"Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" di Giorgio Langella, il terzo libro della collana Vicenza Papers di VicenzaPiù. Perchè tacere?
Domenica 10 Settembre 2017 alle 23:23 | 0 commenti
"Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante", dopo "Vicenza. La città sbancata" e "Roi. La Fondazione demolita", è il terzo volume della collana Vicenza Papers che nasce all'insegna dell'informazione indipendente "firmata" VicenzaPiù, che è stato presentato ufficialmente a Vicenza, prima di un tour in Italia, Praia a Mare inclusa, venerdì 1° settembre alle Fornaci Rosse a Vicenza (il giorno stesso dell'annuncio di nuove indagini per altri morti, ndr) e che vi proponiamo nelle migliori librerie ed edicole di Vicenza e della zona (chi ne fosse sprovvisto può chiedercelo scrivendo a [email protected]), sul nostro shop, in versione cartacea a 12 euro e come eBook a 3.99 euro, oltre che su Amazon (versione cartacea, eBook).
La drammatica vicenda, senza lieto fine (e senza... responsabili) se non come monito presente e futuro, racconta della Marlane Marzotto, l'azienda tessile di Praia a Mare in cui oltre 100 lavoratori hanno perso la vita per malattie molto probabilmente legate all'ambiente di lavoro. Vi proponiamo qui la prefazione del nostro direttore che è anche il curatore della collana.
Perché tacere?
di Giovanni Coviello
"Perché tacere sulla Marlane Marzotto?": questa domanda ci faceva su VicenzaPiu.com il 25 ottobre 2009 l'autore di questo libro, in cui la domanda rimane attuale ma molte risposte vi si leggono in filigrana. Ed è una risposta anche solo l'assenza di una sentenza che prendesse puramente atto dei più di cento morti di quella fabbrica di Praia a Mare, avamposto dei Marzotto nel sud e prototipo di altri opifici, della famiglia valdagnese e di tante altre aziende, che sulla vita altrui hanno basato parte del loro profitto spacciandosi per giunta come "datori di lavoro", un lavoro che spesso ha portato a morti e malattie da lavoro. Se oggi siamo "costretti" a pubblicare "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" è perché molto, ma evidentemente non abbastanza, abbiamo scritto noi (oltre 200 tra articoli e note per non parlare di video servizi), poco, troppo poco gli altri. "Marlane Marzotto, un processo silenziato" il 25 settembre 2010 è il primo articolo che, dopo altri con firme varie, scrivo io sul caso dopo un anno dalla prima domanda di Langella e dopo esserne venuto a conoscenza, ma soprattutto dopo aver conosciuto più a fondo Giorgio e lo spirito che anima quest'uomo. Quest'uomo, bella parola oggi associabile a pochi, è ingegnere come me e come me è da sempre e ancora "posseduto" da ideali. I suoi "comunisti", i miei con radici nel liberalismo radicale si sono confrontati, incontrati e integrati, sì integrati, proprio nel raccontare il dramma dei 6 tanti morti per lavoro e dei sopravvissuti a quel lavoro. "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" non è solo la memoria dovuta a fatti dolorosi ma anche la loro denuncia emozionale fatta da Giorgio che da Vicenza li ha rivissuti con un coinvolgimento socio politico oggi sconosciuto a chi urla mediaticamente di diritti ma li soffoca proprio con l'uso bulimico di quella parola, pronunciata all'infinito senza gustarne il sapore vero e come se fosse "vomitata" dal proprio interno che non sa metabolizzarla. Da ex liberale radicale ho capito, giorno dopo giorno, articolo dopo articolo, scritto con lo sforzo di chi deve estrarre la verità dalla miniera profonda e abbandonata in cui è stata sepolta da chi vuole si taccia per sempre, che, se esistono imprenditori che fanno profitto a proprio rischio e grazie al lavoro altrui, ce ne sono sempre di più che per fare profitto trasformano il lavoro in un calvario mortale, per l'anima e per il corpo. Sono diventato comunista? Non penso anche perché altri mi definirebbero "cristiano". Ma da radical liberale, come mi piace rimanere ed evolvere per non sentirmi vecchio, dedico questo appassionante e coinvolgente libro, che entra con nostro orgoglio a far parte della nostra collana Vicenza Papers come prima inchiesta - racconto, non alle vittime documentate nel triste elenco dei morti sul lavoro o degli ammalati per lavoro (a questo ci pensa Giorgio Langella, è un suo inalienabile diritto), ma agli indagati. In quanto assolti Pietro Marzotto, Silvano Storer, Antonio Favrin, Attilio Rausse, Lorenzo Bosetti, Jean De Jaegher, Carlo Lomonaco (già sindaco di Praia a Mare), Bruno 7 Taricco, Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Giuseppe Ferrari, Lamberto Priori, Ernesto Emilio Fugazzola, molti di questo territorio vicentino, nulla hanno da temere in vita. Ma leggere, e capire, questo libro, magari in silenzio con se stessi, potrebbe aiutarli a non soffocare in un rimorso che, come sentimento, mi auguro non sia ancora totalmente sepolto dalle poche migliaia di euro che hanno riconosciuto ai familiari dei morti e ai sopravvissuti per seppellire anche le accuse.
Vorrei ringraziare, oltre a chi comunque ha scritto con coraggio della Marlane Marzotto, tra cui Francesco Cirillo e Luigi Pacchiano autori di "Marlane. La fabbrica dei veleni. Storia e storie avvelenate" e alcuni colleghi de Il Manifesto, soprattutto Valeria Coiante, la conduttrice di Crash su Rai Tre che nella puntata del 16 novembre 2011 "riuscì" a far trasmettere su questa emittente una video inchiesta di Giulia Zanfino e Francesco Cirillo, significativa per i contenuti ma anche per il fatto che non pare sia più rintracciabile sul sito ufficiale della Rai. Ve ne proponiamo, perciò, qui la replica.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.