Gianni Zonin e i suoi "possedimenti" non sono ancora "aggrediti" dal Cda della Popolare di Vicenza: forse per gli affidamenti concessi?
Domenica 7 Febbraio 2016 alle 01:16 | 0 commenti
Un nostro "vecchio" e vivace collaboratore su un articolo pubblicato altrove ieri, 6 febbraio, prova ad analizzare i «trasferimenti azionari di alcune società riferibili all'ex presidente BpVi», Gianni Zonin, «avvenuti poche settimane prima che Iorio prendesse le distanze da azioni legali contro gli ex vertici». E, poi, si chiede se, «nel caso di una azione civile della "nuova" BpVi... contro l'ex presidente Zonin», le sue proprietà rimanenti (secondo il collega solo il 5,38% della Vinicola Zonin, visto che le altre sarebbero partecipazioni irrilevanti) sarebbero «sufficienti a coprire una eventuale richiesta di danni...» e se «i piccoli soci che si ritengono danneggiati (o quanto meno i loro legali) verranno messi ufficialmente al corrente di questo quadro o di altri scenari connessi...».
Le domande sono interessanti e significative della solita voglia di capire che ha il nostro ex collaboratore e di cui difettano colleghi ben più illustri, sulla carta in tutti i sensi, di lui e di noi.
Noi ne faremo una serie concatenata ma diversa, forse anche un po' più intrigante per l'attuale management della Banca Popolare di Vicenza sia pure già poco disponibile a rispondere alle nostre sette domande precedenti, ma prima chiariamo il discorso sulle sostanze sull'ex presidente, ora indagato insieme a Sorato e Zigliotto con la dovuta... calma e le cui proprietà analizziamo, sommariamente vista l'ora in cui scriviamo, sulla base dei documenti camerali di cui è basilare quello sulla Casa Vinicola Zonin.
Per ulteriore chiarezza "preventiva" ricordiamo che Zonin, Sorato e Zigliotto sono indagati per "ostacolo alla vigilanza", mentre i danni, se e quando verranno chiesti, sono in capo a tutto il cda tra cui anche Samuele Sorato per gli 88 giorni da Ad, mentre per i fatti avvenuti quando era solo Dg tutto andrà ascritto al Cda
Ebbene, tornando a quella visura di base e ad altre da noi appena fatte "a cascata" rapidamente e con un'attenzione non solo da operatore dell'informazione ma da amministratore nel tempo di società di vari settori, rileviamo consistenti errori di "conteggio", per cui capite perchè non facciamo il nome del collaboratore e del mezzo per cui ora scrive: il nostro focus non è, infatti, sulla "correzione" dell'ottimo spunto, ma sul suo sviluppo.
In capo a Giovanni Zonin, quindi, non c'è solo il suo 5,38% diretto della Vinicola Zonin il cui capitale sociale è pari a 19.400.000 euro (il suo valore "patrimoniale" qui e ora è difficilmente ipotizzabile anche se, si presume e si spera per i proprietari e per aventuali ricorrenti, notevolmente maggiore).
La Vinicola Zonin ha, infatti, come soci, oltre a Giovanni e ad altri membri della famiglia Zonin, la Mobiliare Montebello, titolare del 34,17% delle sue azioni, di cui Giovanni Zonin ha, come scrive il collega, il 21,69% per cui la quota parte dell'ex presidente della BPVi nella Vinicola per questa via è un altro 7,41% circa e la sua titolarità arriva quindi a superare il 13,21% con arrotondamenti in difetto ma non rilevanti.
Ma non finisce qui perchè della casa madre vitivinicola è socia per un 25% ulteriore anche la Giovanni Zonin sas, il cui totale di conferimenti (capitale) ammonta a 14.310.000 euro, di cui Giovanni è socio accomandatario* oltre che titolare diretto di quote per 5.517.200 euro pari al 38,55% circa dell'accomandita di cui, però, un ulteriore 25,85% e rotti è in mano alla Azionaria Conduzione Terreni Agricoli che (oltre al 9,58% della signora Zonin) è per il 50,79% di... Gianni Zonin Vineyards sas di Giovanni Zonin che (da mal di testa...) ne è il socio accomandatario e che su 18.922.279,17 euro di conferimenti ne possiede 5.091.456,90 euro in piena proprietà ed euro 4.364.234,46 in usufrutto (la nuda proprietà è di Zonin, presenti ovviamente in tutte le altre società )
Per questa terza via, quindi l'ex presidente della BPVi possiede della Vinicola Zonin un altro 12,87% arrotondato per difetto, salendo, quindi, complessivamente al 26,08% circa... e non si ferma solo al 5,38% di cui scrive il nostro collega.
Ovviamente il potere effettivo di Giovanni Zonin nella Vinicola (qui non analizziamo altre eventuali proprietà ) è ben superiore a quello legato al 26,08% di proprietà sua, diretta o tramite società di cui è socio e accomandatario e non teniamo, ovviamente, conto che, tramite la Tenuta Rocca di Montemassi al 100% della moglie e grazie alle quote di Azionaria Conduzione Terreni Agricoli detenute per il 9,58% sempre dalla signora Zonin, a lui sarebbe riconducibile un altro 8% circa dell'azienda di famiglia.
Alle domande prima riportate («le proprietà dell'ex presidente sono sufficienti a coprire una eventuale richiesta di danni...?» e «i piccoli soci che si ritengono danneggiati (o quanto meno i loro legali) verranno messi ufficialmente al corrente di questo quadro o di altri scenari connessi...?», abbiamo, quindi, anticipato noi stessi una, parziale, risposta per lo meno dimostrando (SE&O visto che i nostri, faticosi, calcoli si riferiscono a visure odierne e a... un'ora tarda) che le proprietà di Giovanni "Gianni" Zonin in termini di quote note sono 5 volte quelle del pre calcolo che ha generato questo approfondimento (il valore "patrimoniale", quello più importante, ovviamente non è qui nè ora quantizzabile).
Ma a questo punto per formulare una serie concatenata ma diversa di domande, che preannunciavamo come «un po' più intrigante per l'attuale management della Banca Popolare di Vicenza sia pure già poco disponibile a rispondere alle nostre sette domande precedenti», ricordiamo prima quella, pratica e "strategica", del "collega prodigo": «Ma come mai Iorio, che diverse settimane fa aveva fatto intendere di una prossima azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori della banca, oggi riconsidera in modo tanto negativo ogni azione di rivalsa sul piano giudiziario, sino a sminuire strumenti che sono previsti dall'ordinamento? Come mai Iorio arriva a sconsigliare di denunciare a chi ne ha diritto? C'è solo il futuro della banca di mezzo? O Iorio sta pensando anche a se stesso?».
Siccome all'inizio di questa analisi notturna sul buio che ancora avvolge varie situazione della Banca Popolare di Vicenza dichiaravamo che il nostro voleva essere un «contributo alla chiarezza a supporto di... Francesco Iorio», la domanda la poniamo sotto forma di una provocatoria risposta per conto terzi al collega sicuri che Iorio a quel punto vorrà (dovrà ) confermare o confutare le nostre ipotesi.
Allora, caro collega, forse Iorio non vuole (non può) più promuovere azioni legali contri i responsabili dello sfascio attuale della banca, di cui l'ex presidente Zonin è l'attore più rappresentativo con i suoi "paria" Zigliotto e Sorato, ma nel cui Cda siedono ancora praticamente tutti i vecchi sodali del trio già indagato, perchè se il nuovo Ad le promuovesse lui, oggi, senza rinviarle (e rimandarle) al nuovo organo amministrativo che verrà espresso dalla nuova proprietà dopo la quotazione in Borsa, gli effetti su Zonin potrebbero essere devastanti proprio per «il futuro della banca» e della mission di cui l'ex dirigente Ubi si è fatto carico.
Supponiamo, infatti, che le aziende di Zonin, pur se solide, abbiano in corso finanziamenti adeguati al loro giro d'affari. Ma quei cospicui finanziamenti sarebbero compatibili con una causa per danni contro il loro numero uno o si innescherebbe, per forza di cose e di regole, un meccanismo perverso di intrecci negativi tra le garanzie fornite e i crediti accordati?
Magari le azioni di Zonin diventerebbero della Banca che si troverebbe, così, a garantire i suoi crediti con sue stesse prorpietà , magari con valori patrimoniali perversamente in caduta visto il momento economico e gli intrecci societari?
E se l'autogaranzia, a quel punto con profili di difficile se non impossibile gestione bancaria, sfociasse in ulteriori sofferenze, magari di consistenza ad oggi preoccupante?Â
Dopo la conferma o la contestazione della nostra lettura della prudenza di Iorio, obbligata anche per la composizione attuale del Cda ma che ci sembra pericolosissima, la serie di domande concatenate la proponiamo ora e qui.
Se le aziende di Giovanni "Gianni" Zonin hanno affidamenti in corso da parte della "sua" ex Banca Popolare, questi finanziamenti a quanto ammontano? Da cosa sono garantiti? Anche dalle azioni super svalutate che Zonin ha sempre detto di aver comprato lui stesso in quantità ? E, infine e soprattutto, come verranno gestiti in caso di necessità di rientro parziale o totale?
Noi di VicenzaPiù vorremmo saperlo, i soci vecchi e quelli nuovi che arriverebbero dalla Borsa molto di... più.
*Il socio accomandatario è il socio di una società in accomandita semplice o per azioni che risponde solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni sociali, perché si occupa della gestione amministrativa della società . A lui va la responsabilità amministrativa e rappresentativa della società . Tale categoria di soci accomandatari è distinta dai soci accomandanti, che rispondono delle obbligazioni contratte dalla società limitatamente alla quota conferita.
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