Inchiesta di Borgo Berga, Achille Variati fa il mago delle tre carte ma, al solito, le regole le fa lui: una sola perde. Scarica ogni responsabilità su Enrico Hüllweck, manda in malattia il proprio dg muto Antonio Bortoli e trasforma in ectoplasma il "suo" Maurizio Franzina, titolare di tutta l’operazione Borgo Berga
Il disegno di legge sul testamento biologico, il documento con cui qualsiasi cittadino può mettere per iscritto in anticipo le condizioni di massima per le sue cure future, dovrebbe andare in aula in questi giorni. In particolare indicare le DAT, le "dichiarazioni di volontà anticipate sui trattamenti sanitari". E sarà la prima volta nella storia che il Parlamento italiano discuterà questa materia. A dirlo, in una ota, è Giovanni Rolando. Dovranno essere valutati l'approvazione o meno di emendamenti proposti. Rispetto alla bozza iniziale, gli emendamenti che faranno più discutere riguardano la pianificazione condivisa delle cure tra medico e paziente. I medici sarebbero tenuti a rispettare le volontà del malato "ove possibile". Tutto questo a distanza di dieci anni dalla morte di Welby.
Continua a leggere
Il lungo avvicinamento alle elezioni amministrative è iniziato. A palazzo Trissino lo sanno anche i muri, è agli sgoccioli il secondo regno Variati (che poi sarebbe il terzo considerando quello iniziato nel 1995). Gli aspiranti successori si preparano alla danza elettorale, in cui presto tutti saranno coinvolti. In quest'ottica conviene fare un balzo indietro e poi a lato per avere chiari alcuni punti di riferimento. Cosa è successo, ormai una decade fa, quando l'altro sovrano Enrico Hullweck abdicò qualche mese prima della fine del mandato per andare a Roma? Che differenze ci sono tra questa e quella giunta? Tornando al presente e dopo il nostro articolo "I nove di Variati: la Giunta di Vicenza vista da vicino. In cinque dovranno cercarsi un lavoro se non confermati dopo le prossime elezioni", i valori in termini numerici dei Nove di Variati, lasciando in questo ambito e ancora una volta ogni giudizio sull'operato degli assessori al cittadino, sono in linea con quelli delle altre città che hanno lo stesso numero di abitanti?
Continua a leggere
Achille Variati non sa mai nulla per tempo se non gli incarichi a cui punta. Basa la vittoria della sua campagna elettorale sulle posizioni parolaie contro la base all'ex Dal Molin ma non sa nulla delle decisioni già prese da Berlusconi e Prodi e ancora oggi non ha ottenuto un ristoro parziale ma concreto per lo sfascio ambientale prodotto dalla sua costruzione senza sufficienti controlli, se non si considerano una "compensazione" per i cittadini il progetto sulla carta della tangenziale e un guadagno, per altri, la barca di soldi che bisognerà spendere per utilizzare e gestire il megagalattico Parco della Pace quando sindaco & c. non sanno neanche rendere fruibile Campo Marzo. Ma Variati nulla sapeva anche di un dipendente comunale, Diego Fontana, con doppio stipendio, col secondo incassato dall'Opera Pia Cordellina, anch'essa comunale.
Continua a leggere
Abbiamo già riferito con dei flash sul convegno odierno al Teatro Comunale sulla Banca Popolare di Vicenza pensato e proposto dall'avvocato Renato Bertelle, che chiama "clienti" gli associati alla sua cosiddetta Associazione Nazionale azionisti BPVi, e poi fatto proprio dallo staff mediatico e dispensa indulgenze del plenipotenziaio di Vicenza Achille Variati, che, assicurando all'avvocato acchiappa clienti l'unico posto programmato per le associazioni sul palco, ne aveva acquisito i "diritti di sfruttamento" per ricostruirsi un immagine diversa di quella che di lui ha dato anche il suo vice sindaco, Jacopo Bulgarini d'Elci, che in un suo coraggioso, anche se isolato, outing politico ha chiamato in Sala Bernarda tutti i vertici locali alla correità col sistema che ha prosperato per tanti anni grazie e intorno a Gianni Zonin fino a diventare una concausa del disastro che ha azzerato i risparmi di decine di migliaia di vicentini che pensavano di averli messi al sicuro nella casse bucate della ex Popolare.
"VicenzaPiù smaschera il convegno sulla BPVi "cucito" su misura per se stesso e gli "amici" da Achille Variati: programma cambiato, ma rimane ipocrita e inutile": in questo articolo di mercoledì 23 novembre riassumevamo lo stato dell'arte del convegno definito poi, il 24, come il "solito teatrino all'italiana" dall'associazone "Noi che credevamo nella BPVi": «Vinta la nostra battaglia contro il convegno ad hoc: Bertelle con la sua associazione non è più sul palco da solo ma tutti possono intervenire anche se rimane la gravità del tentativo degli organizzatori, Achille Variati in primis, di "pilotare" il convegno, che si conferma "irritante" per i soci truffati per la sua tardività e "irriguardoso" verso la stampa indipendente locale esclusa dal "palco" pur essendo stata la sola a raccontare le verità ignorate a tempo debito da chi oggi pensa di darsi  una sciacquata di viso organizzando un "non evento" che non lava le responsabilità precedenti ma le evidenzia sempre di più sotto il primo strato di ipocrisia oggi rimosso dalla battaglia nostra e dalla fermezza delle vere associazioni che tutelano i soci truffati dalle false rappresentazioni della situazione della BPVi dell'era Zonin date da se stessa e da chi, politicamente e mediaticamente, se ne è dimostrato succube».
Continua a leggere
Terminata la tornata elettorale amministrativa, in attesa dei ballottaggi nella grandi città , cresce l'attenzione sulla sfida politica del referendum costituzionale del 2 ottobre 2016, la terza consultazione popolare di questo tipo nella storia della Repubblica Italiana. Un referendum che per essere valido non ha bisogno di raggiungere il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto. A Vicenza è stato presentato un comitato presieduto da Anahid Balian, una ragazza di 27 anni di origini armene che parlandoci della riforma ci aveva fatto presente, secondo la sua esperienza, come molti vicentini non conoscono la nostra Costituzione.
Continua a leggere
"Basta un Sì". A lanciare il messaggio a Vicenza è una ragazza di 27 anni di origini armene, Anahid Balian, praticante avvocato con tesi in diritto costituzionale che si è resa conto di quanto "le persone non conoscono la nostra Costituzione, e questo è un problema grave", racconta durante la presentazione del comitato "Vicenza per il Sì" di stasera 1 giugno al Bar Borsa in piazza dei Signori. "Confrontandomi con i vicentini - spiega Balian - sulla riforma spesso mi dicono solo che l'ha fatta Matteo Renzi; ma non deve diventare un referendum politico sul premier, io non ho mai avuto esperienze politiche e penso che sia necessario guardare nel merito della riforma".