Quotidiano | Categorie: Lavoro, Fatti

Al processo Marlane Marzotto tutti assolti: lo scrivono tutti i media, gli stessi che prima mai hanno parlato degli oltre 100 morti a Praia. Per altri 29 ora è Marlane Marzotto bis

Di Giorgio Langella Martedi 26 Settembre 2017 alle 15:37 | 0 commenti

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La sentenza del processo di appello per quanto è accaduto alla Marlane Marzotto di Praia a Mare (cfr. il mio "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante") ha confermato quella di primo grado: tutti gli imputati sono stati assolti. Questa notizia viene data oggi da molti organi di informazione nazionali. Gli stessi che per troppi anni hanno ignorato cosa fosse successo nello stabilimento calabrese e che, adesso, riferiscono che per gli oltre cento decessi a causa di tumore, per l'inquinamento, per il disastro ambientale che là è avvenuto non è stato trovato nessun responsabile.

Non c'è nessun colpevole. Certo, l'appello del PM è stato dichiarato inammissibile, è stato respinto. Certo, per i reati contestati avvenuti in periodo precedente agli ultimi tre anni, è scattata la prescrizione.

Certo, non sono state ammesse ulteriori indagini e altre testimonianze. Certo, è passato troppo tempo, un processo troppo lungo. Certo, i familiari delle vittime sono stati "liquidati" con qualche decina di migliaia di euro (così da togliersi il "fastidio" di vederli ancora come parti civili). Certo, gli imputati erano "gente di un certo livello" ...

Di fatto, oggi, non c'è nessun colpevole. Nessuno è stato ritenuto responsabile di alcunché.

Così, evidentemente, alla Marlane Marzotto di Praia a Mare, in quello stabilimento dove operaie e operai si ammalavano e morivano, dove secondo molte testimonianze i rifiuti venivano interrati nei pressi della fabbrica, dove c'erano condizioni di lavoro precarie, dove era normale subire ricatti occupazionali; là non è successo nulla di rilevante. Purtroppo è vero, hanno ragione lorpadroni. La Marlane-Marzotto di Praia a Mare era una fabbrica come tante. Perché, quello che è successo in quello stabilimento è normale. Succede. Perché bisogna "essere competitivi", abbattere i costi. Perché si devono fare sempre maggiori profitti. Lo impone il sistema capitalista. E, allora, i morti e l'inquinamento sono solo "danni collaterali". Nessuno è responsabile. Nessuno può essere condannato. Tutto rientra nella norma.

Recentemente è stata aperta un'altra indagine per qualche decina di morti, la Marlane Marzotto bis. Lavoratrici e lavoratori che lavoravano anche loro nella Marlane-Marzotto. Gli indagati sono in gran parte gli stessi del primo processo. La speranza di vedere emergere la verità su quanto è accaduto nello stabilimento di Praia a Mare e ottenere giustizia sono molto deboli. Sicuramente, dopo gli articoli di questi giorni sull'assoluzione di tutti gli imputati, notizie su questo nuovo procedimento saranno difficili da trovare. Tutto rimarrà sotto traccia. Avvolto in quel silenzio soffocante che abbiamo conosciuto in questi anni. Un silenzio che uccide più delle malattie, degli infortuni, degli incidenti che colpiscono chi vive del proprio lavoro. Sarà così, non bisogna essere grandi profeti per affermarlo.

Ma con altrettanta sicurezza sappiamo che i soliti "sovversivi", i soliti "comunisti" non si rassegneranno a un sistema, di fatto, spaventoso.

Così continueremo a lottare, a cercare le notizie, a tentare di diffonderle e tenere viva la storia di questa tragedia del lavoro. Lo faremo non per tornaconto personale, anzi. Saremo sempre presenti perché la morte non continui a trionfare.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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