(Ansa)- Roma, 10 agosto. "Buone notizie da Madrid per Cristiano Rolando. L'amministrazione fiscale spagnola, che aveva imposto al nei acquisto della Juventus di pagare 18,8 milioni di euro per evasione fiscale, ha ridotto l'importo di oltre due milioni di euro. Lo riporta il quotidiano El Mundo, che riferisce di aver avuto accesso alla documentazione relativa alla vertenza. Lo scorso giugno, Ronaldo aveva trovato un accordo con le autorità fiscali che prevedeva il pagamento di 18,8 milioni per chiudere il contenzioso dopo una accusa di evasione fiscale, ammettendo le sue responsabilità per quattro reati".
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Leggo il titolo, simile a tanti altri, di Repubblica.it "E' morto Sergio Marchionne, l'uomo che salvò l'auto italiana" e mi viene da pensare che sarebbe giusto e doveroso riconoscere che sono stati i lavoratori della Fiat con i loro sacrifici, la perdita di diritti, i ritmi di lavoro sempre maggiori, i licenziamenti che hanno dovuto subire grazie al "metodo Marchionne" sostenuto da governi compiacenti a "salvare" la Fiat. Un'azienda che è stata trasferita all'estero, che ha avuto aiuti e incentivi statali di ogni genere.
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Pubblicato il 24/7 alle 11.30, riproposto oggi 25 per la notizia della morte di Sergio Marchionne, 66 anni compiuti a giugno, deceduto all'ospedale universitario di Zurigo dove era stato ricoverato il 27 giugnoÂ
I veri sciacalli non aspettano nemmeno che quel cuore finisca ufficialmente di battere per impossessarsene, brandirlo contro gli avversari, pavoneggiarsi con le ultime parole famose. Ci sono cose tristi e anche buffe, come a tutti i funerali, solo che qui il morto non è ancora morto, ma ci sono quelli che non ce la fanno ad aspettare. C’è un giornalista che scrive con qualche riluttanza che sì, un giorno Sergio Marchionne gli telefonò per riconoscergli una intelligenza superiore.Â
Ho letto delle condizioni evidentemente gravissime nelle quali versa Sergio Marchionne. Condizioni che hanno portato alla nomina immediata del britannico Mike Manley (a sinistra della foto con Marchionne, ndr) come Ad di Fca (Fiat Chrysler Automobiles) e di nuovi Ad a capo delle aziende riconducibili alla capogruppo. Penso che, specialmente, di fronte a queste situazioni sia umano riconoscere le capacità di Marchionne ma che non si debba essere ipocriti. Marchionne, come "padrone" di fatto della FCA, è stato un avversario (spesso un "nemico") per chi è contrario al sistema capitalista, al liberismo, al mercato come motore di qualsiasi cosa.
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Cristiano Ronaldo non è solamente il fuoriclasse del calcio conteso dai grandi club a colpi di decine di milioni in barba alla miseria e alla crisi economica, ma anche un contribuente perennemente in fuga dal fisco. Tanto che la nuova normativa italiana assai favorevole per i Paperoni che si trasferiscono nel nostro Paese sarebbe stata un’importante motivazione, se non la principale, per atterrare a Torino. Dai suoi piedi d’oro escono traiettorie dalla balistica inusitata, ma anche centinaia di milioni tra sponsorizzazioni e ingaggi a sei cifre, che neanche la sua holding impiantata nel paradiso fiscale con i quarti di nobiltà più antichi, il Lussemburgo, è riuscita a far sfuggire agli 007 della Agencia Tributaria spagnola.Â
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Luca Trevisan, segretario regionale delle Fiom Cgil, era presente ieri, giovedì 29 ottobre, al direttivo della FIOM Cgil di Vicenza, di cui abbiamo riferito intervistando anche Maurizio Ferron, il suo "omologo" in provincia, per quanto riguarda la consultazione tra i lavoratori per la piattaforma per il rinnovo del CCNL Federmeccanica, che interessa circa 35mila lavoratori metalmeccanici della provincia di Vicenza e 160-180 mila in tutto il Veneto del settore industria (contratto Federmeccanica e Assistal). Con Trevisan abbiamo aperto, invece, una interessante finestra sul no della Fiom al "modello Marchionne", che, va detto, ha comunque "salvato" la Fiat.
Un articolo de Il Fatto Quotidiano affronta il tema dei filtri per le auto diesel finiti sotto inchiesta a Torino per la sicurezza dopo l’incendio di un mezzo, e a Terni con il fascicolo (ora passato a Roma) che riguarda le omologazioni facili concesse a Pirelli, Fiat Iveco e altri dal Ministero dei trasporti, con il caso della azienda vicentina Dukic, società che ha inventato un prodotto “funzionanteâ€, secondo il Cpa di Bari, per il quale da anni non le viene però concessa l’omologazione.
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Renzi e Marchionne sono in "perfetta sintonia". Basta vedere la visita di Renzi allo stabilimento di Chrysler a Detroit. Lo si percepisce. Lo si vede nei modi e nei pensieri che esprimono. Uno, così "giovane e moderno", con la sua camicia bianca diventata ormai "divisa d'ordinanza", l'altro col solito maglioncino che fa tanto "proletario". E ridono, si scambiano battutine, si stringono la mano e sorridono. Sono complici.
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I numeri sono numeri ma se contassero solo quelli basterebbero dei robot a gestire tutto. Premesso che molti italiani proprio questo sognano Sergio Marchionne ed Enrico Letta oggi sono accomunati dai loro numeri. Vincenti, lo "decreta" sinteticamente lo spread sotto quota 200, per il presidente del consiglio, erede del pessimo Berlusconi e del ragionier Monti, ma anche per il manager della Fiat presa in mano dieci anni fa quando era di fatto fallita e portata oggi, dopo una serie di operazioni molto finanziarie ma poco industriali, ad acquistare per un pugno di dollari, è il caso di dirlo, il 100% della Chrysler.Â
Maurizio Ferron, FIOM di Vicenza - Il tema della democrazia nei luoghi di lavoro (inteso come diritto dei lavoratori di poter eleggere liberamente i propri rappresentanti e di poter votare e decidere sugli accordi prima che vengano firmati) e il tema della rappresentanza (cioè di regole trasparenti e certificate che definiscano chi e quando una organizzazione sindacale ha il ruolo di rappresentanza collettiva dei lavoratori e quindi della contrattazione), hanno finalmente avuto, nelle ultime settimane, l'attenzione dovuta.
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