Quello di sabato al Patronato Leone XIII è stato di sicuro uno sforzo positivo da parte degli organzizzatori, le associazioni dei soci che istintivamente direbbero "no" alle proposte che verranno discusse in assemblea il 5 marzo a Gambellara (trasformazione della Banca Popolare di Vicenza in Spa, aumento di capitale e contestuale quotazione in Borsa), per far capire che un Piano Industriale Alternativo a quello legato a doppia mandata al "sì" ci poteva stare. Sabato stesso abbiamo messo online il video integrale ed esclusivo della "presentazione" di Fabio Lugano.
Dopo le rivelazioni de Il Sole 25 Ore di ieri, da noi riportate e commentate, sull'esposto "obbligato" del nuovo Ad della Banca Popolare di Vicenza sulle sue pesanti operazioni offshore tramite fondi lussemburghesi, tra cui Optimum, che sarebbero stati utilizzati per finanziare l'acquisto di azioni proprie e per concedere affidamenti secondo Iorio spropositati a facoltosi imprenditori romani e non solo, Il Fatto di oggi scende nei particolari sulla questione approfondendo il caso dei finanziamenti alle attività imprenditoriali del candidato sindaco di Roma, Alfio Marchini, che al film capolavoro finanziato dalla BPVi, La grande bellezza, aggiunge una scena da Grande bruttezza.
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Quando da tempo alle nostre domande non rispondeva il vecchio vertice, così come oggi fa il nuovo, scrivevamo così il 4 giugno 2015: «...Escono, quindi, di scena, come previsto, le "seconde linee" dirigenziali dopo l'arrivo del nuovo ad, Francesco Iorio, che ha preso il posto dell'ex ad, prima già dg, Samuele Sorato, il cui allontanamento, ancora coperto dal mistero, è al centro di un articolo di ieri sul sito internet del settimanale "L'Espresso". L'ipotesi fatta riconduce la fuoriuscita di Sorato alle recenti ispezioni di Consob e Bce, che, secondo L'Espresso, avrebbero preso in esame l'aumento di capitale del 2014 e il ruolo della società lussemburghese Optimum asset management...».
Giovanni "Gianni" Zonin viene oggi messo alla berlina da Il Sole 24 Ore, il più prestigioso giornale nazionale che, a differenza della stampa amica locale, aveva da tempo messo sul chi vive i soci della Banca Popolare di Vicenza beccandosi più volte gli insulti di quella stessa stampa che riportava, megafonandole pedissequamente, le accuse di complotto mosse, mamma mia!, al giornale di Confindustria nazionale e ad altri affidabili quotidiani da parte di quella sorta di Banda Bassotti della finanza locale su cui stanno intanto indagando le procure almeno di Vicenza e Prato: il sunnominato, per i soci truffati innominabile, Gianni Zonin, il suo braccio... sinistro Samuele Sorato e, udite udite, il presidente di Confindustria Vicenza , editrice proprio del locale quotidiano diArio, Giuseppe Zigliotto.
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Un nostro "vecchio" e vivace collaboratore su un articolo pubblicato altrove ieri, 6 febbraio, prova ad analizzare i «trasferimenti azionari di alcune società riferibili all'ex presidente BpVi», Gianni Zonin, «avvenuti poche settimane prima che Iorio prendesse le distanze da azioni legali contro gli ex vertici». E, poi, si chiede se, «nel caso di una azione civile della "nuova" BpVi... contro l'ex presidente Zonin», le sue proprietà rimanenti (secondo il collega solo il 5,38% della Vinicola Zonin, visto che le altre sarebbero partecipazioni irrilevanti) sarebbero «sufficienti a coprire una eventuale richiesta di danni...» e se «i piccoli soci che si ritengono danneggiati (o quanto meno i loro legali) verranno messi ufficialmente al corrente di questo quadro o di altri scenari connessi...».
La sfida per il rinnovo della presidenza di Confindustria e la successione a Giorgio Squinzi si accende e Veneto e NordEst sembrano, anche questa volta, lontani dal trovare un punto di sintesi. Proprio oggi, infatti, in un’intervista a Affari&Finanza, Stefano Dolcetta, ad della Fiamm, presidente di Popolare di Vicenza e vicepresidente proprio di Squinzi, ha detto esplicitamente che il nuovo numero uno di viale dell’Astronomia dovrebbe essere “un imprenditore metalmeccanicoâ€, magari a capo “di una multinazionale tascabileâ€.
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Che VicenzaPiù non sia talvolta (spesso?) un ospite gradito da "fonti", legate a Istituzioni o a poteri e che amano utilizzare altri media più ... "mediati" per diffondere le loro verità , è cosa risaputa dai nostri lettori, che anche per questo ci seguono. Ci seguono perchè, magari, in quei casi di esclusione nell'immediato dagli scoop di parte (due esempi per tutti: "Zonin, Sorato e Zigliotto contro le agenzie di rating per l'ingiustificato downgrading della Popolare di Vicenza" e "il Cda ha deciso un'emissione di azioni della BPVi da comprare perchè convenienti...") sono ricompensati dall'analisi immediatamente successiva che possiamo farne, con tranquillità e senza pressioni.
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Torna l'appuntamento di VicenzaPiù con i Top five e Flop five a Vicenza: di seguito la nostra cinquina dei migliori fatti e personaggi di vita vicentina
1- Riforma banche popolari e cambio dei vertici
La riforma voluta dalla Bce e dal governo Renzi è stata approvata dal parlamento italiano imponendo, con la trasformazione delle popolari in spa, una svolta decisiva in particolare alle due popolari venete, la Veneto Banca e la "nostra" Banca Popolare di Vicenza. Anche per quest'ultima si è scoperchiato il “marcioâ€, che ha ridotto al lumicino il valore delle azioni di decine di migliaia di risparmiatori.
La Banca Popolare di Vicenza ha annunciato oggi, giovedì 24 dicembre, che «il Consiglio di Amministrazione di Banca Nuova, riunitosi in data odierna, ha deliberato la nomina del Dott. Adriano Cauduro quale nuovo Direttore Generale. La nomina del Dott. Adriano Cauduro attuale Vice Direttore Generale della Capogruppo Banca Popolare di Vicenza, che subentra al Dott. Paolo Marin, conferma la grande attenzione che la Capogruppo ripone nel presidiare anche i territori del Sud Italia». Questo è sicuramente un ulteriore passo avanti nella rifondazione dell'Istituto di Via BTg. Framarin fatto crescere per oltre 15 anni da banca di provincia a banca di interesse nazionale da Gianni Zonin. Prima che...
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Anche se tardiva per le centinaia di migliaia di azionisti impoveriti dalle ultime decisioni della Banca Popolare di Vicenza per oltre un miliardo di euro a considerare solo l'ultimo aumento di capitale a 62,50 euro per azioni che, secondo alcune stime attendibili, non varranno neanche un terzo, è sicuramente una novità significativa quella dei due nuovi membri del Cda ufficializzata oggi dall'Istituto di via Btg Framarin che per sostituire Gianni Zonin e Giuseppe Zigliotto, dimessisi a furor di popolo e di magistratura che li sta indagando, anche in questo caso tardivamente, hanno chiamato, guarda caso due valenti avvocati.
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