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Il Fatto, Luigi Zingales: “Crisi bancarie gestite con leggerezza. Così ci perdono sia lo Stato che i creditori”

Di Rassegna Stampa Venerdi 23 Giugno 2017 alle 09:35 | 1 commenti

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Dopo tutto il tempo perso, l'epilogo è davvero desolante. Nessuno ne esce bene, ma la partita peggiore l'ha giocata il ministero dell'Economia". Luigi Zingales, che insegna all'Università di Chicago, è tra gli economisti italiani più noti all'estero. Osserva stupefatto la piega presa dalla crisi delle banche venete. E non è la prima volta che accade.Cosa pensa dell'offerta "guai ai vinti" di Intesa Sanpaolo: si prende ciò che vuole e senza rischi? Intesa sfrutta la sua situazione di monopolio: è l'unica disponibile all'operazione e il governo è disperato. Si va verso una liquidazione delle due banche, con lo Stato a coprire le perdite.

È il modo peggiore per impiegare soldi pubblici. Nelle banche venete abbiamo più passività che attivi bancari, bisognerebbe perciò isolare la parte buona e farla funzionare, ma se vendo gli asset migliori a Intesa per un euro danneggio sia i contribuenti che i creditori delle banche. L'ideale sarebbe una bad bank in mano ai creditori che controlla la good bank, senza espropriare valore. Il fabbisogno di capitale sarebbe maggiore, ma così lo Stato pagherà l'equivalente di due volte il gettito Imu sulla prima casa solo, forse, per rimborsare i creditori. Anche dal punto di vista dell'efficienza economica non è l'ideale: meglio una banca indipendente in Veneto che un colosso come Intesa molto più forte nella Regione. Era quasi meglio il bail-in sui bond senior e il rimborso a tutti i risparmiatori truffati.

Si è perso troppo tempo?

La crisi delle banche venete è conclamata da un anno e mezzo, e rimandare il problema amplifica solo il disastro. E poi, oltre 18 mesi per partorire un risultato così...

Il Tesoro e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan hanno sempre ripetuto: "stiamo lavorando"...

A questo punto è inutile girarci intorno: devono spiegare all'opinione pubblica come hanno gestito le trattative con l'Ue. Le banche sono una cosa delicata che necessita di competenze e polso fermo. Non ci si può muovere in modo dilettantesco.

È la settima banca che fallisce sotto gli occhi del governo, a partire da Etruria e le altre. Si poteva evitare?

Sì. È mancata una visione globale del problema, si è pensato si trattasse di casi isolati. L'Italia ha un problema strutturale: ha sofferto una recessione peggiore della grande depressione. Non è solo colpa della mala gestione. Serviva un intervento sistemico.

La famosa bad bank pubblica per i crediti deteriorati. Ma la Commissione europea vieta gli aiuti di Stato.

Conosco i regolatori europei: se si va con una mezza idea, neanche ben elaborata, non si ottiene nulla. Se invece si produce uno sforzo intellettuale e politico, con l'autorevolezza necessaria, ce la si può fare. Abbiamo cambiato idea troppe volte e perso 3 anni. Così le crisi continueranno.

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco ha incolpato il governo Letta, e il suo ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, di aver contrattato male il bail-in...

In un sistema ideale, dove i bond vengono venduti solo agli investitori istituzionali, il bail-in è corretto. In Italia, dove sono stati rifilati alle famiglie, no. Il problema è che da noi non esiste una credibile assicurazione sui depositi bancari e se si toccano anche quelli sopra i 100 mila euro si rischia una corsa agli sportelli che porterebbe al collasso il Paese. In Germania c'è un'assicurazione implicita dello Stato e per questo non vuole garantirla agli altri Paesi. La versione che conosciamo è che l'Italia accettò di anticipare il bail-in al 2016 in cambio dell'assicurazione europea sui depositi, che non è arrivata: o ci siamo fatti fregare o non ci dicono la verità. La mancanza di trasparenza provoca disaffezione verso le istituzioni europee.

Perché la disparità di trattamento con Mps, che verrà ricapitalizzata dallo Stato?

È un fatto che alimenta dubbi e sospetti. Anche la fuga di notizie provenienti dalla Commissione è un modo non corretto di gestire le crisi bancarie.

Carlo Di Foggia - Il Fatto Quotidiano 

 


Commenti

Inviato Venerdi 23 Giugno 2017 alle 11:34

In pratica tutti quelli che avanzano soldi dalle Popolari, a qualsiasi titolo, sono defratudati nuovamente per regalalo alla banca Intesa. Qui prodest ?, Meglio un sano fallimento, rispettoso della par condicio e se avanza qualcosa, magari dal patrimonio immobiliare, non si sa mai !!!. Così saranno mantenuti per altri 6/12 mesi una pletora di dipendenti inutili e molti dei quali conniventi, se non complici. Mi sembra ci siano tutti gli estremi della revocatoria ordinaria, oltre che fallimentare.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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