Blocco alla Miteni, agli attivisti di Climate Defense Units risponde Nicola Finco (LN)
Martedi 31 Ottobre 2017 alle 18:41 | 0 commenti
Riceviamo da Climate Defense Units la nota ufficiale a termine del blocco operato dai suoi attivisti a partire da questa mattina alle 7.30: "Un ottantina di nostri attivisti hanno bloccato l'ingresso della Miteni di Trissino (VI). Vestiti da animali, difensori della salute e del pianeta dai predatori che devastano ed avvelenano i territori e la vita. Il blocco è durato per tutta la mattinata, costringendo la fabbrica a fermare la produzione e gli operai nonché i mezzi a rimanere all'esterno."
"I punti di rivendicazione sono tre: sequestro immediato della Miteni, fabbrica di morte; far pagare i costi della bonifica e della messa in sicurezza del territorio alla multinazionale per non permetterle di scappare scaricando i costi sui cittadini; ricollocare i lavoratori nel processo di bonifica del territorio. L'iniziativa ha ricevuto una grande solidarietà dei comitati cittadini e l'appoggio del movimento no pfas che sta lottando contro l'inquinamento delle acque. La reazione della dirigenza della Miteni invece ha portato all'arrivo di due camionette delle forze dell'ordine che hanno sgomberato il blocco spostando tutti gli attivisti seduti per terra pacificamente."
"E' inaccettabile che la polizia venga mandata contro i cittadini invece di provvedere al sequestro e alla punizione dei colpevoli di questo disastro. Tra questi c'è anche la Regione Veneto e le istituzioni locali che per troppo tempo hanno taciuto sulla questione Pfas. Dopo il blocco e il conseguente sgombero di oggi, la campagna "sequestriamo la Miteni" continuerà nelle prossime settimane, finché la fonte principale dell'inquinamento non verrà eliminata."
Pubblichiamo anche la nota ufficiale di Nicola Finco, consigliere regionale della Lega Nord e quindi della maggioranza a palazzo Ferri Fini, in considerazione della chiamata in causa da parte di Climate Defense Units, che così risponde: "I Centri sociali manifestano e come unico risultato ottengono quello di ritardare i lavori di barrieramento sulla falda. Questi ‘fenomeni da baraccone' hanno deciso di bloccare l'accesso della fabbrica fuori tempo massimo, impedendo di fatto il proseguo dei lavori di bonifica e di controllo."
"La faccenda è serissima - afferma il Capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto - e dobbiamo inchiodare di fronte alle proprie responsabilità chi ha provocato questo danno. Il problema non si risolve certo con le mascherate e le carnevalate."
"È una questione che interessa migliaia di veneti - prosegue il consigliere regionale - sulla quale non si possono fare speculazioni di questo genere. Anche perché, pochi giorni fa, l'Arpav ha annunciato un risultato importante con l'azzeramento dei Pfas nell'acqua grazie ai nuovi filtri".
"Gli attivisti dei Centri sociali - conclude Nicola Finco - avrebbero dovuto indossare tutti la maschera da asino visto la figuraccia che hanno rimediato anche questa volta."
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