Il senatore Enrico Cappelletti ha, spesso, assunto posizioni contro corrente, come fanno, d'altronde è la loro specificità , i pentastellati: tra l'altro ha presentato, questi sono esempi diretti, insieme a Liliana Zaltron sia il nostro libro-documento "Vicenza. La città sbancata" sia il nostro dossier-denuncia "Roi. La Fondazione demolita", non solo contrastando il "sistema" che sta uccidendo anche quel poco che è rimasto di Vicenza ma, anche e forse perchè l'obiettivo è comune, prendendo coraggiosamente posizione contro le liti temerarie che subiamo dai potenti alla Gianni Zonin (abbiamo reso visibile quello che di lui la stampa locale nascondeva) o alla Luca Zaia (stiamo portando avanti un'inchiesta sulle assegnazioni non sempre cristalline dei fondi per la formazione in Veneto, di cui beneficiano anche altri media locali).
"La commissione regionale d'inchiesta sui PFAS prosegue nel suo lavoro di raccolta di informazioni al fine di fare ordine e chiarezza su quanto accaduto in merito a questo problematico inquinamento che sta colpendo le falde acquifere del Veneto". A riferirlo, tramite una nota, l'Ufficio di presidenza della Commissione formato dal Presidente Manuel Brusco (nella foto), dal Vicepresidente Alberto Villanova e dal Segretario Alessandro Montagnoli. "Lunedì è stato ospite della commissione il dottor Lorenzo Altissimo, già responsabile del Centro idrico di Novoledo in provincia di Vicenza, che ha illustrato 40 anni di sopralluoghi, episodi e progetti legati all'attività dell'allora Rimar, ora Miteni, e di tante altre attività industriali collocate nell'area dell'Ovest e dell'Alto vicentino."Continua a leggere
Continua anche oggi 15 novembre la discussione sui Pfas tra uffici regionali e i consiglieri veneti del Movimento 5 Stelle. In una nota emessa dalla Regione Veneto in seguito alle durissime accuse dei consiglieri regionali, che ieri hanno sottolineato come nessuno abbia appioppato alla Miteni le sanzioni previste per il ritardo nella comunicazione relativa alla scoperta dell'inquinamento nel sito produttivo, gli uffici regionali non forniscono alcuna informazione utile e non rispondono a nessuna delle richieste.
"Le audizioni della ministra Beatrice Lorenzin e dell'Istituto superiore di Sanità , oggi 15 novembre nella Commissione Ecomafie, lo confermano: la Regione Veneto è colpevole di ritardi e di omissioni sull'inquinamento da Pfas, che nell'area a monte e a valle della Miteni costituisce ancora un grave pericolo per la salute della popolazione. La notizia di oggi è che l'area rossa comprendente 21 comuni non è omogenea e che le analisi in corso stanno rilevando due diverse situazioni relative ai livelli di Pfas nel sangue rilevabili tra chi vive a monte o a valle rispetto alla fonte inquinante. Continua a leggere
In merito alle affermazioni dei consiglieri del Movimento Cinque StelleJacopo Berti e Manuel Brusco, volte ad addossare alla Regione Veneto una ipotetica omessa denuncia di danno ambientale e la mancata sanzione a carico di Miteni, sommariamente ritenuta responsabile del gravissimo danno ambientale a tutti ben noto, i competenti uffici regionali replicano che la Regione, insieme a tutti gli altri enti pubblici competenti, è impegnata a far rispettare il principio "chi inquina, paga".
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La Miteni sapeva nel 2009 del problema dei Pfas, ma l'ha comunicato alle autorità solo nel luglio del 2013. Per ogni giorno di ritardo nella comunicazione Miteni deve pagare, secondo la normativa vigente, una multa fino a 3 mila euro. A rivelarlo, chiedendo conto dei ritardi e delle mancate sanzioni, sono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle del Veneto. "Dalla documentazione emerge come l'azienda fosse a conoscenza del problema già nel 2009 - è l'accusa dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle - poi, improvvisamente, nel luglio del 2013 la Miteni ha effettuato la comunicazione."
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Si è svolta nel pomeriggio di giovedì 2 novembre la seduta della Commissione regionale d'inchiesta sull'inquinamento da Pfas in Veneto: oggetto della decima riunione dell'organismo del Consiglio regionale del Veneto sono state le audizioni dei rappresentanti delle sigle sindacali e delle rappresentanze sindacali unitarie dell'azienda Miteni di Trissino. "Si è trattato di un'audizione molto importante - spiega Manuel Brusco Presidente della Commissione d'inchiesta - nell'ottica del coinvolgimento di tutti i soggetti che sono interessati a vario titolo da questo problema."
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"Come Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, diamo il nostro sostegno ai manifestanti di ‘Climate Defense Unit' che questa mattina 31 ottobre hanno bloccato pacificamente, seduti a terra, l'ingresso della Miteni, l'azienda chimica di Trissino, in provincia di Vicenza, indicata come la principale fonte di contaminazione delle acque in Veneto in relazione alle sostanze perfluoroalchiliche, la cui presenza potrebbe configurare l'ipotesi di disastro ambientale." Sono le parole contenute in una nota del gruppo pentastellato in Consiglio regionale del Veneto.
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