Proposta di assemblea costituente da parte del ministro Carlo Calenda, Giorgio Langella (Pci Veneto): la Costituzione non va stravolta né riscritta, va ripristinata
Giovedi 28 Dicembre 2017 alle 08:23 | 2 commenti
Il ministro Carlo Calenda propone una assemblea costituente per modificare la Costituzione e "andare avanti" con le "riforme". In questa maniera le forze reazionarie asservite al liberismo più sfrenato e al capitalismo più avido, che considerano le costituzioni democratiche nate dalla guerra al nazifascismo orpelli da cancellare in quanto garantiscono diritti ai lavoratori e permettono il diritto alla protesta (vedi documento J.P.Morgan del 2013), tornano all'attacco.
Un anno fa gli elettori italiani, a stragrande maggioranza, hanno bocciato la pessima contro-riforma costituzionale "Boschi-Renzi-Napolitano". Oggi, il personaggio emergente del padronato italiano (basta ascoltare gli elogi che gli vengono fatti con frequenza quasi imbarazzante dalla radio della confindustria per rendersene conto), ritorna sull'argomento minacciando un nuovo (e, plausibilmente, più pesante) stravolgimento della Costituzione nata dalla Resistenza. Una cosa indegna. Lorpadroni si ergono a paladini della democrazia, ma quando i cittadini bocciano il loro tentativo di cancellare i diritti costituzionali, fanno finta di nulla. Lasciano passare, qualche mese e tornano alla carica per distruggere quel barlume di civiltà che è la nostra Costituzione da loro umiliata e offesa ogni giorno.
La Costituzione non va stravolta né riscritta. Va ripristinata nella sua forma originale con la cancellazione della norma del pareggio di bilancio (art.81), delle norme dell'articolo 5 modificate in maniera approssimativa e dei riferimenti a un'Unione Europea che si è dimostrata strumento nelle mani del potere finanziario sovranazionale ostile a chi vive del proprio lavoro. Ma, soprattutto,la Costituzione deve essere attuata nei suoi principi fondamentali a partire da quello per il quale "la sovranità appartiene al popolo", dall'applicazione degli articoli n. 41 (L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà , alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.), n.42 (La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale...), n.43 (A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.) e dell'articolo n.47 (La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito...).
Quella della difesa e dell'applicazione della Costituzione è una battaglia che dobbiamo affrontare tutti, senza tentennamenti, né ambiguità , né compromessi che sarebbero devastanti per la sopravvivenza di una speranza di democrazia (e di sovranità ) nel nostro paese.
Giorgio Langella (segretario PCI - Federazione regionale del Veneto)
Questo non vuol dire non onorare chi l'ha voluta.
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