La sentenza del processo di appello per quanto è accaduto alla Marlane Marzotto di Praia a Mare (cfr. il mio "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante") ha confermato quella di primo grado: tutti gli imputati sono stati assolti. Questa notizia viene data oggi da molti organi di informazione nazionali. Gli stessi che per troppi anni hanno ignorato cosa fosse successo nello stabilimento calabrese e che, adesso, riferiscono che per gli oltre cento decessi a causa di tumore, per l'inquinamento, per il disastro ambientale che là è avvenuto non è stato trovato nessun responsabile.
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Praia a Mare, nostro servizio esclusivo. È giunta una nuova pioggia di assoluzioni nel procedimento penale Marlane Marzotto (cfr. il libro "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" di Giorgio Langella da noi edito). I giudici di Catanzaro hanno in definitiva confermato la sentenza di primo grado. Le motivazioni tra 90 giorni. Dopo la sentenza di primo grado del 19 dicembre 2014, oggi, anche la Corte di Appello di Catanzaro ha assolto gli imputati: ex proprietari, dirigenti di Valdagno e quadri locali della fabbrica tessile di Praia a Mare, in provincia di Cosenza. Per loro erano rimasti in piedi in questo secondo grado soltanto i reati di disastro ambientale e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
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"Fabio Cerretani, operaio cinquantaquattrenne di Montopoli in Val d'Arno, è morto nella mattinata di oggi, sabato 23 settembre, per un brutto incidente sul lavoro. L'uomo stava lavorando alla Revet di Pontedera, nota azienda specializzata nella raccolta e selezione dei rifiuti della raccolta differenziata, quando è stato schiacciato da una pressa. ". Esordisce con questa ennesima notizia di morti sul lavoro pubblicata da GoNews.itLuc Thibault di Usb Privato nel lanciare i due appuntamenti a Schio per la presentazione del libro di Giorgio Langella "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" della collana Vicenza Papers curata dal direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello: giovedì 28 settembre alle ore 18.00 a Schio, presso il Lanificio Conte ex sala turbine, e sabato 21 ottobre alle ore 16.00 a Marano, presso il Circolo Operaio.
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La storia si ripete, scrive nella nota che pubblichiamo il PCI federazione provinciale di Vicenza. Nell'ottobre 2010 dopo qualche udienza preliminare del primo processo Marlane Marzotto, gli avvocati difensori degli indagati eccellenti chiedevano il trasferimento del dibattimento a Vicenza, per loro "sede naturale" dal momento che le decisioni venivano prese a Valdagno. Una richiesta che venne rigettata in una successiva udienza verso fine ottobre 2010. Qualcuno ricorda cosa successe ormai 7 anni fa. Ci furono continui rinvii, eccezioni, richieste varie che fecero rallentare l'inizio del processo (cfr. "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante").
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"A sedici anni dalla chiusura dello stabilimento di proprietà dei Marzotto, aperto un nuovo fascicolo con sette indagati. Sono tutti già imputati nel processo d'appello che si sta celebrando a Catanzaro per la morte di 107 operai, ma per la procura sarebbero responsabili anche di altri decessi": questo il sommario dell'articolo odierno su la Repubblicaa firma di Alessia Candito. Commenti di VicenzaPiù? Non è mai troppo tardi... Di seguito l'articolo che speriamo sia di stimolo per altri media nel seguire correttamente almeno il Marlane Marzotto bis dopo il primo di fatto oscurato (cfr. "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante").
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"Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante", dopo "Vicenza. La città sbancata" e "Roi. La Fondazione demolita", è il terzo volume della collana Vicenza Papers che nasce all'insegna dell'informazione indipendente "firmata" VicenzaPiù, che è stato presentato ufficialmente a Vicenza, prima di un tour in Italia, Praia a Mare inclusa, venerdì 1° settembre alle Fornaci Rosse a Vicenza (il giorno stesso dell'annuncio di nuove indagini per altri morti, ndr) e che vi proponiamo nelle migliori librerie ed edicole di Vicenza e della zona (chi ne fosse sprovvisto può chiedercelo scrivendo a [email protected]), sul nostro shop, in versione cartacea a 12 euro e come eBook a 3.99 euro, oltre che su Amazon (versione cartacea, eBook).
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La fase preliminare del Marlane Marzotto bis, presso il tribunale di Paola (Cs), è partita a singhiozzo (nella foto un mezzo dei vigili del fuoco impegnati nel prelievi e rilievi, ndr). Già due i rinvii decisi dal Giudice per le indagini preliminari sull'incidente probatorio chiesto dalla procura locale a caccia di prove per riaprire il caso sui tumoriche hanno mietuto vittime tra gli operai dell'ex fabbrica tessile di Praia a Mare(cfr. il libro "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" di Giorgio Langella da noi edito). Lo scorso 8 settembre si sono registrati dei difetti di notifica tali da indurre il giudice a rinviare al prossimo 3 ottobre. Nella prima udienza di tre giorni prima, invece, si era registrata una richiesta di integrazione dell'incidente probatorio.
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La notizia di un nuovo procedimento penale in itinere per la morte di 29 lavoratori alla Marlane Marzotto di Praia a Mare accende una nuova speranza che si possa ottenere verità e giustizia su una delle più devastanti tragedie del lavoro accadute in Italia (cfr. "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante") . Nell'indagine preliminare sono coinvolti Vincenzo Benincasa (responsabile dello stabilimento Marlane Marzotto, con procura per la sicurezza dal 1996 al 2001), Salvatore Cristallino (responsabile del reparto di tintoria dal 1989 al 2003), Ivo Comegna (responsabile del reparto di finissaggio dal 1986 al 2004), Carlo Lomonaco (responsabile di stabilimento dal 2002 al 2003), Attilio Rausse (responsabile di stabilimento dal 2003 al 2004), Silvano Storer (amministratore delegato della società Marzotto Spa dal 1997 al 2001) e Antonio Favrin (amministratore delegato e vicepresidente della società Marzotto Spa dal 2001 al 2004).
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Sabato, come avrete letto (e visto e ascoltato soprattutto grazie al nostro video integrale senza filtri e tagli che, dovendo sintetizzare, nascono pro o contro la verità , leggasi la stampa odierna), il senatore M5SEnrico Cappelletti e i suoi colleghi politici, il consigliere regionale Manuel Brusco e la capogruppo pentastellata in comune di Vicenza Liliana Zaltron, hanno non chiesto «Più chiarezza sulla Fondazione Roi», titolone del giornale confindustriale, ma hanno annunciato la presentazione di un esposto in Procura della Repubblica di Vicenza sulla mala gestio della Fondazione Roi targata Gianni Zonin.