Categorie: Fatti
Venerdi 23 Giugno 2017 alle 09:35
Dopo tutto il tempo perso, l'epilogo è davvero desolante. Nessuno ne esce bene, ma la partita peggiore l'ha giocata il ministero dell'Economia". Luigi Zingales, che insegna all'Università di Chicago, è tra gli economisti italiani più noti all'estero. Osserva stupefatto la piega presa dalla crisi delle banche venete. E non è la prima volta che accade.Cosa pensa dell'offerta "guai ai vinti" di Intesa Sanpaolo: si prende ciò che vuole e senza rischi? Intesa sfrutta la sua situazione di monopolio: è l'unica disponibile all'operazione e il governo è disperato. Si va verso una liquidazione delle due banche, con lo Stato a coprire le perdite.
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Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 22 Giugno 2017 alle 22:44
Un decreto ad hoc per il salvataggio delle banche venete, oppure un emendamento, da inserire nel decreto che ha sospeso il rimborso del bond di Veneto Banca varato la scorsa settimana, e già all'esame del Parlamento. Sono le due strade, lo scrive
NordEst Economia che qui riprendiamo, che il governo sta valutando per dare la cornice normativa all'intervento sui due istituti proposto da
Intesa SanPaolo, l'unico arrivato sul tavolo di Rothschild. Il Tesoro, secondo quanto si apprende in ambienti di governo, sta ancora valutando la proposta che, se accettata, avrebbe bisogno di un norme per consentire intanto di utilizzare per finalità diverse dalla ricapitalizzazione precauzionale i 20 miliardi messi a disposizione con il decreto salva-risparmio di Natale.
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Categorie: Fatti
Giovedi 22 Giugno 2017 alle 10:04
La bomba non è ancora esplosa ma in tanti avvertono un ticchettio sempre più insistente. Tra centinaia di migliaia di risparmiatori di
Veneto Banca e
Banca Popolare di Vicenza regna un'incertezza che in alcuni casi si è trasformata in rassegnazione. Lo scenario che si delinea preannuncia, per i due istituti, una sorte simile a quella di
Etruria e le altre: l'azzeramento delle azioni, già ridotte al valore di pochi spiccioli, e anche delle obbligazioni subordinate. Il totale dei soli bond a rischio ammonta a 1,3 miliardi di euro, in mano a circa 20 mila persone. Mentre gli azionisti sono 170 mila circa.
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Categorie: Fatti
Giovedi 22 Giugno 2017 alle 09:58
Dopo aver assicurato che per le
banche venete non ci sarebbe stato "nessun bail-in", il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan è andato oltre: porterÃ
Popolare di Vicenza e
Veneto Banca alla liquidazione, come suggeritogli da Bruxelles e da
Intesa Sanpaolo. La banca guidata da
Carlo Messina se le prenderà al prezzo di 1 euro, una volta ripulite dagli asset deteriorati e rischiosi per rispettare i coefficienti patrimoniali e non intaccare i dividendi. Intesa ha comunicato ieri la sua disponibilità con una nota senza precedenti, a mercati aperti, precisando di escludere aumenti di capitale e subordinano l'operazione a precise garanzie sui costi legati all'acquisto: cioè soldi pubblici per gestire i circa 4 mila esuberi (su 11 mila dipendenti) e senza accollarsi i contenziosi legali.
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Categorie: Banche, Fatti, Economia&Aziende
Mercoledi 21 Giugno 2017 alle 09:28
Il destino delle banche venete passa dal modello "
Etruria". S'intende quel particolare salvataggio di un istituto di credito fatto pagare ai suoi azionisti e obbligazionisti subordinati, oltreché alle altre banche, che il governo ha sperimentato a novembre 2015 terremotando il settore. L'unica novità è che ora i soldi ce li metterà anche lo Stato. Il piano iniziale di salvare Vicenza e Veneto con l'ingresso dello Stato è infatti naufragato dopo lo stallo della trattativa con Bruxelles, iniziata a marzo scorso. A maggio, la commissaria alla Concorrenza
Margrethe Vestager ha gelato il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan spiegando che il via libera alla "ricapitalizzazione precauzionale" da 4,7 miliardi (per entrambe le banche in vista della fusione) era subordinato alla partecipazione di capitali privati per almeno 1,2 miliardi. Una richiesta fatta filtrare alla stampa e mai formalizzata.
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Categorie: Economia&Aziende
Lunedi 19 Giugno 2017 alle 10:22
Il cielo è il regno dì Forgital. Dopo cinque generazioni di forgiatori di metalli questo gruppo che crea titanici anelli senza saldature che possono avere un diametro anche di otto metri, quasi come tre piani di un palazzo, e che servono per alloggiare e fissare le grandi turbine dei motori, ha scelto di volare ancora di più. Più aerei meno impianti industriali. Nata nella valle dell'Astice, nell'Alto Vicentino a fine dell'Ottocento, fondata dalla famiglia
Spezzapria,
Forgital è specializzata in componentistica industriale, anelli laminati a caldo senza saldature, 1.100 dipendenti, fatturato consolidato a oltre 300 milioni di euro nel 2008_
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Categorie: Economia&Aziende, Giudiziaria
Venerdi 16 Giugno 2017 alle 23:32
La compagnia Cattolica Assicurazioni , di cui è noto l'ultimamente problematico intreccio societario con la Banca Popolare di Vicenza, informa che oggi è stato eseguito, nei confronti della società , un provvedimento di perquisizione e sequestro, emesso nell'ambito di un procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Venezia che vede indagati, tra gli altri, il collaboratore della Compagnia Albino Zatachetto e Giuseppe Milone, responsabile amministrativo nonché dirigente preposto della medesima. In relazione a quanto sopra è stato convocato il Cda della compagnia per le deliberazioni inerenti e conseguenti. "La società - si legge in una nota - sta seguendo e seguirà con attenzione lo sviluppo delle indagini, prestando la massima collaborazione alla magistratura, nella quale ripone piena fiducia" (nella foto la onferenza stampa a Venezia sulle indagini su Cattolica Assicurazioni).
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 11 Giugno 2017 alle 11:05
Vi proponiamo l'analisi odierna di Stefano Righi su Il Corriere della Sera delle vie sempre più strette per il salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Righi nelle premesse concorda nella sostanza con la nostra valutazione, mentre nelle conclusioni, accennando ai costi di sistema in caso di risoluzione, sembra propendere, pragmaticamente per un salvataggio, per il quale noi, però, da Vicenza, non vediamo prospettive migliori di un intervento diretto e non dispersivo sulle tre figure di possibili danneggiati: i dipendenti, i soci e i clieti affidati. Ecco comunque l'interessante articolo del collega per fare i dovuti ragionamenti.
Il salvataggio di Popolare di Vicenza e Veneto Banca è sempre più nella mani di Intesa Sanpaolo e Unicredit. Sono le big del sistema creditizio nazionale a farsi carico, in queste ore, della ricerca degli 1,25 miliardi di euro da versare - prima del contributo pubblico - per evitare il fallimento delle due ex popolari.
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Venerdi 9 Giugno 2017 alle 09:29
Sul Corriere del Veneto Gianni Favero ci informa che l'arbitro Consob ha accolto i primi cinque ricorsi contro le ex popolari, per cui le azioni, in questo cado di soci BPVi, dovranno essere rimborsate con percentuali dal 60% al 100% del valore con cui sono state acquistate. Alcuni soci sono stati danneggiati dallo «scavalcamento» (cioè il mancato rispetto dell'ordine cronologico nel liquidare proprietari di titoli che avevano chiesto la liquidazione) altri perché convinti ad acquistare 100 azioni attraverso mutui per soci. Sempre sul CorVeneto è il matrimonio tra Verona e Vicenza per le loro utility a guadagnare la scena.
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Martedi 6 Giugno 2017 alle 10:42
"La Merkel vuol comprarsi il Veneto" titola, allarmante, Libero. L'articolo di Nino Sunseri si riferisce all'operazione di salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e alle trattative con la UE, trattative che secondo il giornalista sarebbero pilotate dall'alto: "C'è Berlino dietro lo stop al salvataggio delle popolari del Nord Est Col default i due istituti dovrebbero richiamare subito 30 miliardi di soldi prestati, provocando fallimenti a catena". L'analisi richiama alcune indiscrezioni pubblicate da Business Insider (gruppo Espresso), " Secondo questa ricostruzione l'obiettivo sarebbe la conquista, a poco prezzo, del ricco tessuto industriale della regione. La replica, in misura esponenziale, del copione già visto con gli aeroporti e i telefoni in Grecia." Uno scenario da brividi che risuona anche nelle parole, registrate da Il Gazzettino, del sottosegretario all'economia Pierpaolo Baretta: "Nel nostro territorio se falliscono quei due istituti ci sarà una crisi drammatica".
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