Quotidiano | Rassegna stampa |

Dolcetta, vice di Squinzi e presidente BPVI: a Roma un imprenditore metalmeccanico a capo di Confindustria. E a Vicenza l'amenduniano Caron sfida il "conservatore" Vescovi

Di Rassegna Stampa Lunedi 11 Gennaio 2016 alle 23:07 | 0 commenti

ArticleImage

La sfida per il rinnovo della presidenza di Confindustria e la successione a Giorgio Squinzi si accende e Veneto e NordEst sembrano, anche questa volta, lontani dal trovare un punto di sintesi. Proprio oggi, infatti, in un’intervista a Affari&Finanza, Stefano Dolcetta, ad della Fiamm, presidente di Popolare di Vicenza e vicepresidente proprio di Squinzi, ha detto esplicitamente che il nuovo numero uno di viale dell’Astronomia dovrebbe essere “un imprenditore metalmeccanico”, magari a capo “di una multinazionale tascabile”.

E questo, ha sottolineato, perché “rappresenterebbe il settore più importante dell’industria manifatturiera”. Un identikit che, ad esempio, non coincide con quello del presidente della Piccola Industria, Alberto Baban. Che tuttavia, stando a fonti a lui vicine, non sembra intenzionato a rinunciare per ora alla sua candidatura,  nonostante i consigli ricevuti in questo senso. Una partita che potrebbe avere novità nei prossimi giorni, quando i vertici del sistema confindustriale veneto e del NordEst si vedranno per affrontare proprio questa partita. Il problema è che il Veneto, ma forse il NordEst in generale, subisce questo stereotipo, che ormai è diventata una lettura reale: non si riesce a coordinare”, chiosa Baban. “Manca una presa di coscienza che il NordEst è parte dell’Italia e ha le caratteristiche giuste per fare da guida, ma che per questo ha bisogno di esprimere delle guide, anche dal punto di vista politico”.  “Siamo una regione leader ma senza leader – aggiunge Baban – perché manca un colpo di reni, una capacità di riscossa e la voglia di esprimere delle persone che rappresentino i valori di questo territorio, essendo portatori di pensiero e non di protagonismi”. “Se chi ha certi tipi di posizione – conclude il presidente della Piccola Industria – comprenderà che questo è giusto e che bisogna andare in questa direzione, potremo riprendere dei punti di riferimento”.
Insomma, il peso del territorio all’interno di Confindustria, de facto, dipenderebbe dalla capacità delle varie espressioni locali di confrontarsi su nomi e idee, per poi convergere su un nominativo da esprimere e sostenere in maniera compatta. Uno scenario che al momento sembra lontano dal realizzarsi, nonostante l’incontro atteso in settimana.
Anche a Vicenza, una delle realtà principali dell’associazione, la sfida a due fra Antonio Vescovi, a guida dell'impresa omonima, che si occupa di progettazione e lavori edili, e attuale tesoriere dell'associazione (quindi espressione degli equilibri che fanno capo all'uscente Zigliotto, ndr), e il presidente del raggruppamento di Bassano del Grappa, Diego Caron, (vicino agli Amenduni come da noi anticipato, ndr) che con la sua Caron A&D opera nel settore metalmeccanico.
La bilancia della sfida sembra pendere sempre dalla parte di Vescovi, che esprime di fatto continuità con la giunta guidata da Giuseppe Zigliotto, ma che nelle ultime settimane sembra più aperta che in precedenza, con le quotazioni di Caron in ascesa. “Quello che mi piace è che sia all'insegna della trasparenza totale. Mi piace molto lavare i panni sporchi dentro casa", sottolinea lo stesso Caron, che pure smentisce una sua vicinanza con la famiglia Amenduni. Io mi chiamo Caron Diego, non sicuramente Amenduni, e faccio quello che penso io", replica il presidente del raggruppamento di Bassano di fronte a queste voci. "La mia non è una candidatura di rottura, l'operato confindustriale di Zigliotto l'ho sempre apprezzato. Non una candidatura di rottura ma di miglioramento: ho fatto molte esperienze all'interno dell'associazione e penso di poter dare qualcosa", ha aggiunto. Al tempo stesso, però, Caron non rinnega nemmeno il proprio rapporto con gli Amenduni. "Il fatto che io nel passato abbia lavorato dentro Confindustria condividendo certi passaggi con loro non vuol dire e non penso sia un problema avere questa amicizia. Altri passaggi li ho criticati; certo, facciamo parte della stessa categoria (quella dei metalmeccanici, ndr) e penso che qualunque impresa come le Acciaierie Valbruna stia bene all'interno dell'Associazione. Sono amareggiato che l'abbiamo persa".
Non sfugge, agli osservatori vicentini, che la partita per il rinnovo della presidenza di Confindustria si sovrapponga, temporalmente, a quella per l’aumento di capitale e la quotazione della Popolare di Vicenza, di cui molti imprenditori sono azionisti oltre che clienti e per cui il calo delle azioni rischia di essere un colpo pesante. Molti, come gli stessi Amenduni, che hanno in portafoglio lo 0,9% della Banca, non hanno infatti venduto azioni prima del taglio di valore deciso la scorsa primavera e di quello ulteriore che arriverà verosimilmente con il processo di quotazione.
di Matteo Buffolo da VeneziePost


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network