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VicenzaPiù domandava, Il Sole conferma: BPVi, esposto di Iorio contro gli ex vertici. "Optimum" non era il loro comportamento, ma un fondo lussemburghese... anabolizzante

Di Gianfri Bogart Mercoledi 24 Febbraio 2016 alle 09:44 | 0 commenti

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Quando da tempo alle nostre domande non rispondeva il vecchio vertice, così come oggi fa il nuovo, scrivevamo così il 4 giugno 2015: «...Escono, quindi, di scena, come previsto, le "seconde linee" dirigenziali dopo l'arrivo del nuovo ad, Francesco Iorio, che ha preso il posto dell'ex ad, prima già dg, Samuele Sorato, il cui allontanamento, ancora coperto dal mistero, è al centro di un articolo di ieri sul sito internet del settimanale "L'Espresso". L'ipotesi fatta riconduce la fuoriuscita di Sorato alle recenti ispezioni di Consob e Bce, che, secondo L'Espresso, avrebbero preso in esame l'aumento di capitale del 2014 e il ruolo della società lussemburghese Optimum asset management...».

E aggiungevamo: «BPVi non commenta ma, secondo la ricostruzione giornalistica, alcuni manager di Popolare di Vicenza agli ordini di Sorato avrebbero sollecitato come possibili investitori alcuni fondi con sede a Malta e facenti capo alla Optimum. Ma il problema - sempre secondo la ricostruzione di stampa tutta da verificare - è che BPVi avrebbe dovuto comprare quote di questi fondi dopo l'eventuale sottoscrizione dell'aumento di capitale, configurando così una sorta di partita di giro...»

"A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca", diceva Giulio Andreotti e conferma oggi Sara Monaci su Il Sole 24 Ore, quel "giornalaccio" di proprietà di Confindustria nazionale attaccato spesso sulla stampa amica, di proprietà di Confindustria Vicenza, e fino al "botto" della Banca, anzi, meglio, dei suoi 118.000 soci risparmiatori (gli altri si sono salvati o si salveranno), proprio da Zonin, Sorato e Zigliotto.

Leggete, quindi, quello che a seguire riportiamo da Il Sole 24 Ore anche su Optimum (non il comportamento della banca, per carità..., ma quasi un "anabolizzante" per esaltare muscoli che non c'erano).

Leggte e magari si avrà ulteriore conferma dei guazzabugli della Popolare che denunciavamo, da soli a  Vicenza, dal 2010.

E si comincerà anche a capire, dagli intrecci con i fondi lussemburghesi della banca che fu di Zonin quando, costui, guadagnava, ma è ora delle decine di migliaia di piccoli azionisti, visto che le loro azioni sono diventate liquide sì, come... l'acqua a 100°, il perchè BPVi ancora oggi non risponda alle nostre domande, tra cui quella sulla permanenza nel Cda del condannato, sia pure in primo grado, Matteo Marzotto.

Non è che con i 10 mesi di carcere, che si è visto comminare proprio per le operazioni di estero vestizione della vendita di Valentino Fashion Group tramite la lussemburghese Icg al fondo Permira, il presidente della Fiera di Vicenza e del Cuoa si accrediti ora e finalmente quelle "comprovate" competenze bancarie e finanziarie richieste dalla BCE per essere nominati in un Cda bancario e che non si limitano più e solo ai requisiti (anche di Matteo?) di “onorabilità e professionalità”?

Leggete gente, leggete.

 

Popolare Vicenza, esposto contro l'ex vertice
di Sara Monaci, da Il Sole 24 Ore

Si complica la vicenda giudiziaria della banca Popolare di Vicenza, che lo scorso settembre ha già subito una perquisione da parte del nucleo Valutario della Gdf e che vede indagati dalla procura vicentina 6 persone, tra cui l'ex presidente Giovanni Zonin e l'ex dg Samuele Sorato (più la banca stessa in base alla legge sulla responsabilità amministrativa). Oltre agli approfondimenti degli inquirenti, anche l'ad Francesco Iorio si è mosso con audit interni e soprattuto con un esposto in procura. Entrato a guidare l'istituto di credito a giugno 2015, Iorio il 31 luglio ha presentato agli inquirenti un documento di 9 pagine sulle anomalie riscontrate solo dopo poche settimane dal suo arrivo.

«Il presente esposto trae origine dall'emersione di svariate criticità riscontrate a seguito delle indagini interne condotte da Bpvi in concomitanza con l'attività ispettiva da parte della Banca centrale europea», scrive nella premessa.
Il ruolo dei fondi
Prima di tutto affronta il tema delle quote in fondi lussemburghesi, Optimum e Athena, il cui impiego risale al 28 novembre 2012: «il direttore generale pro tempore ha sottoscritto quote per il controvalore di 200 milioni, suddivisi in parti uguali tra i fondi» e «contestualmente sono stati effettuati investimenti indiretti con operazioni di Total return swap per il controvalore di 225 milioni di euro...infine Bpv Finance ha sottoscritto nel 2013 quote del fondo Optimum Multistrategy II per complessivi 150 milioni...a seguito delle operazioni la Banca detiene direttamente o indirettamente, quasi il 100% dei fondi».
Fatto, questo, anomalo per il nuovo ad, che sottolinea che questi investimenti «consistono per la più parte in attività illiquide e comunque estranee all'area di operatività stabilita».
Inoltre i fondi detengono azioni Bpvi, quindi si tratta di finti finanziamenti alla banca, e si intuisce che lo stato patrimoniale dell'istituto potrebbe essere stato falsato. Secondo Iorio inoltre «i fondi hanno realizzato cospicui investimenti in obbligazioni emesse da società riconducibili a clienti della banca, che hanno così sensibilmente accresciuto il proprio indebitamento».
Tra questi si sottolineano: le emissioni di bond Invest per 30 milioni, riconducibile al gruppo Alfio Marchini; emissioni di bond Maiora e Fimco per 50 milioni, controllate dal gruppo Fusillo; emissioni di bond Power Center per 22 milioni, afferente al gruppo Degennaro. «Anche gli impieghi in equity di parte dei fondi - spiega l'esposto - si riferiscono a società illiquide, nelle quali sono presenti cointeresse di clienti Bpvi, come nel caso di Methorios capital (riconducibile a Alfio Marchini) e Italfinanze (gruppo Degennaro)».
In sostanza nel bilancio emerge che «a fronte di un investimento di 350 milioni c'è uno scostamento negativo di 89 milioni (in base ad una più recente stima 94,5 milioni), in conseguenza delle svalutazioni finanziarie».
Si parla esplicitamente di «opacità» e si sottolinea come gli investimenti fossero «sistematicamente condivisi dalla Linea Finanza, in persona del responsabile Piazzetta e del dg Sorato».
Operazioni sulle azioni
Ci sono vari fenomeni che meritano attenzione secondo l'ad. Ad esempio il riacquisto di quote: «al fine di garantire un adeguato flottante e evitare il rischio di illiquidità dello strumento finanziario, Bpvi ha istituito e movimentato nel corso del tempo un fondo riacquisto azioni proprie...mentre i fondi hanno investito parte del patrimonio amministrato in azioni della banca».
Ci sono inoltre scambi di azioni con altre popolari: «operazioni di compenso titoli tramite il broker Marex Spectron... per effetto delle quali le azioni Bpvi del fondo sono state scambiate con quelle di Veneto banca (per 15,2 milioni) e di altre banche popolari italiane».
Finanziamenti "baciati"
Nell'esposto viene messo in evidenza il metodo di finanziamento dei clienti, a cui veniva imposto l'acquisto di azioni. Si sottolinea l'esistenza di «operazioni baciate: a fronte della richiesta di un finanziamento di importo ingente veniva erogata una somma superiore e la differenza era investita in titoli azioniari della banca».
Po si parla anche di "favoritismi": «le condizioni di finanziamento erano più favorevoli di quelle di mercato a una parte selezionata dalla clientela, provvedendo a pre-deliberare le erogazioni in modo da accelerare i tempi in caso di adesioni del cliente, e i tassi potevano essere ulteriormente ridotti qualora contestualmente al prestito fossero state acquistate azioni Bpvi».
Si aggiungono anche dettagli su aggiustamenti nei conti correnti, ovvero «storni e altri rimborsi non giustificati su conti della clientela verosimilmente come mezzo per onorare gli impegni della banca con riguardo alle descritte operazioni su azioni Bpvi».
L'audit interno
Un audit interno della Popolare di Vicenza, datato 21 agosto 2015, mette in luce varie criticità, considerando anche le indicazioni del team ispettivo della Bce, che ha analizzato 917 posizioni per 1,2 miliardi di euro. Viene sottolineato che «nel corso del 2010-2011, dopo l'apertura della nuova filiale di Roma Piazza Venezia, si sono cominciate a affiancare alcune operazioni nell'area Lazio provenienti da una serie di relazioni stabilite direttamente dalla direzione generale (gruppo Marchini, Degennaro, Bufacchi, Torzilli); in tal caso si parlava di richiesta di sottoscrizione di importi rilevanti di azioni Bpvi».
Poi dal 2013 «le iniziative si sono estese a tutte le aree territoriali con continue pressioni da parte del dg del responsabile della divisione mercati». E si prosegue: «tali operazioni venivano imposte ai direttori regionali e capi area attraverso pressioni e anche minacce».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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