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Assindustria: si ... Salvagnini chi può

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 16 Dicembre 2011 alle 01:11 | 0 commenti

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Il gruppo Salvagnini, si legge nel sito della multinazionale di Sarego nata 48 anni fa, "opera nel settore della meccanica strumentale, progettando, realizzando, vendendo ed assistendo macchine e sistemi flessibili per la lavorazione della lamiera": 18 sono le sue filiali nel mondo, 4000 i sistemi venduti in 75 Paesi e oltre 600 i dipendenti solo in Italia con la sede di Sarego che si sviluppa su 44.000 mq. Qual'è la notizia? Eccola: uno delle più grandi aziende di successo imprenditoriale vicentino sarebbe uscita da Confindustria Vicenza aggiungendosi alla Valbruna degli Amenduni, per lo meno nella decisione se non anche nelle motivazioni, l'una e le altre non ancora "pubblicizzate".

Dopo che "i finanzieri d'acciaio" sono rìmasti associati solo ad Assindustria Bolzano, dove la Valbruna ha, comunque, la sede sociale, e se diventeranno fatti, oltre alla "rottura" della Salvagnini,  i rumors su altri esodi eccellenti, anche Palazzo Bonin rischia di assaporare la recessione, e non solo quella economica prevista da super Emma per l'Italia e per le sue aziende.

Oltre che dei perchè della diaspora il presidente Roberto Zuccato e la sua Giunta si stanno, intanto, preoccupando anche degli effetti negativi sulle casse "sociali", alleggerite delle quote pesanti delle due aziende dopo l'esborso necessario per il riacquisto, si dice, "a prezzi d'affezione" delle azioni possedute nella casa editrice, tra gli altri, de Il Giornale di Vicenza dalla famiglia Amenduni, da Gaetano Ingui e da altri soci, che hanno ovviamente monetizzato le loro partecipazioni senza più peso decisionale dopo i cambi di equlilibri al vertice dell'Athesis.

Insomma se a Roma Marcegaglia piange per Marchionne, a Vicenza Zuccato non ride. E i sindacati?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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