Assindustria: si ... Salvagnini chi può
Venerdi 16 Dicembre 2011 alle 01:11Fiom Cgil Vicenza: imposta da Fiat rinuncia a diritti Con aziende vicentine sacrifici nel rispetto delle leggi
Sabato 19 Giugno 2010 alle 01:16Il direttivo provinciale della FIOM CGIL di Vicenza, riunito in data odierna, condivide e sostiene le decisioni assunte dalla FIOM in merito alla vicenda dell'accordo firmato da FIM CISL, UILM UIL, UGL e FISMIC con la FIAT sullo stabilimento di Pomigliano.
1- da sempre la FIOM si batte per il lavoro e per la difesa dei posti di lavoro. nessuna azienda ha mai chiesto in cambio del lavoro di rinunciare a diritti sanciti dalla nostra Costituzione ( diritto di sciopero ) e previsti dalle leggi sul lavoro e dai contratti nazionali di lavoro ( pausa mensa turnisti e pagamento in caso di malattia ).
Salvagnini di Sarego: il sindacato salva 140 lavoratori
Giovedi 27 Maggio 2010 alle 10:20Con questo piano di rilancio frutto della discussione tra RSU, Organizzazioni Sindacali e l'Azienda (dopo lo sciopero di un mese fa e le richieste delle RSU alla direzione), viene accettata l'idea di applicare il contratto di solidarietà per un anno, iniziativa che permette di evitare la Continua a leggere
Salvagnini-Sarego: interrogazione di Rizzato
Martedi 23 Marzo 2010 alle 19:19
Interrogazione a risposta immediata presentata il 23 marzo 2010 dal Consigliere Regionale Claudio Rizzato
Salvaguardia dell'occupazione alla Salvagnini Italia S.p.A. di Sarego (Vicenza): cosa fa la Regione?
Premesso che:
- l'azienda Salvagnini Italia S.p.A. di Sarego, leader mondiale nella lavorazione in alta tecnologia della lamiera, ha comunicato di voler metter in mobilità 144 dei 598 dipendenti con alte qualifiche professionali;
- l'azienda ha respinto la proposta dei lavoratori e dei loro rappresentanti di stipulare contratti di solidarietà ;
- l'azienda ha chiesto il taglio del premio fisso aziendale di circa 100 euro mensili che ad oggi ha contribuito a sostenere i lavoratori, compresi quelli in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, e il taglio dell'indennità di trasferta, già non indicizzato al costo della vita da otto anni;
- l'Azienda ha rifiutato altresì la concertazione di un piano strategico per la produzione;
tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere Regionale
chiede alla Giunta Regionale e all'Assessore al Lavoro
- quali azioni intende mettere in atto per salvaguardare l'occupazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Salvagnini Italia S.p.A. ed evitare una situazione di estremo disagio per le loro famiglie;
- se intende promuovere con urgenza l'apertura di un tavolo di confronto tra le parti per tutelare l'occupazione in una provincia sempre più colpita dalla crisi economica in atto e per evitare la perdita di figure professionali di alto livello e qualità così importanti per la nostra provincia e per la nostra regione.
Continua a leggereMecc Alte, Olimpias e Salvagnini: solidarietà
Lunedi 22 Marzo 2010 alle 19:38Federazione della Sinistra, Prc, PdCIÂ Â Â
Dopo M.E.C.C. Alte di Creazzo e Olimpias (gruppo Benetton) di Grumolo, la Salvagnini di Sarego ha minacciato di licenziare 144 lavoratori.
Oggi, dalle 16 alle 17, alla Salvagnini c'è stato uno sciopero e un'assemblea.
Ai lavoratori della Salvagnini, della M.E.C.C. Alte, della Olimpias e a chiunque lotti per il diritto al lavoro va la nostra completa solidarietà .
Quella della Salvagnini è solo l'ennesima dimostrazione di come la crisi dell'industria vicentina non abbia fine e di come la classe dirigente "nostrana" stia dimostrando la propria assoluta inadeguatezza a risolvere i problemi occupazionali.
Al solito "lorpadroni" vogliono superare la loro crisi scaricandone i costi sulle famiglie di chi lavora. Gli ammortizzatori sociali non possono essere la soluzione. Servono a superare momenti di crisi ma sono comunque un dramma per chi li subisce. È necessario, da subito, approntare un piano del lavoro serio che abbia come priorità il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali. È altrettanto necessario riuscire a sviluppare un forte movimento di solidarietà tra i lavoratori che permetta di rispondere con la determinazione necessaria al declino industriale che "lorpadroni" vogliono imporci. Per questo è indispensabile l'unità di tutte le forze sociali e politiche democratiche alle quali ci appelliamo per promuovere iniziative atte a garantire il primo diritto costituzionale: il lavoro.
Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza
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Salvagnini e Mecc Alte: serve condivisione
Lunedi 22 Marzo 2010 alle 19:16Cgil Vicenza   Â
La struttura della nostra manifattura non si rilancia solo tagliando il costo del lavoro.
Salvagnini, Mecc Alte: servono piani industriali condivisi
Come temevamo, stanno arrivando sui nostri tavoli pesanti piani di ristrutturazione da parte di primarie aziende del territorio: Mecc Alte, Salvagnini, solo per citarne due, impegnate in un settore importante e, in prospettiva, strategico per il nostro tessuto produttivo e di cui si parla molto: la meccatronica.
Da mesi, a questo proposito, diciamo almeno tre cose:
Uno: il settore manifatturiero per noi è imprescindibile. La sua evoluzione, la sua qualificazione devono passare per progetti industriali in cui si valorizzino le eccellenze e si punti alla tenuta e al rilancio. Questo vale anche per la meccatronica dove il quadro delle risposte - ci dice chi ha studiato in profondità almeno 25 imprese venete, l'Istituto Poster - è abbastanza omogeneo, di discreta qualità , ma con poche eccellenze. Il processo di riconversione dalla meccanica alla meccatronica è ancora lontano dall'essere concluso positivamente e siamo ad un passaggio molto stretto. Nei piani industriali che ci vengono presentati il cuore della discussione sta nel taglio del costo del lavoro, non in un progetto industriale condiviso: non va affatto bene!
Due: nel nostro congresso abbiamo pubblicamente dato atto di un passaggio importante fatto dal Presidente di Confindustria Zuccato nei media nazionali sulla necessità di "integrare - così sosteneva - in modo virtuoso la ricerca dell'economicità con lo sviluppo sostenibile delle comunità di riferimento". Le due aziende di cui parliamo hanno bilanci strutturati e solidi. Sappiamo bene che non basta; non chiediamo che esse (e molte altre) 'resistano' a prescindere, ma che cerchino tutte le strade possibili per non dismettere produzioni e per qualificarle, questo sì ! E ci ascoltino, perché abbiamo qualcosa da dire a proposito.
Tre: fortunatamente queste imprese (come molte altre) hanno a disposizione una gamma di ammortizzatori sociali a cui ricorrere prima di arrivare ai licenziamenti. Perché ricattare il sindacato e i lavoratori minacciando la mobilità , quando c'è stata un'esplicita disponibilità a ragionare sulla crisi e a richiedere altre misure (non indolori per chi le subisce, va ricordato) come i contratti di solidarietà e la cassa integrazione straordinaria?
Finora, nel territorio, abbiamo evitato profonde fratture e tensioni sociali e di ciò, giustamente, tutti ci vantiamo. Tutti, nessuno escluso, dichiariamo forti preoccupazioni per quanto potrà accadere nei prossimi mesi. Ora si capirà se il territorio ‘tiene' e si capirà se nel territorio si investe davvero o si guarda altrove. Infine si capirà se la ‘risorsa lavoro' sia un fattore centrale del nostro sviluppo e le relazioni sindacali un valore aggiunto o un impaccio per le imprese.
Cosa sarà del nostro territorio è una responsabilità che sta in capo a tutti.
Marina Bergamin
Segretaria generale Cgil Vicenza
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Sciopero-assemblea alla Salvagnini
Lunedi 22 Marzo 2010 alle 11:45Cgil Vicenza  Â
Oggi lunedì 22/03 ore 16 sciopero-assemblea alla Salvagnini
Oggi lunedì 22 marzo 2010 nel pomeriggio dalle 16 alle 17, alla Salvagnini di Sarego si svolge uno sciopero e un'assemblea dei lavoratori per ribadire la contrarietà alla volontà dell'azienda di procedere con un alto numero di licenziamenti per tagliare il costo del lavoro. I rappresentanti sindacali hanno rifiutato la possibilità di ridurre notevolmente i margini della contrattazione aziendale e la dirigenza della ditta ha quindi minacciato di mettere in esubero ben 144 lavoratori.
Il sindacato ha proposto e continuerà a proporre il contratto di solidarietà , ma l'azienda accetterebbe questa soluzione solo con un taglio alla parte fissa del premio di risultato e delle trasferte (contrattazione aziendale).
"La contrattazione aziendale di secondo livello è importante e non si può tagliare - afferma Morgan Prebianca, segretario FIOM - non è possibile caricare il costo del lavoro solo sulle retribuzioni e i diritti dei lavoratori! Le aziende dovrebbero, tramite le loro associazioni, fare una battaglia seria per diminuire il costo del lavoro a livello nazionale con un intervento verso il governo: bisogna abbassare le tasse alle imprese e ai lavoratori! Non pensare sempre alla soluzione più semplice che è quella di tagliare le spese e quindi di incidere solamente sul portafogli dei lavoratori e delle loro famiglie!"
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