Arringa degli avvocati dell'ex presidente al processo sul crac. La difesa: «L'indagine non ha fatto luce su responsabilità della banca: «Come l'Ettore omerico, è una vittima designata» della Vigilanza, delle società di revisione, Bankitalia e BCe»Â
Banche fallite o in liquidazione, via il segreto dai documenti della Banca d'Italia. Con la sentenza di venerdì scorso della Corte di Giustizia della Ue, si apre una crepa nel segreto professionale della Vigilanza, maggiore possibilità quindi di informazione per i risparmiatori ex azionisti coinvolti dai crac di Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca. Per la Corte europea non c'è ragione di opporre un vincolo di riservatezza da parte dell'Autorità di vigilanza davanti alla richiesta di accesso presentata dal correntista di una banca posta in liquidazione.
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Era l'11 febbraio 2018, in piena campagna elettorale per le politiche, e all'Hit Show di Vicenza, la fiera delle armi, c'era anche Matteo Salvini, oggi ministro dell'Interno, in uno stand. L'incontro è stato ripreso da un video del giornalista de laRepubblica Fabio Butera, prima che il leader della Lega, accortosene, lo allontanasse. Ma nel frattempo a Lamberto Cardia, presidente dell'associazione EnalCaccia, ex presidente di Ferrovie dello Stato e Consob, durante l'incontro gli scappa un: “troviamo chi far votare in cambio di una garanzia che dopo non si limiti alla cacciaâ€.
Sostiene Agostino Bonomo (Confartigianato), leader di quei «piccoli» che più degli altri hanno sofferto nella lunga traversata del deserto senza credito: «Quest'ultimo anno, dalla liquidazione delle due ex Popolari venete (25 giugno 2017, ndr), è stato un calvario per tutti. Anche per le imprese buone. E non è ancora finita». Già , non è finita. Perfino le aziende più solide, uscite più forti dagli anni difficili, hanno meno credito di prima della crisi.
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La crisi che ha colpito 10 banche italiane ha lasciato profonde ferite con perdite per azionisti e obbligazionisti, esborso di soldi pubblici per lo Stato e posti di lavoro persi ma secondo il sindacato First Cisl le sanzioni a manager e istituti di credito delle banche finite in crisi dal 2011 sono state solo 67 milioni di euro. In uno studio la First rileva come inoltre ai vertici di questi istituti siano andati bonus per 113 milioni di euro.
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L'errore, «gravissimo», secondo l'ex presidente del tribunale di Treviso Giovanni Schiavon l'ha commesso la procura del capoluogo della Marca guidata da Michele Dalla Costa. Che per mesi, «anni», ha «preferito non vedere quel che era sotto gli occhi di tutti, mettendo la polvere sotto il tappeto». Ma ora il tappeto è stato alzato «e la polvere, che nel frattempo è diventata una montagna, rischia di travolgere tutti».
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Due anni drammatici, tra i blitz della Finanza dopo le ispezioni Bce sul miliardo di «baciate» e i fallimenti di Etruria, che fanno scappare i clienti e rendono irreversibile la crisi di Banca Popolare Vicenza. E gli ultimi nove mesi da infarto, giorno per giorno sul baratro, ricostruiti con i numeri della relazione con cui il 23 giugno 2017 la Banca centrale europea dichiara BPVi a rischio dissesto. Con la liquidità netta che finisce sotto pressione già negli ultimi tre mesi 2016 e va in negativo a dicembre, dopo l'aumento di capitale da 1,5 miliardi di Atlante e l'avvio della gestione del nuovo cda, quando balena il piano di fusione tra Bpvi e Veneto Banca come soluzione salvifica, mentre la gestione sfugge di mano.
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Colpa di quelle maledette azioni della Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca. Ma non solo. Pasta Zara, grande esportatore dì pasta italiana e secondo produttore dopo Barilla, sta cercando di risolvere una grave sofferenza finanziaria. Con le banche sono in corso negoziati (advisor Deloitte) per un risanamento. Oggi di fatto i rapporti bancari sono congelati (standstill) almeno - secondo alcune fonti - fino al 31marzo. Per i contributi previdenziali non versati nel 2017 sarà chiesta una rateizzazione.
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Processo crac Veneto Banca, chiesti sequestri conservativi per oltre 300 milioni sui beni di quattro degli accusati, ex vertici dell'istituto, mentre Banca Intesa si difende direttamente davanti al gup di Roma: noi tutelati da un preciso contratto firmato dal governo. Novità anche sul fronte di Banca Popolare Vicenza: i pm Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori sarebbero pronti a fare richiesta di insolvenza al Tribunale berico come già fatto dal collega Massimo De Bortoli a Treviso per Veneto Banca. Anche a Vicenza quindi potrebbe entrare in scena un nuovo reato, bancarotta, più pesante di quelli sui quali è in corso l'udienza preliminare, cioè ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio.
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