Archivio per tag: Salvagnini

Assindustria: si ... Salvagnini chi può

Venerdi 16 Dicembre 2011 alle 01:11
ArticleImage Il gruppo Salvagnini, si legge nel sito della multinazionale di Sarego nata 48 anni fa, "opera nel settore della meccanica strumentale, progettando, realizzando, vendendo ed assistendo macchine e sistemi flessibili per la lavorazione della lamiera": 18 sono le sue filiali nel mondo, 4000 i sistemi venduti in 75 Paesi e oltre 600 i dipendenti solo in Italia con la sede di Sarego che si sviluppa su 44.000 mq. Qual'è la notizia? Eccola: uno delle più grandi aziende di successo imprenditoriale vicentino sarebbe uscita da Confindustria Vicenza aggiungendosi alla Valbruna degli Amenduni, per lo meno nella decisione se non anche nelle motivazioni, l'una e le altre non ancora "pubblicizzate".

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Categorie: Politica, Sindacati

Fiom Cgil Vicenza: imposta da Fiat rinuncia a diritti Con aziende vicentine sacrifici nel rispetto delle leggi

Sabato 19 Giugno 2010 alle 01:16

Il direttivo provinciale della FIOM CGIL di Vicenza, riunito in data odierna, condivide e sostiene le decisioni assunte dalla FIOM in merito alla vicenda dell'accordo firmato da FIM CISL, UILM UIL, UGL e FISMIC con la FIAT sullo stabilimento di Pomigliano.
1- da sempre la FIOM si batte per il lavoro e per la difesa dei posti di lavoro. nessuna azienda ha mai chiesto in cambio del lavoro di rinunciare a diritti sanciti dalla nostra Costituzione ( diritto di sciopero ) e previsti dalle leggi sul lavoro e dai contratti nazionali di lavoro ( pausa mensa turnisti e pagamento in caso di malattia ).

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Categorie: Sindacati

Salvagnini di Sarego: il sindacato salva 140 lavoratori

Giovedi 27 Maggio 2010 alle 10:20
ArticleImage Cgil Vicenza  -  Successo per le relazioni sindacali alla Salvagnini di Sarego dove i sindacati dei metalmeccanici FIOM-FIM (Cgil-Cisl) hanno siglato un accordo che salva dalla mobilità 140 lavoratori e induce l'azienda ad un maggior impegno nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e mercati e nel rilancio del sito produttivo storico di Sarego.
Con questo piano di rilancio frutto della discussione tra RSU, Organizzazioni Sindacali e l'Azienda (dopo lo sciopero di un mese fa e le richieste delle RSU alla direzione), viene accettata l'idea di applicare il contratto di solidarietà per un anno, iniziativa che permette di evitare la

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Categorie: Politica

Salvagnini-Sarego: interrogazione di Rizzato

Martedi 23 Marzo 2010 alle 19:19
Claudio Rizzato     

 

Interrogazione a risposta immediata presentata il 23 marzo 2010 dal Consigliere Regionale Claudio Rizzato


Salvaguardia dell'occupazione alla Salvagnini Italia S.p.A. di Sarego (Vicenza): cosa fa la Regione?

Premesso che:

- l'azienda Salvagnini Italia S.p.A. di Sarego, leader mondiale nella lavorazione in alta tecnologia della lamiera, ha comunicato di voler metter in mobilità 144 dei 598 dipendenti con alte qualifiche professionali;

- l'azienda ha respinto la proposta dei lavoratori e dei loro rappresentanti di stipulare contratti di solidarietà;

- l'azienda ha chiesto il taglio del premio fisso aziendale di circa 100 euro mensili che ad oggi ha contribuito a sostenere i lavoratori, compresi quelli in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, e il taglio dell'indennità di trasferta, già non indicizzato al costo della vita da otto anni;

- l'Azienda ha rifiutato altresì la concertazione di un piano strategico per la produzione;

tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere Regionale

chiede alla Giunta Regionale e all'Assessore al Lavoro

- quali azioni intende mettere in atto per salvaguardare l'occupazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Salvagnini Italia S.p.A. ed evitare una situazione di estremo disagio per le loro famiglie;

- se intende promuovere con urgenza l'apertura di un tavolo di confronto tra le parti per tutelare l'occupazione in una provincia sempre più colpita dalla crisi economica in atto e per evitare la perdita di figure professionali di alto livello e qualità così importanti per la nostra provincia e per la nostra regione.

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Mecc Alte, Olimpias e Salvagnini: solidarietà

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 19:38

Federazione della Sinistra, Prc, PdCI   

 

Dopo M.E.C.C. Alte di Creazzo e Olimpias (gruppo Benetton) di Grumolo, la Salvagnini di Sarego ha minacciato di licenziare 144 lavoratori.
Oggi, dalle 16 alle 17, alla Salvagnini c'è stato uno sciopero e un'assemblea.
Ai lavoratori della Salvagnini, della M.E.C.C. Alte, della Olimpias e a chiunque lotti per il diritto al lavoro va la nostra completa solidarietà.
Quella della Salvagnini è solo l'ennesima dimostrazione di come la crisi dell'industria vicentina non abbia fine e di come la classe dirigente "nostrana" stia dimostrando la propria assoluta inadeguatezza a risolvere i problemi occupazionali.
Al solito "lorpadroni" vogliono superare la loro crisi scaricandone i costi sulle famiglie di chi lavora. Gli ammortizzatori sociali non possono essere la soluzione. Servono a superare momenti di crisi ma sono comunque un dramma per chi li subisce. È necessario, da subito, approntare un piano del lavoro serio che abbia come priorità il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali. È altrettanto necessario riuscire a sviluppare un forte movimento di solidarietà tra i lavoratori che permetta di rispondere con la determinazione necessaria al declino industriale che "lorpadroni" vogliono imporci. Per questo è indispensabile l'unità di tutte le forze sociali e politiche democratiche alle quali ci appelliamo per promuovere iniziative atte a garantire il primo diritto costituzionale: il lavoro.

Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza

 

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Categorie: Politica, Sindacati

Salvagnini e Mecc Alte: serve condivisione

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 19:16

Cgil Vicenza    

La struttura della nostra manifattura non si rilancia solo tagliando il costo del lavoro.
Salvagnini, Mecc Alte: servono piani industriali condivisi

Marina BergaminCome temevamo, stanno arrivando sui nostri tavoli pesanti piani di ristrutturazione da parte di primarie aziende del territorio: Mecc Alte, Salvagnini, solo per citarne due, impegnate in un settore importante e, in prospettiva, strategico per il nostro tessuto produttivo e di cui si parla molto: la meccatronica.
Da mesi, a questo proposito, diciamo almeno tre cose:
Uno: il settore manifatturiero per noi è imprescindibile. La sua evoluzione, la sua qualificazione devono passare per progetti industriali in cui si valorizzino le eccellenze e si punti alla tenuta e al rilancio. Questo vale anche per la meccatronica dove il quadro delle risposte - ci dice chi ha studiato in profondità almeno 25 imprese venete, l'Istituto Poster - è abbastanza omogeneo, di discreta qualità, ma con poche eccellenze. Il processo di riconversione dalla meccanica alla meccatronica è ancora lontano dall'essere concluso positivamente e siamo ad un passaggio molto stretto. Nei piani industriali che ci vengono presentati il cuore della discussione sta nel taglio del costo del lavoro, non in un progetto industriale condiviso: non va affatto bene!
Due: nel nostro congresso abbiamo pubblicamente dato atto di un passaggio importante fatto dal Presidente di Confindustria Zuccato nei media nazionali sulla necessità di "integrare - così sosteneva - in modo virtuoso la ricerca dell'economicità con lo sviluppo sostenibile delle comunità di riferimento". Le due aziende di cui parliamo hanno bilanci strutturati e solidi. Sappiamo bene che non basta; non chiediamo che esse (e molte altre) 'resistano' a prescindere, ma che cerchino tutte le strade possibili per non dismettere produzioni e per qualificarle, questo sì ! E ci ascoltino, perché abbiamo qualcosa da dire a proposito.
Tre: fortunatamente queste imprese (come molte altre) hanno a disposizione una gamma di ammortizzatori sociali a cui ricorrere prima di arrivare ai licenziamenti. Perché ricattare il sindacato e i lavoratori minacciando la mobilità, quando c'è stata un'esplicita disponibilità a ragionare sulla crisi e a richiedere altre misure (non indolori per chi le subisce, va ricordato) come i contratti di solidarietà e la cassa integrazione straordinaria?

Finora, nel territorio, abbiamo evitato profonde fratture e tensioni sociali e di ciò, giustamente, tutti ci vantiamo. Tutti, nessuno escluso, dichiariamo forti preoccupazioni per quanto potrà accadere nei prossimi mesi. Ora si capirà se il territorio ‘tiene' e si capirà se nel territorio si investe davvero o si guarda altrove. Infine si capirà se la ‘risorsa lavoro' sia un fattore centrale del nostro sviluppo e le relazioni sindacali un valore aggiunto o un impaccio per le imprese.
Cosa sarà del nostro territorio è una responsabilità che sta in capo a tutti.

Marina Bergamin
Segretaria generale Cgil Vicenza

 

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Categorie: Sindacati

Sciopero-assemblea alla Salvagnini

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 11:45

Cgil Vicenza   

Oggi lunedì 22/03 ore 16 sciopero-assemblea alla Salvagnini


Oggi lunedì 22 marzo 2010 nel pomeriggio dalle 16 alle 17, alla Salvagnini di Sarego si svolge uno sciopero e un'assemblea dei lavoratori per ribadire la contrarietà alla volontà dell'azienda di procedere con un alto numero di licenziamenti per tagliare il costo del lavoro. I rappresentanti sindacali hanno rifiutato la possibilità di ridurre notevolmente i margini della contrattazione aziendale e la dirigenza della ditta ha quindi minacciato di mettere in esubero ben 144 lavoratori.
Il sindacato ha proposto e continuerà a proporre il contratto di solidarietà, ma l'azienda accetterebbe questa soluzione solo con un taglio alla parte fissa del premio di risultato e delle trasferte (contrattazione aziendale).
"La contrattazione aziendale di secondo livello è importante e non si può tagliare - afferma Morgan Prebianca, segretario FIOM - non è possibile caricare il costo del lavoro solo sulle retribuzioni e i diritti dei lavoratori! Le aziende dovrebbero, tramite le loro associazioni, fare una battaglia seria per diminuire il costo del lavoro a livello nazionale con un intervento verso il governo: bisogna abbassare le tasse alle imprese e ai lavoratori! Non pensare sempre alla soluzione più semplice che è quella di tagliare le spese e quindi di incidere solamente sul portafogli dei lavoratori e delle loro famiglie!"

 

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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