Il ministro Carlo Calenda propone una assemblea costituente per modificare la Costituzione e "andare avanti" con le "riforme". In questa maniera le forze reazionarie asservite al liberismo più sfrenato e al capitalismo più avido, che considerano le costituzioni democratiche nate dalla guerra al nazifascismo orpelli da cancellare in quanto garantiscono diritti ai lavoratori e permettono il diritto alla protesta (vedi documento J.P.Morgan del 2013), tornano all'attacco.
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Nessuna critica da parte mia alle frasi di Giorgio Langella su Leila Khaled. Ognuno è libero di vivere la propria vita, educare i propri figli e educare se stesso come meglio crede, ma qualche appunto mi sia consentito. Negli ultimi decenni ho assistito a una beatificazione e santificazione continua di persone che poco hanno fatto nella vita per essere diventati santi e forse in questa miriade potrei rientrarci anch'io, portandomi appresso i miei mille peccati! La santificazione di Leila Khaled è uguale alla santificazione di Cesare Battisti. Dedicare una strada o una piazza a un terrorista in Italia è come dedicare a Toto Riina o a Battisti una piazza a Gerusalemme!
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Della manifestazione promossa dalla piattaforma Eurostop che si è svolta ieri a Roma quasi nessun giornale ha scritto qualcosa (qui il nostro articolo, ndr). L'informazione nazionale è stata assente. Eppure sabato 11 novembre migliaia e migliaia di persone sono scese in piazza e hanno dimostrato che esiste una forza reale che sa ancora lottare contro un'Unione Europea antipopolare e finanziaria, contro la Nato e l'imperialismo statunitense, contro l'attuale governo italiano e i precedenti che si sono sempre inchinati di fronte ai diktat delle potenze economiche e finanziarie che hanno imposto politiche liberiste e antipopolari.
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Da Roma, dove era con Luc Thibault e altri vicentini, Giorgio Langella, segretario regionale del Pci del Veneto ci ha inviato delle foto, una è in questa nota, della manifestazione odierna di EuroStop, di cui a seguire pubblichiamo alcuni passaggi e che ha visto la partecipazione di migliaia di persone: "tantissime bandiere di USB, PCI, PRC, Rinascimento Socialista, Rete dei Comunisti ecc. a cui il PCI ha aderito e di cui è stato tra i promotori, assieme alle forze della piattaforma Eurostop per applicare quella costituzione che un anno fa abbiamo difeso e che i governi e le politiche della unione europea stanno distruggendo".
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Sabato 21 ottobre alle ore16.00 al Circolo operaio di Marano, scrive Luc ThibaultUsb Privato nella nota che pubblichiamo, verrà presentato il libro "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" alla presenza dell'autore Giorgio Langella e del curatore della collana "Vicenza Papers", il direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello. Sarà l'occasione non solo per ripercorrere la storia dei silenzi sul dramma, mediatici, politici e sindacali, ma anche per fare riflessioni su altri silenzi altrettanto soffocanti su altri casi di morti per mancanza di sicurezza sul lavoro. Di seguito la nota di Luc Thibault Usb Privato
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Nessuno potrà ridare la vita a Praia a Mare agli oltre 100 morti o la salute alle decine di colpiti da tumore dopo aver lavorato per anni nella ex fabbrica dei veleni prima di Rivetti, poi della Lanerossi - Eni e, infine, della Marzotto e i cui responsabili non sono stati... individuati nel processo Marlane Marzotto, in cui tutti gli imputati, a partire da Pietro Marzotto, sono andati assolti per un complesso di motivazioni. E nessuno potrà cancellare le altre 29 morti e la decina di nuovi tumori sotto esame nelle indagini appena (ri)aperte e denominate per semplicità Marlane Marzotto bis che hanno portato anche (finalmente?) al sequestro dello stabilimento dismesso con le sue scorie dal 2004.
Proprio mentre per stasera alle 18 presso l'ex Lanificio Conte di Schio nella sala Turbine è programmata, dopo il saluto del sindaco Valter Orsi, la presentazione il libro "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" firmato da Giorgio Langella per la collana Vicenza Papers curata dal nostro direttore Giovanni Coviello, i carabinieri del Noe di Catanzaro hanno sequestrato lo stabilimento della MarlaneMarzotto di Praia a Mare, dismesso nel 2004, nell'ambito di una inchiesta della Procura di Paola, nota come Marlane Marzotto bis (fa seguito alla prima con tutti gli imputati tra cui Pietro Marzottoassolti in appello per varie motivazioni) sul decesso di 30 operai e la malattia di altri 12 provocati, secondo l'accusa, dalle esalazioni tossiche sprigionate dalla sostanze usate nella produzione.
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"Fabio Cerretani, operaio cinquantaquattrenne di Montopoli in Val d'Arno, è morto nella mattinata di oggi, sabato 23 settembre, per un brutto incidente sul lavoro. L'uomo stava lavorando alla Revet di Pontedera, nota azienda specializzata nella raccolta e selezione dei rifiuti della raccolta differenziata, quando è stato schiacciato da una pressa. ". Esordisce con questa ennesima notizia di morti sul lavoro pubblicata da GoNews.itLuc Thibault di Usb Privato nel lanciare i due appuntamenti a Schio per la presentazione del libro di Giorgio Langella "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" della collana Vicenza Papers curata dal direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello: giovedì 28 settembre alle ore 18.00 a Schio, presso il Lanificio Conte ex sala turbine, e sabato 21 ottobre alle ore 16.00 a Marano, presso il Circolo Operaio.
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Il "martellamento" costante e continuato del pensiero unico, che ognuno di noi subisce, porta a quell'idea dominante che ci convince che, per essere "realizzati" bisogna guadagnare sempre di più a scapito di qualunque altra cosa. La priorità , anzi, l'unica priorità è la ricchezza personale e privata, un egoismo diffuso di fronte alla quale qualsiasi solidarietà sparisce. Ci siamo convinti, noi ma non i 90 dipendenti dela Lovato ad esempio, che la delocalizzazione (specialmente quando colpisce "gli altri") sia qualcosa di inevitabile. Siamo ormai sicuri che, per competere, bisogna abbattere i costi di produzione. Il che significa sostanzialmente contenere le retribuzioni e quei costi "accessori", come quelli relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro, spesso considerati esagerati o inutili.
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