Arzignano,ex sindaco: avevo segnalato
Avevo denunciato il fenomeno in tempi non sospetti, ma certo il coinvolgimento di rappresentanti di alcune istituzioni come la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Entrate è gravissima.
Dalle notizie della stampa apprendiamo di un sistema di collusioni tra operatori economici e uomini deputati al controllo della legalità fiscale.
Certo la politica, quella che dice di voler mettere "Prima il Veneto" tace. Mentre sulla Valle del Chiampo si è oramai stesa una immagine di diffusa illegalità .
In tempi non sospetti, da sindaco, avevo segnalato il fenomeno a chi di dovere, coinvolto i vari soggetti pubblici e privati per segnare con chiarezza una linea di demarcazione tra le tante imprese oneste e quelle che giocavano sporco.
Ora la magistratura deve fare il suo lavoro, accertare le responsabilità degli uni e degli altri e rimettere ordine nella libera competizione economica.
Arzignano ne ha profondamente bisogno.
Stefano Fracasso
Sistema Arzignano e silenzio dei candidati
Da molte settimane la cronaca giudiziaria vicentina produce uno stillicidio di notizie senza precedenti. L'inchiesta della magistratura berica sulle imprese di Arzignano ha scoperchiato una pignatta maleodorante. Di fatto l'intero distretto della concia, vuoi per grane penali, vuoi per grane tributarie, è sotto inchiesta. Ovviamente le indagini penali e il giudizio relativo spettano alla magistratura. Sul piano politico però si tratta di una rogna in pieno stile che ha trasformato Arzignano nel capoluogo provinciale del malaffare. Duecento milioni di euro di evasione per un giro d'affari pari ad un miliardo di euro sono la cifra di un sistema che ha debordato da ogni recinto.
Ricordo al contempo che siamo in piena campagna elettorale e che è sacrosanto che i cittadini possano meditare le proprie scelte anche in considerazione di eventi come quelli collegati alla cosiddetta operazione "Pelli Sporche". Sì perché se di sistema si tratta non è pensabile che un giro di ruberie tarato sul miliardo di euro si sia materializzato solo grazie ad un comandante infedele della Guardia di Finanza, ad un paio di funzionari birichini dell'agenzia delle entrate e ad un gruppetto di consulenti fiscali pronti al rito dell'unzione per interposta persona.
Bisogna salire di grado e pensare che un sistema colossale non si può occultare per lustri senza la copertura del livello politico. Gli imprenditori rimasti invischiati nell'inchiesta sono nomi che pesano in provincia di Vicenza. Nomi che hanno (o che hanno avuto) referenti partitici ben precisi: in primis nel centrodestra, ma pure nel centrosinistra. Eppure durante questa campagna elettorale per le regionali venete non ho sentito alcun lamento, alcun dubbio sollevarsi soprattutto da chi nel centrodestra regge le sorti della provincia e della regione da un quindicennio. Stesso silenzio anche dalla maggior parte dei candidati di ogni schieramento. Perché? E quale percezione del loro territorio hanno lorsignori? Su alcune testate venete giustamente qualche sparuto notista si è posto queste domande. Purtroppo il silenzio, anche dei media, è pressoché totale. Come candidato (che di mestiere fa il giornalista) ho provato a smuovere un po' le acque con un paio di interventi pubblicati sul mio blog elettorale il 10 ed il 12 marzo. Domenica 21 marzo sono sceso nella centralissima piazza Castello, armato di megafono, per dare conto di tutto questo ai vicentini, ma la mia città e la mia provincia sembrano narcotizzate.
E tutto ciò capita in un momento particolare. Un momento in cui la crisi economica, le ore di cassa integrazione e i licenziamenti, stanno mettendo alla corda un sistema come quello arzignanese nel quale fior di imprenditori negli ultimi trent'anni almeno hanno fatto fortuna. Sicuramente lavorando molto, ma anche grazie al sistematico spregio delle regole fiscali, di quelle relative alla protezione ambientale e grazie ad un ricorso incessante a manodopera clandestina. Zermeghedo, Arzignano, Chiampo, Montebello, Montorso, Trissino e altri comuni del comprensorio pagano da anni un tributo silenzioso al comparto. Un tributo in morti ed ammalati di tumore, complice un sistema sanitario che non ha mai calcolato e contabilizzato a dovere le patologie tipiche, la contaminazione ambientale dovuta al distretto della concia: una bomba ecologica che deflagra continuamente da anni e della quale non si può parlare perché la concia con le sue devastazioni a Vicenza è un tabù, un santuario votato agli "schei" che politica, associazioni di categoria, finanche i sindacati hanno deciso di non violare finché l'albero, seppur venefici, dava i suoi frutti e la sua ricchezza. Non importa come questa arrivasse.
E viene da ridere se si pensa alle crociate dei big nazionali della Confindustria per espellere gli associati che pagano il pizzo. Perché l'Assindustria di Vicenza non chiede conto ai propri iscritti conciatori del verminaio "made in Arzignano"? Perché inquirenti e giornalisti della grande carta stampata non cominciano a seguire la traccia delle logge deviate sotto le cui volte si incontrano personaggi assai vari? Tra questi vi sono per caso imprenditori, politici, magistrati, faccendieri, emissari della criminalità organizzata, uomini della finanza e del mondo bancario? A Vicenza una vera Tangentopoli non è mai scoppiata. Siamo tutti anime sante benedette dalla Madonna di Monte Berico? Sarebbe ora di fare un po' di chiarezza. Gli esponenti del partito che mi ospita sono pronti a scendere in campo anche facendo ricorso ad esposti e interrogazioni parlamentari. Che diritto abbiamo di lasciare queste macerie e questi miasmi a chi verrà dopo di noi?
Marco Milioni
candidato indipendente per l'IDV alle regionali 2010 del Veneto, collegio provinciale di Vicenza
web: http://marcomilioni.blogspot.com ; e-mail: [email protected] ; telefono: 392-2965555
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Il sistema Arzignano, la mafia e non solo
Per il sistema Arzignano, possiamo parlare del sistema vicentino, del sistema Mafia a Vicenza e del terreno di coltura che il sistema mafioso ha trovato nei vicentini .
Possiamo parlarne a lungo, potrei raccontare molte situazioni, aspetti della illegalità nella nostra provincia.
E' un problema che già abbiamo affrontato denunciando la realtà vicentina in un forum molto seguito pochi mesi orsono.
Per quanto riguarda Arzignano, ogni cittadino con un minimo di etica e sensibilità civica sapeva in cuor suo come il sistema funzionava.
Questi cittadini non hanno necessità di leggere i giornali, attendere dopo 30 anni che qualcuno aprisse il coperchio.
Avevo 8 anni a fine anni 60 quando già mio padre, semplice operaio di una ditta metalmeccanica, mi raccontava il sistema e come i controllori facevano prelevare il denaro senza toccarlo: il sistema giacca riposta in entrata e se prima di andarsene ...
Non ci svegliamo oggi, siamo svegli da molti anni e penso che il sottoscritto, da quando da cittadino si è interessato alla cosa pubblica, ha sempre denunciato la realtà vicentina in tutti gli aspetti, pagandone le conseguenze pesantemente .
Quello che più mi preoccupa sono sindaci ed ex, amministratori provinciali, regionali, parlamentari, che sono e saranno 'paroni' a casa nostra, che oltre agli odori non abbiano mai annusato il sistema.
Eppure le denunce dei redditi sono pubbliche. Qualcuno si scordava anche di pagare la tassa dei rifiuti, eppure arrivavano le escort, in parcheggio al centro le Porsche cambiate ogni 6 mesi, i viaggi all'estero ...
Ma il crocefisso, portato come vessillo dell'essere padani e profondamente cattolici, è quello dei due ladroni o l'altro?
Ho l'impressione che da destra a sinistra più che paroni abbiamo tolleranti ladroni.
Carlo Rizzotto
Franco: Vice bicamerale federalismo fiscale
Paolo Franco Vicepresidente della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale. Due i parlamentari veneti in Commissione
Il Senatore Paolo Franco è uno dei due Vicepresidenti della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale.
"Con l'avvio dei lavori della Commissione il federalismo fiscale inizia a concretizzarsi, creando le condizioni perché le risorse fiscali siano amministrate senza sprechi- annuncia il senatore Paolo Franco- I parlamentari veneti nominati all'interno della Commissione sono due: oltre al sottoscritto, è stato chiamato a lavorare anche il senatore Marco Stradiotto (PD), con il quale ho già lavorato in precedenza nelle Commissioni per l'elaborazione della legge delega sul federalismo fiscale La presenza di un altro parlamentare veneto è importante e significativa: saremo entrambi impegnati ad elaborare celermente i decreti attuativi, secondo gli obiettivi prefissati e nel comune interesse della terra veneta".
La Commissione, istituita ai sensi dell'art. 3 della legge 42/2009 sul federalismo fiscale allo scopo di esprimere specifici pareri sui decreti attuativi del federalismo fiscale, si è insediata ieri. Composta da 15 Senatori e 15 Deputati, la Commissione ha funzione consultiva sugli schemi dei decreti legislativi attuativi della delega e di verifica sullo stato di attuazione della riforma.
La commissione è presieduta da Enrico La Loggia (Pdl), nominato tra i componenti della Commissione stessa dai Presidenti di Camera e Senato; mentre l'altro vicepresidente è Marco Causi (Pd). Il primo decreto attuativo posto all'attenzione della Commissione sarà quello sul federalismo demaniale.
"Venerdì 12 marzo il Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha trasmesso alla Commissione il primo decreto attuativo- continua Franco- quindi a breve la Commissione inizierà concretamente il proprio lavoro di esame del testo di decreto."
Con l'attuazione del federalismo fiscale tutte le Autonomie (Comuni, Provincie e Regioni) potranno gestire in proprio le risorse finanziarie, con conseguenti vantaggi e responsabilità , abbandonando le regole di finanziamento della spesa pubblica locale basato sui costi storici (causa di sperperi inimmaginabili!) ed introducendo costi standard uniformati a livello nazionale. Sarà interrotto il trasferimento di risorse dallo Stato centrale agli Enti locali (con un'unica eccezione relativa ai fondi perequativi), i quali gestiranno invece in modo autonomo le entrate proprie derivanti dalle compartecipazioni o dall' assegnazione di imposte specifiche.
"Alla base del federalismo fiscale si pone un principio di grande equità sociale- sottolinea ancora Paolo Franco- che si concretizza nella corrispondenza fra il valore del prelievo fiscale e quello dei servizi erogati, nel pieno rispetto del contribuente e senza sperpero delle risorse. La gestione responsabile ed attenta delle finanze pubbliche produrrà una maggiore vicinanza tra il cittadino contribuente e l'amministratore pubblico, che porterà gradualmente ad un controllo ferreo dell'evasione fiscale".
Tra le altre importanti innovazioni introdotte dal federalismo fiscale, che cambieranno radicalmente i rapporti tra il singolo contribuente e la pubblica amministrazione, il senatore sottolinea quelle relative alla responsabilità degli amministratori, alla tutela della specificità delle zone montane, e il trasferimento del patrimonio dallo Stato ai Comuni e alle Province.
"Il federalismo fiscale è una delle riforme più importanti per il nostro Paese, uno spartiacque tra passato e futuro- conclude il Senatore Paolo Franco- la sua attuazione concluderà il percorso, avviato nel passato, attraverso il quale le nostre Regioni si libereranno del giogo dei trasferimenti statali, che ha portato al dissanguamento finanziario di lavoratori ed imprese, costretti fino ad oggi a sostenere l'improduttività delle regioni meridionali e l'assistenzialismo ad esse riservato. La nomina alla vicepresidenza della Commissione i consentirà di seguire ancora più da vicino la parte, conclusiva, di questo fondamentale percorso".
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Il Gruppo Mastrotto e il sistema Arzignano
Marco Milioni, Idv        Â
Allego alla presente un comunicato con la preghiera di dare allo stesso la massima diffusione.
Il sistema che attorno alla concia viene disvelato in queste settimane deve fare riflettere su una classe politica vicentina, specie nel centrodestra, la quale da anni ha messo i controlli in secondo piano. Evidentemente in modo voluto.
Concia, il coinvolgimento del Gruppo Mastrotto disvela definitivamente il "sistema Arzignano"
La notizia diramata oggi dai media, locali e non, è dirompente. Il re della concia berica Bruno Mastrotto è finito nella maxi inchiesta sul distretto che da un annetto abbondante ha prodotto decine e decine di indagati, svariati arresti e che si concentra su un giro di evasione di almeno duecento milioni di euro per un giro d'affari pari ad un miliardo e più. Conscio che l'inchiesta farà il suo corso, a questo punto non è solo la fattispecie penale che va puntualizzata. Gli accertamenti della magistratura e della Guardia di Finanza non sono che la disvelazione finale di un sistema completamente marcio. Da anni le voci circolavano nei palazzi della politica, nelle caserme, negli uffici giudiziari. Poche settimane fa il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin del Pdl aveva descritto le notizie relative all'inchiesta Dirty Leather come il risultato della iniziativa di un «manipolo di avventurieri». Non rendendosi conto (o peggio, omettendo) del fatto che il sistema della concia ha ormai tramutato Arzignano nella capitale provinciale del malaffare. Ora mi auguro che la giustizia accenda altri riflettori. A partire da quelli sulla qualità ambientale. Nella valle del Chiampo e dell'Agno il distretto della concia produce malati cronici e morti per tumore. Non sono mai state condotte indagini serie al riguardo. Come è concepibile che imprenditori che potenzialmente possono inquinare aria ed acqua seggano nei cda delle società intercomunali che gestiscono il ciclo idrico della zona? Da mesi, come giornalista, vado denunciando questo andazzo, ma la politica, anche ora che sono candidato, si sta voltando dall'altra parte. E la Confindustria vicentina tace. Spero solo che la magistratura ora arrivi anche al livello politico, senza la copertura del quale non si sarebbe arrivati a tanto sfascio. Il sistema che attorno alla concia viene disvelato in queste settimane deve fare riflettere su una classe politica vicentina, specie nel centrodestra, la quale da anni ha messo i controlli in secondo piano. Evidententemente in modo voluto.
Marco Milioni
candidato indipendente per l'IDV alle prossime regionali del Veneto, collegio provinciale di Vicenza
contatti: 392-2965555; [email protected] ; http://marcomilioni.blogspot.com
link originario: http://marcomilioni.blogspot.com/2010/03/arzignano-la-concia-deflagra.html
Continua a leggereIl gruppo Mastrotto perquisito dalla Finanza
In attesa di sviluppi e degli immancabili e prevedibili commenti, oltre che delle ovviamente necessarie verifiche giudiziarie, riprendiamo da corrieredelveneto.it la notizia che il "Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza, coordinato dal pm Marco Peraro con la supervisione del procuratore capo Ivano Nelson Salvarani, ha puntato il mirino sulla prima realtà produttiva del settore delle pelli, quella del gruppo conciario che fa capo a Bruno Mastrotto", con tanto di perquisizione.
Il tutto è inquadrato nell'ambito dell'inchiesta DIRTY LEATHER e delle continue rivelazioni di questi giorni fatte da presunti corrotti e presunti corruttori.
Da Vicenza e provincia bus per sciopero Cgil
Sciopero e manifestazione venerdì 12 marzo a Padova: da Vicenza e provincia i pullman della CGIL
Uno sciopero generale per lavoro, fisco e cittadinanza quello di venerdì 12 marzo, che in Veneto culmina nella manifestazione di Padova (9-12) e con il comizio di Guglielmo Epifani, segretario generale della CGIL in Piazza Insurrezione.
La CGIL vicentina (0444-564844) organizza i trasporti per i lavoratori e i pensionati diretti a Padova e ricorda di rivolgersi al responsabile di categoria o alle sedi decentrate per la prenotazione del posto in pullman.
ORARI PARTENZE PULLMAN PER PADOVA
Schio (Piazza Pubblici Spettacoli-da " Beppino"): 7.45
Thiene (Piazza autocorriere al Bosco): 7,45
Asiago (Piazzale stadio ghiaccio): 7,45
Bassano (V.le De Gasperi): 7,45
Valdagno (Stazione FTV): 7,30
Arzignano (P.le Villaggio Giardino): 7,45
Montecchio (Bowling di Alte): 7,45
Lonigo (P.zza Garibaldi): 7,45
Noventa (P.zza Municipio): 7,45
Vicenza (Piazzale Valbruna): 8,00
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Vicenza è tra le prime 10 con affitti in nero
Affittare una casa in nero è più diffuso di quanto si potesse pensare.
La Guardia di Finanza, che da anni indaga sulle locazioni in nero, lo scorso anno ha effettuando 2.639 controlli. Secondo i dati, che Adnkronos ha anticipato, l'evasione fiscale complessiva accertata è stata di oltre 18 milioni di euro, di cui 5,4 milioni scovati nelle operazioni di compravendita e 12,8 milioni nel giro degli affitti.
Ma le cifre in gioco sono ben più alte, perché i proprietari riescono a risparmiare circa quattro miliardi di euro all'anno di tasse su un giro d'affari che sfugge al fisco che arriva a tredici miliardi.
La poco onorevole ‘top ten' degli affitti in nero comprende anche Vicenza in una classifica che allinea Milano, Genova, Roma, Vicenza, Napoli, Salerno, Torino, Varese, Firenze, Venezia.
Il Sunia, il sindacato degli inquilini, che a Vicenza ha Fulvio Rebesani come suo segretario generale, ha documentato che in Italia il 40% dei contratti sfugge al fisco generando un buco di oltre 3,5 miliardi di euro, che nasce da circa 1.500.000 case affittate ma non denunciate con 13 miliardi d'imponibile sommerso e relative tasse non pagate, a cui si aggiungono 300 milioni di imposta di registro evasa.
Lotta all'evasione: + 32% nel 2009
Adico  Â
"Nel 2009 la lotta all'evasione ha fruttato all'erario 9,1 miliardi di euro" fanno sapere dalla segreteria dell'ADICO.
Un piccolo tesoretto che fa superare il primato dell'anno precedente, quando nelle casse dell'erario tornarono 7 miliardi di euro.
"Si tratta di un record, questo 32% in più, che porta a 16 miliardi di euro il totale delle somme incassate, grazie all'attività di contrasto del sommerso" annuncia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
"Stiamo percorrendo la strada giusta. I risultati ci danno ragione e sono risultati concreti e tangibili", ha spiegato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati della lotta all'evasione nel 2009.
"Si parla - ha aggiunto Befera - di euro realmente entrati nelle casse dello Stato, che hanno migliorato la percentuale di rendimento dell'Agenzia delle Entrate. Con questi risultati si rafforza ulteriormente l' impegno a ridurre i danni provocati dall'evasione fiscale, a difesa della collettività e delle imprese sane. Sono convinto che i buoni risultati si raggiungono non soltanto con l'impegno e la dedizione. È necessario mettere in campo strategie, come questa Agenzia ha fatto e continuerà a fare, per colpire in modo mirato, scientifico e soprattutto efficace gli evasori".
In particolare, nel mirino dell'Agenzia delle Entrate sono finiti i soggetti di piccole dimensioni su cui si sono concentrati 6.132 controlli. A seguire le imprese di medie dimensioni con 2.692 verifiche, mentre sui grandi contribuenti sono stati effettuati 601 controlli mirati. Fra quest'ultimi, è stata accertata maggiore Iva evasa per 158 milioni di euro, 295 milioni di euro nelle imprese di medie dimensioni e 220 milioni di euro nei soggetti di piccole dimensioni.
Intanto sul fronte dello scudo fiscale, per Befera la riapertura fino al 30 aprile dei termini permetterà di condonare principalmente case e grandi patrimoni. "Le nuove operazioni non riguarderanno regolarizzazioni, ma soprattutto rimpatri giuridici e fisici", ha aggiunto.
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Sanatoria Intrastat e Iva comunitaria
Sbalchiero: "Per la deprecabile confusione sull'Iva comunitaria intanto abbiamo ottenuto una sanatoria a tutela delle aziende"
"Ancora una volta devo esprimere incredulità per la lentezza con cui si muove la macchina legislativa e burocratica italiana, creando disagi alle aziende. Risalgono al febbraio 2008 le direttive comunitarie che, per arginare le frodi sull'Iva e velocizzare i rimborsi Iva comunitari, davano precise istruzioni ai Paesi dell'Unione Europea affinché entro il 2009 le disposizioni venissero recepite. L'Italia, come sempre in ritardo, non ha rispettato i termini e ora rischia una infrazione da parte della Comunità ma, cosa ben più grave, ha posto in una situazione imbarazzante le imprese".
Il presidente dell'Associazione Artigiani Confartigianato Vicenza, Giuseppe Sbalchiero, lancia al legislatore italiano un monito affinché siano dissipate difficoltà e incertezze per le ditte che lavorano nel mercato comunitario.
"Tutti coloro - spiega Sbalchiero - che acquistano o vendono beni, materie prime e semilavorati oppure ricevono o prestano servizi nei Paesi comunitari, sono chiamati a effettuare una diversa fatturazione e ad applicare una diversa prassi nella registrazione contabile e sono tenuti a una rilevazione statistico/fiscale denominata Intrastat, che ora prevede anche l'obbligo di invio telematico delle dichiarazioni. Sottolineo che solo la scorsa settimana sono state emanate le prime disposizioni sull'argomento".
"A fronte di tutto ciò, come Associazione Artigiani vicentina - prosegue il presidente - abbiamo avviato da tempo una massiccia azione di informazione nei confronti delle aziende, con l'Agenzia delle Dogane abbiamo tenuto un convegno per illustrare le nuove procedure, mentre a livello nazionale Confartigianato si è mobilitata perché non venissero appesantite le incombenze burocratiche sulle imprese. In questi giorni stiamo esaminando i testi normativi da poco emanati per capire il loro impatto: riteniamo infatti che in questa fase sia opportuno un atteggiamento pragmatico ed essere vicini alle aziende fornendo tutta l'assistenza tecnica di cui hanno bisogno. Nel caso in cui dovessero emergere altre incongruità , siamo pronti ad ulteriori azioni di protesta".
Intanto, però, anche grazie all'azione sindacale intrapresa, un risultato è già arrivato: l'Agenzia delle Entrate il 17 febbraio ha diramato una circolare che annuncia una sanatoria per gli errori commessi dalle aziende a causa dell'incerta situazione normativa.
Al proposito precisa Sbalchiero: «Intanto, se è un dato di fatto che sia stata resa obbligatoria la telematizzazione per tutte le operazioni intracomunitarie, è altrettanto vero che nei primi tre mesi dell'anno possono essere utilizzati anche altri strumenti informatici per le relative comunicazioni. E poi, appunto, l'Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare n. 5 che dispone che gli errori nel sistema Intrastat di questo periodo possano essere sanati entro luglio 2010 senza alcuna sanzione. Ora ci aspettiamo che la sanatoria riguardi non solo gli errori ma anche le omesse presentazioni dei moduli Intrastat, così come prevede lo Statuto del Contribuente nei casi di incertezza legislativa».
L'Ufficio Estero dell'Associazione (tel. 0444168421/422), che da oltre un anno sta lavorando in vista di preannunciati cambiamenti operativi, grazie alla collaborazione di esperti programmatori dispone di applicativi informatici aggiornati e di servizi e consulenza costantemente in linea con le nuove disposizioni