Fiom Cgil Vicenza: imposta da Fiat rinuncia a diritti Con aziende vicentine sacrifici nel rispetto delle leggi
Sabato 19 Giugno 2010 alle 01:16 | 0 commenti
Il direttivo provinciale della FIOM CGIL di Vicenza, riunito in data odierna, condivide e sostiene le decisioni assunte dalla FIOM in merito alla vicenda dell'accordo firmato da FIM CISL, UILM UIL, UGL e FISMIC con la FIAT sullo stabilimento di Pomigliano.
1- da sempre la FIOM si batte per il lavoro e per la difesa dei posti di lavoro. nessuna azienda ha mai chiesto in cambio del lavoro di rinunciare a diritti sanciti dalla nostra Costituzione ( diritto di sciopero ) e previsti dalle leggi sul lavoro e dai contratti nazionali di lavoro ( pausa mensa turnisti e pagamento in caso di malattia ).
La FIAMM, la Salvagnini, le Acciaierie Beltrame, la Mecc Alte ... aziende vicentine costrette a causa della crisi a riorganizzarsi e ristrutturarsi, non hanno infatti chiesto ai propri dipendenti di barattare questi diritti per salvare i posti di lavoro, ma si sono fatti accordi riguardanti flessibilità , utilizzo impianti, organizzazione del lavoro, orari di lavoro, assenze dal lavoro, premi di risultato ... chiedendo a tutti impegno e sacrifici, nel rispetto però delle leggi e dei contratti di lavoro.
2- Ci chiediamo perché la Fiat non abbia aperto una trattativa su questi temi ed abbia invece preteso dai sindacati un'adesione incondizionata a tutte le sue richieste, comprese quelle, per noi inaccettabili, che prevedono sanzioni ai sindacati ed anche il licenziamento dei lavoratori in caso di azioni che mettano in discussione quanto previsto nel testo, come condizione per produrre in Italia la nuova FIAT Panda.
3- Il fatto che politici ed esponenti di Confindustria si siano scagliati contro la FIOM ed abbiano subito osannato l'accordo, definendolo un "modello" per tutta l'industria italiana, dimostra che in realtà con questo atto di arroganza si è voluta aprire una strada nuova.
Se questo e' il "modello" significa che da oggi le aziende potranno, come la Fiat, quando hanno la necessità imporre 18 turni settimanali e 120 ore di straordinario obbligatorio all'anno; far recuperare obbligatoriamente eventuali fermate per cause di forza maggiore ( esempio mancanza di componenti ) nei giorni di riposo o nei 30 minuti di pausa mensa dei turnisti; spostare la pausa mensa a fine turno; per contrastare l'assenteismo in certi periodi in cui risulti superiore alla media non pagare più a tutti i lavoratori assenti per malattia la retribuzione a carico aziendale; oppure potranno decidere semplicemente di non applicare più altre norme previste dalle leggi ed dai contratti di lavoro. il lavoratore non e' una "merce" !
4- Come mai il governo attraverso il suo ministro del lavoro non è intervenuto nella vertenza, vista la sua rilevanza, per esercitare quel ruolo di mediazione che gli compete, per ricordare alla fiat gli enormi sostegni che ha ricevuto dal nostro paese e infine per chiedere il rispetto delle leggi dello stato e della Costituzione?
5- Grida allo scandalo infine il fatto che si e' impedito ai lavoratori Fiat ed a tutti i metalmeccanici in Italia di votare l'accordo per il rinnovo del contratto nazionale firmato solo da FIM, UILM e UGL mentre oggi si decide di farli votare sotto il ricatto che se l'accordo non passerà salteranno migliaia di posti di lavoro.
E' illegittimo che si faccia votare la rinuncia di diritti sanciti dalla costituzione pena la perdita di un altro bene oggi preziosissimo: il posto di lavoro!
Approvato all'unanimitÃ
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