Letti e riletti del 5 giugno: il Veneto scopre di avere problemi telefonici mentre continua la saga di Bpvi e Veneto Banca
Lunedi 5 Giugno 2017 alle 12:37 Dopo i fuochi d'artificio della scorsa settimana sul fronte Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, sembra esserci una tregua, almeno sui giornali, che protrebbe essere una calma armata perché dalle prossime ore potrebbero esserci nuovi sviluppi ma ne scriveremo dopo un'altra curiosità. Sulle pagine del Gazzettino tiene banco, infatti, una statistica importante per la  quotidianità dei veneti l'aumento dei contenziosi con compagni  telefoniche e pay tv. Secondo il quotidiano fondato da Giampietro  Talamani: "Ogni giorno in Veneto almeno dieci utenti chiedono di  dirimere fuori dal tribunale una controversia con i gestori dei servizi  di telecomunicazioni". 			
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			Dopo i fuochi d'artificio della scorsa settimana sul fronte Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, sembra esserci una tregua, almeno sui giornali, che protrebbe essere una calma armata perché dalle prossime ore potrebbero esserci nuovi sviluppi ma ne scriveremo dopo un'altra curiosità. Sulle pagine del Gazzettino tiene banco, infatti, una statistica importante per la  quotidianità dei veneti l'aumento dei contenziosi con compagni  telefoniche e pay tv. Secondo il quotidiano fondato da Giampietro  Talamani: "Ogni giorno in Veneto almeno dieci utenti chiedono di  dirimere fuori dal tribunale una controversia con i gestori dei servizi  di telecomunicazioni". 			
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			Il Fatto Quotidiano: Visco e Boccia, le due facce gemelle del declino italiano
Lunedi 5 Giugno 2017 alle 09:19 Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e, in scala minore, il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia, rappresentano loro malgrado i tratti peculiari del declino italiano. Il più scoraggiante è l'incapacità di autocritica. Decenni di selezione al contrario - meritocrazia per gli outsider, cooptazione per gli yesmen - hanno portato al vertice dell'economia uomini incapaci di riconoscere gli errori e di spiegare a milioni di disoccupati come è potuto accadere questo disastro. Visco e Boccia ripropongono il copione malinconico del cantante spompato che sollecita l'antico affetto del pubblico con i suoi vecchi cavalli di battaglia.			
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			Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e, in scala minore, il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia, rappresentano loro malgrado i tratti peculiari del declino italiano. Il più scoraggiante è l'incapacità di autocritica. Decenni di selezione al contrario - meritocrazia per gli outsider, cooptazione per gli yesmen - hanno portato al vertice dell'economia uomini incapaci di riconoscere gli errori e di spiegare a milioni di disoccupati come è potuto accadere questo disastro. Visco e Boccia ripropongono il copione malinconico del cantante spompato che sollecita l'antico affetto del pubblico con i suoi vecchi cavalli di battaglia.			
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			La verità di Consoli sul Gazzettino: «Una tempesta perfetta ha affondato Veneto Banca»
Domenica 4 Giugno 2017 alle 10:00 
				
			
			
			Ospitiamo oggi su VicenzaPiu.com, dopo la prima parte, anche la seconda e ultima dell'intervista esclusiva a Vincenzo Consoli su Il Gazzettino a firma di Maurizio Crema e dell'ex direttore del GdV, Ario Gervasutti , che abbiamo incontrato a Mestre giorni fa per avere un costante dialogo con colleghi come lui, Giorgio Meletti, Stefano Righi... per capire, verificare e raccontare senza schemi precostituiti e, soprattutto, senza interessi da difendere se non quelli dei lettori. Ecco oggi, quindi, la parte finale dell'intervista a Consoli «della cui "vicenda" per la gestione della "cattiva" Veneto Banca abbiamo parlato soprattutto quando era in connessione con la "buona", anzi "ottima", Banca Popolare di Vicenza e su cui ci piace riportare il racconto che ne fanno anche i colleghi del Gazzettino, per confrontarla con la nostra e per informare i nostri lettori anche a costo di prenderci più di un rischio...» scrivevamo ieri e ribadiamo oggi. A seguire l'intervista.
Il direttore
Continua a leggereLe "baciate" a sua insaputa salvano Gianni Zonin dai sequestri: lo si legge su Il Mattino di Padova ma...
Sabato 3 Giugno 2017 alle 20:40 La decisione della Procura di chiedere il sequestro di beni per 106 milioni di euro (per il reato di ostacolo alla vigilanza) nei confronti della Banca Popolare di Vicenza, dell'ex direttore generale Samuele Sorato e dell'ex vicedirettore Emanuele Giustini - e non anche dell'ex presidente Gianni Zonin - è in queste ore all'esame degli avvocati difensori. Non avendo il provvedimento in mano, però, i legali declinano qualsiasi commento. Anche perché è probabile che altre misure vengano sollecitate (o lo siano già state) a carico dell'imprenditore del vino. Sembra però che dietro la distinzione delle posizioni tra gli ex direttori da un lato e Zonin dall'altro, ci sia quello che è il fulcro dell'inchiesta sulla BPVi: le "operazioni baciate", i finanziamenti concessi dall'istituto ai risparmiatori dietro acquisto delle azioni della banca stessa.			
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			La decisione della Procura di chiedere il sequestro di beni per 106 milioni di euro (per il reato di ostacolo alla vigilanza) nei confronti della Banca Popolare di Vicenza, dell'ex direttore generale Samuele Sorato e dell'ex vicedirettore Emanuele Giustini - e non anche dell'ex presidente Gianni Zonin - è in queste ore all'esame degli avvocati difensori. Non avendo il provvedimento in mano, però, i legali declinano qualsiasi commento. Anche perché è probabile che altre misure vengano sollecitate (o lo siano già state) a carico dell'imprenditore del vino. Sembra però che dietro la distinzione delle posizioni tra gli ex direttori da un lato e Zonin dall'altro, ci sia quello che è il fulcro dell'inchiesta sulla BPVi: le "operazioni baciate", i finanziamenti concessi dall'istituto ai risparmiatori dietro acquisto delle azioni della banca stessa.			
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			Letti e riletti per voi del 3 giugno: Zonin si salva dai sequesti e Consoli contrattacca, a Vicenza giudici "incazzati" e sotto scorta
Sabato 3 Giugno 2017 alle 20:14 
				
			
			
			Consoli su Il Gazzettino: «Ecco la mia verità». L'ex Ad di Veneto Banca parla per la prima volta dopo l'inizio dell'inchiesta sul crac
Sabato 3 Giugno 2017 alle 11:52 
				
			
			
			Ci fa piacere ospitare oggi su VicenzaPiu.com l'intervista a Vincenzo Consoli su Il Gazzettino a firma, oltre che di Maurizio Crema autore di "Banche rotte", anche di Ario Gervasutti, l'ex direttore de Il Giornale di Vicenza, che abbiamo incontrato a Mestre lo scorso 26 maggio... Con lui e con alcuni colleghi, come Giorgio Meletti de Il Fatto Quotidiano e Stefano Righi de Il Corriere della Sera autore di "Il grande imbroglio", disposti a confrontarsi con le varie "rappresentazioni" basandosi su fatti documentati o ricontrabili, noi, autori di "Vicenza. La Città sbancata", cerchiamo di avere un costante dialogo per capire, verificare e raccontare senza schemi precostituiti e, soprattutto, senza interessi da difendere se non quelli dei lettori.
Continua a leggereMigranti, da gennaio 60.200 sbarcati. Avvenire: tra le prime tre regioni ospitanti non c'è il Veneto superato da Lombardia, Campania e Lazio
Sabato 3 Giugno 2017 alle 09:31 Con i quasi diecimila arrivi nell'ultima settimana, il conto degli sbarchi nel 2017 ha superato quota 60mila, il 29% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando erano stati 46mila. Secondo i dati aggiornati, diffusi dal Viminale, i nigeriani sono in testa tra le nazionalità delle persone sbarcate (8.120), seguiti da bengalesi (7.567) e guineani (6.144). In cinque mesi, i minori non accompagnati giunti in Italia via mare sono 6.242, ma il dato non conteggia ancora i numerosi arrivati degli ultimi giorni. La Lombardia rimane sempre la regione con il maggior numero di migranti ospitati (il 13% del totale), seguita da Campania e Lazio (9%). E proprio la distruzione deimigranti sul territorio è stato uno dei temi affrontati ieri nel corso di un vertice al Viminale tra il ministro Marco Minniti e il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio De Caro, accompagnato dal delegato per le politiche migratorie, Matteo Biffoni (nella foto un richiedente asilo impegnato nella pulizia di Piazza Matteotti a Vicenza).			
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			Con i quasi diecimila arrivi nell'ultima settimana, il conto degli sbarchi nel 2017 ha superato quota 60mila, il 29% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando erano stati 46mila. Secondo i dati aggiornati, diffusi dal Viminale, i nigeriani sono in testa tra le nazionalità delle persone sbarcate (8.120), seguiti da bengalesi (7.567) e guineani (6.144). In cinque mesi, i minori non accompagnati giunti in Italia via mare sono 6.242, ma il dato non conteggia ancora i numerosi arrivati degli ultimi giorni. La Lombardia rimane sempre la regione con il maggior numero di migranti ospitati (il 13% del totale), seguita da Campania e Lazio (9%). E proprio la distruzione deimigranti sul territorio è stato uno dei temi affrontati ieri nel corso di un vertice al Viminale tra il ministro Marco Minniti e il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio De Caro, accompagnato dal delegato per le politiche migratorie, Matteo Biffoni (nella foto un richiedente asilo impegnato nella pulizia di Piazza Matteotti a Vicenza).			
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			Letti e riletti del 2 giugno: per le ex Popolari la guerra in Tribunale aumenta rischio bail in, Abertis e Benetton vanno a nozze
Venerdi 2 Giugno 2017 alle 15:02 
				
			
			
			La festa del 2 giugno non frena il caso ex Popolari venete. Sono giorni frenetici in cui si decide il destino dei due istituti di credito. Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza hanno poco tempo per salvarsi, lo spettro del fallimento, o risoluzione che dir si voglia, si vede all'orizzonte con l'annesso bail in. A rendere più umana questa bestia nera ci prova Fabio De Gaspari responsabile asset management di Invest Banca che sulle pagine de Il Mattino di Padova in un articolo a firma di Luigi Dell'Olio scrive: "Che si chiami bain-in o in un altro modo, una ristrutturazione del debito a questo punto sembra probabile, ma l'impatto sul sistema italiano non dovrebbe essere dirompente".
Continua a leggereUn pool di 4 fondi pronto a entrare in BPVi e Veneto Banca. CorSera: lettera di impegno di Atlas, Centerbridge, Warburg Pincus e Baupost
Venerdi 2 Giugno 2017 alle 11:24 
				
			
			
			Un prestito obbligazionario convertibile o altri strumenti partecipativi: la modalità non è ancora compiutamente definita ma sembra aver ricevuto un'accelerata, forse decisiva, la prospettiva dell'ingresso nelle banche venete dei quattro fondi anglosassoni che già un anno fa esaminarono il dossier e furono respinti. Secondo alcune fonti forse già oggi una delegazione italiana con rappresentanti del Tesoro potrebbe presentarsi a Bruxelles con una lettera di impegno dei fondi di private equity Atlas, Centerbridge, Warburg Pincus in cordata con l'hedge fund Baupost (qui la nostra anticipazione, ndr). Del resto il salvataggio di Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca richiede tempi strettissimi ma strettissimo è anche il corridoio di intervento disegnato dalla Commissione Ue per autorizzare la ricapitalizzazione precauzionale dello Stato.
Continua a leggereLetti e riletti del 1° giugno, per Bpvi scoppia la guerra tra procure e Passera attacca: "lasciate fallire le due banche"
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 13:11 Siamo al terzo giorno di trincea dopo la riaccensione del caso ex Popolari, tanto che anche i media nazionali hanno "riscoperto" i guai delle due banche venete.  Inevitabile un surriscaldamento dei toni.
				
			
			
			Siamo al terzo giorno di trincea dopo la riaccensione del caso ex Popolari, tanto che anche i media nazionali hanno "riscoperto" i guai delle due banche venete.  Inevitabile un surriscaldamento dei toni. Titola il "Corriere della Sera" riguardo al passaggio di parte delle indagini a Milano: "Sequestri per 106 milioni in Bpvi, è scontro". Parla di "guerra tra procure" il Gazzettino, mentre il Giornale di Vicenza mette in chiaro: "Bpvi spacca procura e giudici". Effettivamente a Borgo Berga, nel palazzo di giustizia, effettivamente la situazione è tesa. Come riportato anche in questo sito, il procuratore Antonio Cappelleri ha impugnato il decreto con cui il Gip ha trasferito l'inchiesta sulla Banca Popolare di Vicenza a Milano.La questione è sulla carta semplice. Il reato da accertare, ostacolo alla vigilanza della Consob, secondo il giudice delle indagini preliminari deve essere giudicato nella città in cui l'ente di controllo ha sede. Cappelleri ha però bollato come "abnorme" la decisione rivolgendosi alla Cassazione. Continua a leggere
 
 

 
		
		
	 
				     
				     
				     
				    