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Marlane Marzotto, PCI di Vicenza: la storia si ripete

Di Note ufficiali Giovedi 14 Settembre 2017 alle 09:55 | 0 commenti

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La storia si ripete, scrive nella nota che pubblichiamo il PCI federazione provinciale di Vicenza. Nell'ottobre 2010 dopo qualche udienza preliminare del primo processo Marlane Marzotto, gli avvocati difensori degli indagati eccellenti chiedevano il trasferimento del dibattimento a Vicenza, per loro "sede naturale" dal momento che le decisioni venivano prese a Valdagno. Una richiesta che venne rigettata in una successiva udienza verso fine ottobre 2010. Qualcuno ricorda cosa successe ormai 7 anni fa. Ci furono continui rinvii, eccezioni, richieste varie che fecero rallentare l'inizio del processo (cfr. "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante").

La storia si ripete. Oggi le notizie relative al nuovo procedimento "Marlane Marzotto bis" che vengono pubblicate, di fatto e a parte la Repubblica, solo da VicenzaPiù a firma di Andrea Polizzo (che ringraziamo per la professionalità e l'onestà intellettuale che dimostrano) ci raccontano la trama di un film già visto. La linea difensiva è, infatti, sempre la stessa. La differenza è che, questa volta, viene chiesto il trasferimento del procedimento da Paola a Napoli (e non a Vicenza come nel 2010) basandosi sulla circostanza che il primo decesso tra i 29 casi che fanno parte della nuova inchiesta avvenne proprio a Napoli nel 1980.

La storia si ripete. La richiesta di trasferimento non è altro che un chiaro tentativo di rimandare l'inizio del nuovo processo. La solita, esasperante, tattica dilatoria costituita da continui rinvii a causa di eccezioni, errori procedurali, cavilli di vario genere.

La storia si ripete. Da una parte le vittime che non riescono a ottenere giustizia. Dall'altra parte gli avvocati degli indagati (e, nel primo processo, degli imputati) che fanno di tutto per rinviare all'infinito il dibattimento. In mezzo il muro di gomma costituito (e costruito) da chi è indifferente, da chi non vuole vedere, da chi tace, da chi si gira dall'altra parte, da chi è sicuro che queste "faccende" non lo tocchino.

La storia si ripete. Noi comunisti (e, siamo sicuri, anche VicenzaPiù) non possiamo e non vogliamo tacere. Stiamo dalla parte delle vittime, dalla parte di chi ha dovuto subire condizioni di lavoro indecenti, dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori a cui è stato negato il futuro, dalla parte dei loro familiari. È una questione di classe e di giustizia. Quella giustizia che è stata, ad oggi, negata.

La storia si ripete. Chi tace, oggi come ieri, non è equidistante ma si schiera di fatto con chi non vuole che venga fatto alcun processo e tenta con ogni mezzo di evitarlo. Chi resta in silenzio si pone dalla parte di quei "lorsignori" che non vogliono essere giudicati

Si prenda coscienza che, anche chi non si è accorto di cosa è successo a Praia a Mare, anche chi non ha voluto sapere, anche chi si girato dall'altra parte e ha fatto dell'indifferenza il suo ideale, è sempre e comunque coinvolto.


PCI federazione provinciale di Vicenza


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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