Un pool di 4 fondi pronto a entrare in BPVi e Veneto Banca. CorSera: lettera di impegno di Atlas, Centerbridge, Warburg Pincus e Baupost
Venerdi 2 Giugno 2017 alle 11:24 | 1 commenti
Un prestito obbligazionario convertibile o altri strumenti partecipativi: la modalità non è ancora compiutamente definita ma sembra aver ricevuto un'accelerata, forse decisiva, la prospettiva dell'ingresso nelle banche venete dei quattro fondi anglosassoni che già un anno fa esaminarono il dossier e furono respinti. Secondo alcune fonti forse già oggi una delegazione italiana con rappresentanti del Tesoro potrebbe presentarsi a Bruxelles con una lettera di impegno dei fondi di private equity Atlas, Centerbridge, Warburg Pincus in cordata con l'hedge fund Baupost (qui la nostra anticipazione, ndr). Del resto il salvataggio di Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca richiede tempi strettissimi ma strettissimo è anche il corridoio di intervento disegnato dalla Commissione Ue per autorizzare la ricapitalizzazione precauzionale dello Stato.
Serve una iniezione preventiva da oltre un miliardo di risorse private. Ecco allora che il Tesoro avrebbe battuto la "vecchia" strada dei fondi anglosassoni trovando non solo un generico interesse ma anche - a quanto si dice - un impegno formale. Quindi ben di più che una mera ipotesi, tant'è che la delegazione italiana sarebbe pronta a presentarsi a Bruxelles con in mano delle carte che dovrebbero delineare lo schema dell'operazione.
Già nel maggio 2016 il pool di fondi aveva manifestato interesse a rilevare in blocco dal Fondo Atlante le due banche venete con un'operazione da circa un miliardo anche se la cifra non è mai stata confermata. «Nella misura in cui un dossier si chiude, probabilmente c'è più spazio per lavorare sul nostro», ha detto ieri l'amministratore delegato di Popolare Vicenza e presidente del comitato esecutivo di Veneto Banca, Fabrizio Viola, a proposito della chiusura del dossier Mps fra Ue e Tesoro. Però sull'eventuale ingresso dei fondi di private equity, Viola - al termine della riunione del consiglio di amministrazione si è limitato ad affermare che «è un'ipotesi».
di Mario Gerevini da Il Corriere della Sera
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