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Sistema Arzignano e silenzio dei candidati

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 23 Marzo 2010 alle 04:49 | 0 commenti

Marco Milioni, Idv    

 

Marco Milioni (Idv)Da molte settimane la cronaca giudiziaria vicentina produce uno stillicidio di notizie senza precedenti. L'inchiesta della magistratura berica sulle imprese di Arzignano ha scoperchiato una pignatta maleodorante. Di fatto l'intero distretto della concia, vuoi per grane penali, vuoi per grane tributarie, è sotto inchiesta. Ovviamente le indagini penali e il giudizio relativo spettano alla magistratura. Sul piano politico però si tratta di una rogna in pieno stile che ha trasformato Arzignano nel capoluogo provinciale del malaffare. Duecento milioni di euro di evasione per un giro d'affari pari ad un miliardo di euro sono la cifra di un sistema che ha debordato da ogni recinto.

Ricordo al contempo che siamo in piena campagna elettorale e che è sacrosanto che i cittadini possano meditare le proprie scelte anche in considerazione di eventi come quelli collegati alla cosiddetta operazione "Pelli Sporche". Sì perché se di sistema si tratta non è pensabile che un giro di ruberie tarato sul miliardo di euro si sia materializzato solo grazie ad un comandante infedele della Guardia di Finanza, ad un paio di funzionari birichini dell'agenzia delle entrate e ad un gruppetto di consulenti fiscali pronti al rito dell'unzione per interposta persona.

Bisogna salire di grado e pensare che un sistema colossale non si può occultare per lustri senza la copertura del livello politico. Gli imprenditori rimasti invischiati nell'inchiesta sono nomi che pesano in provincia di Vicenza. Nomi che hanno (o che hanno avuto) referenti partitici ben precisi: in primis nel centrodestra, ma pure nel centrosinistra. Eppure durante questa campagna elettorale per le regionali venete non ho sentito alcun lamento, alcun dubbio sollevarsi soprattutto da chi nel centrodestra regge le sorti della provincia e della regione da un quindicennio. Stesso silenzio anche dalla maggior parte dei candidati di ogni schieramento. Perché? E quale percezione del loro territorio hanno lorsignori? Su alcune testate venete giustamente qualche sparuto notista si è posto queste domande. Purtroppo il silenzio, anche dei media, è pressoché totale. Come candidato (che di mestiere fa il giornalista) ho provato a smuovere un po' le acque con un paio di interventi pubblicati sul mio blog elettorale il 10 ed il 12 marzo. Domenica 21 marzo sono sceso nella centralissima piazza Castello, armato di megafono, per dare conto di tutto questo ai vicentini, ma la mia città e la mia provincia sembrano narcotizzate.

E tutto ciò capita in un momento particolare. Un momento in cui la crisi economica, le ore di cassa integrazione e i licenziamenti, stanno mettendo alla corda un sistema come quello arzignanese nel quale fior di imprenditori negli ultimi trent'anni almeno hanno fatto fortuna. Sicuramente lavorando molto, ma anche grazie al sistematico spregio delle regole fiscali, di quelle relative alla protezione ambientale e grazie ad un ricorso incessante a manodopera clandestina. Zermeghedo, Arzignano, Chiampo, Montebello, Montorso, Trissino e altri comuni del comprensorio pagano da anni un tributo silenzioso al comparto. Un tributo in morti ed ammalati di tumore, complice un sistema sanitario che non ha mai calcolato e contabilizzato a dovere le patologie tipiche, la contaminazione ambientale dovuta al distretto della concia: una bomba ecologica che deflagra continuamente da anni e della quale non si può parlare perché la concia con le sue devastazioni a Vicenza è un tabù, un santuario votato agli "schei" che politica, associazioni di categoria, finanche i sindacati hanno deciso di non violare finché l'albero, seppur venefici, dava i suoi frutti e la sua ricchezza. Non importa come questa arrivasse.

E viene da ridere se si pensa alle crociate dei big nazionali della Confindustria per espellere gli associati che pagano il pizzo. Perché l'Assindustria di Vicenza non chiede conto ai propri iscritti conciatori del verminaio "made in Arzignano"? Perché inquirenti e giornalisti della grande carta stampata non cominciano a seguire la traccia delle logge deviate sotto le cui volte si incontrano personaggi assai vari? Tra questi vi sono per caso imprenditori, politici, magistrati, faccendieri, emissari della criminalità organizzata, uomini della finanza e del mondo bancario? A Vicenza una vera Tangentopoli non è mai scoppiata. Siamo tutti anime sante benedette dalla Madonna di Monte Berico? Sarebbe ora di fare un po' di chiarezza. Gli esponenti del partito che mi ospita sono pronti a scendere in campo anche facendo ricorso ad esposti e interrogazioni parlamentari. Che diritto abbiamo di lasciare queste macerie e questi miasmi a chi verrà dopo di noi?

Marco Milioni
candidato indipendente per l'IDV alle regionali 2010 del Veneto, collegio provinciale di Vicenza

web: http://marcomilioni.blogspot.com ; e-mail: [email protected] ; telefono: 392-2965555

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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