precipitazioni. Per regolare il passaggio a senso unico alternato verrà installato un impianto semaforico in entrata e in uscita dal sottopasso.

 

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Categorie: Politica

Presentazione libro Ettore Beggiato

Martedi 1 Dicembre 2009 alle 13:51

Provincia di Vicenza 

"1809: l'insorgenza veneta", l'ultimo libro di Ettore Beggiato sarà presentato a palazzo Trissino il 4 dicembre

Venerdì 4 dicembre alle 18 sarà protagonista la storia a palazzo Trissino. Ettore Beggiato, già consigliere provinciale e assessore regionale da sempre impegnato nella valorizzazione della storia veneta e del federalismo, presenterà in sala Stucchi il suo ultimo libro "1809: l'insorgenza veneta. La lotta contro Napoleone nella Terra di San Marco". Si tratta di una riedizione a cura de "Il Cerchio, iniziative editoriali" (la prima pubblicazione fu curata da "Editrice Veneta") con la presentazione di Ivone Cacciavillani. All'incontro sarà presente il sindaco Achille Variati.
In questa ricerca Beggiato ha focalizzato l'attenzione sui moti napoleonici che hanno interessato il Veneto e soprattutto Vicenza, come emerge dai diari di Ottavia Negri Velo e di Arnaldo Tornieri.
Scrive nella presentazione Ivone Cacciavillani: "Ha un merito enorme questo libro, che più che di storia dovrebbe essere definito di cronaca". Il libro racconta una storia "dal basso" - come la definisce la Cacciavillani - "dal lato della povera gente che non fa mai storia, perché, secondo una certa moda "culturale", la storia deve occuparsi solo di guerre, di battaglie, di conquiste; i fatti dei "grandi".
Perché avviene questo? Per la "mancanza dell'anello cronachistico". Quello di Beggiato è un libro di cronaca, che racconta le vicende dei campanili creando una comunità di interessi.
Così Beggiato, nella sua introduzione, chiama patrioti veneti quelli che la storia definisce banditi, briganti, identificando così coloro che nel 1809, nelle province venete, si sollevarono contro Napoleone. Chi lotta per un'idea, per la propria terra non è un brigante secondo l'autore, ma una persona che si batte per la libertà.

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Categorie: Politica

Produttività a chi la merita

Giovedi 26 Novembre 2009 alle 18:39

Provincia di Vicenza

Obiettivi della Provincia stabiliti di concerto con rappresentanti dell'impresa

Produttività a chi la merita.
Si traduce così l'operazione che l'Assessore al Personale Paolo Pellizzari sta portando avanti in Provincia, l'Ente che amministra, affiancato e sostenuto dal mondo produttivo locale e dalle associazioni di categoria vicentine in particolare.
Questa mattina in Sala Giunta pubblico e privato si sono riuniti per esaminare i progetti su cui dovranno impegnarsi i dipendenti provinciali nei prossimi mesi e su cui sarà valutato il "quanto" di produttività che si troveranno in busta paga.
Una vera rivoluzione degna del miglior Brunetta. Anzi, in questo caso l'allievo supera il maestro, visto che non esiste ente pubblico in Italia che non solo stabilisca con il privato gli obiettivi da raggiungere, ma che sempre col privato valuti anche il grado di raggiungimento degli stessi.
"E' il nostro modo -precisa l'Assessore Paolo Pellizzari- per uscire da vecchie logiche autoreferenziali e abbracciare un nuovo sistema di intendere l'ente pubblico, che si confronta con il territorio per stabilire quali siano le esigenze più pressanti a cui dare risposta."

Nel concreto, dopo un primo incontro organizzato con i rappresentanti delle categorie economiche, dei sindacati, dei lavoratori, dell'Università, delle associazioni di consumatori e di volontariato, Sindaci del territorio e segretari comunali, si è costituito un focus group ristretto a cui partecipano l'Assessore Pellizzari, il direttore Generale Angelo Macchia, il dirigente del personale Maria Elisabetta Bolisani, 4 delegati di Confindustria, Confcommercio, Artigiani e Api e 4 segretari comunali del vicentino.
Il focus group ha elaborato 4 progetti per il 2009/2010 presentati questa mattina:
dematerializzazione della documentazione cartacea. L'obiettivo è ridurre fino al 50% l'utilizzo della carta nella corrispondenza sia interna che esterna all'ente, privilegiando gli scambi telematici
censimento dei procedimenti amministrativi, con la duplice finalità di intervenire, ove sia possibile, alla riduzione dei tempi di evasione di ogni singola pratica e di rendere intercambiabili i ruoli dei dipendenti
riduzione dei tempi per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (Aia), che di fatto sostituiscono ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in materia ambientale dei complessi industriali. L'obiettivo è stato fortemente sollecitato dalle Associazioni di categoria
razionalizzazione e ottimizzazione delle attrezzature informatiche e loro posizionamento, al fine di mettere in comune la strumentazione ed evitare sprechi e acquisti superflui.

"I dipendenti che collaborano al raggiungimento di questi obiettivi -conclude l'Assessore Pellizzari- vengono premiati, gli altri no."
A stabilire il "chi" e il "quanto" sarà il nucleo di valutazione, composto, anche in questo caso, da elementi interni ed esterni alla Pubblica Amministrazione: Angelo Macchia, direttore generale, Umberto Zaccaria, esperto in materia di Pubblica Amministrazione, e Roberto Travaglini dell'Associazione Industriali quale esperto del mondo produttivo.

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Stevan: una terza via per la ripresa

Mercoledi 25 Novembre 2009 alle 15:21

Provincia di Vicenza

L'Assessore Provinciale al Sociale Maria Nives Stevan affida al testo che segue alcune riflessioni in merito alla crisi economica e ai suoi effetti negativi sulla popolazione, prospettando una "terza via" per la ripresa.

Vanifichiamo secoli di sacrifici e di progresso?
Terza via più che mai necessaria su scala mondiale


La crisi economica sta aggravando i suoi effetti sociali e interessando un numero crescente di famiglie: italiane in generale, vicentine in particolare. I dati della Caritas per un verso e dell'Istat per un altro sono conformi alla realtà che dal mio assessorato posso rilevare ogni giorno.
Tuttavia non mi sembra che venga messo in dovuto rilievo né dall'istituto di carità, né da quello di statistica, il disagio reale in cui versano le famiglie venete, forse perché per cultura e per educazione il malessere viene da queste nascosto con pudore, come se dovessero vergognarsi di essere in difficoltà. Un pudore sconosciuto ai poveri di altra provenienza che, infatti, non hanno remore nel rivolgersi a parrocchie cristiane o a istituzioni pubbliche per chiedere aiuti economici o materiali, al punto che la percezione che si ha dall'interno di queste strutture è di una povertà che riguarda solo i nuovi venuti, e che siano questi i destinatari naturali delle risorse di prima necessità. Ma le cose non sono in questi termini: la povertà è in aumento soprattutto tra gli italiani, come si evince dalle fredde statistiche dell'Istat.
A tal proposito, il recente rapporto dell'Istituto nazionale di Statistica evidenzia come la popolazione italiana stia invecchiando, la disoccupazione stia crescendo, il PIL sia stagnante e che l'unico dato in significativa crescita sia quello del numero degli immigrati.
Per anni abbiamo sentito recitare la tiritera sulla necessità di nuova immigrazione per fare i lavori che noi rifiuteremmo, per sostenere le pensioni e per incrementare il PIL, ma la crisi attuale dimostra che il modello era sbagliato e dunque va cambiato. Come?
Per anni la Lega Nord è stata trattata come una banda di beoti o di eretici da bruciare, ma oggi è venuto il momento di ascoltarci quando diciamo che va incrementato il PIL pro-capite piuttosto che quello generale, puntando al benessere dei singoli e delle famiglie. L'Istat informa che i cittadini con più di 65 anni sono il 143% di quelli con meno di 15 anni, ciò significa che senza perdere posti di lavoro e con il PIL pressoché costante la popolazione è destinata a diminuire, aumentando così la ricchezza pro-capite, a condizione di bloccare i flussi migratori.
Nel frattempo però sarebbe necessario destinare alle famiglie giovani fondate sul matrimonio le risorse recuperate da un coraggioso taglio della spesa pubblica, per incrementare il tasso di fecondità delle donne italiane spesso limitate nel fare figli da difficoltà finanziarie che sono molto più gravi di quanto comunemente si creda.
Il discorso non si può liquidare con poche parole e meriterebbe di venire supportato con dati ed esempi. Tuttavia è evidente a tutti che il modello socialista sia fallito ovunque, che quello capitalista sia arrivato anch'esso al collasso e che quella Terza Via da tanto tempo cercata, ma mai trovata, è oggi più che mai necessaria. La mia convinzione è che questa non sia nella globalizzazione e nel mondialismo, bensì nell'economia a diverse velocità in un contesto di comunità diverse, perché se è vero che l'umanità è una e il pianeta è lo stesso per tutti, è vero anche che i popoli sono tanti, le terre diverse e i modi di produzione o di organizzazione politica e sociale molteplici. La Terza Via è nella valorizzazione delle diversità, che niente ha da spartire con la discriminazione; è nel federalismo e nel regionalismo, politico ed economico, su scala mondiale. Altrimenti, con l'ingresso nei mercati di 3 miliardi di persone tra Cina, India, Brasile e Russia, più alcuni Paesi dell'Africa, il reddito nostro si adeguerà inevitabilmente a quello di questi popoli, vanificando secoli di sacrifici e di progresso faticoso dei nostri avi. Per rispetto al loro lavoro non possiamo permetterlo: non è giusto!

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Patto Provincia-Comuni per rinnovabili

Venerdi 20 Novembre 2009 alle 22:35
Provincia di Vicenza   

 

Un patto per promuovere la produzione di energia rinnovabile.


E' stato presentato questa mattina dall'Assessore alle Risorse Energetiche Paolo Pellizzari al secondo incontro tecnico-formativo rivolto agli operatori del settore energia dedicato alle procedure autorizzative per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Erano presenti amministratori comunali, rappresentanti di associazioni di categoria e professionisti del settore dell'energia, a cui i tecnici provinciali hanno illustrato le recenti innovazioni introdotte dalla disciplina regionale quanto a energia pulita, con particolare riferimento al fotovoltaico. Sono stati affrontati il tema del conto-energia, cioè il contributo statale per chi realizza impianti, il regime dello "scambio sul posto", che permette il baratto di energia autoprodotta con quella fornita da Enel, e si è affrontato anche il tema dell'integrazione architettonica degli impianti.
"Ogni tipo di energia rinnovabile -precisa Pellizzari- se impiegato in modo efficiente in termini di costi, contribuisce simultaneamente alla sicurezza dell'approvvigionamento, alla competitività e alla sostenibilità. Province e Comuni possono assumere un ruolo attivo nel raggiungimento di tali obiettivi, tanto più che agli stessi sono demandate specifiche competenze in materia di valorizzazione delle risorse energetiche e di controllo nella realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili."
Da queste premesse è partita la "Delibera quadro in materia di risorse energetiche" che il Consiglio Provinciale ha approvato lo scorso aprile 2009, individuando come prioritarie l'esigenza di sensibilizzare e informare i cittadini sulle tecniche esistenti e sulle possibilità oggi offerte in campo normativo e finanziario in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili e l'attivazione di iniziative di divulgazione rivolte agli enti locali per dar loro supporto in materia di energia.
Gli incontri che si stanno svolgendo a Palazzo Nievo hanno questi obiettivi, e nella stessa direzione si muove il Patto per le energie rinnovabili che la Provincia propone ai Comuni vicentini.
Si tratta, nel dettaglio, di un impegno per i firmatari a porre in atto tutte quelle iniziative che agevolano la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, prima fra tutte la riduzione dei tempi previsti dalla legge per ottenere l'autorizzazione per la realizzazione e l'esercizio degli impianti e per l'allacciamento alla rete elettrica
In questo senso la Provincia si è già mossa, velocizzando i procedimenti di autorizzazione delle linee elettriche in media tensione, fondamentali per il collegamento degli impianti alla rete elettrica Enel.
Lo stesso impegno si chiede a tutti i Comuni che sottoscriveranno il Patto, i quali dovranno:
• ridurre i tempi previsti per effettuare le verifiche ed emettere gli eventuali provvedimenti di divieto o di invito a conformare l'impianto - esclusivamente per i procedimenti soggetti DIA;
• ridurre i tempi previsti per il rilascio dell'atto di assenso di competenza comunale qualora l'impianto da realizzare si trovi in area sottoposta a vicolo ambientale-paesaggistico;
• ridurre i tempi previsti per il rilascio dell'autorizzazione unica di competenza comunale;
• organizzare incontri con operatori economici e popolazione per far conoscere le procedure e i vantaggi derivanti dall'utilizzo di impianti di energie rinnovabili
• fare divulgazione in materia di energie rinnovabili negli istituti scolastici;
• creare uno sportello informativo per cittadini ed imprese.
"La Comunità Europea -ha concluso l'Assessore Paolo Pellizzari- ha coniato la sigla 20-20-20, intendendo che entro il 2020 gli Stati membri dovranno raggiungere il 20 per cento della produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento del 20 per cento dell'efficienza e un taglio del 20 per cento nelle emissioni di anidride carbonica. Noi proponiamo e ci impegniamo a raggiungere per i nostri consumi di energia il 100-30-30 entro il 2017, quindi il cento per cento di produzione energetica da fonti rinnovabili. Se il Patto avrà successo e se riusciremo a lavorare in sinergia con Enti Locali e associazioni di categoria, l'intero territorio provinciale può ambire a superare il traguardo posto dalla Comunità Europea in tempi brevi."

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Inaugurato il micronido Peter Pan

Giovedi 19 Novembre 2009 alle 19:26

Provincia di Vicenza

Inaugurato il micronido "Peter Pan"

La Provincia di Vicenza ha ufficialmente inaugurato oggi il micronido "Peter Pan", nato per dare una risposta al boom di nascite che si sono registrate tra le dipendenti provinciali nei primi anni del Duemila, ma aperto a tutta la cittadinanza dopo la constatazione che il boom sarebbe rimasto un fatto isolato a quegli anni.
Venti posti destinati a bambini dai 3 mesi ai 3 anni, in uno stabile in contrà San Marco 30 che con un investimento di 600mila euro, di cui 100mila quale contributo della Regione, è stato trasformato da ex sede del Co.Re.Co. a edificio di crescita e di divertimento per bambini.
"La Provincia non ha specifiche competenze quanto a servizi per l'infanzia -precisa l'Assessore al Patrimonio Nereo Galvanin- ma con 450 dipendenti, equamente divisi tra maschi e femmine, non potevamo esimerci dall'offrire un servizio che avrebbe di certo avuto ricadute positive sulla produttività del singolo dipendente e quindi dell'intero organismo . Da queste considerazioni è nata l'idea di un asilo aziendale. Oggi estendiamo questa opportunità a tutti i vicentini, con una struttura comoda al centro, con ampi spazi verdi, moderna, in grado di garantire luoghi sicuri ed educatori preparati."
Espletata la gara per l'affidamento in concessione del servizio di gestione, oggi e per i prossimi 5 anni ad occuparsi del micronido "Peter Pan" è la Linte Società Cooperativa Sociale Onlus di Vicenza, operante sul territorio dal 1996.
"E' stato un procedimento nuovo per l'Amministrazione Provinciale -spiega il dirigente Elisabetta Bolisani- che ha richiesto tempo e impegno, visto il delicato settore a cui ci rivolgiamo."
Peter Pan può accogliere fino a 20 bambini tra lattanti e divezzi. Attualmente i bambini ospitati sono 13, perlopiù dai 2 ai 3 anni, ma c'è la possibilità di iscriversi durante tutto l'anno. Sono accolti anche bambini con disabilità, per i quali vengono organizzati specifici corsi di psicomotricità.
Il micronido è aperto dal 1 settembre al 31 luglio, dal lunedì al venerdì, secondo tre modalità: tempo parziale (ore 7.30 - 14), tempo pieno (ore 7.30 - 16.30) e tempo prolungato (ore 7.30 - 18.30). Le rette mensili variano, a seconda della modalità scelta, dai 368 ai 540 euro. E' inoltre previsto il servizio di babysitteraggio, al costo di 6 euro all'ora, con accoglienza anche di bambini fuori dall'età prevista dal nido.
Peter Pan è dotato di un giardino di pertinenza attrezzato con giochi, adeguatamente protetto e sicuro. La struttura è inoltre confinante con il più grande parco cittadino, Parco Querini, che può essere utilizzato per passeggiate nel verde.
"Organizziamo -precisa la responsabile del nido Silvia Marangoni- specifiche attività educativo-didattiche che vanno dal teatro alla pittura, per stimolare la consapevolezza di sé e le relazioni con l'altro. Inoltre offriamo servizi di informazione e consulenza alle famiglie."
Pur avendo la Provincia una limitata competenza in ambito sociale, la struttura di contrà San Marco non è l'unica destinata ad attività socio-assistenziali. Lo ha ricordato l'Assessore Galvanin, che ha citato, ad esempio, Villa Santa Rita di Crespadoro che diventerà a breve centro per disabili, un immobile sito a Montemezzo di Sovizzo gestito dalla Cei Onlus per il recupero dei tossicodipendenti, e poi a Lisiera, dove la Provincia è proprietaria di un immobile adibito a casa alloggio per disabili gestito dall'Anfass "F. Poli".

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60 milioni in cassa e non poterli spendere

Mercoledi 18 Novembre 2009 alle 17:46

Provincia di Vicenza

Provincia di Vicenza: oltre 60milioni di euro in cassa e non poterli spendere

La Presidente Marcegaglia definisce "inaccettabile" il debito che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti delle imprese e che di giorno in giorno si aggrava sempre più. Una denuncia forte, senza mezzi termini, che da cittadino e soprattutto da Presidente di una Pubblica Amministrazione non posso che condividere. Lo dico oggi ribadendo una denuncia che più volte la Provincia di Vicenza ha sollevato contro i vincoli di un Patto di Stabilità che se da un lato è nato per monitorare i conti pubblici di enti spendaccioni, dall'altro diventa vincolo insuperabile anche per enti virtuosi che, con bilanci positivi e "soldi in tasca" si trovano non solo a non poter offrire servizi o realizzare opere, ma anche a non onorare impegni presi con i fornitori.

L'abbiamo detto a gran voce, affiancandoci a tanti altri enti locali, e ci siamo fatti promotori noi stessi di uno specifico ordine del giorno che, concordato con l'Associazione Industriali di Vicenza, è stato approvato dal Consiglio Direttivo dell'Urpv (Unione Regionale Province Venete) e spedito ai nostri parlamentari. Di più: sempre su sollecitazione della Provincia di Vicenza, l'Urpv ha elaborato due proposte di emendamento al disegno di legge finanziaria 2010, con la speranza che, almeno a partire dall'anno prossimo, la normativa relativa al patto di stabilità possa essere rivista e migliorata, per evitare quello che ormai si prospetta come un vero e proprio rischio di paralisi amministrativa, con tutte le conseguenze che ciò comporta all'economia locale.
Gli Enti locali sanno bene quanto è stretto il legame tra la pubblica amministrazione e il sistema economico in particolare della piccola e media impresa: un rapporto non solo diretto, per le funzioni e i compiti propri di ogni Ente, ma anche e soprattutto indiretto, in qualità di clienti e fruitori di appalti, servizi e forniture. Per questo sia singolarmente che con l'Unione delle Province e con l'Associazione dei Comuni abbiamo manifestato le nostre perplessità in merito a vincoli e paletti fissati da un patto di stabilità che condividiamo nella filosofia del rigore ma non nella sua indiscriminata applicazione.

La Provincia di Vicenza ha a disposizione oltre 60 milioni di euro in cassa. Teoricamente spendibili, praticamente bloccati. Dallo scorso agosto stiamo liquidando i creditori con il contagocce e, grazie a contenimenti di spese e a sofismi finanziari, siamo riusciti ad ottenere di poter onorare i nostri debiti fino al 50%. Percentuale che speriamo si possa alzare entro fine anno, e che comunque sarà interamente liquidata con l'inizio del nuovo anno contabile. Ma, se qualcosa non cambia, l'anno prossimo ci troveremo nella stessa situazione, con opere che vanno avanti a rilento e risposte date "a metà" alle esigenze della cittadinanza. Lo stesso bilancio del 2010 ci permetterebbe manovre di rilievo in favore del territorio e della popolazione, ma non possiamo permetterci di elaborarlo pensando a "quanto possiamo spendere", quanto piuttosto a "quanto possiamo pagare": parametro che cambia grandemente le previsioni.

Chi e che cosa può cambiare questa situazione? Solo il Governo, ripensando il patto di stabilità e dando indirizzi più precisi e differenziati, perché diversa è la situazione in cui versano i bilanci delle Pubbliche Amministrazioni.
Ma la vera soluzione arriverà solo con la riforma federalista, quando non ci saranno più Enti che rispettano in maniera teutonica le norme per sanare buchi creati da altri Enti che sforano in maniera incredibile ogni tetto di spesa.

Il Presidente
Attilo Schneck

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Categorie: Politica

Nuove tariffe traforo Schio-Valdagno

Mercoledi 18 Novembre 2009 alle 13:25

Provincia di Vicenza

Dal 1° dicembre 2009 nuove tariffe per il transito lungo il tunnel Schio-Valdagno


Alto Vicentino Traforo Srl, che gestisce il tunnel di collegamento tra Schio e Valdagno, è una società sana, con un utile al 30 settembre 2009 di oltre 100mila euro. E' quanto emerge dall'esame dell'andamento economico della società fatto dalla Giunta Provinciale di Vicenza per autorizzare Vi.Abilità Spa alla fusione per incorporazione di Alto Vicentino Traforo Srl, la cui decorrenza è fissata al prossimo 1 gennaio 2010 .
Una procedura dai risvolti gestionali e fiscali notevoli, che già da subito si traduce in effetti positivi per i cittadini. Il Presidente della Provincia Attilio Schneck, appoggiato dalla sua Giunta, ha infatti già dato mandato all'amministratore della società perché a partire dal 1 dicembre 2009 vengano riviste al ribasso le tariffe di transito.
Questo il nuovo piano tariffario:
Fascia A: 2 euro (veicoli a 2 assi con altezza di sagoma inferiore a 1,3 metri, ad esempio motociclette e autovetture)
Fascia B: 3 euro (veicoli a 2 assi con altezza di sagoma superiore a 1,3 metri, ad esempio camper, bus, piccoli autocarri)
Fascia 3: 4 euro (veicoli a tre assi, ad esempio autocarri e roulottes)
Fascia 4: 6 euro (veicoli a quattro assi, ad esempio camion con rimorchio)
Fascia 5: 6 euro (veicoli a cinque assi, ad esempio autotreni)
Invariata la fascia più bassa, le riduzioni ammontano quindi a un euro perla fascia B e la fascia 3 e a due euro per le fasce 4 e 5.
Un'operazione che vale 300mila euro, soldi che già da prima delle festività natalizie cominceranno a rimanere nelle tasche dei cittadini.
Senza dimenticare che questa riduzione ne segue un'altra, del settembre 2007, quando il tunnel Schio Valdagno fu acquistato dalla neo-costituita Alto Vicentino Traforo Srl, attualmente interamente partecipata di Vi.Abilità Spa. In soli due anni le tariffe si sono quindi drasticamente ridotte, in alcuni casi anche oltre il 50%.
Merito di una politica di contenimento della spesa grazie alla quale i costi complessivi di esercizio, compresa la spesa del personale, sono passati da 2.290.000 euro a poco più di 2milioni di euro. I ricavi da pedaggio si assestano invece sui 3.200.000 circa, visto che, ridotte le tariffe, i transiti sono notevolmente aumentati, passando da 1milione a 1.440.000 l'anno.

"L'intervento interessa ora in particolare i transiti commerciali -specifica il Presidente Schneck- e non poteva essere altrimenti, nella consapevolezza che la ripresa economica del nostro Paese passi da azioni concordate e sinergiche tra pubblico e privato. In ogni caso, le ricadute saranno favorevoli ad ampio raggio per l'intera comunità, visto che il maggiore utilizzo del tunnel si traduce nell'incremento della sicurezza, nell'abbattimento dell'inquinamento atmosferico, nella tutela di vaste aree di pregio ambientale, oggi inopportunamente caratterizzate da un forte e pesante traffico in specie nell'ambito maladense e priabonense, nonché nell'incremento delle opportunità dei processi di integrazione già da tempo avviate in più settori tra le due grandi vallate vicentine e i principali centri che le caratterizzano."

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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