Archivio per tag: MECC Alte

Categorie: Sindacati

Metalmeccanici Fiom: sciopero di 8 ore, davanti alla Mecc Alte alle 9,30

Lunedi 12 Dicembre 2011 alle 08:52
ArticleImage Fiom Cgil Vicenza  -  I lavoratori metalmeccanici della CGIL sono indignati per la manovra del governo , l'attacco alle pensioni, L'attacco al contratto nazionale e i licenziamenti facili.

E' organizzata una manifestazione oggi in mattinata con partenza dalla ditta "Mecc Alte" di Creazzo e corteo in prossimità della Sr 11 Località Tavernelle.

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Categorie: Sindacati

Vicenza, il giorno dei sindacati e della Fiom

Sabato 10 Dicembre 2011 alle 14:02
ArticleImage Dopodomani sarà il giorno delle grandi manifestazioni nazionali del sindacato. Nel mirino c'è la manovra del governo «tecnico» capitanato da Mario Monti. Una manovra giudicata profondamente iniqua nei confronti delle fasce della popolazione più esposte alla crisi. Anche il Vicentino sarà interessato da diversi appuntamenti i più importanti dei quali sono previsti il primo nel capoluogo, il secondo a Bassano e il terzo a Schio.

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Categorie: Sindacati

Vicenza, il giorno dei sindacati e della Fiom

Sabato 10 Dicembre 2011 alle 14:02
ArticleImage Dopodomani sarà il giorno delle grandi manifestazioni nazionali del sindacato. Nel mirino c'è la manovra del governo «tecnico» capitanato da Mario Monti. Una manovra giudicata profondamente iniqua nei confronti delle fasce della popolazione più esposte alla crisi. Anche il Vicentino sarà interessato da diversi appuntamenti i più importanti dei quali sono previsti il primo nel capoluogo, il secondo a Bassano e il terzo a Schio.

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Categorie: Politica, Sindacati

Fiom Cgil Vicenza: imposta da Fiat rinuncia a diritti Con aziende vicentine sacrifici nel rispetto delle leggi

Sabato 19 Giugno 2010 alle 01:16

Il direttivo provinciale della FIOM CGIL di Vicenza, riunito in data odierna, condivide e sostiene le decisioni assunte dalla FIOM in merito alla vicenda dell'accordo firmato da FIM CISL, UILM UIL, UGL e FISMIC con la FIAT sullo stabilimento di Pomigliano.
1- da sempre la FIOM si batte per il lavoro e per la difesa dei posti di lavoro. nessuna azienda ha mai chiesto in cambio del lavoro di rinunciare a diritti sanciti dalla nostra Costituzione ( diritto di sciopero ) e previsti dalle leggi sul lavoro e dai contratti nazionali di lavoro ( pausa mensa turnisti e pagamento in caso di malattia ).

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Categorie: Politica, Sindacati

FIOM Vicenza per MeccAlte in Assindustria

Martedi 6 Aprile 2010 alle 19:22
Cgil Vicenza    

 

FIOM Vicenza: domani mercoledì 7/04 incontro su MeccAlte in Assindustria

Domani mattina mercoledì 7 aprile 2010 si svolge a partire dalle ore 9 un incontro nella sede di Assindustria a Vicenza (Piazza Castello) tra le parti sociali interessante alla vicenda di Mecc Alte. La FIOM, rappresentata dal segretario Morgan Prebianca, con le RSU aziendali si siedono attorno ad un tavolo per riprendere la trattativa con la proprietà dell'azienda affiancata dai rappresetnanti della categoria economica. I sindacati si aspettano, come promesso la scorsa volta dalla controparte, la presentazione del piano industriale per il rilancio dell'azienda.
Sempre domani si svolgono due ore di sciopero nella sede produttiva di Mecc Alte di Creazzo (Vicenza).

 

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Categorie: Sindacati

Avviata trattativa per la Mecc Alte

Mercoledi 24 Marzo 2010 alle 23:25

Cgil Vicenza    

Avviata trattativa per la Mecc Alte dove rischiano il posto 75 lavoratori


Presidio e trattativa in corso oggi pomeriggio in piazza Castello a Vicenza nella sede dell'associazione industriali.

Una delegazione composta dalle RSU della Mecc Alte e dai rappresentanti del sindacato dei metalmeccanici di Cgil e Cisl ha incontrato la parte datoriale per avviare una trattativa finalizzata a salvaguardare 75 posti di lavoro.
L'azienda ha aperto in questi giorni la procedura di mobilità: i rappresentanti dei lavoratori e il sindacato hanno chiesto di bloccare tutto e di intraprendere percorsi alterativi come il contratto di solidarietà o la cassa integrazione straordinaria.
"Grazie alla mobilitazione e agli scioperi dei giorni scorsi siamo riusciti ad avviare una trattativa, situazione che sembrava difficile - ha affermato alla fine dell'incontro Morgan Prebianca della FIOM CGIL di Vicenza - Abbiamo ribadito all'azienda che siamo assolutamente contrari alla mobilità per 75 lavoratori e siamo contro anche alle altre proposte datoriali, ovvero quelle di sopprimere la 14esima e di estendere i turni di lavoro al sabato (flessibilità senza straordinari del fine settimana)!"
"Per ora - ha sottolineato Prebianca - abbiamo ottenuto di ricevere il piano industriale: l'abbiamo messa giù dura, o ci fanno capire cosa pensano di fare in futuro, cosa resterà in Italia del gruppo Mecc Alte, che sviluppo la proprietà vuole dare all'azienda o blocchiamo tutto!"
Domani giovedì 25 marzo si svolgerà un'assemblea dei lavoratori in cui si spiegherà la situazione: "non è escluso - ha affermato Prebianca - che dai lavoratori vengano proposte per altre iniziative di protesta!"
Intanto domani alle ore 12 una delegazione di lavoratori Mecc Alte sarà in visita dal sindaco di Creazzo. Mentre l'appuntamento per proseguire la trattativa è previsto il 7 aprile.

 

 

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Categorie: Eventi, Sindacati

Sit-in Mecc Alte domani in piazza Castello

Martedi 23 Marzo 2010 alle 20:08

Cgil Vicenza     

FIOM: domani mercoledì 24/03 ore 14 in piazza Castello sit-in MeccAlte


Domani pomeriggio (merc 24 marzo) in piazza Castello a Vicenza, dalle ore 14, si svolge un sit-in dei lavoratori della MeccAlte che protestano sotto la sede dell'Associazione industriali per dar man forte ai loro rappresentanti sindacali impegnati nella trattativa per la difesa di diversi posti di lavoro.

Giovedì 25 marzo invece i lavoratori e le RSU di MeccAlte saranno accolti dal sindaco di Creazzo alle ore 12 in municipio.

 

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Mecc Alte, Olimpias e Salvagnini: solidarietà

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 19:38

Federazione della Sinistra, Prc, PdCI   

 

Dopo M.E.C.C. Alte di Creazzo e Olimpias (gruppo Benetton) di Grumolo, la Salvagnini di Sarego ha minacciato di licenziare 144 lavoratori.
Oggi, dalle 16 alle 17, alla Salvagnini c'è stato uno sciopero e un'assemblea.
Ai lavoratori della Salvagnini, della M.E.C.C. Alte, della Olimpias e a chiunque lotti per il diritto al lavoro va la nostra completa solidarietà.
Quella della Salvagnini è solo l'ennesima dimostrazione di come la crisi dell'industria vicentina non abbia fine e di come la classe dirigente "nostrana" stia dimostrando la propria assoluta inadeguatezza a risolvere i problemi occupazionali.
Al solito "lorpadroni" vogliono superare la loro crisi scaricandone i costi sulle famiglie di chi lavora. Gli ammortizzatori sociali non possono essere la soluzione. Servono a superare momenti di crisi ma sono comunque un dramma per chi li subisce. È necessario, da subito, approntare un piano del lavoro serio che abbia come priorità il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali. È altrettanto necessario riuscire a sviluppare un forte movimento di solidarietà tra i lavoratori che permetta di rispondere con la determinazione necessaria al declino industriale che "lorpadroni" vogliono imporci. Per questo è indispensabile l'unità di tutte le forze sociali e politiche democratiche alle quali ci appelliamo per promuovere iniziative atte a garantire il primo diritto costituzionale: il lavoro.

Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza

 

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Categorie: Politica, Sindacati

Salvagnini e Mecc Alte: serve condivisione

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 19:16

Cgil Vicenza    

La struttura della nostra manifattura non si rilancia solo tagliando il costo del lavoro.
Salvagnini, Mecc Alte: servono piani industriali condivisi

Marina BergaminCome temevamo, stanno arrivando sui nostri tavoli pesanti piani di ristrutturazione da parte di primarie aziende del territorio: Mecc Alte, Salvagnini, solo per citarne due, impegnate in un settore importante e, in prospettiva, strategico per il nostro tessuto produttivo e di cui si parla molto: la meccatronica.
Da mesi, a questo proposito, diciamo almeno tre cose:
Uno: il settore manifatturiero per noi è imprescindibile. La sua evoluzione, la sua qualificazione devono passare per progetti industriali in cui si valorizzino le eccellenze e si punti alla tenuta e al rilancio. Questo vale anche per la meccatronica dove il quadro delle risposte - ci dice chi ha studiato in profondità almeno 25 imprese venete, l'Istituto Poster - è abbastanza omogeneo, di discreta qualità, ma con poche eccellenze. Il processo di riconversione dalla meccanica alla meccatronica è ancora lontano dall'essere concluso positivamente e siamo ad un passaggio molto stretto. Nei piani industriali che ci vengono presentati il cuore della discussione sta nel taglio del costo del lavoro, non in un progetto industriale condiviso: non va affatto bene!
Due: nel nostro congresso abbiamo pubblicamente dato atto di un passaggio importante fatto dal Presidente di Confindustria Zuccato nei media nazionali sulla necessità di "integrare - così sosteneva - in modo virtuoso la ricerca dell'economicità con lo sviluppo sostenibile delle comunità di riferimento". Le due aziende di cui parliamo hanno bilanci strutturati e solidi. Sappiamo bene che non basta; non chiediamo che esse (e molte altre) 'resistano' a prescindere, ma che cerchino tutte le strade possibili per non dismettere produzioni e per qualificarle, questo sì ! E ci ascoltino, perché abbiamo qualcosa da dire a proposito.
Tre: fortunatamente queste imprese (come molte altre) hanno a disposizione una gamma di ammortizzatori sociali a cui ricorrere prima di arrivare ai licenziamenti. Perché ricattare il sindacato e i lavoratori minacciando la mobilità, quando c'è stata un'esplicita disponibilità a ragionare sulla crisi e a richiedere altre misure (non indolori per chi le subisce, va ricordato) come i contratti di solidarietà e la cassa integrazione straordinaria?

Finora, nel territorio, abbiamo evitato profonde fratture e tensioni sociali e di ciò, giustamente, tutti ci vantiamo. Tutti, nessuno escluso, dichiariamo forti preoccupazioni per quanto potrà accadere nei prossimi mesi. Ora si capirà se il territorio ‘tiene' e si capirà se nel territorio si investe davvero o si guarda altrove. Infine si capirà se la ‘risorsa lavoro' sia un fattore centrale del nostro sviluppo e le relazioni sindacali un valore aggiunto o un impaccio per le imprese.
Cosa sarà del nostro territorio è una responsabilità che sta in capo a tutti.

Marina Bergamin
Segretaria generale Cgil Vicenza

 

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Categorie: Politica

Lavoro in Veneto nei primi 2 mesi: i numeri

Domenica 21 Marzo 2010 alle 17:27
Federazione della Sinistra    

 

Veneto lavoro ha reso pubblici i dati sulla situazione del lavoro di febbraio 2010 in Veneto. La crisi occupazionale continua e, se possibile, si aggrava.

Giorgio LangellaVeneto lavoro ha reso pubblici i dati di fine febbraio 2010 sulla situazione del lavoro in Veneto. La crisi occupazionale continua e, se possibile, si aggrava. Nonostante quello che affermano "lorpadroni" e il governo che li rappresenta, la ripresa per i lavoratori non esiste. Anzi.
In questi primi due mesi del 2010 nella provincia di Vicenza , le aziende coinvolte in aperture di crisi sono state 38 (237 nel Veneto). I lavoratori coinvolti nel vicentino sono 421 (nel Veneto sono 4.422).
In provincia di Vicenza, nei primi due mesi dell'anno in corso, le ore di cassa integrazione ordinaria richieste sono 1.303.216, quelle di cassa integrazione straordinaria sono 4.232.848 per un totale di 5.536.064. L'anno scorso il totale di ore richieste erano, nello stesso periodo, 765.296. In tutto il 2009 sono state 21.138.487. Le ore richieste per cassa integrazione in deroga (sempre in gennaio e febbraio 2010) sono 1.576.701 e coinvolgono 1.615 lavoratori.
Mecc Alta di CreazzoLa mobilità, sempre nella nostra provincia e nei primi due mesi del 2010, ha colpito 379 lavoratori di aziende oltre i 15 dipendenti (a fine febbraio 2009 erano 350) e 907 lavoratori di piccole aziende (l'anno scorso erano 788).
Ma un altro dato, ben evidenziato nel rapporto di Veneto lavoro, fotografa il dramma di cosa sta succedendo nel mondo del lavoro veneto e vicentino in particolare. Mi riferisco al numero di aziende con trattamenti di cassa integrazione straordinaria approvati. A fine febbraio 2010 queste aziende sono 155 in provincia di Vicenza (a fine 2009 erano 127); in tutto il Veneto sono 494 (a fine 2009 erano 366).

Un numero impressionante, aggravato dal dato della scadenza della CIGS nei prossimi sei mesi (agosto 2010) che interesserà (solo nel vicentino) ben 103 aziende.
È un presente drammatico, un futuro tragico. Nel frattempo si parla di altro.

Di liste non presentate, di giudici che fanno il loro mestiere ma sono "comunisti" perché colpiscono il capo, di riforme costituzionali ... necessarie, dicono, a dare maggior potere a chi governa. Nel frattempo si licenziano altre centinaia di lavoratori.

Lo stabilimento OlimpiasSono di questi giorni le notizie di espulsione dal mondo del lavoro di 75 lavoratori della M.E.C.C. Alte e la chiusura della Olimpias di Grumolo.

"Crisi" aziendali? Non proprio. Sono, piuttosto, le ormai abituali delocalizzazioni verso nazioni dove, affermano "lorpadroni", il lavoro costa meno (Cina, India, Tunisia).

Noi crediamo, invece, che "lorpadroni" delocalizzano in paesi dove si può sfruttare di più e meglio (per i loro profitti) chi lavora, dove ci sono meno "lacci e lacciuoli" (così chiamano i diritti) nella sicurezza sul lavoro, nelle condizioni di lavoro, nelle norme di tutela dell'ambiente... Ma questi sedicenti imprenditori dove vogliono arrivare, qual è il progetto che hanno in mente per l'industria italiana?

E il governo nazionale, quello regionale e quello provinciale (guarda caso sempre di centrodestra) cosa fanno, che progetti hanno? Perché continuano a cancellare diritti di chi lavora (vedi l'ultima legge che prevede l'arbitrato privato al posto del giudice per i licenziamenti) e dei pensionati (additati spesso come causa della crisi). Lo dicano, per favore, a chi sta perdendo il posto di lavoro. Lo dicano con parole chiare. Cosa fanno? O sono troppo impegnati a "salvare il capo" dai processi?
Non possiamo attendere che "lorpadroni", i responsabili della crisi, continuino nei loro giochi di borsa, nei loro investimenti finanziari che penalizzano il lavoro. Non si possono più giustificare profitti immensi in cambio di sempre maggiori sacrifici da parte dei lavoratori e dei pensionati. Non si può più tollerare una corruzione valutata in 60 miliardi di euro all'anno e una evasione fiscale di centinaia di miliardi ogni anno.
Cambiare politica nazionale e locale può essere un primo passo. C'è bisogno di un nuovo progetto, un nuovo piano locale e nazionale, che metta il lavoro e i lavoratori al primo posto e che, finalmente, faccia pagare la crisi a chi l'ha prodotta.

Giorgio Langella
Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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