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Letti e riletti per voi del 3 giugno: Zonin si salva dai sequesti e Consoli contrattacca, a Vicenza giudici "incazzati" e sotto scorta

Di Piero Zanin Sabato 3 Giugno 2017 alle 20:14 | 0 commenti

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Il caso, ma sarebbe meglio dire casi, delle due Ex Popolari non abbandonano i cittadini-risparmiatori  nemmeno sulle spiagge, causa ponte del 2 giungo, super affollate. La guerra tra procure e le grandi manovre per salvare le due venete non si sono fermate.  A sorpresa a parlare in esclusiva per il Gazzettino è Vincenzo Consoli che in una lunga intervista racconta le sue verità e la difficile situazione in cui si trova: "Ma ad oggi i fatti sono tutti da accertare. La ferocia che quasi quotidianamente mi riservano gli onori delle cronache stride con l'oggetto delle indagini". L'ex numero uno di Veneto Banca pur dicendosi dispiaciuto per quanto accaduto all'istituto di credito e a migliaia di risparmiatori non ha rimpianti, o almeno così dice: "Si sta assistendo ad un misero gioco a scarica barile, ma la realtà e ben più complessa...ci possano essere stati errori, sia chiaro. Ma liquidare vent'anni di successi come se fossimo stati degli improvvisatori, mi pare un artificio sensazionalistico poco credibile".
 

Con Consoli ci sono altri 14 indagati e la Giustizia è ancora lontana dall'obbiettivo di individuare una verità fattuale oltre che penale. Intanto però, il tribunale di Roma ha sequestrato molti dei beni dell'ex manager e quelli dei suoi famigliari. Un rischio che non sembra correre Gianni Zonin. Alla posizione dell'ex capo supremo di Banca Popolare di Vicenza dedica un articolo il Mattino di Padova: "I titoli finanziati salvano Zonin dai sequestri". Secondo quanto riportato dal giornale patavino, la discussa richiesta della procura di sequestro di oltre 106 milioni di euro riguarda solo i beni della Bpvi e l'ex direttore generale Samuele Sorato e l'ex vicedirettore Emanuele Giustini, mentre nessun problema, almeno apparentemente, ci sarebbe per l'ex presidente ma la scelta del non sequestro non è di semplice interpretazione: "Zonin ha scaricato le responsabilità sui manager, a cominciare da Sorato. Una versione che la Procura ritiene in qualche modo credibile. Per il momento si tratta di ipotesi visto che le motivazioni dei sequestri sono contenute in quel provvedimento al centro dello scontro in atto a Vicenza e nato dalla decisione del gip Barbara Maria Trenti di trasmettere per competenza alla Procura di Milano. 

La decisione della togata, come riporta Valentino Gonzato su Il Giornale di Vicenza, ha anche delle conseguenza concrete sulla vita del Gip, una donna sempre più sotto assedio. "Il giudice per le indagini preliminari Barbara Maria Trenti... è stato messo sotto protezione. Il provvedimento d'urgenza è stato emesso mercoledì dal questore Giuseppe Petronzi. L'obiettivo è tutelarla, anche se al momento il magistrato non avrebbe ricevuto alcuna minaccia concreta. Misure analoghe potrebbero essere prese anche a garanzia degli altri magistrati che si occupano del dissesto della banca."

Da Borgo Berga non filtrano commenti, ma intanto parla un altro togato l'ex procuratore di Vicenza, Antonio Fojadelli che sulle pagine de Il Corriere del Veneto si difende dalle critiche a mezzo stampa mossegli dall'attuale procuratore generale Antonino Condorelli: "le indagini di oggi pagano lo scotto dell'inerzia manifestata dai loro predecessori".

Fojadelli non si sottrae allo scontro e all'intervistatore, Andrea Priante, dice: "La prima inchiesta sulla Bpvi fu aperta nei primi anni duemila...non venne individuato alcun illecito ma si puntò il dito sulla gestione padronale di Gianni Zoni...La magistratura fece il suo dovere. Semplicemente non furono evidenziati aspetti illegali...un procuratore deve attenresi alla legge".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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