Processo di appello Marlane Marzotto: pioggia di assoluzioni tra prescrizioni e terreni donati al comune di Praia a Mare. Nuove indagini per altri 29 morti
Lunedi 25 Settembre 2017 alle 19:02 | 0 commenti
Praia a Mare, nostro servizio esclusivo. È giunta una nuova pioggia di assoluzioni nel procedimento penale Marlane Marzotto (cfr. il libro "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" di Giorgio Langella da noi edito). I giudici di Catanzaro hanno in definitiva confermato la sentenza di primo grado. Le motivazioni tra 90 giorni. Dopo la sentenza di primo grado del 19 dicembre 2014, oggi, anche la Corte di Appello di Catanzaro ha assolto gli imputati: ex proprietari, dirigenti di Valdagno e quadri locali della fabbrica tessile di Praia a Mare, in provincia di Cosenza. Per loro erano rimasti in piedi in questo secondo grado soltanto i reati di disastro ambientale e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
Ma in realtà , l'accusa si è dovuta esprimere solo sul primo, e limitatamente agli ultimi tre anni oggetto delle accuse. La parte precedente era finita in prescrizione, al pari dell'altro reato contestato e delle accuse di omicidio e lesioni colpose (solo i morti del processo di 1° grado hanno superato le 100 unità , ndr).
Ma veniamo al dispositivo della sentenza letto oggi in aula dalla corte composta dal presidente Fabrizio Cosentino e dai consiglieri Francesca Garofalo e Adriana Pezzo.
I giudici hanno respinto l'appello del procuratore generale Salvatore Curcio nei confronti di Antonio Favrin, Carlo Lomonaco e Attilio Rausse in ordine al reato di disastro ambientale. Inammissibilità , invece, per il medesimo reato, per Pietro Marzotto, Silvano Storer, Jean De Jaegher, Lorenzo Bosetti e Vincenzo Benincasa.
La corte ha poi dichiarato inammissibile l'appello del PM per il reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Di tanto erano accusati Pietro Marzotto, Silvano Storer, Antonio Favrin, Jean De Jaegher, Carlo Lomonaco, Attilio Rausse, Lorenzo Bosetti e Vicenzo Benincasa.
Dichiarato inammissibile l'appello proposto dal Comune di Praia a Mare sempre contro la sentenza di primo grado. Sentenza che era stata impugnata anche dal Comune di Tortora e da sigle sindacali nazionali e calabresi.
Ricordiamo inoltre che il Comune di Praia a Mare aveva ritirato la sua costituzione di parte civile. Ciò al termine della trattativa con la Marzotto dalla quale ha ottenuto la proprietà di parte della ex area industriale.
Area che è ora di nuovo oggetto di indagini ambientali, chieste in appello da Curcio e non concesse dai giudici. Si tratta di un nuovo filone di indagine voluto dalla procura della Repubblica di Paola nel tentativo di aprire un nuovo procedimento che abbiamo ribattezzato Marlane Marzotto bis. In esso sono indagati per cooperazione in omicidio colposo e in lesioni personali colpose Benincasa, Cristallino, Comegna, Lomonaco, Rausse, Storer e Favrin
Il PM imputa loro la morte di 29 ex operai e di aver causato la malattia di altri 9. A denunciare questi fatti oltre 100 persone, congiunti degli operai morti o ammalati.
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